Monofonia tra solchi e puntine

Cari tutti, buongiorno.
Vi scrivo perché ho un piccolo cruccio da togliermi dal capo riguardo le incisioni in mono. Progredendo per ordine: vi dico che vorrei, nei prossimi mesi, regalarmi una Audio Technica VM610MONO o una Grado Prestige MC+ Mono, avendo in giro parecchi dischi in mono tra jazz, classica e popular music (originali, non ristampe) ma sono completamente indeciso se effettuare l'acquisto e quale delle due, nel caso, scegliere, dato che il prezzo è bene o male lo stesso: devo preferire lo stilo conico della AT o quello ellittico della Grado? Quale taglio è il più adatto a questa tipologia di incisioni? C'è una differenza tra il solco monofonico 'classico' degli anni cinquanta e il 'microsolco' che vedo citato sulle cover di alcuni esemplari degli anni '60? A questo punto anche le stampe coeve alla diffusione della stereofonia, ovverosia che presentano lo stesso materiale stampato o in mono o in stereo a seconda della release, hanno un solco diverso ancora? Insomma, la questione è: posso fare di tutta l'erba un fascio o ci sarà bisogno di puntine diverse?
Sono in generale una persona che tollera facilmente i disturbi, ma ci sono dei limiti: la situazione può veramente cambiare con l'utilizzo di una simile testina?
Scusatemi ma ci sono tante, tante domande.
Comunque sia, vi ringrazio per la lettura e vi saluto,
Marco

Su quale giradischi andrebbero montate le testine? Quale pre phono useresti?

Il giradischi sarebbe un Sanyo rimarcato di fine anni settanta, braccio ad S con attacco SME, trazione diretta, tale Emerson Elio 4700 (molto poco conosciuto, ma tra i pochi che ho avuto è quello che ho più apprezzato). Il pre phono è un Oehlbach Phono PreAmp Pro.

Dato il resto dell'impianto, non spenderei soldi in testine mono.

Se in futuro valutassi di migliorare almeno il phono allora se ne potrebbe parlare.

P.S.
Ho molti mono ma li ascolto con la testina stereo.

Grazie Carlo! Mi hai fatto risparmiare centocinquanta euro e dei possibili rimpianti, ahah! Se è un invito ad ascoltarli, più che lieto di accettare.

Lo sai che sei il benvenuto.