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La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940
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    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940

    alessandro1
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    Messaggio Da alessandro1 Sab Feb 21, 2015 5:38 pm

    La mia avventura tra le cuffie, mini recensioni di:
    HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940

         
    Dato che mi è venuta voglia di acquistare una cuffia che non si sa ancora quando uscirà, e nemmeno il suo costo, ho capito che è ora di disintossicarmi dalle frequentazioni forensi.
    Però, prima di prendermi questa pausa,  vorrei condividere queste impressioni sulle cuffie che hanno contribuito a svuotare il mio portafogli nel recente passato.
    Sono abbastanza niubbo da commettere errori di giudizio grossolani, non è il numero delle cuffie che cambia la sostanza di una mia esperienza decisamente limitata e acerba in campo hi-fi
    Da animale notturno qual sono ho ascoltato tutto senza problemi con una Sony CD750 per almeno una quindicina d'anni, poi si è rotta ed è iniziata la ricerca del Santo Graal. E questa serie di mini recensioni ne è il riassunto.
    Perdonate anche le imprecisioni tecniche, magari parlo di swing in tensione, corrente e Watt, ma si tratta di una cultura da Bignami, per chi sa cos'è, altrimenti googolare aiuta.
    Non le possiedo più tutte, non mi sento collezionista, anche se mi piace averne due o tre per variare.Mi è capitato più volte di leggere delle informazioni sulle cuffie in Battle of the flagship., In maniera molto più contenuta e provincialotta vorrei proporre la mia avventura tra le cuffie mid-price (100-300,oo euro) e Top (attorno alle 1.000).

    I giudizi purtroppo non sono tutti basati su impressioni ascoltando con le stesse amplificazioni e sorgenti, anch'esse variate col tempo, ma a grandi linee le differenze più marcate permangono al di là dei miracoli che può fare il set-up a monte. Generalmente amplificazioni e sorgenti rientravano nella stessa fascia di prezzo e qualità delle cuffie.
    Come non mi sento collezionista, non mi ritengo nemmeno “audiofilo puro”, cerco di non rincorrere chimere, ma se una cuffia mi piace di più o riproduce meglio la musica che ascolto, non riesco a farne a meno.
    Poi alla fine, in sogno, le chimere si destano davanti a me e le cavalco alla ricerca del Graal e del picodettaglio. Magari un giorno una STAX 009, una HIFIMAN HE1000, una Beyer T2 o una Sennheiser HD900 o perché no una Orpheus.

    Non leggerete molto sui cavi, non perché non facciano differenza in assoluto, ma perché se avessi “ricablato” ognuna di queste cuffie per portarla alla massima espressione, calcolatrice alla mano, avrei speso una cifra tale da non poter avere le cuffie che ho attualmente.

    La musica che ascolto è Bach al 90%, (almeno qualcosa di perfetto esiste) , ma spesso c'è spazio anche per qualche compositore classico o King Crimson, un Coltrane un De Andrè... Dalle cuffie con il rock pretendo coinvolgimento, dalla classica linearità e precisione, per il Jazz, ancora non so, dipende da chi lo esegue, ma un senso acustico di intimità non fa mai male.

    l'amara constatazione finale è che, in media, al salire del costo migliorano anche le prestazioni.

    L'ordine non è cronologico, è da quella che ritengo la peggiore alla migliore e su questi giudizi grava pesantemente il grado di soddisfazione o delusione altamente soggettivo.
    classifica dall'ultimo posto:


    12° AKG K701


    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 Akg_k_10    

    Tra tutte queste cuffie è stata la prima a sedurmi, ma è anche quella che mi ha lasciato le impressioni peggiori. L'ho ascoltata diverse volte prima di acquistarla e feci l'errore di ascoltare la cuffia anziché la musica che ne usciva.
    Restavo ingenuamente stupito dall'enorme headstage e dalla buona quantità di dettaglio e mi sono convinto a fare il passo dell'acquisto.
    Beh, ascoltando molta classica, di cui gran parte da camera, ero convinto di non poter sbagliare. Invece mi sono ritrovato in testa una cuffia che rispetto alla DT880 32 Ohm e alla HD650 che avevo al tempo era troppo leggerina come impatto e assolutamente non emozionante. Anche l'headstage, ad uno sguardo più attento, è meno realistico delle altre due, è tutto molto lontano e tutto sembra mal fotoscioppato sullo sfondo.
    headstage: 10 e lode? Nient'affatto. Pensavo che fosse il miglior headstage ascoltato in cuffia sino a quel momento, ma poi, avendola in casa ed ascoltandola come si deve, mi sono accorto che, sebbene sia ampio ed arioso, si tratta di una sorta di fake! Tutto è molto lontano e gli strumenti sono così leggeri, sottili e senza corpo che l'impressione di realismo non l'ho mai percepita. Per chi conosce un po' di grafica, la K701 pone gli strumenti su un ampio spazio come puoi fare maldestramente con Photoshop aggiungendo delle ombre fittizie nel tentativo di renderli tridimensionali. Diversamente, con le Dt880, ad esempio, la scena sembra renderizzata con un buon motore di render tipo Vray e ben lavorata come settaggi. Con le Beyer, ma anche con altre cuffie pari prezzo, gli strumenti hanno corpo e presenza, con le AKG sembrano copia-incollati laggiù; anche se ben contornati e con tanta aria tra loro.
    Oltre a questo, c'è il fatto che ci si abitua facilmente, dopo i primi minuti di ascolto, ad una scena ampia, invece, la correttezza in generale te le porti dietro per tutta la durata del concerto. Sto notando questa cosa sull'headstage in particolare con le Fostex T50 RP, tutto è un po' più piccolo, ma maledettamente a posto. La riproduzione del palco in cuffia è molto più chimerico della ricerca di una buonae bella timbrica o buona linearità.
    Forse per alcuni potrebbe essere utile per il mastering visto che è abbastanza neutra, ma la lentezza, il poco impatto e la carenza in basso ne fanno una cuffia poco versatile.
    La scansione dei piani sonori, in profonità è un po' scarsa, con le orchestre non rende come una HD650 che pur avendo una scena più ristretta colloca tutto meglio e su diversi piani
    Colpa dell'ampli? Forse, ma se A1 clone gold e Burson 160HA non sono sufficienti c'è qualcosa che non mi torna, ho preferito alla 701 una vecchia K501.
    L'archetto non è sicuramente tra i più comodi e con il tempo l'elastico risulta cedevole.
    Tecnicamente non meriterebbe l'ultimo posto, ma la delusione è stata tale da relegarle qui.

    Assolutamente non pentito di averla venduta

    Ne stia lontano chi vuol rockeggiare


    Pro
    Poco colorata, headstage ampio, dettaglio in buona quantità

    Contro
    Basso povero, poco impatto, attacchi non velocissimi, headstage ampio ma non coivolgente, scomoda, esigente sull'amplificazione.



    11° Beyerdynamic DT770 pro 80 Ω


    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 Dt770110            

    Essendo chiusa la usavo al lavoro alternandola con la SRH940. Tra le Beyer è quella che mi è piaciuta meno. Il basso è la cosa che salta prima all'occhio e che purtroppo prevale. E' una cuffia un po' troppo esaltata agli estremi (che poi tanto estremi non sono visto che non è estesissima né in basso né in alto), o più semplicemente ha il medio troppo indietro. Delle 3 Beyer è quella meno naturale come resa, va meglio con la musica “artificiale” dove alcune carenze timbriche sono meno evidenti.
    Il basso è un po' lungo, abbastanza “boomy” e molto presente di sua natura. Non giova troppo del miglioramento in fase di amplificazione.  Per asciugarlo leggermente ho utilizzato un po' di cotone... e della plastilina per appesantire i cups. Mi pare di aver udito un piccolo miglioramento, ma nulla di miracoloso.
    La scena non è male, buona per una chiusa. Il dettaglio è buono e come dinamica, impatto e velocità siamo su un livello superiore rispetto alla K701. E' facile da amplificare, anche un Fiio E10 la muove bene per quello che è il risultato ottenibile da questa cuffia.
    E' comoda, leggera e apperentemente robusta. Come isolamento siamo sulla media.

    Non pentito di averla venduta

    Una prima portcina d'ingresso nell' Hi-fi per chi si sente amante dei bassi.


