4 telai da urlo!
Quando mi hanno proposto di fare una recensione su questa “macchina” digitale non vi nascondo che sono rimasto un pò perplesso.
Ho avuto e ascoltato molti lettori digitali nella mia lunga carriera di puro audiofilo, ma mai mi sono avvicinato a macchine digitali di questo rango.
Questa “fuoriserie” ha un costo di 50.000.00 euro, e non è finita qua!
Volendo si potrebbe aggiungere un altro telaio, ossia un generatore Clock con il conseguente esborso di 12.500 euro.
Iniziamo dando un’occhiata alla realizzazione.
Il telaio è costituito da pannelli di alluminio di forte spessore (circa 15mm) lavorati dal pieno con macchine CNC e finemente rifiniti con spazzolatura fine e anodizzazione chiara.
All’interno troviamo il top delle meccaniche VRDS(Vibration-free Rigid Disc clamping Sistem). La particolarità maggiore di questa meccanica risiede nel “platorello” superiore che blocca e spiana perfettamente in tutta la superficie superiore il dischetto.
Tale peculiarità evita l’oscillazione del supporto durante la rotazione ad alta velocità, mettendo a dura prova il servocircuito di controllo dell’ottica laser, preposta a seguire fedelmente la traccia da leggere ed evitando in questo modo errori di lettura.
Altra caratteristica inusuale è il motore che su questa meccanica invece di essere posto nella parte inferiore della meccanica (sotto il dischetto) si trova invece sopra ed è saldamente ancorato al platorello.
La scelta di un motore polifase sensa spazzole è volta ad evitare di trasmettere dannose vibrazioni.
Tale motore è dotato inoltre di ottima coppia dato che oltre al dischetto deve far girare con stabilita e costanza anche il grosso platorelllo.
La struttura su cui il tutto è ancorato alla vista desta una certa impressione vista la cura con cui il tutto è realizzato e gli spessori del materiale impiegato.
Si tratta di pannelli di alluminio con spessore di oltre 10mm anche loro lavorati a CNC che vanno a costituire un supporto dotato di una rigidità estrema in modo da non offrire il fianco a modi vibrazionali estesi, il tutto poi viene ancorato al telaio andando a costituire un blocco unico col resto del solido cabinet.
Ci sarebbe molto altro da dire su questa meccanica, ma per non dilungarmi troppo mi riservo di affrontare il discorso prossimamente.
Il resto del telaio è pieno di schede elettroniche atte al controllo della meccanica e all’elaborazione e smistamento dei dati estratti da inviare ai convertitori.
Trattasi di una fase molto delicata e proprio in essa risiede il segreto di ogni macchina digitale.
Ecco una vista dell’interno
Dopo aver analizzato la “super” meccanica andiamo ad aprire uno dei 2 telai convertitori.
Avete ben inteso; questa sorgente ha un telaio per ogni convertitore
Rimango senza parole, mai ho mai visto un tale quantitativo di componenti elettronici e schede in nessun altra “macchina” destinata alla conversione di un segnale da digitale ad analogico, vi rammento che in questo caso parliamo di un solo canale.
Come potete notare le alimentazioni sono 2, (non poteva essere una sola visto il dispendio di energia) una destinata a pilotare la circuitazione dedicata alla parte digitale e l’altra per quella analogica.
La circuitazione analogia è bilanciata, mentre il convertitore D/A usato è l’eccellente Burr Brown tipo “PCM1704″
Gli ingressi risultano in 4 formati:
RCA ES-Link
XLR
IEEE1394
Tuttavia è presente anche un “in/out in BNC” per il clock esterno.
Le uscite sono sia RCA che XLR.
Il telaio che alloggia il convertitore è il medesimo della meccanica.
Stupendo l’ultimo telaio, ove risiede l’alimentazione della meccanica
Eccolo qua
Che dire, non hanno lesinato sui trasformatori.
Finalmente è giunta l’ora di passare ad una succinta analisi del profilo sonico del “mega” lettore.
Iniziamo dal parametro che più m’intriga: “lo stage”.
Risulta esser largo e profondo, con i diffusori che non oppongono nessun limite tendendo a scomparire.
Tutti gli esecutori sono ben dimensionati oltre ad esser disposti perfettamente all’interno della scena.
Questa sensazione rimane evidente anche durante l’esecuzione di “grandi orchestre”, ma trova la sua massima espressione si nota con gruppi strumentali più piccoli e registrazioni migliori, ove ogni esecutore viene collocato in un punto differente dello stage.
Si riesce a percepire ogni collocazione precisa, da sinistra a destra come dal fronte al retro, mantenendo una perfetta sensazione dello spazio fisico e creando una sensazione di tridimensionalità molto vicina alla realtà dell’evento riprodotto.
Altro importante parametro: “la timbrica”
Quello che noto immediatamente è la correttezza tonale del sistema, accompagnato da una totale assenza di colorazione.
Tutta la gamma di frequenze è ben riprodotta senza accenni di forzature o decadimenti anticipati.
