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amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale - Pagina 3
Il Gazebo Audiofilo

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    amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale


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    amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 Empty Re: amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale

    Messaggio Da carbonizer Mar Nov 05 2019, 16:59

    in primis vorrei ringraziarti per alcuni dei tuoi suggerimenti che non conoscevo. Grazie.
    Ho compreso già dal primo tuo post in questo 3D dove volevi andare a parare e mi trovi in completo accordo: è la domanda che deve cambiare affinchè cambi l'offerta, ma per poter cambiare la domanda serve di essere un poco meno ignoranti e siccome io un poco lo sono ti chiedo se puoi illustrarci altre cose che potrebbero metterci in guardia sui tubi. Ho letto qualcosa sul sito di jac music ma le lacune restano; io ad esempio guardo il getter quando visibile. Ma tubi nos non ne acquisto, mentre sula produzione attuale acquisto  da venditori che reputo affidabili, tra questi AudioKit, diversamente lascio stare anche perchè pure sulle nuove produzioni le fregature le ho prese.
    Grazie
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    amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 Empty Re: amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale

    Messaggio Da carloc Mar Nov 05 2019, 17:55

    carbonizer ha scritto:i sula produzione attuale acquisto  da venditori che reputo affidabili, tra questi AudioKit, diversamente lascio stare anche perchè pure sulle nuove produzioni le fregature le ho prese.

    Confermo, per esperienza diretta che Audiokit è una ditta serissima. Loro non si affidano alla classica selezione fatta da New Sensor al momento della produzione dei tubi ma ne fanno una ulteriore previo rodaggio dei tubi stessi attraverso una loro apparecchiatura.
    Sono in grado di fornire doppi triodi realmente ben matchati sia come singola valvola sia come coppia o quartetto.


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    Messaggio Da mariovalvola Mar Nov 05 2019, 19:54

