ispanico ha scritto:Ok, ieri mi sono ascoltato Gran Tour e devo dire che mi è piaciuto alquanto, ma devo riascoltare con calma Folklore poi vediamo. Gracias.
a me invece gran tour non mi ha convinto affatto de gustibus
Lo riascolterò per sentire se confermo o mi annoia. Invece English Electric Full Power mi è piaciuto un sacco....davvero bei pezzi molto ben arrangiati, ottima musica.
ispanico ha scritto:Per gli amanti e nostalgici del prog (o new-prog): quale ritenete il migliore lavoro di questa band in cd? Grazie.
Li seguo da un po' di anni e mi piacciono parecchio, li ho anche visti dal vivo al NOTP, una delle rarissime esibizioni fuori dall'Inghilterra, uno spettacolo memorabile. Secondo me il loro capolavoro è senza troppi dubbi English Electric, (il full power, ovvero i due dischi venduti in unico doppio album), eclettico e senza il minimo momento di stanca. Al secondo posto metterei The Underfall Yard, non fosse altro che per Victorian Brickwork. Folklore e Grimspound sono due ottimi album, con belle tracce, anche se complessivamente manca la scintilla del brano memorabile (a parte forse The Transit of Venus Across the Sun col bellissimo crescendo vocale). Su Folklore anche i due anthem rock Wassail e title track, e la finale Telling the Bees. Sì, dei due è quello che preferisco. Grand Tour imho gli è superiore, qualche brano non superlativo (Roman Stone?), ma ci sono i due epici pezzi finali a compensare il tutto, Ariel e Voyager. I dischi pre-David Longdon vanno valutati, sono abbastanza diversi, secondo me adesso hanno trovato la quadra perfetta della formazione.
Sono tutti ottimi secondo me, non ho ancora ascoltato The Underfall Yard ma lo farò molto presto. Ho voglia comunque di acquistarne subito un paio fisici in cd...sicuro English Electric Full Power poi l'altro vediamo. Cosa sai dirmi sulle registrazioni in cd se ne hai...sono buoni? Dove li acquistate voi? Grazie.
ispanico ha scritto:Cosa sai dirmi sulle registrazioni in cd se ne hai...sono buoni? Dove li acquistate voi? Grazie.
Sì, quelli degli ultimi anni sono abbastanza ben prodotti, registrazioni naturali, non brillantissimi anzi piuttosto "caldi". Ne ho presi diversi su Amazon, che a volte mette prezzi stracciati; altri comprese un paio di rarità tipo l'EP di Wassail, allo stand del concerto.
Volevo segnalare che è appena uscito l'album solista del batterista Nick D'Virgilio, qui sotto un mio breve commento sul disco
Nick D'Virgilio - Invisible (2020)
Album solista per Nick D'Virgilio, conosciuto ai più per essere stato prima batterista e poi anche cantante (alla moda del suo idolo giovanile Phil Collins) degli Spock’s Beard, una delle più importanti prog band americane degli ultimi decenni. Tuttavia la sua carriera non si è limitata a questo, a partire dal suo debutto giovanile nei Tears For Fears, alle colonne sonore live per il Cirque Du Soleil, per finire con l'attuale militanza nei Big Big Train.
Questo Invisible parte quindi con una certa ambizione: quella di voler essere una sintesi musicale di tutte queste esperienze trascorse. E direi che ci riesce molto bene perché, oltre a essere molto bello e ottimamente prodotto e arrangiato, è sicuramente poliedrico, spaziando dalle ballate acustiche, al funky, alle cavalcate hard rock, senza dimenticare persino una ouverture orchestrale. Chiaramente i musicisti chiamati ad affiancarlo sono di prim'ordine... Randy McStine, Paul Gilbert e Carl Verheyen (Supertramp) alle chitarre, Jonas Reingold e Tony Levin al basso, Jem Godfrey e Jordan Rudess alle tastiere... e diversi altri.
Una cosa che mi ha sorpreso, è che quasi tutte le musiche e i testi sono dello stesso D'Virgilio (la sola eccezione è Money, un vecchio successo Motown, qui rielaborato in una versione "cinematica"), mi ha sorpreso perché all'abbandono di Neal Morse, che scriveva praticamente tutto negli Spock's Beard, la band si dovette rivolgere persino a produttori esterni nella composizione, evidentemente per idee non traboccanti. E invece! Eccome se le idee ci sono (o semplicemente una totale libertà e indipendenza), assieme a una vastissima cultura musicale e una tecnica sopraffina, ma è anche indice della serietà e dell'energia immessa nell'operazione.
Giunge terribile la notizia della morte del frontman David Longdon, in seguito a un incidente a soli 56 anni. Dopo il recente e molto bello Common Ground, la band aveva registrato così tanto materiale che a gennaio uscirà un ulteriore disco, a questo punto postumo al cantante. Una grande perdita per gli amanti della musica
In ritardo ma avevo letto dell'incidente, purtroppo un grande perdita che sarà difficile da rimpiazzare proprio per il timbro di voce alla "Gabriel". Un RIP per un grande che ci lascia....un'altra di una lunga serie iniziata qualche annetto fa coi più famosi e noti. Un abbraccio virtuale ai suoi cari e alla sua band, mi piaceva molto come cantava.