piuttosto mi sto ponendo il problema (ancora teorico, ma preferisco pensarci prima) del doppio induttore sulla HV. li mettero' dentro lo chassis, ma devo pensare bene alla disposizione perche' ce ne saranno almeno 4 (2 per HV, 2 per il carico delle driver), oltre ai due PIO e agli mkp della alimentazione.... umh, mi sa che dovro' mettere qlcsa sopra....
la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°76
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
per gli ingressi, ne usero' solo uno
piuttosto mi sto ponendo il problema (ancora teorico, ma preferisco pensarci prima) del doppio induttore sulla HV. li mettero' dentro lo chassis, ma devo pensare bene alla disposizione perche' ce ne saranno almeno 4 (2 per HV, 2 per il carico delle driver), oltre ai due PIO e agli mkp della alimentazione.... umh, mi sa che dovro' mettere qlcsa sopra....
piuttosto mi sto ponendo il problema (ancora teorico, ma preferisco pensarci prima) del doppio induttore sulla HV. li mettero' dentro lo chassis, ma devo pensare bene alla disposizione perche' ce ne saranno almeno 4 (2 per HV, 2 per il carico delle driver), oltre ai due PIO e agli mkp della alimentazione.... umh, mi sa che dovro' mettere qlcsa sopra....
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°77
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
ok, ho quasi chiuso il cerchio. ieri ho simulato il circuito completo. mi piace come sembra funzionare, poi ovviamente si verifichera' sul campo.
mi restano solo alcune incertezze sui trafi, che spero mi aiuterete a diramare.
premessa: per ora non voglio "sperimentare" ma solo assemblare il miglior ampli 2A3 che suoni come voglio io (poca distorsione, massima dinamica) e che sia un minimo cost-effective. quindi per ora (forse in futuro si, ma vedremo poi) non mi interessano trafi da poter riutilizzare o "universali", quanto piuttosto specifici ed ottimizzati per quanto voglio fare ora.
gli OPT sono decisi, a meno di ragionate e ragionevoli opzioni migliori: Lundahl LL1623/60mA (chiusi a 3k/16 cosi' ho 6k su 32ohm). per le opzioni, il dato piu' sensibile e' l'ind primaria, mi serve almeno di 30H, meglio se oltre i 40H. dato fondamentale anche la Ia, che deve essere almeno 60mA.
idem gli induttori anodici delle driver (come sopra per le opzioni): Lundahl LL1667/15mA. per le opzioni, deve essere almeno 200H (meglio se vicina ai 300H) e meno di 4k
invece sugli induttori di filtro e il trafo di alimentazione non ho ancora deciso. i migliori candidati sono per ora:
TA: Amplimo 8N1498 http://www.amplimo.nl/images/downloads/ds%20vbv/8n1498.pdf
Choke: Hammond 193JP (me ne servono due, l'anodica ricordo che e' LCLC. secondo come va potrei anche decidere per un simil dual mono, quindi LC(LC+LC) e quindi tre choke)
suggerimenti? consigli?
in generale c'e' esperienza sui trafi Amplimo?? (che mi sono stati caldamente raccomandati, ma di cui fino a poco tempo fa non sospettavo neppure l'esistenza).
mi restano solo alcune incertezze sui trafi, che spero mi aiuterete a diramare.
premessa: per ora non voglio "sperimentare" ma solo assemblare il miglior ampli 2A3 che suoni come voglio io (poca distorsione, massima dinamica) e che sia un minimo cost-effective. quindi per ora (forse in futuro si, ma vedremo poi) non mi interessano trafi da poter riutilizzare o "universali", quanto piuttosto specifici ed ottimizzati per quanto voglio fare ora.
gli OPT sono decisi, a meno di ragionate e ragionevoli opzioni migliori: Lundahl LL1623/60mA (chiusi a 3k/16 cosi' ho 6k su 32ohm). per le opzioni, il dato piu' sensibile e' l'ind primaria, mi serve almeno di 30H, meglio se oltre i 40H. dato fondamentale anche la Ia, che deve essere almeno 60mA.
idem gli induttori anodici delle driver (come sopra per le opzioni): Lundahl LL1667/15mA. per le opzioni, deve essere almeno 200H (meglio se vicina ai 300H) e meno di 4k
invece sugli induttori di filtro e il trafo di alimentazione non ho ancora deciso. i migliori candidati sono per ora:
TA: Amplimo 8N1498 http://www.amplimo.nl/images/downloads/ds%20vbv/8n1498.pdf
Choke: Hammond 193JP (me ne servono due, l'anodica ricordo che e' LCLC. secondo come va potrei anche decidere per un simil dual mono, quindi LC(LC+LC) e quindi tre choke)
suggerimenti? consigli?
in generale c'e' esperienza sui trafi Amplimo?? (che mi sono stati caldamente raccomandati, ma di cui fino a poco tempo fa non sospettavo neppure l'esistenza).
