Gli ultimi giorni prima della partenza.
Nausea da sovraesposizione a taratura impianto. Due giorni sudati, trascorsi a spostare casse, avanzare ed arretrare poltrone, riprodurre fischi e rumori, piazzare microfoni, leggere grafici.
Sembra funzionare, buona risposta; i bassi ci sono, gli alti non sono mai mancati.
La decisione.
Quest'anno ci sono pochi soldi.
Quindi niente vacanze lunghiviaggialmarespiaggiaeombrelloneristoranteshoppingnelbudello.
Ripescata nell'angolino dimenticato della memoria un'idea un pò balzana, un senso di sperimentazione ripescato dal passato: andiamo qualche giorno a casa nostra in campagna?
Quella dove andiamo solo per spaccarci la schiena a togliere ragnatele, rincalzare piantine e raccogliere nocciole?
Cosa portiamo? le casse piccole, quelle medie, il NAD, il pc, il mac la scheda i dischi rigidi…
Il progetto.
Svegliarsi con le campane delle sette; colazione in giardino, bagnare i fiori; ascoltare i rumori del bosco notturno.
Leggere.
Sentire musica a zero db di rumore d'ambiente.
Perdersi nella fantasia delle parole e delle note.
Cosa ci vuole in fondo? Una piccola pistola (ipod) caricata salve con un centinaio di colpi (quegli album che non si ascoltano mai), la senneisher.
Due vecchi libri dimenticati da molto tempo perché li comincerò ma domani non c'è mai tempo.
Null'altro, se non fare indigestione di ozio.
Il ritorno.
Tutto finito.
Un sottile filo di inquietudine e di mancanza.
La segreta ricerca di consolazione nella silenziosa promessa che ci riproveremo. Forse.
E' stata una bella vacanza, nel godimento di ciò che si ha e senza il rimpianto di ciò che manca.
Nausea da sovraesposizione a taratura impianto. Due giorni sudati, trascorsi a spostare casse, avanzare ed arretrare poltrone, riprodurre fischi e rumori, piazzare microfoni, leggere grafici.
Sembra funzionare, buona risposta; i bassi ci sono, gli alti non sono mai mancati.
La decisione.
Quest'anno ci sono pochi soldi.
Quindi niente vacanze lunghiviaggialmarespiaggiaeombrelloneristoranteshoppingnelbudello.
Ripescata nell'angolino dimenticato della memoria un'idea un pò balzana, un senso di sperimentazione ripescato dal passato: andiamo qualche giorno a casa nostra in campagna?
Quella dove andiamo solo per spaccarci la schiena a togliere ragnatele, rincalzare piantine e raccogliere nocciole?
Cosa portiamo? le casse piccole, quelle medie, il NAD, il pc, il mac la scheda i dischi rigidi…
Il progetto.
Svegliarsi con le campane delle sette; colazione in giardino, bagnare i fiori; ascoltare i rumori del bosco notturno.
Leggere.
Sentire musica a zero db di rumore d'ambiente.
Perdersi nella fantasia delle parole e delle note.
Cosa ci vuole in fondo? Una piccola pistola (ipod) caricata salve con un centinaio di colpi (quegli album che non si ascoltano mai), la senneisher.
Due vecchi libri dimenticati da molto tempo perché li comincerò ma domani non c'è mai tempo.
Null'altro, se non fare indigestione di ozio.
Il ritorno.
Tutto finito.
Un sottile filo di inquietudine e di mancanza.
La segreta ricerca di consolazione nella silenziosa promessa che ci riproveremo. Forse.
E' stata una bella vacanza, nel godimento di ciò che si ha e senza il rimpianto di ciò che manca.