    Pro
    Comoda e facile da amplificare, basso da vero BassHead

    Contro
    Non perfettamente naturale, medie arretrate e troppo basso da BassHead!



    10° Shure SRH940


    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 P1010110

    Un gradino sopra alla DT770 ci metto sicuramente la Shure SRH 940. Dalla sua, come chiusa, ha un miglior isolamento e una scena più ariosa. E' una cuffia piuttosto neutra e lineare anche se tendente all'iperdettaglio. Buona la gamma media, soprattutto per gli archi e le voci femminili. La gamma alta è abbastanza raffinata e la cuffia è estremamente veloce, forse la più veloce di quelle prese in considerazione. Queste caratteristiche però non si abbinano bene ad ampli della stessa razza, ne viene fuori un sound un pochino tagliente e affaticante nei lunghi ascolti. I problemi sono in basso, non troppo esteso né d'impatto viscerale. Decisamente meglio della K701 e più apprezzabile di quello esagerato della DT770, ma a questo prezzo c'è di meglio. E' molto precisa e rivelatrice ma non perfettamente trasparente. Grana buona ma non ai livelli di quelle che seguiranno. Discreta dinamica e velocità la rendono adatta a quasi tutti i generi, anche se con le grandi orchestre faticano di più. L'immagine sonora è un po' più sviluppata ai lati che al centro, e con poco layering.
    Da qui in avanti possiamo iniziare a parlare di ricchezza armonica discreta.
    La costruzione ed i materiali sono la cosa che mi ha deluso maggiormente di questa cuffia. Buona la dotazione:  valigetta, un paio di pad di riserva, un cavo liscio e uno spiralato con adattatore. Probabilmente avrebbero dovuto investire meglio nei materiali impiegati nella cuffia, anziché negli accessori. Si sentono cigolii e la plastica non sembra fatta per durare nel tempo. In questo la 940 è la peggiore del lotto.
    Non pentito di averla venduta.

    Chi non sopporta l'impostazione monitor e predilige ascolti suadenti e rilassanti ne stia distante.


    Pro
    dettaglio, velocità, gamma alta raffinata e ottimo isolamento

    Contro
    Costruzione e materiali, basso leggerino e impatto non di livello


    9° Beyerdynamic DT990


    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 Dsc02910

    Comoda e leggera, ma robusta da battaglia. Materiali plastici adeguati al costo credo. È aperta, e questo è già un buon vantaggio sulle sorelline 770. Il basso probabilmente è il più convincente di tutto il lotto delle mid-price.
    Bell'impatto, punch e controllo quando ben amplificata. Il basso nasconde le medie meno delle X1, ma più delle Dt880. Direi che chi preferisce equilibrio e linearità si dovrebbe rivolgere alla Dt880, chi cerca una cuffia più divertente provi pure una DT990 o passi direttamente alla Philips. La 990 pro ha molti assi nella manica per il costo, alti estesi, basso prorompente, scena aperta con immagine ben definita e buon dettaglio. Assi che però non vengono fuori se non con un'amplificazione adeguata. Con lo Schiit Asgard andavano alla grande, ampli più brillanti (HA160) o più carichi in basso (A1 clone gold) sposterebbero troppo gli equilibri, ma anche con l'A1 sono molto godibili, anzi, ciò si cede in equilibrio lo si riprende in coinvolgimento, il che non è affatto male.  Ampli poco potenti tipo Fiio E10 non la fanno esprimere bene. Poco basso, poca dinamica vera, alti sibilanti. Dotarsi di una DT990 significa dare obbligatoriamente uno sguardo anche all'ampli. L'ho sempre considerata un best buy, ma in la X1 permette di ottenere risultati sonici simili anche in assenza di un amplificatore importante.
    Leggerissimamente pentito di averla ceduta.


    Con l'ampli giusto è una tutto-fare a prezzo conveniente, chi non ha l'ampli e ha paura delle sibilanti non ci si avvicini!


    Pro
    Dinamica, impatto, scena, comodità.

    Contro
    non perfettamente equilibrata e non semplice da amplificare


    8° Fidelio X1

    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 Fideli11              

    Uber divertente!!!
    Lo dicono tutti ed è vero. Scena, basso, dinamica, impatto e tutto questo anche con un piccolo E10! Gli alti non affaticano, i bassi un pochino si. Dopo pochissimo tempo mi è venuta noia proprio della gamma bassa, soprattutto medio bassa. È piena e ti da un discreto senso di matericità, ma troppa ombra sulle medie, e per giunta non scende tantissimo. Il problema non si pone con il rock, ma con altri generi si. Con la classica i violoncelli prendono il sopravvento e ormai mi sono abituato ad ascoltare diversamente. Anche il pianoforte non è reso al massimo. Code un po' lunghette e definizione non ottima proprio in gamma bassa, quello che dovrebbe essere il suo punto forte. Dettaglio non ai massimi livelli, ma scena ampia e spaziosa. Non è trasparentissima e non scala bene con gli ampli. Ossia al migliorare dell'amplificazione la resa finale non ne beneficia a tal punto dal giustificare l'esborso. Cosa che avviene con l'HD650 ad esempio. Non naturale al pari di una T50RP, Dt880 o HD650 e un po' più colorata.
    Fin qui ne ho detto peste e corna, ma resta una cuffia valida con una dote fenomenale e difficile da trovare: riesce a unire corpo e spazialità. Il suono è materico ma non claustrofobico. Le dimensioni della scena sono molto buone e la musica e ben carica fisicamente.
    Appena arrivate queste sono state le mie primissime impressioni:

    Per una questione di semplicità separo le mie impressioni in due pezzi.(A e B) Alcune cose le ho un pochino enfatizzate per fare chiarezza. Alcuni confronti sono basati sulla "memoria" di cuffie che non ho più o che ho ascoltato solo brevemente.
    Cavo Fostex e cavo di serie, cuffia presumibilmente già rodata in quanto acquistata usata.

    impressioni A
    WOW! Che bel lavoro ha fatto la Philips. Una cuffia "mid-price" che può competere senza timori con le ex flagships dei produttori storici, dalle HD650 alle DT880, schiacciando K701 e sorelline minori. Tutto questo senza doversi svenare per un ampli dedicato particolarmente dotato.
    Ampiezza di scena, dinamica, corposità e impatto. Tutte queste cose assieme non le ho mai trovate in una cuffia di questa fascia di prezzo, e ribadisco, senza necessità di amplificatori che vengono da altre galassie. (forse solo la Denon D2000 gli sta dietro)
    Basso poderoso senza avere un effetto esageratamente bum bum, scena molto larga e anche discretamente profonda, dettaglio quanto basta e medie non troppo arretrate. Piacevole colorazione con un leggerissimo effetto darkeggiante ma senza diventare scura o troppo opaca. A volumi bassi non si esprime al massimo, ma si può alzare a piacere senza avere particolari indurimenti della gamma alta o sibilanti (pecca di molte Beyer) o alti che iniziano a squillare e tintinnare come campanacci (nota dolente di alcune Sennheiser).
    Il Basso non sarà controllato come quello di una Dt990/880 ma è sempre bello pieno e la gran cassa ti fa vibrare. Basso decisamente profondo. (per godere appieno del basso ci vuole una mano anche dal resto della catena)
    Lo dicono un po' tutti ed è vero: è divertente. Ci si rokkeggia alla grande senza che i piatti ti fracassino i timpani.
    Un autentico best buy. Rapporto QP impressionante e penso che d'ora in avanti a chi chiede un consiglio per una prima cuffia su quel budget risponderò X1 con insistenza,

    però...

