aircooled ha scritto:a molti piace il Suono vellutato e ambrato, a me questo Suono sa di scuro, non è la mia tonalità preferita

non amo la nebbia e preferisco le giornate terse e fresche, l'ambrato mi intristisce
e voi?

Io penso che il gusto in questo caso dipenda molto dalle nostre abitudini di ascolto, dal vivo e non.
Mi spiego: qualche tempo fa andai ad ascoltare alla Pergola di Firenze dei concerti per piano ed orchestra di Mozart, suonato da Lonquich e non ricordo quale orchestra da camera italiana.
Ebbene: il suono
reale dell'orchestra in quel frangente era talmente scuro e ambrato, che se ci fossimo trovati davanti ad un impianto Hi-Fi l'80% degli "audiofili" lo avrebbe ricoperto di insulti.
Eppure era un suono reale, quello che i dischi e gli impianti affermano (fallacemente) di voler perseguire.
Questo per dire: i criteri di valutazione che gli audiofili applicano agli impianti HI-Fi hanno solo a che vedere con il gusto personale e niente hanno a che vedere con la conoscenza (e l'occorrenza) dei suoni reali.
Questa come prima osservazione.
Seconda osservazione: Non necessariamente un suono ambrato e vellutato deve essere un equivalente dell'immagine visiva legato al concetto di nebbioso: un suono può essere ambrato e niente celare dei dettagli insiti nel messaggio musicale. Il concetto di nebbioso, invece, prevede un concetto di perdita di informazione. Non è detto insomma che tutti gli impianti "caldi" timbricamente siano anche privi di dettaglio. E' certo vero che suoni brillanti possano mettere in evidenza alcuni dettagli dell'informazione più che non alcuni impianti ambrati. Ma attenzione: mettere in evidenza o non mettere in evidenza non è equilavente a dire presenza di dettaglio/assenza di dettaglio. Il dettaglio, dal vivo, non è mai quello perseguito da alcuni impianti audiofile super-radiografanti. Perché il dettaglio dal vivo non è
mai in evidenza. Mai, soprattutto se suonano strumenti acustici non amplificati. Quindi, se prendiamo il reale, la sottolineatura del dettaglio è meno realistica di un dettaglio proporzionato al suo proprio rilievo all'interno del contesto srumentale. Se non prendiamo come riferimento l'evento dal vivo, si tratta solo di gusti, e non si può dire chi abbia torto o ragione, ma questo vale sia per chi preferisce il suono brilante che per chi preferisce il suo contrario.
Quindi esiste un suono brillante (in genere dettagliato), un suono ambrato (in genere dettagliato anche'esso ma con minore evidenza del dettaglio rispetto al suono brillante), e poi esiste un suono privo di dettaglio. Questo può essere sia "scuro" che "brillante", giacché a volte anche impianti brillanti sono talmente confusi in gamma acuta da distruggere qualsiasi possibilità di analisi dei suoni di bassa intensità in quella gamma di frequenze.
Terza osservazione. In teaoria un suono corretto non dovrebbe essere né ambrato né luminoso/brillante. Dovrebbe porsi proprio nel mezzo di questi due termini e variare esclusivamente sulla base delle caratteristiche della registrazione. Il vero impianto HI-Fi dovrebbe quindi essere "neutro".
Nella realtà, non essendo perseguibile questo livello di perfetto equilibrio (la neutralità assoluta), sulla base del proprio gusto ciascuno di noi preferisce una leggera colorazione a vantaggio o dell'ambrato o del brillante.
Ascoltando dal vivo e non musica acustica, ed essendo un suono brillante difficile da riscontrare dal vivo, simpattizzo per gli impianti un pizzico ambrati, ma laddove ambrato - come dicevo sopra - non significa suono opaco, privo di dettaglio, attufato (per dirla nel gergo di questo forum) ma semplicemente un suono comunque arioso e limpido, che però non metta in evidenza le armoniche superiori dello spettro come molti impianti tendono a fare, ma soprattutto che sia in grado di gamma acuta di rispettare l'assenza di suono quando c'è e non saturarmi le orecchie di un continuo con una presenza di armonici del tutto innaturale. Assente anche nella musica rock e amplificata, il più delle volte.
Insomma, se l'assenza di dettaglio è sempre esecrabile, le caratterizzazioni timbriche contenute in precisi limiti (un filo brillante, un pizzico ambrato) devono ritenersi un fatto di gusto e non danno a mio parere luogo ad una pregiudiziale negativa o positiva, nel giudizio di un impianto.
Ciao
Come sempre tutti rispondono con due parole, ed io faccio un sermone

.... pazienza, mi disegnano così

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