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°78
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Posta lo schema. Sono i particolari stupidi che creano sempre problemi.
Dove metti il toroidale? Sei sicuro che ti basti?. Non sembra fatto male ma per i tuoi filamenti basta?
Io non li conosco.
Per gli induttori di alimentazione usa Lundahl e verifica sempre che siano previsti per funzionare nell' alimentatore che hai voluto.
Io farei due induttori e due CCS.
Lascia perdere Hammond.
Dove metti il toroidale? Sei sicuro che ti basti?. Non sembra fatto male ma per i tuoi filamenti basta?
Io non li conosco.
Per gli induttori di alimentazione usa Lundahl e verifica sempre che siano previsti per funzionare nell' alimentatore che hai voluto.
Io farei due induttori e due CCS.
Lascia perdere Hammond.
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°79
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
schema: appena torno a casa lo posto.
Hammond: ok, prendo 2 LL1673/10H
Amplimo: si, la configurazione del secondario sarebbe perfetta: 5v isolato per la GZ34/33, 2x 6.3/3A per le 2A3, 2x 6.3/2A per le 6J5, tutti su spire separate.
il toroidale lo metto sopra (probabilmente i diagonale se non c'entra) nel posto previsto per il TA agganciato con un "castelletto" metallico che mi faro' fare. le due choke sempre sopra, una andra' a coprire il secondo "buco" tondo (pensato presumo per la seconda rettificatrice, che io non uso). i due ind anodici dentro.
Hammond: ok, prendo 2 LL1673/10H
Amplimo: si, la configurazione del secondario sarebbe perfetta: 5v isolato per la GZ34/33, 2x 6.3/3A per le 2A3, 2x 6.3/2A per le 6J5, tutti su spire separate.
il toroidale lo metto sopra (probabilmente i diagonale se non c'entra) nel posto previsto per il TA agganciato con un "castelletto" metallico che mi faro' fare. le due choke sempre sopra, una andra' a coprire il secondo "buco" tondo (pensato presumo per la seconda rettificatrice, che io non uso). i due ind anodici dentro.
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°80
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Ovviamente, sentiti libero.
Però se davvero il tuo cruccio è la migliore linearità a bassa frequenza, il single ended perde in partenza. Dovevi farti un pushpull.
La perizia sta proprio nel posizionare la coperta comunque corta nel modo migliore. Rassegnati con i single ended con TU traferrato, non puoi fare altro.
Oltretutto, a mio parere, impatta molto di più la corretta risposta in alto. Un fisiologico aumento della thd sotto i 100Hz non crea grossi problemi.
Però se davvero il tuo cruccio è la migliore linearità a bassa frequenza, il single ended perde in partenza. Dovevi farti un pushpull.
La perizia sta proprio nel posizionare la coperta comunque corta nel modo migliore. Rassegnati con i single ended con TU traferrato, non puoi fare altro.
Oltretutto, a mio parere, impatta molto di più la corretta risposta in alto. Un fisiologico aumento della thd sotto i 100Hz non crea grossi problemi.
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°81
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Ma le 2A3 le alimenti in AC? Non penso.