    IMPRESSIONI B
    E' divertente, ma avete in mente quell'amico con il quale il sabato sera che vi sganasciate dalle risate e col quale vi divertite da bestia? Quando ci prendete un caffé pomeridiano, però, le cose non vanno così. Il "compagnone" del sabato non riesce ad affrontare alcune tematiche a voi care con la dovuta profondità e "raffinatezza". Dopo un quarto d'ora ha finito le argomentazioni e vi accorgete che erano anche un po' grossolane e banali.
    Più o meno sono questi i limiti della Fidelio X1.
    Va bene anche con ampli tipo il Fiio E10, ma con ampli di caratura superiore non riesce a scalare quanto fanno una DT880 o una HD650.
    Passare dall' E10 al Burson 160D ha sicuramente un suo peso anche per pilotare la X1, ma non ti da la sensazione di aver speso bene per il Burson. Scena ancor più ampia e bassi meglio controllati, ma non ho la sensazione che ci sia quel salto qualitativo che ho avvertito con la HD650 ad esempio.
    La X1 non è raffinatissima e lo nasconde bene, ma quando si arriva alla resa dei conti, con la musica acustica non "rimaneggiata", in particolare la classica/barocca alcuni nodi vengono al pettine.
    Si sente che ha una una leggera colorazione in tutte le gamme. Il basso così generoso diventa stancante, la minor finezza di grana è meno digeribile, ci si rende conto che la formidabile ampiezza di scena non è tutto e che l'immagine e la collocazione strumentale contano parecchio.
    Credo anche che a livello armonico sia meno ricca di HD650 e Dt880/990, ma è un confronto impossibile a memoria.
    Posso dire, invece, che è meno raffinata ed equilibrata della Fostex T50RP moddata, che pur avendo alcuni limiti nelle dimensioni della scena e un consistente roll off in alto si fa apprezzare per un medio liquido che con la giusta musica, per me, diventa magico.
    Questa magia alle X1 manca. Sono imponenti ed energiche, con poche rivali in dinamica e impatto e anche in cuffie molto più costose, ma come naturalezza, timbrica e trasparenza sono un po' indietro rispetto ad una HD650 ad esempio. Questi difetti sono meno evidenti con i generi non acustici che nascono di per se più "artificiosi" e "artificiali", in questi la X1 ci sguazza e ti fa godere di brutto. Con alcune cose fatica ad eccellere.
    Il piano solista è meno "vivo" anche se come corposità, dinamica e presenza rimane a livelli molto molto molto buoni. Ascoltarci Gould, però, è un attentato alle sue intenzioni e alle sue scelte tecniche, ti arriva meno la sua poesia. Alcune registrazioni dei brandeburghesi non suonano come sono abituato. In alcuni concerti la collocazione è fin troppo laterale, ma su questo ci si passa tranquillamente sopra.
    Fin qui, nelle "impressioni B", sembra che sia una cuffia alla quale manchi totalmente questa fantomatica raffinatezza. Non è proprio così. Ho ancora una JVCHA RX900 che vanta buone caratteristiche di dinamica, ampiezza di scena e presenza in gamma bassa, ma a confronto della X1 è "raffinata" come le scritte nei bagni degli autogrill. Quindi tutto sommato la Fidelio si dimostra di buon livello anche qui. Anche le Denon D2000, D5000 e D7000 mi hanno lasciato perplesso per le stesse motivazioni delle X1, eppure sono ottime cuffie. Qualcuno rimane deluso dalle HD800 e con certe cose potrebbe addirittura preferire le X1 a queste Sennheiser, lo capirei.

    in conclusione

    Si, è una cuffia che va molto bene. Consigliabilissima a chi volesse farsi un'oretta di ascolti in pace la notte, soprattutto quando serve energia e sostanza. L'audiofilo che punta sull'impianto diffusori può trovarci benissimo una compagna a basso costo senza doversi impegnare nell'allestimento dell'impianto cuffia completo e dedicato. Magari con l'uscita cuffie del suo buon dac è già a posto. Con meno di 200,oo euro si ritrova un bell'impianto cuffia

    Per chi ha intrapreso la strada cuffiofila sfrenata senza compromessi o quasi, invece, è meno consigliabile.
    La X1 Non giustifica più di tanto l'esborso in ampli di livello e dopo un'ora di ascolti è stancante per la sua pronunciata gamma bassa indipendentemente dal cavo. Alla lunga un maggior equilibrio paga.

    Quadratura del cerchio? Quasi... A questo prezzo credo di si. A memoria solo la Denon D2000 ha queste caratteristiche, ma non facile da trovare. Suona bene ad alti volumi senza lasciarti col mal di testa. Meno prestante a volumi contenuti. Decisamente più da rock che da classica, purtroppo non sembra costruita per durare una decade.

    La storia del cavo è vera...

    leggermente pentito di averla venduta.

    È l'attuale best buy

    Pro
    Impatto, corpo, scena, pilotabilità, figa.

    Contro
    Colorata


    7° Beyerdynamic DT880 edition 32 Ω

    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 880_3210

    Sarò brevissimo, è simile alla sorella 600 ohm, ma pilotabile con piccoli ampli.

    Pentito di averla venduta.

    Senza fuochi d'artificio e senza trucchetti, per gli amanti della linearità anche da un ampli deboluccio.

    Pro
    quelli della 600 Ohm e la facilità di pilotaggio

    Contro
    quelli della 600 Ohm con forse qualche sibilante in più



    6° Beyerdynamic DT880 edition 600 Ω


    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 Dt880_10

    L'ho avuta per poco tempo prima di passare alla T1. Se ben amplificata è una cuffia eccellente. E' vero che ha meno impatto in basso rispetto alla DT990, ma è più equilibrata e più naturale. Con il rock è meno divertente della 990, ma con la classica prende il largo su tutte le cuffie citate in precedenza. La scena non è enorme, ma precisa e con una collocazione strumentale buona. Il layering è sufficiente anche se non ai livelli della HD650.
    La gamma media è il suo punto forte, con gli archi svela tutte le sue qualità. Restituisce un suono leggero ed etereo, ma non privo di consistenza nella parte bassa dello spettro, questo diversamente da K701 o SRH940.
    In alto è dolce e precisa, neutrale ma non fredda e tagliente, magari è leggermente frizzante, ma non tende all'algido se ben accoppiata con amplificazioni meritevoli.
    La DT880 ha un suo stile peculiare, da prendere o lasciare. Non è perfettamente trasparente, ma ci si accorge di questo solo con impianti di una certa caratura e confrontandola con cuffie dal costo ben maggiore. Con V-dac II e  A1 Clone Gold costituiva un impianto mid-price da paura.
    A livello armonico credo sia superiore a tutte quelle del lotto. La 600 Ω mi sembra più dolce ed equilibrata rispetto alla 32 Ω. Possiamo dire che è anche più raffinata e meno aggressiva.
    Sul controllo in gamma bassa dovuto al damping factor non mi esprimo, non mi sembrava ci fossero problemi enormi per la 32 Ω, forse leggermente più gonfio, ma solo forse...
    È una cuffia contraddistinta da un ottimo equilibrio con qualche bollicina in alto. In set-up non idonei a lei, però, può risultare anche troppo frizzante e affaticante, proprio come succede alla DT990, ma con il rischio delle sibilanti inferiore alla cugina pro.
    Prendersi una DT880 600 Ω significa averne cura, dotarla di una amplificazione che non fatichi a 600 Ω e che per questo non si trova sempre a buon prezzo. Ricordo in un confronto con la 32 Ω e la 250 Ω Edition la pessima accoppiata con il Burson HA160, la cuffia si è ammosciata, la scena si è ristretta e la dinamica era molto scarsa. In quel confronto con quell'ampli la DT880 ed 250 Ω le è stata superiore per vivacità, controllo e dinamica. Con un buon A1 clone, o magari con un bell'OTL la 600 Ω inizia a cantare ed è dura per tutte le DT.
    Ottima comodità e costruzione, è semi aperta, c'è un leggerissimo isolamento che non guasta mai.

    Non pentito della vendita, ma solo perché permutata con un gioiello audio.

