Io il calcio non lo guardo mai,non me ne frega nulla,e non mi guardo neanche i mondiali,e ti fanno sentire quasi anormale per questo.Ma è piu logico non guardare neanche i mondiali se non ti frega proprio del calcio,o è completamente assurdo guardarseli tutti,quando poi non te ne frega nulla durante l'anno?
Se non vedi i mondiali sei anormale?
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Se non vedi i mondiali sei anormale?
Ci sono un sacco di persone che non guardano mai il calcio,che appena ne parlano in tv cambiano canale,che pensano che i tifosi siano un massa di cretini che si definiscono sportivi,ma che sanno solo stare sulla poltrona col telecomando sul pancione,e poi tutto ad un tratto quando ci sono i mondiali,non solo seguono le partite dell'italia,ma pure tutte le altre!
Io il calcio non lo guardo mai,non me ne frega nulla,e non mi guardo neanche i mondiali,e ti fanno sentire quasi anormale per questo.Ma è piu logico non guardare neanche i mondiali se non ti frega proprio del calcio,o è completamente assurdo guardarseli tutti,quando poi non te ne frega nulla durante l'anno?
Io il calcio non lo guardo mai,non me ne frega nulla,e non mi guardo neanche i mondiali,e ti fanno sentire quasi anormale per questo.Ma è piu logico non guardare neanche i mondiali se non ti frega proprio del calcio,o è completamente assurdo guardarseli tutti,quando poi non te ne frega nulla durante l'anno?
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Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
Si Salvatore sei anormale.
Io nemmeno sono tifoso, ma i mondiali li vedo, e non tifo nemmeno Paraguay.
Io nemmeno sono tifoso, ma i mondiali li vedo, e non tifo nemmeno Paraguay.
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- Messaggio n°3
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
e perchè li vedi?fabiovob ha scritto:Si Salvatore sei anormale.
Io nemmeno sono tifoso, ma i mondiali li vedo, e non tifo nemmeno Paraguay.
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- Messaggio n°4
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
Salv.Scarfone ha scritto:e perchè li vedi?fabiovob ha scritto:Si Salvatore sei anormale.
Io nemmeno sono tifoso, ma i mondiali li vedo, e non tifo nemmeno Paraguay.
Perchè nonostante tutto è una delle poche cose che mi fanno ancora pensare che l'italia sia unita.
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Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
sseh come no!E poi non ci si conosce nemmeno tra vicini di casa,e ti fottono appena giri la testa Non parlaimo poi di chi mette la bandiera fuori il balcone,ed appena finiti i mondiali,la usa per coprire i pomodori...fabiovob ha scritto:Salv.Scarfone ha scritto:e perchè li vedi?fabiovob ha scritto:Si Salvatore sei anormale.
Io nemmeno sono tifoso, ma i mondiali li vedo, e non tifo nemmeno Paraguay.
Perchè nonostante tutto è una delle poche cose che mi fanno ancora pensare che l'italia sia unita.
Io son sicuro che ci son tanti che pensano che l'inno nazionale,sia l'inno del calcio...
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Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
tra un attimo ti riporto quanto scritto in una enciclopedia di 50 anni fa su questo argomento
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- Messaggio n°7
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
Gli spettacoli sportivi costituiscono l'elemento preminente del divertimento
moderno in Italia. Lo sport agonistico è andato via via acquistando sempre
maggior fortuna da mezzo secolo a questa parte e oggi rappresenta la ragione di
svago quasi esclusiva di molti milioni di cittadini italiani. L'avvenimento sportivo
coinvolge infatti vari momenti ben distinti dell'attività umana e muove una gamma
assai ampia d'istinti e di sentimenti. Non sappiamo quanti italiani si considerino
degli “sportivi” (da noi a differenza di ogni altro paese, "sportivo" è colui che si
appassiona allo sport e non colui che lo pratica), ma il numero di costoro
dev'essere assai grande."Sportivi" sono quelli che frequentano gli stadi e i campi
sportivi, quelli che seguono le corse, che assistono alle competizioni, ma anche
quelli (e sono moltissimi) che degli eventi dello sport nazionale leggono i
resoconti sui quotidiani e sui giornali specializzati. In questo modo lo spettacolo
sportivo riesce ad accendere sempre nuove manifestazioni di passionalità: nel
corso della gara, nelle discussioni spesso accese e violente che ne seguono e nel
commento ai resoconti dei cronisti. Un avvenimento particolarmente importante o
drammatico può in tal modo animare l'interesse popolare per molti giorni,
offrendo, se pure in modo indiretto, sempre mio va ragione di “svago “ (perché
anche la discussione, la polemica e perfino le liti possono essere forme di
divertimento).