Se in DC, devi considerare la corrente di picco. Con i dht regs, si lavora sui 5A/6A
Se in DC, devi considerare la corrente di picco. Con i dht regs, si lavora sui 5A/6A
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°82
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
l'idea per ora e' DC con un buck di tipo CV (ma ho ordinato anche dei CV/CC, vediamo come si comportano), seguito da una capacita' adeguata.
ho fatto un po' di simulazioni con LTSpice (che ha i modelli dei regolatori buck Linear) e ho provato sul campo anche con il 2A3 che ho ora.... pur con un cablaggio volante alla membra di segugio, e senza cap dopo il buck, la differenza con il semplice CRC che mi ha messo il francese e' immediatamente udibile
per il discorso linearita', assolutamente d'accordo con qunto dici, il mio era piu' un discorso "relativo", cioe' minimizzare le distorsioni relativamente alla configurazione SE. non mi aspetto meno di 5% in basso, e mi va benissimo
i PP che ho ascoltato e avuto non mi hanno mai per nulla entusiasmato..... no, preferisco di gran lunga SE anche meno lineare ma piu' musicale
ho fatto un po' di simulazioni con LTSpice (che ha i modelli dei regolatori buck Linear) e ho provato sul campo anche con il 2A3 che ho ora.... pur con un cablaggio volante alla membra di segugio, e senza cap dopo il buck, la differenza con il semplice CRC che mi ha messo il francese e' immediatamente udibile
per il discorso linearita', assolutamente d'accordo con qunto dici, il mio era piu' un discorso "relativo", cioe' minimizzare le distorsioni relativamente alla configurazione SE. non mi aspetto meno di 5% in basso, e mi va benissimo
i PP che ho ascoltato e avuto non mi hanno mai per nulla entusiasmato..... no, preferisco di gran lunga SE anche meno lineare ma piu' musicale
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°83
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
I pushpull, non quelli normali, sono in grado di offrire moltissimo.
Tornando alle alimentazioni, nella schedina
entri in AC? Cosa c'é dopo? Ponte e capacità?
Tornando alle alimentazioni, nella schedina
entri in AC? Cosa c'é dopo? Ponte e capacità?
carloc- Moderatore
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- Messaggio n°84
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Parla Mike...è iniziato il terzo grado...
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- Messaggio n°85
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°86
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
È un mio limite. Le schedine che utilizza, non le conosco. Normalmente, se si rettifica, serve anche una capacità congrua con tutto ciò che si porta dietro.
Non sapendo nulla, chiedo
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- Messaggio n°87
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
mariovalvola ha scritto:
Tornando alle alimentazioni, nella schedina
entri in AC? Cosa c'é dopo? Ponte e capacità?
dall'avvolgimento del secondario vado in un Visahy GBPC3510A (1kV/35A) e poi in un Elko 22mF/25V/105°, segue il buck ( https://www.ebay.it/itm/5A-DC-to-DC-CC-CV-Lithium-Battery-Charging-Board-Led-drive-power-converter/401088940765?ssPageName=STRK%3AMEBIDX%3AIT&_trksid=p2060353.m1438.l2649 ) configurato come CV a 2.5V ma limitato a 2.5A (poi vediamo se configurato come CC 2.5A senza limitazioni in V funge meglio) seguito da un altro Elko 22mF.
PS mF = millifarad (gli amerikani pensano che mF = microfarad....)
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°88
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
mariovalvola ha scritto:È un mio limite.......
Mario, scherzi?? dovrei essere io a ringraziare visto l'interesse e la competenza ed esperienza che condividi.
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°89
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
schema con punti di lavoro V/I e V in AC, e risposta in basso (perfettamente aderente a quanto progettato su carta )
note:
- lo schema e' strabanale e straclassico, lo so. si poteva osare con le driver caricate a ccs e differenti scelte di polarizzazione, avevo pure pensato ad un simil Loftin con le Ox3 (ma come suggerito da Mario, meglio Zener). magari in un progetto futuro per ora ho preferito tirare fuori il massimo da uno schema semplice ma che so essere potenzialmente molto ben suonante, lavorando di fino su punti di lavoro e componentistica
- R3 e R5 modellizzano la R serie degli induttori, non sono reali
- lo swing sulla 6J5 e' scelto appositamente meno del full per non far avvicinare la griglia della 2A3 a zero ed evitare eventuali correnti che scaricherebbero C1, e inoltre per non stressare la 6J5 e mantenerla sempre in zona lineare (idem per il punto di lavoro "caldo")
- i modelli dei tubi sono quelli eccellenti di Ayumi Nakabayashi (incredibilmente vicini alle curve reali)
note:
- lo schema e' strabanale e straclassico, lo so. si poteva osare con le driver caricate a ccs e differenti scelte di polarizzazione, avevo pure pensato ad un simil Loftin con le Ox3 (ma come suggerito da Mario, meglio Zener). magari in un progetto futuro per ora ho preferito tirare fuori il massimo da uno schema semplice ma che so essere potenzialmente molto ben suonante, lavorando di fino su punti di lavoro e componentistica
- R3 e R5 modellizzano la R serie degli induttori, non sono reali
- lo swing sulla 6J5 e' scelto appositamente meno del full per non far avvicinare la griglia della 2A3 a zero ed evitare eventuali correnti che scaricherebbero C1, e inoltre per non stressare la 6J5 e mantenerla sempre in zona lineare (idem per il punto di lavoro "caldo")
- i modelli dei tubi sono quelli eccellenti di Ayumi Nakabayashi (incredibilmente vicini alle curve reali)
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°90
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Hai un approccio sado-maso in stile americano . La 6J5 è tenuta per le orecchie in modo abbastanza "brutale". Oltreoceano, è un modus operandi piuttosto diffuso. Ha i suoi aspetti positivi ma...