    Attenzione! È la strada che porta alla T1 !

    pro
    medie, eqilibrio e neutralità, naturalezza, leggermente isolante.

    contro
    scena non troppo ampia, impatto inferiore a molte pari-prezzo


    5° Sennheiser HD650


    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 Hd650110

    Adoravo la Dt880 e il suo sound, perché allora la HD650 è un gradino sopra?
    Semplice: coinvolgimento, piacevolezza, corpo e trasparenza. Con la Dt880 ero spettatore della musica, con l'HD650 l'immersione è con la musica e la cosa è differente.
    Scansione dei piani sonori migliori di tutto quelle citate in precedenza, medio-basso pieno ed emozionante. Basso buono se ben amplificato. Meno dettaglio ma più dolcezza delle Beyer. Una delle meno dettagliate in alto tra quelle della lista, ma il dettaglio non è solo in alto e non è tutto... Bell'impatto e ottimo punch.
    La HD650 è una cuffia per la sera, la DT880 per la mattina. Fiorentina o pesce spada? Vino rosso o Champagne? Naturale o neutrale? Mora o bionda? Meglio ascoltare il martedì o giovedì? E Così via...
    Andrebbero tenute tutte e due. (oppure vendute!)
    Il famoso “velo”... Per me non lo hanno. Un conto è parlare di roll-off in gamma alta, un conto è asserire che il suono è velato. Quando la musica è velata non è trasparente, con la HD650, invece, è trasparente. Ovviamente è trasparente nei limiti della sua fascia di prezzo e dell'impianto che la fa suonare.
    Ultimamente ho ascoltato le Sennheiser HD540, ora comprendo perché chi ascoltava le Sennheiser di quegli anni e poi è passato alle HD600 o HD650 ha parlato di suono un po' più chiuso, ma il velo nelle HD650 c'è solo con amplificazioni scarse, sia in potenza che qualità. Se non ben amplificata la Sennheiser soffre e la musica è nascosta.
    Calda e colorata? Forse un pochino si, ma non velata!!!
    Mediobasso che seduce ma non nasconde il medio, difficile da trovare in giro. I transienti non sono fulminei, anzi, la cuffia è un po' lenta, ma ripaga in musicalità (se musicalità significasse qualcosa)
    Al migliorare dell'ampli migliora tantissimo e tira fuori tanta qualità. Perfetta per il violoncello solista, che a me piace ascoltarlo grasso e opulento quando non è assieme ad altri stumenti. Anche la HD650 è una scelta di vita che porta ad ottimizzare il set up per lei.

    Pentito a metà di averle vendute.

    E' una cuffia che si apprezza col tempo e con un buon set-up, negli stacca attacca perde sempre...

    Pro
    Seducente, rilassante e musicale. Il lato oscuro dell'audiofilia.

    Contro
    Lenta e non proprio neutra. Difficile da amplificare per farla suonare bene.


    (fuori concorso) Fostex T50RP


    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 T50rp10

    La crème de la crème! Si, perché è cremosa, e se piace bene, altrimenti è meglio lasciar stare.
    Non è migliore di nessuna delle cuffie precedenti, ma non è nemmeno peggiore.
    La T50RP, in versione moddata, dovrebbe, in teoria, essere fuori dalla classifica; almeno per tre motivi: è una ortodinamica, non l'ho venduta, e soprattutto è moddata, ed è facile che ogni scarrafone sia bello a mamma sua, soprattutto quando la soggettività è padrona. Ma serve anche per un corollario finale sulle altre mid-price:

    Non ha l'ampiezza di scena della K701
    Non ha la comodità della Dt770
    Non ha l'isolamento della SRH940
    Non ha il basso della Dt990
    Non ha la dinamica della X1
    Non ha la facilità di pilotaggio della DT880 32 Ω
    Non ha la richezza armonica della DT880
    Non ha il corpo della HD650

    allora che cos'ha di speciale? Ne ho provate diverse versioni e ci sono molti aspetti che permangono al variare delle modifiche. Iniziamo dal fatto che è equilibrata e con una timbrica corretta senza eccessi, se si riesce ad “accordarla” al proprio gusto.
    Cosa significa timbrica corretta? E al proprio gusto? Provate a prenderne un paio vergini e con pochi euro iniziare a sperimentare.
    Se ben spinta (digerisce fino a circa 3 watt mi pare) ha una discreta dinamica e un controllo in gamma bassa di tutto rispetto. Ottima risposta al transiente con ampli che lo permettono.
    Ha coesione tra le gamme e musicalità. Buona velocità e soprattutto 2 caratteristiche per me ed i miei gusti sono fondamentali e che necessitano una sbirciatina al dizionario dell'audiofilo:
    Grana fine, probabilmente la migliore tra tutte quelle elencate fino ad ora ad esclusione delle Sennheiser forse; medio liquido e naturale con una fluidità difficilmente riscontrabile nelle altre pari prezzo.
    Tornando ai difetti la T50RP ha un roll off sulle alte abbastanza pronunciato, questo non le permette di ragggiungere livelli di dettaglio perfettamente soddisfacenti in quella gamma, e il basso dipende molto dalle modifiche che si fanno e dalla scelta dei pad. In pratica ve lo fate come volete ed in maniera piuttosto semplice. E' una cuffia chiusa o se volete semi- chiusa con i difetti che questa tipologia si porta dietro. La scena è piuttosto ristretta rispetto ad una DT990 per citare una pro a caso, ma fatta molto bene e precisa. Il layering è ai livelli delle Dt880, ma con meno ricchezza armonica. Condivide con la HD650 un sound scuro ma non velato, ha meno punch ma più controllo della Senny in gamma bassa. Mi sa che scende anche di più. Non c'è rigonfiamento del mediobasso (in alcune configurazioni di pad e feritoie posteriori semi chiuse, nella configurazione con i pad della SRH840 e 940 si ha una percezione di maggior equilibrio, ma meno “coinvolgimento”.
    Ripeto che me la sono modificata su mio gusto e percezione, anzi ne ho due che suonano molto differenti tra loro, quindi è estremamente soggettiva come cosa, tuttavia ho avuto la possibilità di ascoltare anche due paia di T50RP modificate da altri utenti, nella loro diversità conservano un DNA comune e qualitativamente soddisfacente.
    Mr Speakers ne vende una versione modificata con la stampa 3d basata sul driver classico della T50RP. Circa 600,oo dollari se non erro. Ne parlano bene... Per altri, invece, rimane una cuffia da chiusa 100,oo dollari. Le mie non sono sicuramente al livello di quelle che seguiranno in questa classifica, ma come cuffia chiusa hanno qualcosa da dire nella fascia mid-price.


    Le sto tutt'ora continuando a modificare...


    Pro:gamma media, grana, equilibrio, naturalezza.

    Contro: Scena ristretta, di non facile pilotabilità, da moddare obbligatoriamente.


    4° Beyerdynamic T1


    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 P1011010

    La Tesla è stata la mia prima cuffia di fascia top, sia come prezzo che come prestazioni. Fino a quel giorno  nessun upgrade audio mi aveva lasciato con quel senso di smarrimento. Forse il passaggio da un mangianastri divoratore di cassette massacrate al primo lettore CD ?
    Il confronto con le Dt880 non è durato molto, la T1 fa un po' tutto meglio e con dimensioni maggiori. Forse la DT880 600 Ohm ha una gamma alta leggermente più dolce, e nei lunghi ascolti l'apprezzo molto, ma non restituisce lo stesso dettaglio della T1. La 880 è anche più comoda.

    La T1 è velocissima, serrata e netta; sia in alto che in basso. Non mi pare eufonica come può esserlo una HD 650. Scena molto vasta e soprattutto estremamente profonda; senza che però il tutto sia disperso e photoshoppato nello spazio come potrebbe accadere con una K701. C'è quello che un audiofilo serio definirebbe "presenza". Forse.
    Questo in un headstage in cui la tridimensionalità è senza dubbi migliore delle tre sorelline Beyer DT.

    Alti abbastanza in evidenza come mi aspettavo dopo le tre della serie DT. Dettaglio come mi aspettavo da una Top.
    Gamma bassa che un recensore professionista troverebbe sicuramente pregevole e definirebbe con versi aulici costellati da vocaboli mutuati dall'arte scultorea, ma questa è un'opinione; il fatto, invece, abbastanza evidente e meno soggettivo, è che a differenza delle cuffie citate in precedenza si riesce ad arrivare a 30 Hz abbastanza in tranquillità.
    Mi sembra più divertente della Dt880 e con maggior impatto, tuttavia un punch maggiore non lo avrei disdegnato.
    La gamma media è ottima e abbastanza rifinita, siamo su un livello decisamente più elevato rispetto alle cuffie mid-price citate in precedenza, ma le altre top che seguiranno offrono qualcosa in più in risoluzione, linearità o semplicemente piacevolezza.
    Gamma alta estesa e in evidenza con una tipica frizzantezza in stile Beyer. Con molta musica classica si sposa benissimo, con un certo tipo di rock duro e spacca crash non è consigliatissima.

    Queste sono state le prime impressioni appena arrivata:

    … per chiudere una settimana nel migliore dei modi mi lascio sempre il tempo e la pace necessarie all'ascolto delle Goldberg. A caso un po' tutte quelle che ho, ma per una sorta di inaugurazione speciale delle Tesla ho scelto quelle dell '81 di Gould.