    Carbonizer, grazie della tua comprensione.  Embarassed
    Siamo tutti in balia degli eventi. Ognuno cerca di farsi una sorta di corredo per essere più strutturato ma purtroppo ci vuole tempo e fonti selezionate. Le riviste audio degli anni '50 erano molto tecniche. Era una meraviglia leggerle. Una volta le riviste storiche facevano formazione. Senza scomodare il secondo dopoguerra, mi ricordo gli articoli di Suono scritti da Bartolomeo Aloia . Nonostante la sua ruvida ironia, tante cose le ha scritte in anticipo rispetto a tutta la restante stampa italiana. Mi è rimasto scolpito nella memoria un suo articolo che parlava di ampli monotriodo negli anni '80 (raccontava di un suo amico di Torino con un single ended di 801A o 10Y mi pare). A quei tempi, era solo l'Audiophile e i giapponesi a scrivere di questi eretici e amplificatori. Ricordiamoci che questi tubi sono pochissimo frequentati ancora oggi nonostante le indiscutibili qualità. Certo, per impiegarli con profitto, non bastano i soliti schemini.
    Ora tocca ai forum. Ne esistono di molto approfonditi, molto tecnici (ma anche ameni) con gente preparatissima. E' inutile che li citi.
    Ovviamente per chi inizia non è facilissimo frequentarli con profitto. Con queste poche righe si cerca di trovare un livello intermedio sufficientemente chiaro e non troppo approfondito pur con un'ottica lievemente diversa.
    Sarebbe bellissimo riuscire a smontare tutte le balle che si leggono sui forum frequentati dagli audiofili che, a vario titolo, impiegano i tubi. Lo so. L'evidenza non basta per demolire dei convincimenti tanto radicati quanto farlocchi. Nel mio piccolo, con tutti i miei limiti, senza voler essere depositario di nessuna verità, gradirei semplicemente invitare gli appassionati a guardare le cose da un punto di vista differente anche solo per puro divertimento.
    Con calma ci si prova.
    Come venditore di tubi, Jac aveva provato a offrire E88CC Tesla piuttosto "particolari" e "discutibili".
    Alcuni più appassionati di questo tubo, dovrebbero ricordarselo. Si era letto qualcosa su questo forum in passato.
    Serenamente, nelle condizioni attuali, bisogna chiedersi se davvero vale la pena di rivolgersi al NOS.
    Io faccio fatica a farne a meno. Con attenzione, si riesce a trovare qualcosa magari senza frequentare i marchi più "griffati". I migliori, per me, in Italia, rimangono Audiokit e Audioantiquary. In UK esistono alcuni fornitori professionali e seri ma il discorso è complesso. Ottimi anche i tubi TAD (vendono pure NOS oltre alle loro ottime selezioni di tubi moderni)
    Però, vorrei timidamente ricordare che è vero: la costruzione, la fabbrica, i materiali, e quindi il lotto, influenzano il suono di un tubo e possono dare all'insieme, dati alcuni contesti, una spiccata impronta sonora. E' un errore, in primis logico, generalizzare. Non sempre questa impronta si esprime nel medesimo modo. Dipende anche dal circuito, dalle alimentazioni, dalle caratteristiche reali dei singoli tubi anche riferite al circuito impiegato.
    Pertanto affermare che un determinato tubo suona in un certo modo a prescindere dal contesto potrebbe essere non sempre vero.
    Queste affermazioni sono spessissimo sbandierate senza un minimo di supporto strumentale. Lo so: gli strumenti non servono per ascoltare la musica ma se un determinato lotto, per esempio, di doppi triodi, evidenzia una similitudine più stretta tra le due sezioni, capacità interelettrodiche lievemente più basse, vuoto migliore, transconduttanza migliore, isolamento catodo filamento migliore, rumorosità più bassa , è possibile che questo si percepisca all'ascolto. Rimane da capire se è il tubo costruito in un certo modo a contribuire oppure è la Gm maggiore (in concerto con gli altri parametri) a donare un effetto diverso all'ascolto. Raccomando a tal proposito una salubre cautela e un minimo di distacco. Trovo, oltretutto, singolare che persone che spendono cifre importanti in tubi, in elettroniche, in cavi, in accessori, non riescano ad acquistare anche in un pool di amici, un prova tubi serio. Potere verificare quello che si compra, è impagabile, rassicurante e formativo. Ogni passione richiede un supporto. Se ascolti solo musica, il tube tester non ti serve. Se vuoi tra un disco e l'altro giocare a sostituire i tubi, devi avere alcuni strumenti. Come ho scritto tantissime volte, per ottimizzare un QUAD II, devi lavorare selezionando in modo "asimmetrico" i due tubi driver. Se non tieni collegato un analizzatore di spettro (non serve uno strumento costoso se ti fai furbo) con carico fittizio (e un generatore sinusoidale all'ingresso) intanto che fai questo lavoro, potrai scrivere migliaia di parole sugli effetti della sostituzione delle EF86 di driver osannando le Mullard, le Telefunken le professionali Siemens ma non ne verrai mai a capo. Stai andando drammaticamente a caso.
    Non sto affermando che le misure servano per ascoltare. Ma i punti cardinali te li indicano gli strumenti. Il progettista, deciderà lui dove andare grazie anche a loro.
    Con questo non voglio scoraggiare i cercatori di tubi particolarmente ricercati. Ricordo, semplicemente, che non stiamo cercando bottiglie di vino pregiato. Il discorso presenta più sfaccettature e andrebbero tutte considerate anche per valorizzare questi irripetibili gioielli.
    Quindi cautela, cautela e cautela. Certo, con i monotriodi è più facile giocare rispetto ai pushpull ma ci vuole, comunque, attenzione. Molta più di quella che normalmente si crede.
    Ritornando all'analisi visiva, E' vero: bisogna guardare il getter. In molti casi, potrebbe essere un indicatore valido ma con tanti distinguo.
    Nei tubi antichissimi, a volte non c'era e gli affinatori di vuoto erano diversi A memoria citerei la Siemens Da. Ecco una foto dalla rete
    amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 B7533e86af9f4872e391d8a1317b8a03
    Anche pochi anni dopo, in DHT molto getterati, nobilissimi, costruiti e attivati con tecniche che oggi potremmo definire come provenienti da un altro pianeta tanto sono lontane e virtuose. L'esoterismo odierno farebbe a confronto solo sorridere. Mi sto riferendo a un tubo davvero magico e oggi poco ascoltato perché in buone condizioni ce ne sono pochissime in circolazione. Ecco la mitica RE604 Globe. (foto dalla rete)
    amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 Re604_13
    Purtroppo, l'unico difetto che ha è che, osservando il Getter, escludendo casi davvero eclatanti, non riesci a cogliere facilmente il grado di utilizzo. Anche con emissioni al limite del risibile, le vedi, frequentemente, con il getter perfetto. Un attenta osservazione, associata a un'accurata analisi strumentale, riesce a rassicurarti ma richiede tempo e strumenti. Non basta il tube tester della SRE oppure i militari americani (o europei) che ti danno qualche indicazione di massima.
    Quindi anche questa analisi va effettuata ragionando sul periodo storico e sulle tecniche costruttive.
    L'occhio aiuta. Se noti singolari aloni sul vetro tra il marrone e il giallo scuro, qualche utilizzo è stato fatto, se osservi un getter (soprattutto in tubi recenti e/o di costruzione americana) che si è ridotto, qualche rotellina deve girare.
    Però, anche tubi nuovi possono essere difettosi. Ci vogliono gli strumenti. Se vogliamo smontare un motore, la chiave dinamometrica serve insieme a molto altro. Se vogliamo divertirci ma seriamente con i tubi dobbiamo avere quello che serve.
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    Messaggio Da carbonizer Gio Nov 07 2019, 08:42

