Per la mia esperienza in fatto di valvole, che non è enorme ma mi ha permesso di confrontare varie decine (non posso però dire varie centinaia) di coppie di valvole diverse nel mio ambiente, le differenze tra le varie valvole è netta in termini di dinamica e timbrica.
E stiamo parlando di differenze chiari e inconfondibili, non di impressioni, non di sfumature. In genere si tratta di differenze ben superiori a quelle che si avvertono tra lettori CD di fascia prestazionale analoga. Ben superiori.
In genere la psicoacustica agisce quando precepiamo tra due fenomeni differenze di cui non siamo certi dell'esistenza. In quel caso, per la mia esperienza, è oggettivo pensare che la differenza non esista. Ma non mi è mai accaduto confrontando il suono di due valvole, appartenenti a stabilimenti produttivi e/o annate tipologicamente diverse.
Ovvo infatti che vada tenuto conto di una cosa ai fini dell'oggettività dell'ascolto, come sempre. Occorre sempre saper identificare una valvola, perché il brand che c'è scritto sopra spesso significa poco, così come fondamentale è l'anno di produzione in termini prestazionali (non tutte le generazioni di una valvola sono state costruite negli stessi stabilimenti, o con le stesse caratteristiche sonore, a causa di piccole differenze nei materiali utilizzati).
Per quanto riguarda il rodaggio, a volte è lineare e progressivo, altre volte è "a gradini". In entrambi i casi possiamo renderci conto di quanto è avanzato proprio basandoci sulla stabilità delle prestazioni sonore nel tempo: più la valvola cambia suono durante la fase di utilizzo, più è ancora da rodare... anche in questo caso si riesce ad avere una idea precisa, insomma, del punto in cui ci si trova... purché non lo si voglia capire in tre minuti di ascolto.
In ultimo: esiste certo la psicoacustica, però esiste anche la soggettività del proprio apparato uditivo. Ci sono persone per le quali piccole differenze di suono (fino a 0,2 db di differenza) sono evidenti, e persone per le quali differenze molto maggiori sono appena udibili. Fino a qui niente di male. Forse il male accade quando chi sente anche differenze minime pretende che le sentano tutti, allo stesso modo di quando chi sente poche differenze ritiene che chi ne sente di più sia un illuso perché le differenze non esistono.
Insomma quando la situazione è controllata (conoscenza dell'ambiente e dell'impianto su cui si cambiano le valvole) per me si possono avere risultati d'ascolto poco attendibili ed oggettivi, sulle valvole, solo se abbiamo poca esperienza d'ascolto, o un modo di ascoltare poco analitico. Ripeto e sottolineo: niente di male in questo caso. Basta solo non dare di matto a chi magari la pensa in altro modo e sente cose diverse.
Insomma, se noi non sentiamo qualche cosa, o sentiamo qualche cosa di poco significativo, siamo così sicuri che quello stesso fenomeno sentito da altri non possa diventare evidente e molto significativo? Ed allo stesso modo, non è certo vero anche il contrario? Dal loro preciso punto di vista i due audiofili con opinioni contrapposte avranno ragione entrambi, ma secondo me solo fino a quando non cominceranno a dire che l'altro ha certamente torto.....
PS: attenzione, questo mio post non è in polemica con nessuno dei precedenti, quindi nessuno mi aggredisca...