Sabato ero in giro in un noto megastore tecnologico che vende dal ferro da stiro al televisore 3D curvilineo da 60 pollici passando per fotocamere, macchine del caffe', computers, libri, videogiochi, telefonini, blueray ed una infinita' di aggeggi vari.
A volte, da appassionato sia di fotografia che di computer che di hifi, vado a farci un giro.
Sabato scorso c'era molta gente.
Oltre alle cuffie Beat (moda del momento) e a tutto quanto e' marchiato Bose (altra moda del momento), hanno anche qualche amplificatore Onkyo, Denon, Yamaha, e qualche diffusore tipo Polk Audio, Wharfedale, Chario, JBL, Yamaha.
A parte le marche (alcune sono comunque marchi piu' che validi) e' che non hanno piu' (per scelta di marketing) alcuna saletta per ascoltare la musica. Tutto quanto e' stipato sovrapposto sui banconi sui quali ci sta di tutto e di piu'.
In un angolo c'era un mega compattone con wooferone iperpompato ed ipervitaminizzato (un incrocio tra discoteca de noantri e sub woofer da autoradio della serie vorrei ma non posso).
Dei super esperti che ascoltavano aumentando a dismisura il volume. Picchi pazzeschi tra i 100 ed i 200 Hz pompatissimi e distortissimi, con picco massimo intorno ai 160 hz. Bassi apparentemente presenti, ma pompati e poco estesi. Suono distortissimo che piu' che un suono era un rumore assordante ed irritante, al punto che ho dovuto spostarmi per il fastidio arrecato.
Eppure qualcuno era entusiasta di questo suono AIFAI (piu' HAI HAI HAI e ci sei o ci FAI che HIFI).
In un angolo c'era una giovane coppietta che proabilmente voleva regalarsi il primo impianto AIFAI della loro vita e chiedevano ad un improbabile commesso spiegazioni e suggerimenti.
Ovviamente ascoltavano tra i banconi i vari ampli (di per se' nemmeno da buttare, Onkyo e Denon) con il sottofondo dei bassi ipervitaminizzati dell'impianto descritto sopra che stava a cinque metri di distanza.
L'acustica ambientale era corretta da file di lavatrici e di frigoriferi che avevano il compito di assorbire i riverberi del locale.
Il commesso che spiegava che se il volume della cassa e' maggiore, maggiore sara' anche la resa dei bassi, mentre con i mini-diffusori (che stavano ascoltando in quel momento, dove ascoltare e' un eufemismo), affermava che l'estensione verso il basso e' limitata da motivi fisici. Il poveretto ci stava provando a dare pareri. Proprio incompetente non era.
Purtroppo era l'ambiente improponibile per qualsiasi parvenza di ascolti.
Non molto distante c'erano le soundbar ed una mare di casse varie Bose (che solo per il prezzo elevatissimo dovevano per forza suonare bene, dal punto di vista marketing).
A me e' venuto da sorridere.
Ho origliato un po' e poi mi sono allontanato sorridendo dentro me.
Non so poi se qualche tentativo di vendita sia andato a buon fine, ma mi chiedo come sia possibile che certi grandi magazzini elettronici pretendano di vendere componenti Hifi.
Fino ad un paio di anni fa c'era almeno una saletta (con tutti i limiti del caso, ma esisteva almeno), in cui c'era il reparto HIFI o pseudo HIFI.
Ora in quel locale hanno piazzato solo televisori (che evidentemente rendono di piu') e quel che resta della parte audio e' mescolata con la parte audio-video, ammassata su scaffali, con scarsa scelta.
A me vedere queste scene lascia sempre molto perplesso.
Tanto vale comprarsi Bose o una Soundbar e non pensarci piu', essendo strafelici di aver comprato apparati alla moda da mostrare agli amici con orgoglio.
A volte, da appassionato sia di fotografia che di computer che di hifi, vado a farci un giro.
Sabato scorso c'era molta gente.
Oltre alle cuffie Beat (moda del momento) e a tutto quanto e' marchiato Bose (altra moda del momento), hanno anche qualche amplificatore Onkyo, Denon, Yamaha, e qualche diffusore tipo Polk Audio, Wharfedale, Chario, JBL, Yamaha.
A parte le marche (alcune sono comunque marchi piu' che validi) e' che non hanno piu' (per scelta di marketing) alcuna saletta per ascoltare la musica. Tutto quanto e' stipato sovrapposto sui banconi sui quali ci sta di tutto e di piu'.
In un angolo c'era un mega compattone con wooferone iperpompato ed ipervitaminizzato (un incrocio tra discoteca de noantri e sub woofer da autoradio della serie vorrei ma non posso).
Dei super esperti che ascoltavano aumentando a dismisura il volume. Picchi pazzeschi tra i 100 ed i 200 Hz pompatissimi e distortissimi, con picco massimo intorno ai 160 hz. Bassi apparentemente presenti, ma pompati e poco estesi. Suono distortissimo che piu' che un suono era un rumore assordante ed irritante, al punto che ho dovuto spostarmi per il fastidio arrecato.
Eppure qualcuno era entusiasta di questo suono AIFAI (piu' HAI HAI HAI e ci sei o ci FAI che HIFI).
In un angolo c'era una giovane coppietta che proabilmente voleva regalarsi il primo impianto AIFAI della loro vita e chiedevano ad un improbabile commesso spiegazioni e suggerimenti.
Ovviamente ascoltavano tra i banconi i vari ampli (di per se' nemmeno da buttare, Onkyo e Denon) con il sottofondo dei bassi ipervitaminizzati dell'impianto descritto sopra che stava a cinque metri di distanza.
L'acustica ambientale era corretta da file di lavatrici e di frigoriferi che avevano il compito di assorbire i riverberi del locale.
Il commesso che spiegava che se il volume della cassa e' maggiore, maggiore sara' anche la resa dei bassi, mentre con i mini-diffusori (che stavano ascoltando in quel momento, dove ascoltare e' un eufemismo), affermava che l'estensione verso il basso e' limitata da motivi fisici. Il poveretto ci stava provando a dare pareri. Proprio incompetente non era.
Purtroppo era l'ambiente improponibile per qualsiasi parvenza di ascolti.
Non molto distante c'erano le soundbar ed una mare di casse varie Bose (che solo per il prezzo elevatissimo dovevano per forza suonare bene, dal punto di vista marketing).
A me e' venuto da sorridere.
Ho origliato un po' e poi mi sono allontanato sorridendo dentro me.
Non so poi se qualche tentativo di vendita sia andato a buon fine, ma mi chiedo come sia possibile che certi grandi magazzini elettronici pretendano di vendere componenti Hifi.
Fino ad un paio di anni fa c'era almeno una saletta (con tutti i limiti del caso, ma esisteva almeno), in cui c'era il reparto HIFI o pseudo HIFI.
Ora in quel locale hanno piazzato solo televisori (che evidentemente rendono di piu') e quel che resta della parte audio e' mescolata con la parte audio-video, ammassata su scaffali, con scarsa scelta.
A me vedere queste scene lascia sempre molto perplesso.
Tanto vale comprarsi Bose o una Soundbar e non pensarci piu', essendo strafelici di aver comprato apparati alla moda da mostrare agli amici con orgoglio.