Vedo alcuni lettori CD ora danno la possibilità di modificare questo parametro, la maggior parte ormai utilizza campionature a 24/192, alcuni sovracampionano addirittura fino a 24/384, altri invece non vanno oltre il 24/96


topico wrote:col mio lettore cd/sacd posso variare l'upsampling a 44.1, 96, 192, 384, 512 e 768kHz
ritengo sia una funzione utile, quasi indispensabile
fabiovob wrote:Sono ignorante!
Penso che la frequenza di campionamento ed il numero di bit di origine di un cd non debbano essere variati in fase di ascolto.
Rischiamo, nel caso di frequenze e bit maggiori rispetto a quelli originariamente utilizzati nella creazione di un cd, di eseguire ulteriori operazioni matematiche con introduzione di elementi non presenti nel segnale inciso sul cd.
Credo che invece questi parametri vadano decisi in fase di registrazione, e qui solo Fabrizio può darci lumi su quali sono i criteri di massima da adoperare per i neofiti della registrazione professionale.
xin wrote:Amuro piglia questo![]()
http://www.tedes.it/dettaglio_prodotto.asp?divisione=19&id=149
Pazzoperilpianoforte wrote:fabiovob wrote:Sono ignorante!
Penso che la frequenza di campionamento ed il numero di bit di origine di un cd non debbano essere variati in fase di ascolto.
Rischiamo, nel caso di frequenze e bit maggiori rispetto a quelli originariamente utilizzati nella creazione di un cd, di eseguire ulteriori operazioni matematiche con introduzione di elementi non presenti nel segnale inciso sul cd.
Credo che invece questi parametri vadano decisi in fase di registrazione, e qui solo Fabrizio può darci lumi su quali sono i criteri di massima da adoperare per i neofiti della registrazione professionale.
In fase di registrazione decidi con quanti bit e a che frequenza registrare. Ma quando metti su CD il file, deve essere 16 bit/44.1Khz sennò non è un CD il disco che hai prodotto.
Comunque il tuo Accuphase credo adotti un sovracampionamento x4 quando legge i CD.
Cosa fai, lo butti via?![]()
topico wrote:indispensabile perchè è possibile adattare ogni cd (il sacd ovviamente no) ai propri gusti aumentando o diminuendo l'upsampling nel mio caso semplicemente dal telecomando...
la variazione dell'upsampling comporta una leggera variazione della timbrica ma soprattutto determina un aumento sensibile dell'ambienza e del dettaglio
di solito per quelli che sono i miei gusti ascolto con upsampling impostato a 768kHz o 512 ma per alcune registrazioni imposto il valore anche a 96 o 196 khz
per il lettore vedi il link con il mio impianto...
fabiovob wrote:Pazzoperilpianoforte wrote:fabiovob wrote:Sono ignorante!
Penso che la frequenza di campionamento ed il numero di bit di origine di un cd non debbano essere variati in fase di ascolto.
Rischiamo, nel caso di frequenze e bit maggiori rispetto a quelli originariamente utilizzati nella creazione di un cd, di eseguire ulteriori operazioni matematiche con introduzione di elementi non presenti nel segnale inciso sul cd.
Credo che invece questi parametri vadano decisi in fase di registrazione, e qui solo Fabrizio può darci lumi su quali sono i criteri di massima da adoperare per i neofiti della registrazione professionale.
In fase di registrazione decidi con quanti bit e a che frequenza registrare. Ma quando metti su CD il file, deve essere 16 bit/44.1Khz sennò non è un CD il disco che hai prodotto.
Comunque il tuo Accuphase credo adotti un sovracampionamento x4 quando legge i CD.
Cosa fai, lo butti via?![]()
No non lo butto via, ma vorrei capire meglio questa faccenda.
Allora: dire che un segnale è campionato a 44,1 Khz e 16 bit vuol dire che tu prendi 44100 campioni del segnale in un secondo e li conservi sottoforma di numero composto da 16 cifre di 0 e 1. Un numero composto da 16 cifre di 0 e 1 può permetterti di "salvare" 16 al quadrato - 1 livelli diversi di segnale.