    Dopo l'arrivo delle HD650 i brani con pianoforte solo li ho lasciati sempre a loro. Il  mediobasso opulento che dona "corpo" e peso, unito alla delicatezza in alto senza perdita di "informazioni" o "armoniche" me le ha sempre fatte considerare regine nell'ascolto del piano (e del violoncello solo). Il clavicembalo in generale, invece, è per mio gusto roba da DT880.
    Beh, cosa fa Gould con le T1?
    Una cosa molto semplice e banale: suona meglio.
    Nello specifico è una questione di velocità. Non so se riesco ad esprimermi con la terminologia audifiga adatta, ma credo si tratti di" trasparenza" e "transienti".
    Chi ascolta Gould percepisce subito con quale facilità faccia suonare il piano. Non sono abbastanza capace di esprimere a dovere come suoni, né tantomeno come suoni con la T1, ma tutto sembra per lui più semplice e scorrevole. Con la Tesla è netta la sensazione del pianoforte come strumento percussivo, con le HD650 ogni tanto me ne dimenticavo.
    Se non ricordo male la HD650 ha più punch e fa sentire un peso maggiore della gamma medio-bassa, la T1 è più leggera ed eterea, decisamente più rapida e spigliata in tutti i passaggi e tutte le gamme. Una 650 molto aristotelica, una T1 abbastanza platonica, nello stile e nei concetti espressi. Due modi opposti di ascoltare il piano, entrambi piacevoli e attualmente per me irrinunciabili. E' un tipo di musicalità differente, una coinvolgente per la presenza, l'altra per spigliatezza.

    Tutto sommato è un'ottima cuffia: veloce spigliata con bel basso sufficientemente corposo ed esteso. Ha un buon equilibrio e buona neutralità. Dati suoi 600 Ohm nominali e 1400  Ohm di picco, si sposa molto bene con amplificazioni valvolari con circuitazione OTL, meno con gli SS studiati per lavorare bene con le impedenze molto basse.

    Non pentito di averle vendute

    irrinunciabile per chi ha apprezzato la serie DT

    Pro
    finalmente! la T1 ha ammazzato tutte le scimmiette per le cuffie mid-price e mi ha spinto a vendere l'inutilizzato.

    Contro
    Ok, ha ammazzato le scimmiette, ma purtroppo questa T1 ha anche aperto la gabbia degli orango


    3° Audezé LCD 2.2


    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 P1011011

    Leggendo le recensioni in rete, non avrei mai pensato di approdare ad una Audezé. Anche dopo averla ascoltata ad un meeting non ne rimasi particolarmente impressionato se non per una gamma bassa corposa e profonda al di là di ogni immaginazione cuffiofila.
    Oltre a questo non mi colpì, proprio come non mi colpì la HD650 ascoltata fuori da casa mia in fretta e furia e senza la mia musica. Effettivamente è il naturale upgrade per gli amanti del sound HD650. Questo tarlo continuava ad assillarmi ed è stato difficile trovare una buona scusante per acquistarne una.
    La scusante non l'ho trovata, ma la cuffia si, ed è una cuffia per il puro e semplice godimento. Calda e scura come me l'aspettavo, ma dalla buona risoluzione e con buona trasparenza. Ha un effetto cremoso e amalgamante nel proporre il messaggio sonoro che costituisce un mix tra HD650 e T50RP, con un basso così maestoso e profondo,  ma non invadente, che fa arrossire le due cuffie di fascia media.
    Non riesco a togliermi dalla testa l'idea del cioccolato fondente che sgorga dal cucchiaio di legno. Suona così, è un po' eufonica, ma grazie a questo perfettamente a suo agio anche con registrazioni datate di classica (solista) e piccole formazioni Jazz.
    Ottima con il Jazz classico, si sfoga e prende possesso di tutta la discografia rock in mio possesso grazie ad un impatto energico e deciso unito ad una capacità singolare di nascondere le imperfezioni per lasciar scorrere la musica. Perché alla fine, seppur in quantità inferiore alla T1, il dettaglio c'è, ma è magicamente solo quello che serve, non quello che distoglie l'attenzione dalla musica.
    Ha un roll-off  abbastanza pronunciato in alto, ma fino a lì ha un bilanciamento tonale notevole.
    La carenza in gamma acuta accentua maggiormente la presenza e la matericità in gamma bassa nonché il peso con cui viene proposta; ed anche qui, con chissà quale magia, il basso enorme e prorompente non inficia e non adombra un'ottima gamma media priva di buchi o rigonfiamenti. Ha un modo di suonare che privilegia la fondamentale, non è ricca armonicamente quanto una HD800 o una HE6, ma non per questo è troppo lontana dal riprodurre con naturalezza gli strumenti acustici. C'è di meglio, ma anche molto peggio.
    La scena non è particolarmente sviluppata né ariosa, ma non è nemmeno esageratamente claustrofobica o confusa. È forse un po' il prezzo da pagare per avere questo basso pieno e rotondo e degli alti assolutamente non affaticanti. (beh, gli alti quasi non ci sono, è difficile che qualcosa che non c'è affatichi...)
    Con molti programmi musicali di classica non si esprime bene, perciò è una di quelle cuffie che sconsiglierei a chi ascolta classica e non intende avere più di una cuffia. E' straordinaria con il violoncello solista, ho una quindicina di versioni delle Suite per Violoncello di Bach, credo che me riascolterò molte con questa Audezè. Devastante con l'assolo di batteria in Loussier trio in “The Bach Book”  (concerto n°5 Allegro 1050) lo sto ascoltando proprio in questo momento. A memoria, nemmeno la LCDX non mi aveva impressionato in questo modo con questo brano.
    È perfettamente complementare alla HD800, ciò che non ha l'una ha l'altra, questa è una buona scusa per averla!

    Sto meditando di venderle per una Audezé chiusa


    Un must per il Jazz d'annata, Rock e violoncello in cuffia


    Pro
    Il più bel basso in cuffia. Senso di intimità. Perdona molto.

    Contro
    E' il più bel basso, ma non è il migliore. Un po' chiusa come headstage e fin troppo scura, seppur trasparente, per essere l'unica cuffia da possedere.





    2° Sennheiser HD800 (versione 2013)


