Sta prendendo sempre più piede il fenomeno di italiani che arrivati all'età della pensione, decidono di trasferirsi all'estero.
Tralasciamo i casi eclatanti del furbetto con la baby pensione che va a spassarsela, ci sono alcune considerazioni che mi vengono in mente:
1) La stragrande maggioranza di chi fa questa scelta è dovuta quasi esclusivamente per motivi economici. Con la pensione che ricevono in Italia non potrebbero condurre una vita dignitosa se non rischiare l'assoluta povertà.
2) Come presentano questo fenomeno i media quasi all'unanimità ?
Colpevolizzando chi fa questa scelta perchè sfrutta la nazione, spende la pensione all'estero impoverendo il paese. Insomma sono degli asociali, non dico criminali ma poco ci manca !!!
Ora avendo passato da un po la sessantina (solo 15 anni fa forse meno alla mia età si sarebbe già in pensione con una pensione praticamente uguale allo stipendio) mi viene da considerare un aspetto non trascurabile.
Dando per scontata la necessità economica, come si sentiranno persone di 65 e passa anni a dover ricominciare da zero una vita in un paese straniero, in cui non conoscono nessuno, magari neppure la lingua, perdendo gli affetti dei figli nipoti le amicizie di una vita, la casa, gli oggetti più cari (se vai in altri continenti non ti fai certo il trasloco .....)
Quanto peserà una scelta di questo tipo ?
La questione non è dei "pensionati ingrati e menefreghisti" ma di una nazione che costringe persone anziane a lasciare tutto solo per una vita dignitosa che il paese d'origine non è in grado di garantire o peggio se ne frega bellamente di farlo.
Che ne pensate ?
Tralasciamo i casi eclatanti del furbetto con la baby pensione che va a spassarsela, ci sono alcune considerazioni che mi vengono in mente:
1) La stragrande maggioranza di chi fa questa scelta è dovuta quasi esclusivamente per motivi economici. Con la pensione che ricevono in Italia non potrebbero condurre una vita dignitosa se non rischiare l'assoluta povertà.
2) Come presentano questo fenomeno i media quasi all'unanimità ?
Colpevolizzando chi fa questa scelta perchè sfrutta la nazione, spende la pensione all'estero impoverendo il paese. Insomma sono degli asociali, non dico criminali ma poco ci manca !!!
Ora avendo passato da un po la sessantina (solo 15 anni fa forse meno alla mia età si sarebbe già in pensione con una pensione praticamente uguale allo stipendio) mi viene da considerare un aspetto non trascurabile.
Dando per scontata la necessità economica, come si sentiranno persone di 65 e passa anni a dover ricominciare da zero una vita in un paese straniero, in cui non conoscono nessuno, magari neppure la lingua, perdendo gli affetti dei figli nipoti le amicizie di una vita, la casa, gli oggetti più cari (se vai in altri continenti non ti fai certo il trasloco .....)
Quanto peserà una scelta di questo tipo ?
La questione non è dei "pensionati ingrati e menefreghisti" ma di una nazione che costringe persone anziane a lasciare tutto solo per una vita dignitosa che il paese d'origine non è in grado di garantire o peggio se ne frega bellamente di farlo.
Che ne pensate ?