Il teorema di Nyquist però ci dice che se tu salvi un segnale a 16 bit 44,1 Khz, al convertitore da analogico a digitale in fase di registrazione non devono arrivare segnali più alti della frequenza di Nyquist (appunto) pena un problema di decodifica del segnale in fase di conversione da digitale ad analogica. La frequenza di Nyquist è stabilita nella metà della frequenza di campionamento. Per un segnale di 44.1 Khz la frequenza di Nyquist è quindi 22050 hz. Cosa succede se un segnale superiore questa frequenza raggiunge il convertitore A/D in fase di registrazione? Che il convertitore D/A in riproduzione sbaglia. Come sbaglia? mettiamo che al mio convertitore D/A arrivi una frequenza 5000 hz oltre la frequenza di Nyquist (faccio per dire): quindi arriverebbe al convertitore D/A una frequenza 22050+5000 hz= 27050 hz. Se questa frequenza venisse campionata e salvata sul disco, in fase di lettura il convertitore D/A riprodurrà invece di una frequenza a 27050 hz, una frequenza di 17050 hz (22050 hz - 5000 hz), cioè farebbe entrare in gamma audio una frequenza che all'origine era invece ultrasonica. Chiaramente questo non può essere.
Per togliere le frequenze oltre i 22050 hz in fase di registrazione dobbiamo usare dei filtraggi. I filtraggi più sono vicini alla banda audio, più sono esiziali. Si è visto che è molto più facile campionare 24 bit 96khz (o più), usare filtri meno pendenti in gamma alta per togliere ciò che cade oltre la frequenza di Nyquist (che a questo punto è di ben 48Khz), e poi sottocampionare con opportune procedure per rientrare nello standard CD (16, 44,1 Khz). Oggi quando ascolti un CD, quindi, ascolti sempre una registrazione ad alto numero di bit e ad alta frequenza di campionamento poi sottocampionata (diciamo così). E' questo il principale motivo per cui i CD suonano meglio oggi che qualche tempo fa, anche se detto in soldoni e grossolanamente.
In fase di riproduzione, ed arriviamo al dunque, il problema dei filtri in gamma alta è analogo. Ammesso che in fase di registrazione abbiamo fatto il nostro dovere, il nostro convertitore D/A in riproduzione si comporta come deve, e sbaglia poco o nulla. Bene. Però un convertitore che la vora con una frequenza di 44,1 Khz produce delle immagini, delle copie della banda audio centrate intorno ai multipli della frequenza di campionamento. Quindi un segnale registrato su CD contiene la banda audio fino a 22050Hz. Dopo essere passato dal convertitore D/A questo suono contiene la banda audio, più una sua copia di uguale livello di pressione sonora (!!!!!) centrata intorno a 44,1Khz, un'altra centrata intorno ai 88,2 Khz, un'altra centrata intorno a 176,40 Khz e così via. E' inutile dire che queste copie della banda audio vanno tolte, altrimenti addio tweeter e addio ad una fetta di potenza dell'ampli (e benvenute ad una pioggia di distorsioni!). Per togliere queste "immagini" ci tocca usare un altro filtro, che se lavoriamo in banda base (44,1Khz) deve avere almeno 50/60 decibel di attenuazione appena sopra la banda audio, per fermare le spurie delle "immagini".
Se sovracampioniamo, quindi al segnale originario aggiungiamo campioni, il segnale ad esempio sovracampionato x4 avrà la prima immagine centrata a 176,40 Khz (faccio per dire, a volte la frequenza cui si arriva non è multiplo perfetto). In uscita del lettore CD, quindi, potremo implementare filtri a pendenza molto bassa per avere l'attenuazione desiderata a quella frequenza, con notevoli benefici sonori.
Come mai cambiare sovracampionamento cambia il suono del segnale riprodotto? Perché comunque un filtraggio digitale introduce delle ondulazioni nella risposta in frequenza oppure altera la risposta in fase del segnale in uscita dal lettore. Queste sono cose che possono essere utilizzate per "correggere" e/o minimizzare alcuni difetti di registrazione di alcuni CD, o magari per ottimizzare l'abbinamento del lettore nel contesto del proprio impianto. E magari per adattare il suono del player alle proprie orecchie.
Lavorare invece con un numero di bit più alto di sedici, in riproduzione, aiuta a tener basso il rumore di quantizzazione del riproduttore, fermo restando che il rumore del canale CD è fissato dalla sua quantizzazione originaria e non può in alcun modo essere ridotto.
Quindi il vantaggio del sovracampionamento non è quello di aumentare l'informazione del segnale originario (non è possibile) ma solo di minimizzare i problemi della conversione D/A in fase di lettura.
E' come quando in video sovracampiono il segnale video di un DVD per uscire in full HD 1080p: il segnale non potrà mai essere migliore o anche uguale ad un'alta definizione nativa, ma perderà magari alcuni effetti spiacevoli come lo scaling.
.... non so se ti ho aiutato o incasinato, ma ce l'ho messa tutta....per aiutarti, intendo!!!