    Condivido molto del tuo pensiero, anzi, quasi mi chiedo come sopravvivi nella rete o nei forum, evidentemente abbiamo caratteri diversi e forse sei più paziente e diplomatico, perchè se da una parte fare la selezione delle fonti è diventato difficile, anche su internet che però in passatto fino al circa l'anno 2000 o poco meno è stata una buona miniera, molti siti non ci sono più e molte riviste sparite, alcune solo cambiate, forse in peggio, ma non vorrei buttarla sui soliti discorsi.
    Mah ...
    A proposito non è che sapresti indicarmi i numeri della rivista suono con gli articoli di Aloia ?


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    Messaggio Da mariovalvola Gio Nov 07 2019, 09:22

    Era prima del 1986 quando illustrò il suo PST200 offerto anche in Kit. (Pensa)
    Era un corso  che analizzava il mitico Willismson.
    Altro non ricordo. Provo a cercare e chiedo
    Dal tuo profilo posso presumere che tu sia un autocostruttore.
    In privato ti posso inviare parecchia documentazione.
    Per esempio la raccolta dell'audiophile e di Sound Practices.
    Fammi sapere in PM.
    Io non sono particolarmente paziente.
    Vorrei solo che aumentasse il livello di consapevolezza.
    Solo così potrebbe ancora riprodursi un animale in via di estinzione. L'autocostruttore. Mai come oggi si trova tutto e mai come oggi non c'è quasi più nessuno che si mette da solo a realizzarsi le sue cose per bene.
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    Messaggio Da carbonizer Gio Nov 07 2019, 13:41

    mariovalvola ha scritto:Era prima del 1986 quando illustrò il suo PST200 offerto anche in Kit. (Pensa)
    Era un corso  che analizzava il mitico Willismson.
    Altro non ricordo. Provo a cercare e chiedo
    Dal tuo profilo posso presumere che tu sia un autocostruttore.
    In privato ti posso inviare parecchia documentazione.
    Per esempio la raccolta dell'audiophile e di Sound Practices.
    Fammi sapere in PM.
    Io non sono particolarmente paziente.
    Vorrei solo che aumentasse il livello di consapevolezza.
    Solo così potrebbe ancora riprodursi un animale in via di estinzione. L'autocostruttore. Mai come oggi si trova tutto e mai come oggi non c'è quasi più nessuno che si mette da solo a realizzarsi le sue cose per bene.
    Grazie.... volentieri.

    Definirmi autocostruttore forse è troppo, diciamo che per tutta una serie di eventi e collimazioni mi sono improvvisato (per un po') a farmi le cose da solo, mi piacerebbe essere meno improvvisato anche se alla base ho studi tecnici.
    E' nato tutto dal fatto che per un lungo periodo non sono riuscito a trovare apparati che suonassero (entro certi limiti anche indipendentemente dal costo e svincolati da un vintage improbabile; c'erano troppi compromessi da accettare) poi l'incontro con un (attualmente ex) collega che mi segnalò il sito di Allen Wright (che a suo tempo scriveva anche su DIY) la lettura dei suoi "libri" mi lasciò basito; avendo accesso a strumenti di misura che normalmente/mediamente anche un costruttore artigianale potrebbe aver difficoltà ad avere mi ha permesso di provarci, alla fine le cifre in gioco erano (all'inizio) ampiamente sostenibili.
    Oggi per fare un esempio, nel campo digitale, per me, niente suona meglio del Rega Dac nonostante la perfezione dei più attuali DAC e va a capire come hanno fatto, mentre il Rega Dac-R è più bello nel senso che suona più "moderno" ma non è ugualmente divertente/coinvolgente e pure li va a capire che hanno fatto.

