"UN GRUPPO DI ARCHEOLOGI HA SPERIMENTATO, AI GIORNI NOSTRI, L'EFFETTO SORPRENDENTE SUL CERVELLO UMANO DEI SUONI PRODOTTI ALL'INTERNO DI UNA NECROPOLI PREISTORICA NEL CUORE DI MALTA"
L’ipogeo di Hal Saflieni è un complesso sotterraneo costruito in tempi molto antichi, verso il 3600 a.C. Si trattava nello stesso tempo di un cimitero (come testimoniano i vari resti umani rinvenuti) e di un tempio, utilizzato per scopi rituali durante il Neolitico dagli abitanti dell'isola del Mediterraneo. Al suo interno, si trova una stanza- detta “La camera dell’Oracolo”- rinomata per l’ eccezionale acustica. Una fama ben meritata.
I test hanno dimostrato che una voce maschile modulata su due frequenze- 70 e 114 Hz, quest’ultima identica a quella del tradizionale tamburo sciamanico- è in grado di provocare una impressionante risonanza. Quando lo hanno fatto i ricercatori, si è prodotta un’eco durata ben 8 secondi che si è propagata per l’intero ipogeo, creando un effetto da non credere.
Suoni basso/baritonali, nel range di 70/130 Hz, si manifestano come fenomeno naturale in altri punti dell’ipogeo, così come avviene anche nel tumulo di Newgrange, una tomba a corridoio del III millennio a.C. edificata in Irlanda. Prove di laboratorio dimostrano che l’esposizione a queste particolari frequenze possa aver effetti sull’attività del nostro cervello.
Nell’articolo, che sintetizza lo studio presentato durante la conferenza Archaeoacoustics che si è tenuta a Malta nei mesi scorsi, il dottor Paolo Debertolis ha esposto i risultati dei test condotti dall’Unità di Neurofisiologia clinica dell’Università di Trieste. “Ciascun volontario ha la sua personale frequenza di attivazione, sempre compresa tra 90 e 120 Hz. I soggetti con una prevalenza del lobo frontale durante l’esperimento hanno ricevuto idee e pensieri, come accade durante la meditazione, mentre coloro nei quali prevale il lobo occipitale hanno visualizzato delle immagini.”
Insomma, grazie a questi suoni, gli antichi potevano trovarsi in uno stato alterato di coscienza, senza bisogno di droghe o di altre sostanze chimiche. “Riteniamo praticamente inevitabile che le popolazioni di Malta del Neolitico abbiano scoperto gli effetti acustici dell’Ipogeo e che lo vivessero come un’esperienza straordinaria, strana, persino assurda e ultraterrena”, scrivono poi l’antropologo Ezra Zubrow e lo psicologo Torill Lindstrom .
http://scienza.panorama.it/spazio/extremamente/malta-aldila-neolitico
L’ipogeo di Hal Saflieni è un complesso sotterraneo costruito in tempi molto antichi, verso il 3600 a.C. Si trattava nello stesso tempo di un cimitero (come testimoniano i vari resti umani rinvenuti) e di un tempio, utilizzato per scopi rituali durante il Neolitico dagli abitanti dell'isola del Mediterraneo. Al suo interno, si trova una stanza- detta “La camera dell’Oracolo”- rinomata per l’ eccezionale acustica. Una fama ben meritata.
I test hanno dimostrato che una voce maschile modulata su due frequenze- 70 e 114 Hz, quest’ultima identica a quella del tradizionale tamburo sciamanico- è in grado di provocare una impressionante risonanza. Quando lo hanno fatto i ricercatori, si è prodotta un’eco durata ben 8 secondi che si è propagata per l’intero ipogeo, creando un effetto da non credere.
Suoni basso/baritonali, nel range di 70/130 Hz, si manifestano come fenomeno naturale in altri punti dell’ipogeo, così come avviene anche nel tumulo di Newgrange, una tomba a corridoio del III millennio a.C. edificata in Irlanda. Prove di laboratorio dimostrano che l’esposizione a queste particolari frequenze possa aver effetti sull’attività del nostro cervello.
Nell’articolo, che sintetizza lo studio presentato durante la conferenza Archaeoacoustics che si è tenuta a Malta nei mesi scorsi, il dottor Paolo Debertolis ha esposto i risultati dei test condotti dall’Unità di Neurofisiologia clinica dell’Università di Trieste. “Ciascun volontario ha la sua personale frequenza di attivazione, sempre compresa tra 90 e 120 Hz. I soggetti con una prevalenza del lobo frontale durante l’esperimento hanno ricevuto idee e pensieri, come accade durante la meditazione, mentre coloro nei quali prevale il lobo occipitale hanno visualizzato delle immagini.”
Insomma, grazie a questi suoni, gli antichi potevano trovarsi in uno stato alterato di coscienza, senza bisogno di droghe o di altre sostanze chimiche. “Riteniamo praticamente inevitabile che le popolazioni di Malta del Neolitico abbiano scoperto gli effetti acustici dell’Ipogeo e che lo vivessero come un’esperienza straordinaria, strana, persino assurda e ultraterrena”, scrivono poi l’antropologo Ezra Zubrow e lo psicologo Torill Lindstrom .
http://scienza.panorama.it/spazio/extremamente/malta-aldila-neolitico