L’attacco ed il decadimento sulla gamma alta e altissima sono a livelli ottimi, anche la risoluzione del dettaglio a bassi livelli è eccellente, riproponendo un senso del ritmo articolato e veritiero.
La gamma media e mediobassa mantiene lo stesso percorso di coerenza e bilanciamento tonale della gamma estrema, le voci si presentano sempre ben delineate e salde nello spazio assegnato dal fonico,espresse con potenza, dettaglio, e “totalmente” corrette.
La voce maschile non acquista mai la sgradevole sensazione artefatta della riproduzione, riproponendo una perfetta combinazione di accuratezza, musicalità e dettaglio semplicemente disarmante.
Le caratteristiche d’ascolto descritte finora rientrano più o meno nella norma, infatti si possono trovare su lettori con fascia di prezzo oscillante da i 5/10.000 euro in poi.
Finalmente stiamo per arrivare alla gamma bassa dove vi anticipo che questa macchina la fa da padrone in assoluto.
Risulta limitativo dire che il basso è riprodotto in maniera eclatante.
Mi spiego meglio; il vero problema è che non ci sono parole appropriate e in giusta misura per descrivere quello che è in grado di riprodurre questo lettore nella gamma più grave.
Il basso proposto da questo lettore è esteso, potente ed articolato nella sua parte più profonda come mai prima mi era capitato di ascoltare da una macchina digitale, sembra non presentare limiti a livello di discesa in frequenza, se non quello intrinseco del mio sistema di riproduzione inserito nel mio ambiente
Tutte le frequenze vengono riprodotte con autorità e correttezza disarmanti, l’attacco ed il decadimento del basso è a livelli di pura eccellenza, riproponendo lo stesso stile già evidenziato sulle “medio-alte”.
Tutto questo è per farvi capire che riprodurre le frequenze più profonde vengono riprodotte in maniera unica.
La riproduzione delle basse frequenza risulta ricca, autorevole e articolata; oserei definirlo un “basso turgido e possente”
Tutte queste caratteristiche portano una sensazione “LIVE” disarmante.
So bene quello che state pensando: spendere 50.000 euro per un lettore digitale, aldilà delle prestazioni, potrebbe equivalere a pura follia.
Provate a pensare di non essere legati da vincoli economici, e di volere il massimo in termini di prestazioni pure racchiuse poi in un oggetto di rara fattura.
Un oggetto di un livello unico al mondo che pochissimi possono permettersi di portarsi a casa.
Come dite?
Vi riconoscete in questa logica? Correte a comprarlo Beati voi: a me tocca, a malincuore, restituirlo
Ciao alla prossima il sempre vostro aircoled
Quando mi hanno proposto di fare una recensione su questa “macchina” digitale non vi nascondo che sono rimasto un pò perplesso.
Ho avuto e ascoltato molti lettori digitali nella mia lunga carriera di puro audiofilo, ma mai mi sono avvicinato a macchine digitali di questo rango.
Questa “fuoriserie” ha un costo di 50.000.00 euro, e non è finita qua!
Volendo si potrebbe aggiungere un altro telaio, ossia un generatore Clock con il conseguente esborso di 12.500 euro.
Iniziamo dando un’occhiata alla realizzazione.
Il telaio è costituito da pannelli di alluminio di forte spessore (circa 15mm) lavorati dal pieno con macchine CNC e finemente rifiniti con spazzolatura fine e anodizzazione chiara.
All’interno troviamo il top delle meccaniche VRDS(Vibration-free Rigid Disc clamping Sistem). La particolarità maggiore di questa meccanica risiede nel “platorello” superiore che blocca e spiana perfettamente in tutta la superficie superiore il dischetto.
Tale peculiarità evita l’oscillazione del supporto durante la rotazione ad alta velocità, mettendo a dura prova il servocircuito di controllo dell’ottica laser, preposta a seguire fedelmente la traccia da leggere ed evitando in questo modo errori di lettura.
Altra caratteristica inusuale è il motore che su questa meccanica invece di essere posto nella parte inferiore della meccanica (sotto il dischetto) si trova invece sopra ed è saldamente ancorato al platorello.
La scelta di un motore polifase sensa spazzole è volta ad evitare di trasmettere dannose vibrazioni.
Tale motore è dotato inoltre di ottima coppia dato che oltre al dischetto deve far girare con stabilita e costanza anche il grosso platorelllo.
La struttura su cui il tutto è ancorato alla vista desta una certa impressione vista la cura con cui il tutto è realizzato e gli spessori del materiale impiegato.
Si tratta di pannelli di alluminio con spessore di oltre 10mm anche loro lavorati a CNC che vanno a costituire un supporto dotato di una rigidità estrema in modo da non offrire il fianco a modi vibrazionali estesi, il tutto poi viene ancorato al telaio andando a costituire un blocco unico col resto del solido cabinet.
Ci sarebbe molto altro da dire su questa meccanica, ma per non dilungarmi troppo mi riservo di affrontare il discorso prossimamente.
Il resto del telaio è pieno di schede elettroniche atte al controllo della meccanica e all’elaborazione e smistamento dei dati estratti da inviare ai convertitori.
