Siampo poi così cisuri che un impianto per dare "emozioni" debba essere equilibrato ?
Non si rischia poi la noia ?
angel72 ha scritto:equilibrio deve esserci tra i componenti: che senso avrebbe far suonare una coppia di diffusori da centomila euro con un ampli da 175 euro, ad esempio?
ispanico ha scritto:Secondo me è più un fattore psicologico...pensa a quando sei nelle fiere di settore o per negozi ad ascoltare qualcosa di tuo interesse e che ti viene detto "sente come suona più equilibrato?"...poi sai non è piacevole quando hai amici per casa e qualcuno ti dice "ma non suona equilibrato"....e allora via a cercare i componenti dell'impianto equilibrati...(ma poi quali sono?)
Personalmente non mi frega un fico se suona squilibrato l'importante che suoni come piace a me...siano diffusori, ampli o altro, però lo trovo legittimo da parte di chi vuole farsi un primo impianto, non è detto che poi riesca nell'intento.
bluocram ha scritto:Ciao, secondo me il termine equilibrato non riguarda sicuramente la sproporzione di costo dei singoli componenti, bensì si riferisce all'equilibrio tonale e timbrico dell'impianto.
Equilibrio che dobbiamo cercare nelle esecuzioni dal vivo, nella realtà di un contesto dove suonano strumenti musicali che dovranno essere rigorosamente acustici e privi di colorazioni artificiali quali eco, reverberi, delay..etc,etc,. Non me ne voglia nessuno ma a me fa un po' sorridere chi “testa” l'impianto con incisioni di strumenti elettrici o comunque trattati in studio. C'è gente che prova impianti con dischi dei Pink Floyd,dei Dire Straits...mi domando quale termine di paragone usano. Come si fa a dire che la riproduzione di una chitarra distorta sia fedele? Fedele a cosa? Il termine di paragone sinceramente mi sfugge. Per come la vedo (anzi la sento) io, un impianto deve essere il più neutro e lineare possibile. Così da raggiungere un ottimo equilibrio, senza colorazioni o esaltazioni su l'intero spettro audio. Se è analitico, tanto meglio, non dimentichiamoci che il nostro orecchio, se ben educato, è molto analitico!. Sinceramente non vorrei possedere un impianto che mi faccia ascoltare bene anche le cattive registrazioni. Il nostro hobby viene definito alta fedeltà e il risultato della riproduzione il più fedele possibile di uno strumento o di una voce, non è soggettiva, bensì oggettiva ! A me diverte un impianto che riesca a ricreare una scena credibile, senza effetti speciali, se ci si vuol divertire con questi ultimi conviene rivolgerci all' HT o all'hifi car . La solita questione del myfi o hifi. Mi scuso se sono stato prolisso, buon week end a tutti.
Un saluto.
Marco.
naturalmente mi sono espresso per iperboli, ma il senso rimane .ispanico ha scritto:
Beh...ma chi è lo scemo che farebbe una simile castroneria?
Su certi tipi di "equilibrio" credo siamo tutti d'accordo senza arrivare a questo
Luca58 ha scritto:Secondo me impianto "equilibrato" non vuol dire impianto "che suona come il live", cioe' perfetto;
ispanico ha scritto:
Mi auto quoto.
Solo per aggiungere che naturalmente con quanto affermato se l'impianto (mi) risultasse talmente equilibrato da non darmi emozioni vuol dire che qualcosa non va, ma in linea di massima concordo sul fatto che dicasi "alta fedelta" proprio perché deve ricreare l'evento in modo più fedele possibile.
tetotatoia ha scritto:a parer mio equilibrato significa ..... coerenza, attenzione fin dalla fase programmatica, perché no a partire anche dai costi dalle caratteristiche progettuali e costruttive dei singoli componenti, tali da creare sinergie che possano consentire ad ogni singolo elemento di esprimersi al meglio in concerto con gli altri ...per un obiettivo comune ....come un veicolo ha un motore un freno una guidabilita' .... e per avere una buona resa ci vuole equilibrio...
Il delfino di Air ha scritto:
quoto ogni singola lettera di questo post