    Ti scrivo in PM

    PS: per me,  "vintage"  ha il suo vero significato che non è quello che spesso gli viene attribuito, ormai il termine viene usato erroneamente per nobilitare la roba da buttare o semplicemente vecchia e strausata.


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    Messaggio Da alanford Dom Nov 10 2019, 02:48

    per curiosita' ho fatto una rapida ricerca sui trafo che consiglia Mario

    prezzi da alta gioielleria come prevedibile

    una coppia di x10s e' stata venduta lo stesso giorno in cui e' stata messa in vendita ad oltre 2,2k USD oltre ovviamente iva, spedizione e dogana

    normalmente non si trova a meno di 3/4K dollari, oltre ovviamente iva, etc......


    a questo punto i lundhal sono quasi regalati, ovviamente la versione standard perche' quella in argento ha prezzi siderali

    i nuovi ISO si trovano a poco meno di 2000 euro all inclusive ma non si sa come vanno

    la serie 7000 non l'ho trovata in vendita





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    Messaggio Da heartbreaker Dom Nov 10 2019, 09:24

    alanford ha scritto:per curiosita' ho fatto una rapida ricerca sui trafo che consiglia Mario

    prezzi da alta gioielleria come prevedibile ......
    Bene o male un motivo ci sarà pure per "giustificare" il costo questi oggetti. Come già intuibile per alcuni può esserci addirittura un culto da parte degli" addetti ai lavori".

    Un costruttore "industriale" difficilmente potrà utilizzarli. Meglio,forse, un artigiano ben strutturato; solo che il prezzo finale comunque lievita. Altrimenti si fa da soli e quando  poi si " scoprono" certi altarini.....
    D'altra parte avete conoscenza di sistemi di diffusori "commerciali" pret -a-porter che usino componenti Ale o Goto?
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    Messaggio Da mariovalvola Dom Nov 10 2019, 10:25

    Gli X-10S Hirata Tango, costano. Come scrive Heartbreaker, anche certi prezzi andrebbero giustificati. Nel caso dei vecchi Tango, la rarità contribuisce ad aumentare il prezzo.
    Ma, come hai notato anche tu, Lundahl si presenta sempre con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Innegabilmente c'è molta sostanza.
    Sono prodotti molto seri, ben ingegnerizzati e con ampie possibilità di personalizzazione.
    Oltre a poter richiedere il nucleo in amorfo a prezzi non spropositati, puoi richiedere gli avvolgimenti in argento.
    Su componenti estremi, potrebbe non essere solo un vezzo minimizzando la resistenza degli avvolgimenti.
    Per rendere l'idea della loro convenienza, il single ended per cuffie dinamiche (ora smontato) con la PX4, impiegava una coppia di Lundahl in amorfo (LL2765) chiedendolo direttamente al produttore con un traferro ad hoc. Ho speso meno di 700 eur con spedizione e iva al 25%
    In meno di un mese me li hanno preparati. Sono ottimi sia dal punto di vista strumentale che all'ascolto. Come ho scritto anche per le Stax uso dei trasformatori molto economici ma incredibilmente performanti. Il prossimo ampli per le mie adorate elettrostatiche, essendo un direct drive, impiegherà un induttore sempre Lundahl da 500H!!
    Thomas Mayer, il mitico artigiano che vive sul lago di Costanza, usa da anni Lundahl (posso presumere che sia stato lui ad aver fatto crescere qualitativamente questo marchio).
    Lo conoscerete tutti ma un doveroso omaggio a un preparatissimo costruttore mi sembra doveroso

    amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 Ampparts-3

    Tornando con i piedi per terra, cercando di essere pratici, per chiudere il discorso sui trasformatori di uscita, sconsiglierei, in linea di massima, amplificatori che nascondono il trasformatore di uscita. Chi lavora seriamente, non ha motivo di celarlo in case che rendono impossibile risalire alla loro origine. Comprendere cosa impiega il costruttore artigianale è una garanzia. Sicuramente pochissimi utilizzano ottimi oggetti realizzati e/o progettati "in-house". In questi casi, sarebbe bello che fornissero qualche dato in più sul singolo trasformatore. Se lavorano seriamente,  un onda quadra a 10KHz su carico resistivo, una risposta in frequenza in condizioni date (come fa Tango) da 10 a 500KHz non svelerebbe nessun "segreto industriale" Purtroppo siamo lontani anni luce da questa trasparenza.
    ecco un esempio
    Poi, sicuramente ci sono approcci diversi anche nell'ideare il trasformatore di uscita. Neppure Tango e tanti altri sono depositari della "Verità Assoluta". Ci sono ottimi trasformatori, anche del passato, con bande passanti più strette ma, all'ascolto, molto interessanti.
    Il costruttore lo può dichiarare senza nessun timore basta che spieghi e argomenti le sue scelte.
    Mi ripeto: in un single ended i componenti sono pochissimi, ognuno ha quindi un peso sul risultato finale altissimo. Non è solo il mero approccio ingegneristico a funzionare bene. E' l'insieme a fare la differenza ma se in un piatto metti insieme carne agli estrogeni con verdure alla diossina, ne hai da mettere di aromi. La qualità sarà sempre strozzata dalle tue scelte effettuate a monte.
    Hai a disposizione il miglior trasformatore d'uscita? Basta? NO. Lo posso affermare con assoluta certezza.
    Per quanto ovvio anche il trasformatore di alimentazione ( che non è un cosino che scalda troppo e vibra troppo tanto da dover usare una resina destinata nel tempo a colare per eccesso di temperatura....), gli induttori , i condensatori di filtro e il sistema di rettificazione, hanno un ruolo e un peso nel risultato finale.
    I criteri di scelta del trasformatore di alimentazione possono essere un buon indicatore del livello qualitativo globale. Alcune semplici regole pratiche ci potrebbero aiutare a riconoscerli. Con rete luce corretta (intendo priva di componenti continue e particolari elementi di disturbo) se vibra e scalda in modo anomalo, qualcosa non funziona. Il consumo a vuoto (purtroppo difficile a volte da verificare) è un'altro interessante indicatore.
    Sicuramente un buon trasformatore di alimentazione anche per un semplice single ended, non può essere piccolo. soprattutto se realizzato con normali lamierini in Fe-Si a grani orientati. A breve fornirò qualche dato. Quindi ingombri e pesi lievitano incredibilmente. Certo, bisogna vedere come si accendono i filamenti. Se si impiegano sistemi tipo i DHT regs (non li usa nessun artigiano) gli ingombri e i pesi dei ferri di alimentazione aumentano ulteriormente.
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    Messaggio Da carbonizer Dom Nov 10 2019, 22:22

    Se mi posso permettere, quei tango sono ovviamente costosi ma non sono propriamente per oggetti (detta alla Heartbreker) pret -a-porter, già un più normale e "standard" 20s ha costi più umani, alla fine un buon Lundahl non sfigura affatto, la differenza con i prodotti commerciali si sente, non è risibile ma piuttosto decisa inoltre, cosa per me di fondamentale importanza, sono disponibili e nel bene e nel male rispondono sempre alla mail sia dal punto di vista tecnico che commerciale e sono preparati, cosa che anche qui "in città"  è piuttosto rara, sto ancora correndo dietro ad un noto trasformatorista per un trasformatore che ronza per tirarglielo in testa e costui fa tanti trasformatori per molti (non tutti) artigiani.


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    Messaggio Da mariovalvola Dom Nov 10 2019, 22:55

    Un bravo avvolgitore, il Sig. Mapelli, è morto pochi giorni fa.
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    Messaggio Da Edmond Lun Nov 11 2019, 10:00

    Già, una vera sfortuna...


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    Non fateci caso... sono sordo!!! E pure GURU!!! affraid
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    Messaggio Da alanford Mer Nov 27 2019, 23:29

    a proposito di validi artigiani dell'audio di qualita' vorrei ricordare claudio perna
    ho una sua creatura, audio control unit, un pre doppio telaio a valvole commercializzato molti anni fa da audioreview
    pochi anni fa feci fare una piccola ma significativa modifica al circuito, tra l'altro reversibile, inserendo un paio di schedine CCS per alimentare i filamenti (spero di non aver detto qualche cazz.....ehm Embarassed
    ovviamente le valvole da 4 sono passate a due
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    Messaggio Da gluca Dom Dic 01 2019, 14:40

    alanford ha scritto:inserendo un paio di schedine CCS  per alimentare i filamenti  
     