    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 P1011012

    La regina tedesca... austera e così pienamente convinta del suo modo di proporre la musica.
    Se c'è qualcosa che non va nell'ascolto è sempre a causa del cavo, del Dac, dell'ampli, della registrazione, del governo...
    Beh questo è quello che si legge spesso. Molti, troppi insoddisfatti dalla HD800 e tutti a venderla o correre dietro al set-up perfetto per lei.
    C'è un fondo di verità; la tedesca non perdona nulla, è spietatamente neutrale e rivelatrice, perciò se c'è qualcosa che non va nell'impianto o nella registrazione alla fine salta fuori e in alcuni casi si perde il gusto dell'ascolto poiché evidenzia i difetti ancor prima dei pregi.
    Alla fine, per le mie esigenze, è sufficiente un discreto OTL o uno SS con un buon swing in tensione; si ma per pilotarla a dovere, non per attufarla. Anche la HD800, seppure con impedenza di 300 Ohm nominali, così come la HD650,  ha un notevole picco di impedenza fino a circa 600 Ohm a 100 Hz, sarebbe bene che l'ampli si comportasse bene anche a queste impedenze. Va splendidamente anche con valvole dal carattere aperto e brillante, anzi, le doti della cuffia ne vengono esaltate.Il resto fa solo parte di quel gioco che ti distoglie dalla musica. Il resto fa solo parte di quel gioco che ti distoglie dalla musica.
    Ops, la musica... a proposito di musica, perché ascoltarci i Pink Floyd o i Rage Against the Machine, per poi lamentarsi? Perché ascoltarci una vecchia incisione di Charlie Parker?
    Suvvia! Non è quella la musica adatta alla tedesca. Acquisto sbagliato! È quasi meglio lasciar perdere e prendersi una Audezé, anziché svenarsi per un set-up che la faccia rockeggiare o che la attufi.
    Una sinfonia di Mozart, un Mahler o ancor meglio qualcosa di Stravinskij. Queste sono opere che la regina restituisce in tutta la loro bellezza e con le quali il godimento musicale è garantito.  Anche senza bilanciamenti vari e trattati di cavologia.
    Però va detto che  nemmeno tutta la “classica” è sempre ottimale per la HD800, il suo modo di presentare la musica non è perfetto, o almeno a me piace meno, con gli strumenti solisti. In particolare con il piano solo e il violoncello, appaiono troppo estesi dimensionalmente per sembrare reali, anche alcune opere abbastanza datate soffrono la precisione della tedesca.
    La virtù dell'headstage e questo suo modo unico di suonare andrebbero assecondati proprio con oculate scelte musicali e viceversa, cosa ancor più importante, se ascoltate molta classica sinfonica,  la HD800 è la cuffia che fa per voi.
    Proprio per una scelta tecnica, con i driver posizionati in quel modo si ottiene questo headstage enorme ma si perde anche un po'  di impatto “viscerale”, per cui sarebbe opportuno rivolgersi ad un'altra cuffia, magari magnetoplanare, se non si è soddisfatti. Nemmeno 2 o 3 Watt riescono a sopperire a questo posizionamento dei driver deciso a priori in sede progettuale e difficilmente eludibile. (cosa che vale anche per la T1).  Va comunque chiarito che non manca di impatto in assoluto, è solo in leggero svantaggio rispetto ad altre top.
    Anche con un ampli non stellare, ma sufficientemente potente e qualitativamente buono, attraverso la HD 800 ogni sinfonia esplode e si libera completamente fuori dalla testa. Se la Beyer T1 presenta una scena larga e profonda, con la Sennheiser questa è enorme. La HD800 è veloce quanto la Beyer e più della LCD 2.2 ma con un decadimento meno netto e una sensazione di riverbero che la T1 e la LCD non hanno. Se sia un bene o un male non saprei dire, certamente aiuta la sensazione di “ambienza” e proietta le distanze in profondità riuscendo ad illuderci che tutto è fuori dalla testa,  ma non ho ben chiaro se la HD800 aggiunga o meno alla registrazione qualcosa di artefatto che non c'è. Questa è la sua magia, la sua peculiarità, nel bene e nel male.
    Ciò che di stupefacente riesce a fare è una scansione dei piani sonori, o layering che dir si voglia, sconosciuta alla T1 e alle altre top di questo lotto. Descrive il posizionamento degli strumenti in profondità con una disinvoltura tale che lo sforzo da parte dell'immaginazione diventa minimo. Con la T1 è tutto più stagliato sul fondo, una sorta di profondità non riempita su tutti i livelli e distanze. Come ho già accennato prima non ho capito se si tratti di un artefatto, ma ciò la rende unica tra tutte le cuffie solo per questo.
    Precisione, separazione e focalizzazione sono da cecchino. Tranquillamente paragonabile a T1 e HE6. Merito di una gamma media e alta molto rifinite e pulite.
    Il basso, come le altre gamme è contraddistinto da un'estrema pulizia e precisione. Pur non avendo l'impatto della LCD2.2 scende molto bene e senza “indecisioni”. Se vi piace il vocabolo “articolato” per descrivere il basso abusatene pure.
    Con le grandi masse orchestrali non manca nulla, quella sensazione di apparente leggerezza del basso della Senny lascia spazio alla disinvoltura con la quale si esprime nei salti dinamici impegnativi. Il basso c'è, la botta arriva, e tutto con un'eleganza da regina, quando è il momento il basso c'è ed è prestante, se, invece, interessa di più un medio basso gonfio e corposo, allora anche qui la scelta della cuffia è errata.
    Non sarebbe scandaloso se fosse la prima della classifica.

    Questa mi sa che non la venderò

    Un must per la classica sinfonica

    Pro
    Comodità, neutralità, headstage

    Contro
    non perdona le pessime registrazioni (e nemmeno la pessima musica...), nel suo essere “perfettina” manca di coinvolgimento emotivo.





    1° Hifiman HE6


    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 P1011013

    Bene. Siamo alla fine.
    Prendete tutto quello che di buono ho detto delle altre cuffie, scartate gli eccessi, ma soprattutto i difetti, frullatelo e troverete la HE6.
    Beh, a patto che sia ben pilotata, altrimenti non si muove. E qui, sinergie a parte, sarebbe bene dotarsi di circa 5W (classe A?) sui 50 Ohm di impedenza della cuffia; come consiglia la stessa Hifiman. Si, 5W su 50 Ohm. C'è chi utilizza l'uscita diffusori di amplificatori da 100 W. Obbligatoriamente va ascoltata con i pad velour, gli osceni pad simil pelle non le rendono assolutamente giustizia.
    Tanta potenza da parte dell'amplificatore, meglio se di buona qualità, questo è il biglietto da pagare sentire una cuffia che non suona. Una cuffia che sparisce. Una cuffia che lascia il passo alla musica più di tutte le citate in precedenza. Se volessi descrivere come suona posso parlare un sound fatto di forza e gentilezza, equilibrio e linearità da primato, trasparenza a livelli che non avrei nemmeno immaginato.
    Non ha lo slam e la corposità della LCD 2.2, non ha l'headstage esteso quanto la HD800 e nemmeno la profondità e l'altezza di scena della T1 ...
    A dir la verità non ha nulla di eccessivo, fa veramente poco di suo e possiamo utilizzare la tanto abusata frase: “è come se tra me e la musica avessi tolto di mezzo qualcosa”.
    La sua sound-signature è non avere una sound-signature. La cuffia cerca di scomparire il più possibile, con la sua firma e la sua impronta sonora. Sembra riportare il suono per quel che è. Sembra riportare, non riprodurre.
    Ora il contatto col messaggio musicale è più diretto, non avere né difetti né esagerazioni, è la sua dote. Forse la gamma acuta che potrebbe esser definita audiofilisticamente cristallina, la HE6 ha un acuto simile a quella tipica brillantezza valvolare senza eccessi, ricca e non penetrante, forse questo è il suo carattere sonoro per chi arriva da una LCD2, oppure può colpire per un basso corposo e presente per chi viene da una HD800.
    Ogni pezzo che ascolto con la HE6 mi viene rivelato. La musica ha una definizione eccellente lasciandoti con la sensazione che non manchi nulla e che nulla sia riprodotto con enfatizzazione.
    Ha un'impostazione decisamente più chiara e meno chiusa della Audeze, ma senza mai sfociare in fatica d'ascolto o aggressività. Il suono è chiaro, nitido e cristallino senza forzature. Rispetto alla Sennheiser è più pesante corposa e presente in basso, con pari, se non superiore, definizione e risoluzione in alto senza però esser mai “piccante” come qualche volta può capitare alla tedesca. Considerando il tipo di tecnologia magnetoplanare, che in molti casi presenta un buon impatto in basso ma una gamma acuta sotto tono, qui la Hifiman ha fatto un mezzo miracolo.
    Uno dei termini audiofili abbastanza abusato: “levigato” con questa cuffia ha finalmente una denotazione. Ha una estensione in alto notevole, senza roll-off, ma senza mai offendere. Ha, infatti, quella natura leggermente forgiving che perdona le registrazoni datate non non risulta spietata quanto una T1 o una HD800.
    La gamma media, che è la cosa che mi interessa maggiormente in una cuffia assieme alla timbrica e alla trasparenza, è anch'essa netta e pulita senza mai risultare fredda o anonima. Tutte queste quattro cuffie top sono capaci di rendere la gamma media ad ottimi livelli, HD800, HE6 e LCD2.2 lo fanno con una grana finissima e con le loro peculiarità: Più corposa la Audezè, più esile la Sennheiser, una via di mezzo la Hifiman.
    La HE6 è dotata anche di un basso profondo e materico, anche se non così corpulento quanto la LCD 2.2,  risulta molto più convincente e coinvolgente di quello delle due tedesche.  L'equilibrio tra le gamme, tutte di pari qualità e quantità  è ciò che mi spinge a definirla universale. Di tutte queste cuffie è forse l'unica che si potrebbe tenere senza avere necessità di affiancarne un'altra. Diciamo che è adatta a chi crede nella monogamia cuffiofila.
    Non impressiona con effetti speciali, ma si intravede sin dalle prime battute una dote eccezionale: il controllo. E' l'unica tra queste che il giorno in cui è arrivata non mi ha fatto esclamare “Wow!”, nulla mi ha colpito in prima istanza, poi riascoltando le altre cuffie ho iniziato a comprendere che erano queste ultime a metterci qualcosa di loro, nel bene e nelmale.
    La HE6 è controllatissima in ogni gamma, in ogni nota; con la sua estrema velocità, controllo e disinvoltura nel riprodurre ogni ogni partitura offre tutto con estrema naturalezza, mi piace con ogni genere musicale, si esalta e diventa devastante con il piano solista. Non colleziono solo cuffie in quantità... ho una ventina di interpretazioni delle Goldberg tra piano e clavicembalo. Ho promesso a me stesso che passeranno tutte sotto le HE6 almeno un paio di volte prima di cederle; la velocità, la percussione viscerale di cui son capaci, la notevole ricchezza armonica unita ad un basso corposo, presente e calibrato le rendono perfette per sviscerare ogni passaggio di queste interpretazioni.
    Non ha un headstage immenso, è nella media, ma con una immagine molto rifinita e precisa con una separazione da primato. Non si scompone mai con le grandi masse orchestrali e tutto fluisce con facilità e scioltezza, anche se per le grandi orchestre continuo a preferire la HD800 e il suo modo di presentarla. Per certi versi la dinamica che esprime la HD800 può essere considerata migliore o maggiore.
    La HE6, essendo dotata di un'ottima dinamica, se sufficientemente spinta dall'ampli, mantiene una coerenza di scena perfetta. Un improvviso salto dinamico, non la fa urlare, non la comprime, non la satura, ma è come se questa esplosione avvenisse nella più completa naturalezza e fluidità. Sembra che la “botta” ti arrivi senza sforzi e senza fatica. Non dà mai, con il suo ampli associato, la sensazione di essere al limite, e questo aiuta la sensazione di naturalezza. Siamo in un terreno molto delicato, per questa caratteristica, la coppia può essere anche tacciata di eccessiva morbidezza. Nei primi giorni d'ascolto non rimasi impressionato, non gridavo WOW!  Mi aspettavo più cattiveria, ma poi iniziai a capire.
    La loro collocazione in vetta alla mia classifica personale sarà sicuramente opinabile; se qui in cima ci fossero le HD800 non mi sentirei intellettualmente disonesto, ma nella vita ho praticato uno sport agonistico nel quale il pareggio non è contemplato, e questo incide tutt'ora nei miei giudizi. Ad esser sincero una comparativa diretta e approfondita tra le due, come feci tra LCDX e HE6 o T1 e HD800 non l'ho ancora fatta. Le ascolto in tempi diversi, con opere adatte a loro, una è in camera da letto ed una in soggiorno con le rispettive amplificazioni In questo momento, però, la scelta ricade sulle HE6 come regina delle mie cuffie, per una questione di coinvolgimento emotivo.
    Il rapporto Q/P non è stellare se si considera che un amplificatore per cuffia in grado di pilotarla a dovere ha costi alti. Se invece si possiede già un buon ampli diffusori da un centinaio di Watt e la si attacca all'uscita diffusori il rapporto Q/P è molto molto valido, non ho mai testato la HE6 con l'ampli diffusori, ma la stessa Hifiman consiglia la cosa.
    Tende a scomparire come suono, ma come oggetto fisico ha un design ergonomico pessimo. Una cuffia di questo prezzo non può permettersi una tale scomodità, ogni tanto la pressione sulle tempie unita ad un peso non troppo contenuto, nei lunghi ascolti, a volte mi costringe a toglierla dalla testa. Era ciò che temevo pur avendola provata, di ritrovarmi una cuffia definitiva per come suona, ma che non riesco ad indossare con disinvoltura per lunghe sessioni d'ascolto. Primeggiano come sound, ma sono quasi le più scomode di tutte quelle citate. Un primato orribile per una cuffia di questo prezzo. Spero che con le prossime HE600 o HE1000 la Hifiman si riscatti.
    Non è la cuffia perfetta, altrimenti su Head-fi non ci sarebbero interminabili thread in cui si discutono e si fanno le modifiche alla cuffia, però tra le mie è quella che ci si avvicina maggiormente all'idea di perfezione; magari perfetta sarà la HE1000, ed il fatto che la Hifiman l'abbia appena presentata mi ha dato un'altra brutta scimmia da pelare.