Cerca di fare arrivare l'anodica con gradualità e ritardo. Per il catodo della finale i 330uF sono una badilata oltretutto a freddo.
Rimane il problema di come gestire le correnti di picco alte degli alimentatori dei filamenti delle finali soprattutto perché hai spazi ridotti come telaio e si potrebbe porre il problema che il ferro arrivi sadicamente ad aumentare la sua propensione a disturbare.
Mettere induttori vicini richiede attenzione. hai qualche bel rompicapo da sbrogliare
Cerca di fare arrivare l'anodica con gradualità e ritardo. Per il catodo della finale i 330uF sono una badilata oltretutto a freddo.
Rimane il problema di come gestire le correnti di picco alte degli alimentatori dei filamenti delle finali soprattutto perché hai spazi ridotti come telaio e si potrebbe porre il problema che il ferro arrivi sadicamente ad aumentare la sua propensione a disturbare.
Mettere induttori vicini richiede attenzione. hai qualche bel rompicapo da sbrogliare
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°91
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
eh si, per gli induttori mi sto scervellando sul posizionamento... ho scelto il TA toroidale anche per avere qualche possibilita' in piu' e almeno in prima approssimazione considerare il suo flusso disperso minimo (vedremo sul campo)
sul cap di bypass c'ho pensato parecchio, ed e' assolutamente vero quanto dici, dalle simulazioni si stabilizza abbastanza presto, ma la corrente iniziale e' molto alta se l'anodica e' sparata istantaneamente. pero' simulando il rise time dell'anodica (non c'e' nello schema postato perche' lo penso concettualmente nell'ali) la situazione non dovrebe essere cosi' drammatica. in ogni caso, anche questo da sperimentare sul campo, verifico ed eventualmente uso un NTC oppure abbasso tanto ho abbastanza margine in basso.
la 6J5..... pensa che all'inizio pensavo ad una Ia 10mA... si e' vero, il punto di lavoro e' alto, ma in questo modo ho una ottima linearita' e il necessario swing, e considerata la robustezza di questi triodi non mi preoccupo piu' di tanto. avevo pensato ad un altro paio di punti (7mA/260V ad es.) ma alla fine ho preferito quanto consiglia anche il datasheet perche' e' il miglior compromesso tra linearita' e swing. btw, ancora non e' sicuro al 100% che usero' la 6J5, potrei fare una pazzia e investire qualche spicciolo nella 7193 che tutti mi dicono essere una versione vitaminizzata della 6J5, ma c'e' la difficolta' dei connettori on top.... vedremo.
as usual, grazie del supporto!!!!
sul cap di bypass c'ho pensato parecchio, ed e' assolutamente vero quanto dici, dalle simulazioni si stabilizza abbastanza presto, ma la corrente iniziale e' molto alta se l'anodica e' sparata istantaneamente. pero' simulando il rise time dell'anodica (non c'e' nello schema postato perche' lo penso concettualmente nell'ali) la situazione non dovrebe essere cosi' drammatica. in ogni caso, anche questo da sperimentare sul campo, verifico ed eventualmente uso un NTC oppure abbasso tanto ho abbastanza margine in basso.
la 6J5..... pensa che all'inizio pensavo ad una Ia 10mA... si e' vero, il punto di lavoro e' alto, ma in questo modo ho una ottima linearita' e il necessario swing, e considerata la robustezza di questi triodi non mi preoccupo piu' di tanto. avevo pensato ad un altro paio di punti (7mA/260V ad es.) ma alla fine ho preferito quanto consiglia anche il datasheet perche' e' il miglior compromesso tra linearita' e swing. btw, ancora non e' sicuro al 100% che usero' la 6J5, potrei fare una pazzia e investire qualche spicciolo nella 7193 che tutti mi dicono essere una versione vitaminizzata della 6J5, ma c'e' la difficolta' dei connettori on top.... vedremo.
as usual, grazie del supporto!!!!