    Ciao carissimo
    in effetti il CCS è sull'anodo della valvola non sui filamenti e l'uscita a bassa impedenza arriva dal cascode di jFET usati. Non ricordo se poi si era inserito il trafo in uscita o no. Ormai sono diversi anni fa e le mie sinapsi sono impastate di muffa ed umidità :-)

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    Messaggio Da alanford Dom Dic 01 2019, 15:08

    Gianluca carissimo! amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 972395

    e' davvero un piacere trovarti qui  

    no, il trafo in uscita non l'avevamo messo

    conservo ancora con piacere le email scambiate nel lontano 2012  
    tu scrivevi

    "niente trafi. tecnicamente il pre e' ora un mufollower ibrido e cioe' la valvola amplifica il segnale ed un mosfet pilota con la sua bassa impedenza l'uscita, i due dispositivi sono accoppiati direttamente. Niente trafi perche' non erano perfetti per quest'applicazione e toglievano un po' di ritmo e dinamica al pre. L'impedenza di uscita rispetto a prima della modifica e' grosso modo la stessa ma il pre puo' pilotare carichi piu' ostici grazie al mosfet. Distorsione, rumore etc... sono sicuramente diminuiti ed in piu' il CCS rende il segnale piu' 'nitido'. Non ho ancora deciso se mettere o meno LED/Zener .."


    Ultima modifica di alanford il Dom Dic 01 2019, 21:40 - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da calibro Dom Dic 01 2019, 19:42

    Non so se esiste ancora... in passato ho ascoltato di sfuggita un tre telai, con le KT66... ;-)

    http://www.t-audio.it/


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    amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 Empty Re: amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale

    Messaggio Da oDo Mer Dic 04 2019, 23:08

    calibro ha scritto:Non so se esiste ancora... in passato ho ascoltato di sfuggita un tre telai, con le KT66... ;-)

    http://www.t-audio.it/

    e che impressioni hai avuto? La cosa mi incuriosisce 

    Non so se esista ancora, però io ho un push-pull con un quartetto di 6CA7 sviluppato da lui in collaborazione con il titolare di Audel  nel 2015, in soli 3 esemplari.

    Da qualche tempo non lo sto più usando, solo per questa nostra smania continua di cambiare e provare oggetti nuovi, ma devo dire che mi ha dato davvero grande soddisfazione amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 285880 . Suona molto bene, è da un po’ che sto pensando a come ricollocarlo degnamente senza venderlo.
    Non chiedetemi però cosa c’è dentro, che tanto di elettrotecnica non ci capisco un tubo (...per l’appunto): io e un amico ci abbiamo messo solo la piccola e occasionale collaborazione delle nostre orecchie in fase di creazione  Embarassed

    Una cosa interessante è che durante lo sviluppo ricevevo continui feedback, inclusi disegni e foto, sulle fasi realizzative e gli eventuali cambiamenti; questo è certamente un plus che l’artigiano ti può dare (se vuole...), che il brand industriale non può dare e che ti fa sentire l’oggetto un po’ meno “distante”. 

    Indipendentemente da quando ci si capisca o no, per me alla fine ciò che conta per un amante della musica è ciò che ti passa  il tuo cervello mentre ascolti quell’apparecchio o quel diffusore... amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 999153
    Per contro bisogna essere consapevoli del fatto che certi oggetti semi-artigianali, pur quando funzionanti  in maniera eccellente e totalmente appaganti, hanno rivendibilità prossima allo zero. A meno di svenderli.
    Questo  è da mettere in conto.

    Scusate la divagazione, vi lascio alle vostre disquisizioni tecnico-filosofiche, che leggo con piacere pur capendoci più o meno nulla, ma per me va bene così  sunny


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    amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 Empty Re: amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale

    Messaggio Da mariovalvola Gio Dic 05 2019, 06:25

    Ma se si è amanti della musica perché tutti questi patemi sull'eventuale rivendita? Uno non è obbligato a seguire i capricci del mercato. Acquista quello che piace e dopo si astiene dalla pirotecnica girandola di prove, sostituzioni, scambi, acquisti in perdita che generano solo ansie alla ricerca di non si sa bene cosa.
    Il problema, a prescindere da quello che si compra, è fare la scelta giusta senza infatuazioni che durano pochi giorni.
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    amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 Empty Re: amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale

    Messaggio Da carloc Gio Dic 05 2019, 07:58

    mariovalvola ha scritto:Ma se si è amanti della musica perché tutti questi patemi sull'eventuale rivendita? Uno non è obbligato a seguire i capricci del mercato. Acquista quello che piace e dopo si astiene dalla pirotecnica girandola di prove, sostituzioni, scambi, acquisti in perdita che generano solo ansie alla ricerca di non si sa bene cosa.
    Il problema, a prescindere da quello che si compra, è fare la scelta giusta senza infatuazioni che durano pochi giorni.
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    amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 Empty Re: amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale

    Messaggio Da oDo Gio Dic 05 2019, 08:22

    Hai ragione e dovrebbe essere così, ma sai anche tu come sono “quelli come noi”: ci piace provare e ogni tanto cambiare. Siamo musicofili, ma anche audiofili, con tutte le sfumature possibili per ciascuno di noi.
    Personalmente non ho nessun problema con la scarsa rivendibilità, nei limiti delle mie possibilità ho sempre cercato di comprare quello che mi piaceva, e infatti quell’ampli è ancora qui. Ogni tanto lo ascolto ancora con soddisfazione e a distanza di qualche mese non ho fatto nulla per venderlo, pur rendendomi conto che così è sprecato.
      
    Riagganciandomi a quanto diceva stamattina Max in un altro 3D, mi rendo conto anch’io che più passano gli anni e meno ho voglia di cambiare e sto bene con quello che ho e che conosco; ho sempre cambiato tutto a rotazione ogni 2-3 anni, ma se guardo ora il mio impianto mi accorgo che ci sono oggetti che ormai stanno per compierne 5 e che ci rimarranno amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 285880 . Diciamo che sì, diversamente dal passato sto seriamente cominciando a desiderare di fermarmi, sistemare alcune cose e godere di ciò che ho messo insieme.
    Non so, sarà un po’ di saggezza che si affaccia con l’età amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 921419 oppure sarà che le orecchie sono diventate meno esigenti  amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 999153

    Detto questo, la mia esperienza dice o semplicemente conferma che tra i prodotti artigianali ci sono oggetti che meritano e con cui vale la pena convivere. Rimane tuttavia e può essere rilevante il tema della rivendibilità che per alcuni conta e che ciascuno dovrebbe valutare a priori, secondo la propria indole; sono oggetti giusti per chi pensa di conservarli o è poco interessato a rivendere bene, viceversa occorre valutare bene.


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    Messaggio Da brizzo Gio Dic 05 2019, 09:17

    Forse l'età ti permette di apprezzare maggiormente le cose, una sostituzione deve portare ad un reale miglioramento, diversamente è solo una perdita economica, restano solo le chiacchere.... amplificazioni a valvole italiane di tipo artigianale   - Pagina 3 650957


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    Messaggio Da cordermat Gio Dic 05 2019, 15:01

    Sono d'accordo che con l'età si apprezza di più quello che si ha, quindi un cambiamento senza reale miglioramento non ha senso e ci si tiene quello che si ha.
    Ma non si smette di comprare, perchè si ha voglia di sentire comunque altre cose, in modo non necessariamente migliore ma semplicemente diverso... O no!  sunny


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    Messaggio Da calibro Sab Dic 07 2019, 14:44

    oDo ha scritto:

    e che impressioni hai avuto? La cosa mi incuriosisce 

    ...

    Non ho ricordi molto "solidi". Sembrava sufficientemente potente ed andava sicuramente bene...se non ricordo male aveva le valvole con trattamento criogenico...


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    Messaggio Da carbonizer Ven Dic 13 2019, 07:42

    Il problema della rivendibilità è abbastanza relativo. Se per artigianale si intende comunque un buon prodotto, fatto comunque da chi pratica di mestiere allora la rivendibilità c'è comunque, ovviamente è una rivendibilità fatta anch'essa di una certa nicchia, ma c'è.
    Mi sento di affermare ciò con cognizione di causa, ho più di un prodotto artigianale (al di là dell'audio) e non ho problemi a rivendere, non li rivendo perchè mi danno soddisfazione.
    Il punto secondo me è un'altro, IMHO un prodotto artigianale deve anche suonare come tale, se suona come un qualunque commerciale (buono quanto vogliamo) il tutto decade.


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