    Può suonar tutto

    Pro
    Trasparenza, linearità, equilibrio, dettaglio, naturalezza.

    Contro
    Comodità, pilotabilità, non è la 009.


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    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 Music211
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    La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 Empty Re: La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940

    Messaggio Da realmassy Sab Feb 21, 2015 6:11 pm

    Che bella lettura Alessandro, tutta d'un fiato! Grazie di avere condiviso le tue impressioni sunny
    Insomma alla fine mi sa che chi piu' spende meno spende, tanto vale arrivare subito alle top, no?


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    Messaggio Da reckca Sab Feb 21, 2015 6:19 pm

    Complimenti!
    (senza specificare, potrei essere d'accordo, non esserlo, non conoscere tutto o anche nulla, rimane comunque una piacevole lettura).
    PS
    Un punto in più perchè riesci ad esprimerti anche senza la necessità di faccine.
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    Messaggio Da realmassy Sab Feb 21, 2015 6:46 pm

    C'e' da dire che un po mi dispiace vedere la K701 in fondo alla lista, anche perche' lo avuta 3 volte e mi piaceva...anche la HD650 pero'


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    Messaggio Da turo91 Sab Feb 21, 2015 6:50 pm

    Concordo quasi pienamente, tranne che per le Shure che non mi piacciono proprio cheers


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    Messaggio Da ivanprog Sab Feb 21, 2015 7:23 pm

    Complimenti per la bella sresura , avventura notevole , della descrizione che hai dato della 800 e della lcd2 ,le ho entrambi, mi trovi pienamente d'accordo .
    Bellissime cuffie ,sicuramente complementari , anche se io preferisco la 800 , soprattutto sono convinto anch'io che non conviene cercare di attufarla , si perde buona parte della magia, va invece assecondata in quelle che sono le sue caratteristiche più rilevanti.


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    Messaggio Da calibro Sab Feb 21, 2015 8:50 pm

    come amplificavi le ortho?

    ho avuto le Fostex moddate e le adoravo!!


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    Messaggio Da Buranello64 Sab Feb 21, 2015 10:02 pm

    Grazie per aver condiviso...
    Delle tue cuffie ho posseduto le T1, le mie prime "vere" cuffie
    Le ricordo difficili da pilotare e non rimpiango di averle ceduto... piuttosto rimpiango di averle sostituite con le Ultrasone Ed. 10: belle ma non per il costo che sfoderano.
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    Messaggio Da Ivanhoe Sab Feb 21, 2015 11:31 pm

    Bel riassunto, grazie Ale.

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    Messaggio Da carloc Dom Feb 22, 2015 7:13 am

    Buranello64 ha scritto:Grazie per aver condiviso...
    Delle tue cuffie ho posseduto le T1, le mie prime "vere" cuffie
    Le ricordo difficili da pilotare e non rimpiango di averle ceduto... piuttosto rimpiango di averle sostituite con le Ultrasone Ed. 10: belle ma non per il costo che sfoderano.
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    Non sono difficili da pilotare, basta usare l'ampli adatto...............come per tutte le cuffie.


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    Messaggio Da mariovalvola Dom Feb 22, 2015 7:21 am

    Buranello64 ha scritto:Grazie per aver condiviso...
    Delle tue cuffie ho posseduto le T1, le mie prime "vere" cuffie
    Le ricordo difficili da pilotare e non rimpiango di averle ceduto... piuttosto rimpiango di averle sostituite con le Ultrasone Ed. 10: belle ma non per il costo che sfoderano.
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    alessandro1 ha scritto:Ha un buon equilibrio e buona neutralità. Dati suoi 600 Ohm nominali e 1400 Ohm di picco, si sposa molto bene con amplificazioni valvolari con circuitazione OTL, meno con gli SS studiati per lavorare bene con le impedenze molto basse.

    il problema è proprio l'alta impedenza che rende in apparenza difficile da pilotare questa cuffia soprattutto con ampli a stato solido pensati per le basse impedenze. Utilizzando ampli con trasformatori d'uscita, posso assicurarti che è, in realtà, una cuffia molto, molto facile da pilotare. In queste condizioni, la T1 e anche la HD800, danno davvero il massimo.
    Purtroppo, sono pochi i costruttori che offrono trasformatori d'uscita (o autotrasformatori) all'altezza di queste splendide cuffie.
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    Messaggio Da mariovalvola Dom Feb 22, 2015 7:41 am

    ivanprog ha scritto:anche se io preferisco la 800 , soprattutto sono convinto anch'io che non conviene cercare di attufarla , si perde buona parte della magia, va invece assecondata in quelle che sono le sue caratteristiche più rilevanti.