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°92
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Ti rimane da risolvere il problema dell'alimentazione dei filamenti.
Che drop-out serve a quei cosi?
Far gestire ai due secondari i due condensatori da 22.000uF non è una passeggiata.
Che drop-out serve a quei cosi?
Far gestire ai due secondari i due condensatori da 22.000uF non è una passeggiata.
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°93
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
essendo basato su un chip buck (cioe' basato su un principio simile allo switching, non e' un lineare) il dropout e' minimo, le specifiche conservative lo danno circa 2V, ma ho provato sperimentalmente che funziona bene anche con poco piu' di 1V
la cosa buona e' che ha un limitatore di corrente, e quindi lavora come simil-CC finche' il filamento non si stabilizza
puo' anche essere usato come CC vero, ma dovrei riprogettare tutto il catodo, vedremo.
l'ho scelto per il ripple, max 20mV, e la freq di commutazione alta, 300kHz.
e' pensato per la carica delle batterie al litio, che sono molto sensibili sia a sovracorrenti che al ripple.
per i cap, ho fatto un paio di simulazioni con microcap e psud e lo spike di corrente dovrebbe essere gestibile. anche qui, verificheremo sul campo, se c'e' sofferenza nel trafo abbasso i cap a 10mF
la cosa buona e' che ha un limitatore di corrente, e quindi lavora come simil-CC finche' il filamento non si stabilizza
puo' anche essere usato come CC vero, ma dovrei riprogettare tutto il catodo, vedremo.
l'ho scelto per il ripple, max 20mV, e la freq di commutazione alta, 300kHz.
e' pensato per la carica delle batterie al litio, che sono molto sensibili sia a sovracorrenti che al ripple.
per i cap, ho fatto un paio di simulazioni con microcap e psud e lo spike di corrente dovrebbe essere gestibile. anche qui, verificheremo sul campo, se c'e' sofferenza nel trafo abbasso i cap a 10mF
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°94
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Il problema sono i secondari
Ti cito Rod Coleman
"The rms secondary current is nearly double the dc
current [e.g.: 1.8A for 1Adc]. Also, the conduction angle is very small [due to
large capacitors], and they run full load continuously. All these factors add to
make the transformer run hot, unless some derating is applied. Especially –
transformer with higher current rating has lower winding resistance. A rule of
thumb: for each ampere of dc, choose 3A of ac-rating. The transformer's losses
will then be smaller [consider I-squared losses in winding resistance!]"
Ti cito Rod Coleman
"The rms secondary current is nearly double the dc
current [e.g.: 1.8A for 1Adc]. Also, the conduction angle is very small [due to
large capacitors], and they run full load continuously. All these factors add to
make the transformer run hot, unless some derating is applied. Especially –
transformer with higher current rating has lower winding resistance. A rule of
thumb: for each ampere of dc, choose 3A of ac-rating. The transformer's losses
will then be smaller [consider I-squared losses in winding resistance!]"
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°95
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Io, farei come nel CD player Stax.
Alzerei i piedoni con 4 tubolari e terrei una sorta di "sottotelaio" con un altro toroidale i ponti e gli elettrolitici
Alzerei i piedoni con 4 tubolari e terrei una sorta di "sottotelaio" con un altro toroidale i ponti e gli elettrolitici
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°96
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Oppure, inverti il problema: usa delle 300B che hanno bisogno di una corrente inferiore o le AD1 EML
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°97
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
umh.... ci penso, ma sarebbe da riprogettare tutto....... uffff.....
carloc- Moderatore
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- Messaggio n°98
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Poca spesa tanta resa...
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mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°99
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Se vogliamo fare i Tafazzi, pensare a un SE con un tetrodo a riscaldamento indiretto, è un'ottima strada.
