Bar Kokhba Sextet - Lucifer: Book of Angels Volume 10
Ho scoperto questa recente perla grazie al mio solito pusher di fiducia, che galvanizzato dal mio ritorno al klezmer non ha avuto pietà nell'espormi i migliori dischi in suo possesso.
Amo frequentare questo negozio poichè è rimasto uno dei pochi ove il contatto con chi vende è umano.
La persona non vende dischi, ma cultura e sopratutto lascia saggiare il disco in cuffia o sull'impianto (maledette Yamaha NS10) prima di passare all'eventuale acquisto.
Chiusa la parentesi relativa al luogo passo alla sostanza cercando di trasmettervi quanto sto approfondendo a casa.
Piccola premessa sul Klezmer rubata da Wikipedia poichè m'è piaciuto molto il modo in cui viene descrittla tradizione divenuta oggigiorno moviemento cultural musicale.
Il termine nasce dalla fusione delle parole kley e zemer, letteralmente strumento del canto. Questo genere musicale fonde in sé strutture melodiche, ritmiche ed espressive che provengono dalle differenti aree geografiche e culturali (i Balcani, la Polonia e la Russia) con cui il popolo ebraico è venuto in contatto.
Trattasi di musica che accompagna feste di matrimonio, funerali o semplici episodi di vita quotidiana, il klezmer nasce all'interno delle comunità ebraiche dell'Europa orientale, in particolare delle comunità chassidiche.
Questa musica esprime sia felicità e gioia che sofferenza e malinconia, tipica della musica ebraica.
Lo strumento principale del mondo ebraico degli shtetl e dei ghetti è sicuramente il violino, ma nel klezmer acquisteranno crescente rilievo il clarinetto e gli ottoni, in particolare la tromba, gli strumenti percussivi, melodico percussivi come il cymbalon e altri strumenti come il cello, usato in funzione di bassetto portatile.
Il Klezmer contribuirà non poco alla formazione del jazz, quando gli ebrei che erano stati perseguitati si trasferirono in molti nelle americhe.
Risulta quasi d'obbligo affidarsi al catalogo Tzadik per gustare veri capolavori del genere.
Grandissimo disco jazz di facile approccio e con influenze e tratti somatici della cultura musicale ebrea.
Incisione degna di nota questa Tzadik targata nel 2008.
Tuttavia non mi soffermo ai tecnicismi poichè prevale il piacere d'ascolto e l'emozione dettata dalla sostanziale ricchezza del progetto a cui partecipano:
Mark Feldman al violino
Erik Friedlander al violoncello
Marc Ribot alla chitarra (il genio )
Greg Cohen al Basso
Joey Baron alla batteria
Cyrid Baptista alle percussioni.
10 tracce di klezmer-jazz piacevoli, attuali e ricche di patos.
Come sempre consigliato ascolto serale a volume moderato.