Un fatto è certo, l'Italia fugge in avanti, cerca di ignorare se stessa. I suoi abitanti sono vittime volontarie d'una grande evasione dalla realtà.
Un così pericoloso atteggiamento dello spirito italiano è in parte conseguenza del ritardo con cui questo paese, un tempo di grande cultura, e recentemente in sviluppo economico, si è avvicinato ai grandi paesi del mondo occidentale. E' fatale una certa goffaggine nel volere riprendereil tempo perso. Avviene negli individui, avviene nei popoli. Quasi si direbbe che gli italiani, compresa la classe dirigente, siano vittime d'unsogno che conosce ogni tanto un brusco e quasi sempre doloroso risveglio. Esperienze discutibili che altri paesi avevano fatto tempesti-
vamente sono state affrontate in Italia in ritardo e sempre con risultati negativi.
Invece dì ricercare nella propria cultura - da Machiavelli, a Galileo, a Cattaneo, a Croce - il reagente che li costringa a non evadere dal reale e a non trasfigurare subito i pochi elementi effettivi di processo raggiunto, danno per risolti problemi a malapena impostati. Dopo la secolare mortificazione, fuggono ancora una volta in avanti.
Gli americani corrono da quasi due secoli sempre verso nuove frontiere, oggi ne creano di extraterrestri; gli italiani, le loro frontiere, non le vedono, e ne creano altre fittizie. Gli obiettivi che la realtà impone sono poco suggestivi perché possano eccitarli e soddisfare la loro indubbia vitalità. Non più imperi coloniali da conquistare, non più guerre da vincere. Avendo constatato di non avere un particolare genio militare,senza avere per altro capito che anche se lo avessero avuto non esistevano più circostanze storiche atte a esplicarlo,aggrediscono la modernità.Il vasto ceto dirigente composto dalla classe politica, da quella economica e intellettuale e dalla burocrazia, punta esclusivamente e con ogni mezzo verso il miglioramento delle condizioni particolari. Lo spirito familiare prevale ancora su quello sociale. Esiste un territorio da sistemare, una società da rammodernare, una ricchezza da consolidare e da distribuire equamente. Si tratta di problemi che richiederebbero
meditati sacrifici, e che appunto per ciò vengono trascurati finché la crisi dovuta a tale trascuratezza immancabilmente non sopravviene.La storia dell'Italia moderna è comprensibile quando si tenga conto di una specie d'eterno alternarsi di momenti d'oblio quasi voluttuoso e
momenti di consapevolezza morale. In Italia si annoverano le automobili più veloci, più lussuose, gli sport nautici, costosissimi, si diffondono con rapidità, i nuovi ceti vestono non con decoro ma con ricercatezza; la passione per uno sport inteso come spettacolo comporta sprechi colossali. Il compito della cultura consiste quindi nel far sì che cinquantatré milioni di cittadini diventino coscienti della loro condizione. Gli italiani hanno alle loro spalle epoche in cui l'arte, la poesia, talvolta la scienza,rasentarono il sublime e provarono quali tesori spirituali siano nascosti nell'uomo; però non è permesso senza danno mitizzare la storia che, se nel campo dell'estetica e della cultura conobbe momenti aurei, scese spesso fino a livelli deprimenti in quello delle virtù civili.