Trattasi di una fase molto delicata e proprio in essa risiede il segreto di ogni macchina digitale.
Ecco una vista dell’interno
Dopo aver analizzato la “super” meccanica andiamo ad aprire uno dei 2 telai convertitori.
Avete ben inteso; questa sorgente ha un telaio per ogni convertitore
Rimango senza parole, mai ho mai visto un tale quantitativo di componenti elettronici e schede in nessun altra “macchina” destinata alla conversione di un segnale da digitale ad analogico, vi rammento che in questo caso parliamo di un solo canale.
Come potete notare le alimentazioni sono 2, (non poteva essere una sola visto il dispendio di energia) una destinata a pilotare la circuitazione dedicata alla parte digitale e l’altra per quella analogica.
La circuitazione analogia è bilanciata, mentre il convertitore D/A usato è l’eccellente Burr Brown tipo “PCM1704″
Gli ingressi risultano in 4 formati:
RCA ES-Link
XLR
IEEE1394
Tuttavia è presente anche un “in/out in BNC” per il clock esterno.
Le uscite sono sia RCA che XLR.
Il telaio che alloggia il convertitore è il medesimo della meccanica.
Stupendo l’ultimo telaio, ove risiede l’alimentazione della meccanica
Eccolo qua
Che dire, non hanno lesinato sui trasformatori.
Finalmente è giunta l’ora di passare ad una succinta analisi del profilo sonico del “mega” lettore.
Iniziamo dal parametro che più m’intriga: “lo stage”.
Risulta esser largo e profondo, con i diffusori che non oppongono nessun limite tendendo a scomparire.
Tutti gli esecutori sono ben dimensionati oltre ad esser disposti perfettamente all’interno della scena.
Questa sensazione rimane evidente anche durante l’esecuzione di “grandi orchestre”, ma trova la sua massima espressione si nota con gruppi strumentali più piccoli e registrazioni migliori, ove ogni esecutore viene collocato in un punto differente dello stage.
Si riesce a percepire ogni collocazione precisa, da sinistra a destra come dal fronte al retro, mantenendo una perfetta sensazione dello spazio fisico e creando una sensazione di tridimensionalità molto vicina alla realtà dell’evento riprodotto.
Altro importante parametro: “la timbrica”
Quello che noto immediatamente è la correttezza tonale del sistema, accompagnato da una totale assenza di colorazione.
Tutta la gamma di frequenze è ben riprodotta senza accenni di forzature o decadimenti anticipati.
L’attacco ed il decadimento sulla gamma alta e altissima sono a livelli ottimi, anche la risoluzione del dettaglio a bassi livelli è eccellente, riproponendo un senso del ritmo articolato e veritiero.
La gamma media e mediobassa mantiene lo stesso percorso di coerenza e bilanciamento tonale della gamma estrema, le voci si presentano sempre ben delineate e salde nello spazio assegnato dal fonico,espresse con potenza, dettaglio, e “totalmente” corrette.
La voce maschile non acquista mai la sgradevole sensazione artefatta della riproduzione, riproponendo una perfetta combinazione di accuratezza, musicalità e dettaglio semplicemente disarmante.
Le caratteristiche d’ascolto descritte finora rientrano più o meno nella norma, infatti si possono trovare su lettori con fascia di prezzo oscillante da i 5/10.000 euro in poi.
Finalmente stiamo per arrivare alla gamma bassa dove vi anticipo che questa macchina la fa da padrone in assoluto.
Risulta limitativo dire che il basso è riprodotto in maniera eclatante.
Mi spiego meglio; il vero problema è che non ci sono parole appropriate e in giusta misura per descrivere quello che è in grado di riprodurre questo lettore nella gamma più grave.
Il basso proposto da questo lettore è esteso, potente ed articolato nella sua parte più profonda come mai prima mi era capitato di ascoltare da una macchina digitale, sembra non presentare limiti a livello di discesa in frequenza, se non quello intrinseco del mio sistema di riproduzione inserito nel mio ambiente
Tutte le frequenze vengono riprodotte con autorità e correttezza disarmanti, l’attacco ed il decadimento del basso è a livelli di pura eccellenza, riproponendo lo stesso stile già evidenziato sulle “medio-alte”.
Tutto questo è per farvi capire che riprodurre le frequenze più profonde vengono riprodotte in maniera unica.
La riproduzione delle basse frequenza risulta ricca, autorevole e articolata; oserei definirlo un “basso turgido e possente”
Tutte queste caratteristiche portano una sensazione “LIVE” disarmante.
So bene quello che state pensando: spendere 50.000 euro per un lettore digitale, aldilà delle prestazioni, potrebbe equivalere a pura follia.
Provate a pensare di non essere legati da vincoli economici, e di volere il massimo in termini di prestazioni pure racchiuse poi in un oggetto di rara fattura.
Un oggetto di un livello unico al mondo che pochissimi possono permettersi di portarsi a casa.
Come dite?
Vi riconoscete in questa logica? Correte a comprarlo Beati voi: a me tocca, a malincuore, restituirlo
Ciao alla prossima il sempre vostro aircoled