mantraone ha scritto:
ehehe beh si ho omesso la cosa che più mi interessava in fondo l'isolamento galvanico sugli ingressi digitali.
manda i link di quelli che conosci...
ti rispondo non con i link ma con quello che scrive Marco Benedetti (che conosco) in una recensione
di Aurender n100h pubblicata sul numero 372 (febbraio 2016) di Audioreview:
Dicevo che si sente il bisogno di una macchina come l'Aurender (a listino nel 2016 a 4590,00 euro),
se vogliamo di un music server con un software di gestione intelligente, e lo dico mentre mi dichiaro
sconfitto nella battaglia per la diffusione del computer come meccanica digitale: è come combattere
con i mulini a vento, o se preferite come discutere di calcio con un romanista;
intendo cose tipo cercare di spiegare che un hard disk non può avere un suono, e non parliamo dei cavi sata....
Il colpo finale, la mazzata che mi ha indotto alla resa incondizionata, è stato l'ascolto di una disquisizione
sulla fondamentale influenza dei cavi di rete sulla resa timbrica.
Insomma, non c'è niente da fare; bisogna prendere atto che mediamente gli audiofili sono troppo insicuri
per accettare che un computer possa far parte di un impianto hi-end a meno di non metterci
pesantemente sopra le mani, possibilmente rendendo l'utilizzo più scomodo, caratteristica
quest'ultima notoriamente dal fascino irresistibile per l'audiofilo duro e puro.
Come la vedo io, in molti, troppi, fra coloro buttatisi con l'entusiamo sul computer,
si sono rapidamente fatti risucchiare nel vortice delle ottimizzazioni, perdendo di vista la vera
rivoluzione della musica liquida: la comodità dell'accesso diretto alla propria collezione;
se vogliamo l'ultima occasione per ritornare alla musica, all'impianto come strumento per
ascoltare musica e non viceversa.
ciao
Riki