moderno in Italia. Lo sport agonistico è andato via via acquistando sempre
maggior fortuna da mezzo secolo a questa parte e oggi rappresenta la ragione di
svago quasi esclusiva di molti milioni di cittadini italiani. L'avvenimento sportivo
coinvolge infatti vari momenti ben distinti dell'attività umana e muove una gamma
assai ampia d'istinti e di sentimenti. Non sappiamo quanti italiani si considerino
degli “sportivi” (da noi a differenza di ogni altro paese, "sportivo" è colui che si
appassiona allo sport e non colui che lo pratica), ma il numero di costoro
dev'essere assai grande."Sportivi" sono quelli che frequentano gli stadi e i campi
sportivi, quelli che seguono le corse, che assistono alle competizioni, ma anche
quelli (e sono moltissimi) che degli eventi dello sport nazionale leggono i
resoconti sui quotidiani e sui giornali specializzati. In questo modo lo spettacolo
sportivo riesce ad accendere sempre nuove manifestazioni di passionalità: nel
corso della gara, nelle discussioni spesso accese e violente che ne seguono e nel
commento ai resoconti dei cronisti. Un avvenimento particolarmente importante o
drammatico può in tal modo animare l'interesse popolare per molti giorni,
offrendo, se pure in modo indiretto, sempre mio va ragione di “svago “ (perché
anche la discussione, la polemica e perfino le liti possono essere forme di
divertimento).
Un fatto è certo, l'Italia fugge in avanti, cerca di ignorare se stessa. I suoi abitanti sono vittime volontarie d'una grande evasione dalla realtà.
Un così pericoloso atteggiamento dello spirito italiano è in parte conseguenza del ritardo con cui questo paese, un tempo di grande cultura, e recentemente in sviluppo economico, si è avvicinato ai grandi paesi del mondo occidentale. E' fatale una certa goffaggine nel volere riprendereil tempo perso. Avviene negli individui, avviene nei popoli. Quasi si direbbe che gli italiani, compresa la classe dirigente, siano vittime d'unsogno che conosce ogni tanto un brusco e quasi sempre doloroso risveglio. Esperienze discutibili che altri paesi avevano fatto tempesti-
vamente sono state affrontate in Italia in ritardo e sempre con risultati negativi.
Invece dì ricercare nella propria cultura - da Machiavelli, a Galileo, a Cattaneo, a Croce - il reagente che li costringa a non evadere dal reale e a non trasfigurare subito i pochi elementi effettivi di processo raggiunto, danno per risolti problemi a malapena impostati. Dopo la secolare mortificazione, fuggono ancora una volta in avanti.
Gli americani corrono da quasi due secoli sempre verso nuove frontiere, oggi ne creano di extraterrestri; gli italiani, le loro frontiere, non le vedono, e ne creano altre fittizie. Gli obiettivi che la realtà impone sono poco suggestivi perché possano eccitarli e soddisfare la loro indubbia vitalità. Non più imperi coloniali da conquistare, non più guerre da vincere. Avendo constatato di non avere un particolare genio militare,senza avere per altro capito che anche se lo avessero avuto non esistevano più circostanze storiche atte a esplicarlo,aggrediscono la modernità.Il vasto ceto dirigente composto dalla classe politica, da quella economica e intellettuale e dalla burocrazia, punta esclusivamente e con ogni mezzo verso il miglioramento delle condizioni particolari. Lo spirito familiare prevale ancora su quello sociale. Esiste un territorio da sistemare, una società da rammodernare, una ricchezza da consolidare e da distribuire equamente. Si tratta di problemi che richiederebbero
meditati sacrifici, e che appunto per ciò vengono trascurati finché la crisi dovuta a tale trascuratezza immancabilmente non sopravviene.La storia dell'Italia moderna è comprensibile quando si tenga conto di una specie d'eterno alternarsi di momenti d'oblio quasi voluttuoso e
momenti di consapevolezza morale. In Italia si annoverano le automobili più veloci, più lussuose, gli sport nautici, costosissimi, si diffondono con rapidità, i nuovi ceti vestono non con decoro ma con ricercatezza; la passione per uno sport inteso come spettacolo comporta sprechi colossali. Il compito della cultura consiste quindi nel far sì che cinquantatré milioni di cittadini diventino coscienti della loro condizione. Gli italiani hanno alle loro spalle epoche in cui l'arte, la poesia, talvolta la scienza,rasentarono il sublime e provarono quali tesori spirituali siano nascosti nell'uomo; però non è permesso senza danno mitizzare la storia che, se nel campo dell'estetica e della cultura conobbe momenti aurei, scese spesso fino a livelli deprimenti in quello delle virtù civili.