    D'accordissimo.
    L'unico cavo alternativo che considero interessante, infatti, è il Sennheiser CH 800s.
    se la HD800 non piace, è inutile cercare di trasformarla in qualcosa di diverso. Si perde meno tempo e si spendono meglio i propri soldi guardando altrove.
    Anche con gli ampli è molto più corretto assecondare la sua impostazione piuttosto che cercare di castrarla.

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    Messaggio Da phaeton Dom Feb 22, 2015 8:03 am

    alessandro1 ha scritto:[justify]La mia avventura tra le cuffie, mini recensioni di:
    HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940

         
    Dato che mi è venuta voglia di acquistare una cuffia che non si sa ancora quando uscirà, e nemmeno il suo costo, ho capito che è ora di disintossicarmi dalle frequentazioni forensi.
    Però, prima di prendermi questa pausa,  vorrei condividere queste impressioni sulle cuffie che hanno contribuito a svuotare il mio portafogli nel recente passato.
    ...................................


    applausi applausi

    ho finito il post d'un fiato e mi sono divertito a ritrovarmi in quelle cuffie che ho ascoltato bene anch'io (poche La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 917604 ) , grazie per aver scritto e condiviso una piacevolissima lettura!!!!

    appena avro' tra le mani la cuffia che "non si sa ancora quando uscira' e nemmeno il costo" La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 775355 La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 775355 ti faccio sapere come suona rispetto alla HE6 cosi' ti riparte il godzilla (altro che scimmia o orango affraid affraid )

    nel frattempo, non abbandonare il forum, mi e' sempre piaciuto leggere i tuoi interventi cheers cheers
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    Messaggio Da Buranello64 Dom Feb 22, 2015 8:23 am

    col Burson DAC USB proprio non si filavano...

    Cmq verissimo: ad ogni cuffia il suo ampli...
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    Messaggio Da Ivanhoe Dom Feb 22, 2015 11:02 am

    Leggendo in rete le peripezie dei possessori di cuffie ad alta impedenza o cosidette "ostiche" mi sono convinto a non acquistare una di queste, ad esempio la HD800: alcuni li ho visti proprio esauriti nel rolling-amp. Questo ha inciso per il 50% all'acquisto della Chroma, che effettivamente riesce a dare grande soddisfazione anche con ampli come il LD+.

    Ora leggendo gli ultimi interventi si afferma che queste cuffie ostiche "non sono difficili da pilotare, ma richiedono l'ampli giusto".
    Mi pare una conferma che l'ampli giusto non sia poi così facile da trovare..o no?
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    Messaggio Da montanari Dom Feb 22, 2015 11:06 am

    la HD800 col Graham Ultra Linear DE volava
    ...


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    Messaggio Da Ivanhoe Dom Feb 22, 2015 11:09 am

    montanari ha scritto:la HD800 col Graham Ultra Linear DE volava
    ...

    Volava significa che ti piaceva? E se si, perchè l'hai sostituita?
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    Messaggio Da montanari Dom Feb 22, 2015 11:14 am

    si, mi piaceva: me l han prestata per 2 /3 settimane.. alla fine avevo optato per la lcd2.2
    mi piaceva ancor di piu, ma lo sai: io sono basshead

    (il jazz tipo abdullah ibrahim che gia con la audeze spacca, con la hd800 raggiungeva vette elevatissime, ma a nils peter molvaer gli mancava tutta la parte sotto..)


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    Messaggio Da ivanprog Dom Feb 22, 2015 11:27 am

    Io con la 800 per quanto riguarda l'ampli , stavo per mollare in effetti , ho avuto prima il Violectric v200 , e poi il Pathos Aurium, anche se due ottimi ampli sentivo comunque la sensazione che si poteva fare di meglio , alla fine ho preso un ampli ideato appositamente per le alte impedenze , e che lavora in corrente l'Hpba2 s di
    Qes lab ,di cui avevo letto la recensiine qui nel Gazebo , ora la soddisfazione è totale .


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    Messaggio Da Palfe Dom Feb 22, 2015 11:29 am

    Tanti Complimenti per le recensioni e il modo usato per condividerle...
    Grazie.
    applausi

    P.S. Gusti musicali : Meravigliosi !!!
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    Messaggio Da mariovalvola Dom Feb 22, 2015 12:22 pm

    forestitalia ha scritto:Leggendo in rete le peripezie dei possessori di cuffie ad alta impedenza o cosidette "ostiche" mi sono convinto a non acquistare una di queste, ad esempio la HD800: alcuni li ho visti proprio esauriti nel rolling-amp. Questo ha inciso per il 50% all'acquisto della Chroma, che effettivamente riesce a dare grande soddisfazione anche con ampli come il LD+.

    Ora leggendo gli ultimi interventi si afferma che queste cuffie ostiche "non sono difficili da pilotare, ma richiedono l'ampli giusto".
    Mi pare una conferma che l'ampli giusto non sia poi così facile da trovare..o no?

    Il problema sta proprio nell'offerta di amplificatori. Le cuffie, elettricamente, sono molto facili.
    Questa carenza di offerta non la patisco avendo la fortuna di essere un vecchio autocostruttore.
    Alle cuffie, mi sono avvicinato proprio per questo motivo. Hai la possibilità di sfruttare al meglio alcuni antichissimi tubi a riscaldamento diretto che ti regalano con le loro peculiarità un'esperienza d'ascolto unica e irripetibile. Non ho la presunzione di affermare che siano una risposta per tutti. Sicuramente hanno moltissimo da dire.
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    Messaggio Da calibro Dom Feb 22, 2015 12:47 pm

    @ mariovalvola: che tubi a riscaldamento diretto e che circuito proporresti con le hd800??


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    Messaggio Da tanquassa Dom Feb 22, 2015 12:52 pm

    E viceversa qual'è la cuffia più adatta al Marrano di mhz?
    Ad alta o bassa impedenza?
    Metti che un giorno mi stanco della hd600... La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 650957


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    Messaggio Da mariovalvola Dom Feb 22, 2015 1:23 pm

    io sto giocando con le RE604 globe come finali tenute molto tranquille in corrente e in tensione pilotate, per quel poco che serve da una coppia di RE134 (una per canale) con carico induttivo. Non escludo, a breve di utilizzare le piccole RE304
    Sono tutti gioielli costruiti tra la fine degli anni '20 fino ai primi anni '40.
    La loro linearità rimane da manuale, le loro caratteristiche soggettive sono semplicemente inarrivabili del resto, il loro processo produttivo era completamente diverso da quello utilizzato negli USA e più frettolosamente, nei tristi cloni moderni.
    qualche foto per dare un'idea dei tubi (qualcuna mia e qualcuna da internet)
    RE604
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    RE134
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    i componenti avvolti sono di Mike LaFevre  (Magnequest) e sono:
    due induttori EXO 001 da 100H per le driver e due autotrasformatori TL-404 per le finali che, ovviamente sono configurate in parafeed con CCS.

    Facendo le cose bene, il rumore è semplicemente assente anche agli strumenti. la distorsione è assolutamente trascurabile, la risposta in frequenza confortevolmente ampia. L'unico vero problema rimane la esagerata microfonicità.
    Questo è l'ampli nella sua veste ancora provvisoria ma assolutamente funzionante.
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    Ora, sto provando dei trasformatori d'uscita molto interessanti. Elettricamente sono molto performanti. Sotto i 2W dovrebbero funzionare molto bene. Con questi ferri, semplificherei molto il circuito evitando il CCS che, per me, è pur sempre una sorta di corpo estraneo.
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    Messaggio Da mariovalvola Dom Feb 22, 2015 4:07 pm

    Non escludo, a breve, di utilizzare altri tubi meno impegnativi. 45, 71A, 4P1L, ecc.
    Mi ci vuole tempo Embarassed

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