“Un prodotto che non sarebbe mai stato venduto” queste le parole del consiglio di amministrazione del marchio Clark, alla vigilia del lancio sul mercato del modello ideato da Nathan Clark, 12milioni di pezzi venduti il verdetto finale, numeri che resteranno nella storia soprattutto ora che Nathan è morto all’età di 94anni a New York.
Scamosciate e con suola in gomma, furono ideate come “desert boots” in un primo momento solo di colore beige e solo da uomo, ma il suo inventore le portava sempre e diede l’esempio, diventarono pian piano simbolo di libertà e pace, le indossavano tutti, i ragazzi ai concerti, Bob Dylan e Steve McQueen, fino ai manager che cominciarono a preferire il camoscio, morbido e confortevole delle Clark, alla classica scarpa di suola dura e fredda.
Il modello negli anni è rimasto invariato, identico a se stesso ma ha allargato la sua gamma perché anche le donne hanno voluto indossare le Clark, sono aumentati così i colori, anche le bandiere sono finite sul morbido camoscio e qualcuno le ha viste anche maculate o zebrate, sono cominciate così anche le prime imitazioni, segno di un prodotto diventato ormai famoso.
Dal 1947 a oggi le sue scarpe hanno fatto storia entrando persino a far parte nel 2009 del Museo del Design tra le “50 scarpe che hanno cambiato il mondo”, e chissà come ne sarà stato felice il suo ideatore, che le ha indossate fino all’ultimo dei suoi giorni.
Nathan Clark ha creduto in questo progetto quando gli altri lo consideravano un fallimento, ci ha creduto e la storia gli ha dato ragione.
Scamosciate e con suola in gomma, furono ideate come “desert boots” in un primo momento solo di colore beige e solo da uomo, ma il suo inventore le portava sempre e diede l’esempio, diventarono pian piano simbolo di libertà e pace, le indossavano tutti, i ragazzi ai concerti, Bob Dylan e Steve McQueen, fino ai manager che cominciarono a preferire il camoscio, morbido e confortevole delle Clark, alla classica scarpa di suola dura e fredda.
Il modello negli anni è rimasto invariato, identico a se stesso ma ha allargato la sua gamma perché anche le donne hanno voluto indossare le Clark, sono aumentati così i colori, anche le bandiere sono finite sul morbido camoscio e qualcuno le ha viste anche maculate o zebrate, sono cominciate così anche le prime imitazioni, segno di un prodotto diventato ormai famoso.
Dal 1947 a oggi le sue scarpe hanno fatto storia entrando persino a far parte nel 2009 del Museo del Design tra le “50 scarpe che hanno cambiato il mondo”, e chissà come ne sarà stato felice il suo ideatore, che le ha indossate fino all’ultimo dei suoi giorni.
Nathan Clark ha creduto in questo progetto quando gli altri lo consideravano un fallimento, ci ha creduto e la storia gli ha dato ragione.