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Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
Scarfone resta sul forum, io vado a vedere la Nazionale Italiana di calcio.
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- Messaggio n°9
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
Porc......Salv.Scarfone ha scritto:
Io son sicuro che ci son tanti che pensano che l'inno nazionale,sia l'inno del calcio...
perchè non è cosi ???
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- Messaggio n°10
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
Poi me le togli tu le ragnatele?fabiovob ha scritto:Scarfone resta sul forum, io vado a vedere la Nazionale Italiana di calcio.
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- Messaggio n°11
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
intendo che l'inno di mameli sia l'inno del calcio,e non l'inno d'italia usato anche in tale occasione,che è cosa ben diversaPARLAPA' ha scritto:Porc......Salv.Scarfone ha scritto:
Io son sicuro che ci son tanti che pensano che l'inno nazionale,sia l'inno del calcio...
perchè non è cosi ???
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- Messaggio n°12
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
lo so,ho capito
la mia è una battuta per ridere
la mia è una battuta per ridere
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- Messaggio n°13
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
si ma c'è da piangere!PARLAPA' ha scritto:lo so,ho capito
la mia è una battuta per ridere
Non avevo visto le faccine che ridono!
leggi il testo che ho riportato prima.è di una enciclopedia di 50 anni fa.ti ci ritrovi?
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- Messaggio n°14
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
lo leggo dopo
ora guardo la nazionale perdere contro la N.Z
ora guardo la nazionale perdere contro la N.Z
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- Messaggio n°15
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
ha pareggiato di nuovo
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- Messaggio n°16
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
A TORINO il segnale RAI è SPARITO
digitale terrestre di merd@
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Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
Io non so neppure di che parlate non vedo mai calcio, non sono tifoso e gli unici mondiali che ho visto ero ricoverato con la gamba distrutta e non mi potevo muovere
Dal giorno
Io mi sono goduto complice il maltempo un pomeriggio di musica
Pensavo di essere il solo
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Nicola
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- Messaggio n°18
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
Scarfone uccellaccio del malaugurio vade retro.
Ma non devi scrivere la tesi? Evvai allora
Ma non devi scrivere la tesi? Evvai allora
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- Messaggio n°19
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
Gufaccio
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- Messaggio n°20
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
Io sono un appassionato di calcio....Mi vedo pure le partite del calcio spagnolo e inglese, tutto l'anno, figuriamoci i Mondiali!!!!!!!!!
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- Messaggio n°21
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
io vedo in ordine di preferenza: mondiali di calcio, europei di calcio, finale di coppa campioni.
per il resto c´é mastercard
arturo
per il resto c´é mastercard
arturo
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- Messaggio n°22
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
arturo ha scritto:io vedo in ordine di preferenza: mondiali di calcio, europei di calcio, finale di coppa campioni.
per il resto c´é la mia mastercard per tutti voi
arturo
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- Messaggio n°23
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
ieri mi ricordavo di avere scritto altrofabiovob ha scritto:arturo ha scritto:io vedo in ordine di preferenza: mondiali di calcio, europei di calcio, finale di coppa campioni.
per il resto c´é la mia mastercard per tutti voi
arturo
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- Messaggio n°24
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
io credevo che fosse finita,però poi sono andato da zia ed ho visto che ancora mancava mezz'ora!fabiovob ha scritto:Scarfone uccellaccio del malaugurio vade retro.
Ma non devi scrivere la tesi? Evvai allora
La tesi l'ho gia consegnata!
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- Messaggio n°25
Re: Se non vedi i mondiali sei anormale?
Salv.Scarfone ha scritto:
La tesi l'ho gia consegnata!
Se ti laurei con meno di 110 ti banno per sei mesi :digr: