Da carloc Gio Nov 28 2019, 21:49
Eccomi...le mie prime impressioni.
COMBO HIFIMAN JADE II
Finalmente ci siamo, l’attesa sta per terminare. Il combo è stato in cottura per circa 3 giorni consecutivi e devo dire che non ha fatto una piega.
L’amplificatore è bello caldo e le membrane della cuffia sono belle sciolte.
Iniziamo dalla descrizione degli oggetti. L’amplificatore ha una bella struttura metallica che dissipa molto bene il calore ed i suoi 6,5 kg di peso danno una bella sensazione di solidità.
Le cuffie sono leggere e confortevoli con i loro 365 grammi di peso. L’headband è comodo anche per teste di taglia XL ed i padiglioni sono confortevoli. L’imbottitura morbida dei padiglioni calza perfettamente e, intelligentemente, a contatto con l’epidermide non c’è la pelle del padiglione ma un leggerissimo tessuto traspirante che aiuta a tenere “fresco” l’ascoltatore.
Di tutto il combo, l’unico appunto che mi sento di muovere riguarda il cavo della cuffia. Non mi riferisco alle qualità tecniche dello stesso ma alla finitura esterna del cavo e ai passacavi che portato il cavo all’interno dei padiglioni. Sicuramente si poteva far di meglio se si prende a riferimento, ad esempio, Stax.
Passiamo ora alle prime note di ascolto.
Cosa possiamo aspettarci da un sistema elettrostatico entry level? Direi, lapidariamente, molto più di quanto si possa pensare. Appena sballato avevo messo il sistema in rodaggio collegato ad un iFi iDac 2 ricavandone delle buonissime sensazioni. Tornato a casa nel pomeriggio ho iniziato ad ascoltare i miei brani di riferimento ma ho notato che mi mancava qualcosa. Ho immaginato che avrei dovuto cambiare sorgente. Detto e fatto. Collegato il L E C T O R Digicode la musica è cambiata.
Il combo Jade II ha iniziato a sfoderare un carattere davvero notevole. Come tutte le cuffie di alta gamma anche la Jade II non fa eccezione…bisogna darle la pappa buona per farla esprimere al meglio.
Ora vediamo nel dettaglio le qualità del combo.
Ho iniziato gli ascolti con la mia playlist di riferimento.
Nils Landgren – Sentimental Journey
Pat Metheny – Imaginary Day
Kenny Burrel & Coleman Hawkins – Tres Palabras
Bill Evans & Tony Bennet – The Tony Bennet \ Bill Evans Album
Alison Moyet – Voice
Thomas Newman – American Beauty
Mozart – Sinfonia Concertante K364 nell’edizione con Igoe e David Oistrakh
Vivaldi – Late concertos for violin, strings and basso continuo – Giuliano Carmignola e Venice Baroque Orchestra
Monteverdi – Orfeo – Rinaldo Alessandrini
Bach – The Complete Organ Works - André Isoir
Pink Floyd – Wish You Were Here
La prima cosa che mi viene in mente è che il combo è veramente onnivoro. Digerisce il rock così come classica e jazz con naturalezza senza privilegiare un genere rispetto all’altro. Come dicevo sopra, l’importante è la qualità della registrazione che viene riprodotta. Eccellente la trasparenza e la neutralità timbrica.
Altra cosa che ho notato immediatamente è l’energia che il sistema riesce a conferire la suono. La chitarra di Pat Metheny sembra uscire fuori dalle membrane per l’energia con cui viene riprodotta.
Negli ascolti di classica il sistema mostra una grande capacità di separare gli strumenti e di fornire una rappresentazione tridimensionale della massa orchestrale. Si nota anche una corretta scansione dei piani sonori che evidenzia la posizione spaziale dei singoli strumenti.
Nella Sinfonia Concertante di Mozart è un piacere ascoltare il fraseggio della viola e del violino del primo movimento. Naturalezza e grazia senza nessuna forzatura con gli strumenti che sembrano materializzarsi di fronte all’ascoltatore.
La riproduzione delle basse frequenze è ottima con una discesa verso gli inferi notevolissima. Non ha forse il punch delle migliori dinamiche ma ha un’articolazione del basso notevolissima, nessun impastamento e una velocità notevole senza per questo tagliare le note o la loro decadenza naturale.
Le frequenze medie sono trasparenti come se si osservasse una finestra senza vetri e fanno il paio con medioalte ed alte precise, raffinate mai stancanti.
La ricostruzione spaziale è molto buona anche se non raggiunge le vette della Sennheiser HD800 che, in questo settore, non teme rivali.
Alla fine della fiera c’è anche da notare che la cuffia si lascia ascoltare per lungo tempo senza affaticare l’ascoltatore. Questo è un ottimo biglietto da visita per una cuffia che, con la qualità della sua riproduzione, vi terrà incollati sulla poltrona per ore ed ore ad ascoltare ottima musica.
In definitiva si tratta di un sistema venduto ad un prezzo umano che può fare tranquillamente concorrenza alle migliori realizzazioni in commercio e che, in virtù delle sue qualità, potrebbe portare a dismettere diversi impianti cuffia anche tra i più costosi. Secondo il mio sindacabilissimo parere, questo combo lo considero davvero il best buy del momento.