Da una settimana sto provando a casa e con il mio impianto l'interfaccia Evo con la sua alimentazione a batteria. Nelle ultime settimane avevo utilizzato la Hiface 2, alimentata anch'essa a batteria, con una soluzioone meno raffinata, ma altrettanto efficace.
Il costo dell'Evo, piu' alimentazione a batteria e' intorno ai 600 euro, quindi 4 volte la Hiface 2.
Il mio sistema e' composto da Mac Mini con SL, Audirvana/PureMusic, e dac Neko D100.
Sia la Hiface 2 che la Evo sono collegate direttamente al dac, bypassando il cavo digitale e utilizzando un adattatore BNC. La cosa e' semplice con la Hiface, viste le dimensioni, meno con la Evo, ma con un po di fatica sono riuscito a farlo.
Come suona la Evo? Molto bene direi, per niente simile alla vecchia Hiface, anche se condivide gli stessi driver.
Il confronto vero e' con la Hiface 2 pero', e qui le cose si fanno piu' complesse.
Con il materiale redbook lo scontro e' alla pari, le due interfacce sono tonalmente un po diverse, la Evo un po piu' chiara e sopratutto estesa, e ha una migliore spazilialita', ma si tratta di spaccare un po il capello. La Hiface 2 sembra essere un filo piu' dinamica, tanto che mi ricordavo di usare un po di piu' il potenziometro dell'ampli, come se le differenze fra incisioni fossero piu' evidenti. La Evo ha un maggiore impatto in basso, piu' punch, timpani e percussioni sono piu' corpose, ma anche i pizzicati dei celli sembrano un po piu' veri. Sfumature comunque, ripeto.
La differenza si manifesta di piu' con il materiale in alta risoluzione: due dischi su tutti mi hanno fatto cascare la mascella, uno della BIS, etichetta svedese specializzata in classica, con trii di Mozart e Schubert, e una versione della prima di Mahler diretta di Michael Tilson Thomas, entrambi a 88.2. Mai sentiti cosi' bene...inutile dilungarsi.
Questa prova mi conferma due cose: che la Hiface 2 e' una signora interfaccia a un costo contenutissimo, e che oltre una certa soglia i miglioramenti non sono assolutamente proporzionali alla spesa, e che l'incisione cnta piu' di qualsiasi altra variabile hardware.
Il costo dell'Evo, piu' alimentazione a batteria e' intorno ai 600 euro, quindi 4 volte la Hiface 2.
Il mio sistema e' composto da Mac Mini con SL, Audirvana/PureMusic, e dac Neko D100.
Sia la Hiface 2 che la Evo sono collegate direttamente al dac, bypassando il cavo digitale e utilizzando un adattatore BNC. La cosa e' semplice con la Hiface, viste le dimensioni, meno con la Evo, ma con un po di fatica sono riuscito a farlo.
Come suona la Evo? Molto bene direi, per niente simile alla vecchia Hiface, anche se condivide gli stessi driver.
Il confronto vero e' con la Hiface 2 pero', e qui le cose si fanno piu' complesse.
Con il materiale redbook lo scontro e' alla pari, le due interfacce sono tonalmente un po diverse, la Evo un po piu' chiara e sopratutto estesa, e ha una migliore spazilialita', ma si tratta di spaccare un po il capello. La Hiface 2 sembra essere un filo piu' dinamica, tanto che mi ricordavo di usare un po di piu' il potenziometro dell'ampli, come se le differenze fra incisioni fossero piu' evidenti. La Evo ha un maggiore impatto in basso, piu' punch, timpani e percussioni sono piu' corpose, ma anche i pizzicati dei celli sembrano un po piu' veri. Sfumature comunque, ripeto.
La differenza si manifesta di piu' con il materiale in alta risoluzione: due dischi su tutti mi hanno fatto cascare la mascella, uno della BIS, etichetta svedese specializzata in classica, con trii di Mozart e Schubert, e una versione della prima di Mahler diretta di Michael Tilson Thomas, entrambi a 88.2. Mai sentiti cosi' bene...inutile dilungarsi.
Questa prova mi conferma due cose: che la Hiface 2 e' una signora interfaccia a un costo contenutissimo, e che oltre una certa soglia i miglioramenti non sono assolutamente proporzionali alla spesa, e che l'incisione cnta piu' di qualsiasi altra variabile hardware.