Il Candidato
Ormai tira aria di elezioni. Che siano anticipate
o di fine legislatura, si sente sempre più spesso
parlare del “candidato”, o di “candidati”, di ambedue
le formazioni politiche di destra o di sinistra.
Non me ne vogliano i politici ma “CANDIDATO”,
per me è una parola “ politicamente scorretta”, in quanto
in molti casi incoerente, cedua, dalla vita breve,
che vive per il solo arco della campagna elettorale.
Difatti se eletto nel suo collegio elettorale
il candidato o i candidati, sia con il sistema maggioritario secco
uninominale o per via degli aggiustamenti del Porcellum ( sic!),
-una legge che rialloca i voti in base al proporzionale,-
diventa rappresentante del cosiddetto “popolo sovrano”, e va a sedersi
sugli scranni parlamentari a legiferare in nome nostro,
che lo abbiamo votato ed eletto.
E’ cosa vecchia e risaputa da quando esiste il mondo
che la politica anche in sistemi di solida democrazia
è poco “candida”, in quanto frutto di compromessi, di mediazioni,
degli interessi delle varie corporazioni, delle rivendicazioni
sindacali dei lavoratori giuste o ingiuste che esse siano
per non parlare poi dei cosiddetti “poteri forti” e dei vari
bilanciamenti istituzionali.
Insomma morale della favola il nostro “candidato” ,
una volta eletto pur con tutta la nostra fiducia e la nostra stima,
penso che sarà costretto a passare molto spesso dalla lavanderia!!
Se non fosse così, come dicono i francesi: chapeau!!