Sgombriamo il campo da queste logiche purtroppo presenti da troppi anni. I single ended, sono degli amplificatori estremizzati nati con i veri triodi a riscaldamento diretto. Cercare di ricondurre questa categoria di amplificatori in un alveo di normalità utilizzando tubi ordinari, è un errore madornale. Lo so. Ci sono state, anche in passato proposte "d'autore". Siamo però a livello di eresie che a essere tolleranti, possiamo educatamente ignorare.
807, 6L6, KT66, KT88, ecc. sono nati per aumentare l'efficienza. La qualità potrebbe, ripeto, potrebbe, forse affiorare in push-pull. Un single ended con questi tubi, funziona. Non lo si può negare. Anche le auto con un motore a tre cilindri svolgono lo stesso lavoro di auto più nobili ed estreme. Basta capirsi.
Sgombriamo il campo da queste logiche purtroppo presenti da troppi anni. I single ended, sono degli amplificatori estremizzati nati con i veri triodi a riscaldamento diretto. Cercare di ricondurre questa categoria di amplificatori in un alveo di normalità utilizzando tubi ordinari, è un errore madornale. Lo so. Ci sono state, anche in passato proposte "d'autore". Siamo però a livello di eresie che a essere tolleranti, possiamo educatamente ignorare.
807, 6L6, KT66, KT88, ecc. sono nati per aumentare l'efficienza. La qualità potrebbe, ripeto, potrebbe, forse affiorare in push-pull. Un single ended con questi tubi, funziona. Non lo si può negare. Anche le auto con un motore a tre cilindri svolgono lo stesso lavoro di auto più nobili ed estreme. Basta capirsi.
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°100
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
Questo senza nessun intento polemico verso carloc.
Per avvolgere un trasformatore d'uscita che funzioni bene con la 807 quanto un 5K per 2A3, dovresti spendere cifre molto importanti.
Per avvolgere un trasformatore d'uscita che funzioni bene con la 807 quanto un 5K per 2A3, dovresti spendere cifre molto importanti.
heartbreaker- Senior Member
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- Messaggio n°101
Re: la costruzione di un amplificatore a valvole ideale
phaeton ha scritto:umh.... ci penso, ma sarebbe da riprogettare tutto....... uffff.....
Non necessariamente, solo che quando ci si prefigge di raggiungere il massimo possibile, almeno "sulla carta" si deve ragionare senza compromessi e con il dovuto occhio alla affidabilità e sicurezza. Per non vedere effetti LdF( lampi di fuoco) e altre amenità e per avere un risultato sonico che fin dall'inizio ci consenta poi di limare, aggiustare fino ad ottenere quel risultato che cerchiamo.
Qui entra in campo quella che potremmo chiamare praticoneria, nel senso di quel bagaglio di conoscenze pratiche che ci evitano che il progetto così bello sulla carta diventi un ammasso fumante di componenti, o suoni da fare accartocciare le orecchie, senza permetterci poi le necessarie modifiche.
Allora vogliamo fare un single ended con un triodo a riscaldamento diretto; ne discende immediatamente che la spesa per la alimentazione sarà superiore a quella per la parte audio.
La mia pur limitata esperienza mi porta a dire che potrebbe essere giusto pensare fin dall'inizio a un dual mono, fino dal cavo di alimentazione. Poi, sempre se vogliamo puntare al massimo, sarebbe da considerare la alimentazione separata degli stadi di amplificazione a partire dal trasformatore, cioè due alimentazioni per ogni canale nel tuo progetto.
La "praticoneria" ci dice che, cercando il massimo delle prestazioni, sarebbe opportuno anche prevedere un trasformatore separato per i filamenti, ovviamente anche lui di adeguata potenza, come ti ha dimostrato Mario.
Già il Radiotron Handbook ci dice che nel progettare un trasformatore per uso audio non si dovrebbe superare una induzione di 7000 Gauss, cioè se voglio farne uno unico con anche gli avvolgimenti per i filamenti viene una "bestia" enorme. Senza contare i problemi "enormi" che potrebbe dare la rettificazione contemporanea di tutti i secondari.
Ne esistono di pret-a-porter? Io non ne conosco.
Si, mi dirai, ma così viene una portaerei per fare un amplificatore per cuffie; no, ne vengono due perchè a questo punto andrà anche previsto il doppio chassis.
I costi? Alti, molto alti , ma sai meglio di me che non si fanno le nozze con i fichi secchi. E ancora non abbiamo parlato di componentistica .