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Volume di ascolto
Il Gazebo Audiofilo

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    Volume di ascolto

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    Messaggio Da Ospite Lun Giu 01, 2009 12:26 pm

    Più volte mi sono domandato quale sia il rapporto tra "qualità del suono" e "volume di ascolto relativo".
    Io penso che ci sia correlazione in un ambiente tipico come le nostre sale d'ascolto tra, qualità intesa come rigore timbrico, coerenza, percezione piacevole e volume di ascolto, penso che esista per ogni ambiente un volume ben specifico dove si raggiunge il "punto di non ritorno" oltre il quale decade rapidamente la "qualità" e sotto il quale il coinvolgimento non raggiunge l'apice.
    Ritengo che il rapporto tra qualità e coinvolgimento sia delicato, spesso audiofili meno attenti alla timbrica e al messaggio musicale, cercano la "spettaccolarizzazione" di un ascolto ad alto volume, a volte snaturando completamente i suoni o le voci.
    Penso che molti dei problemi lamentati da audiofili in crisi, siano dovuti ad errori in questo rapporto, a volte penso che gli basterebbe abbassare un pò il volume o migliorare il proprio ambiente di ascolto Volume di ascolto 939343

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    Messaggio Da Geronimo Lun Giu 01, 2009 12:58 pm

    Più che commentare quanto hai scritto, vorrei aggiungere alcune considerazioni soggettive per allargare gli spunti di riflessione, sperando di non essere banale o ridondante Embarassed

    -il volume d'ascolto dovrebbe essere strettamente correlato al genere musicale: ascoltare una voce femminile accompagnata da chitarra allo stesso volume di un brano rock (o viceversa) è assurdo (eppure mi son capitate persone che ascoltano così Volume di ascolto 921419 Volume di ascolto 939343 )

    -meno distorsione c'è, provocata dall'impianto o dall'ambiente o da entrambe, più si è invogliati ad alzare il volume (sempre in relazione al punto precedente)

    -a volte però si alza il volume per compensare una "mancanza", soprattutto a livello di impatto fisico

    -le precedenti considerazioni determinano il mio personale volume d'ascolto, cercando di regolarlo in modo tale che i picchi non risultino distorti e fastidiosi
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    Messaggio Da matley Lun Giu 01, 2009 1:01 pm

    l'importante sarebbe non cadere negli eccessi...
    tipo il volume appena accennato o il classico a palla delle mostre...

    per il resto d'accordo con TE. :-)


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    Messaggio Da Ospite Lun Giu 01, 2009 1:29 pm

    Perfetto, è giustissimo dire che ogni genere dovrebbe avere il suo volume di ascolto appropriato, allora il punto è:
    quanti possono permettersi il volume di ascolto corretto, quando questo implica alzare a valori intorno ai 90 100 db ?
    se ciò comporta un degrado della qualità generale non sarebbe meglio abassare anche se a discapito del coinvolgimento ?
    La spettacolarizzazione a tutti i costi o come requisito indispensabile ha senso ?
    Quanto gli audiofili sono amanti della qualità e quanto dell'effetto ?


    Lorenzo


    P.S.
    e di questo che dire :
    "La fisiologia dell'apparato uditivo nell'uomo sembra suggerire che il nostro orecchio è più orientato all'ascolto di alcuni tipi di suoni che di altri. La coclea ospita circa 12000 cellule uditive, che si attivano in maggiroanza in presenza di suoni ad alta frequenza: i suoni acuti attivano tutte le cellule, mentre l'analisi dei suoni gravi occupa solo qualche decina di cellule cocleari. Tramite la coclea, l'energia sonora viene elaborata in impulsi nervosi e trasmessa al cervello, che la redistribuisce in tutto il corpo. Questa "energia neurologica" ha dei riflessi sull'umore e la creatività.

    Se il suono grave è anche ritmato, l'energia sonora attiva i canali semicircolari del vestibolo, per cui il corpo tende spontaneamente a muoversi, sentendo la musica, e a perdere una quantità di energia pari a quella fornita.

    Infine, la coclea è particolarmente sensibile ad un aumento della pressione sonora. Le cellule uditive non sono danneggiate tanto dal volume, quanto dal parametro pressione sonora, che non dipende in mod lienare dal volume: un semplice aumento del volume da 85 a 100 decibel, corisponde a una pressone sonora 1000 volte maggiore. Il tipico ronzìo all'orecchio, il tinnito, è spesso il segno di un danno permanente alle cellule uditive."
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    Messaggio Da Geronimo Lun Giu 01, 2009 2:30 pm

    Rispondo in sequenza alle tue domande

    - ogni audiofilo dovrebbe avere un impianto che consenta picchi di almeno 102/103db, altrimenti penserei che stia ascoltando con un compattino.
    Invece un volume medio di 102/103 è piuttosto alto e non se ne dovrebbe abusare; in ogni caso comporta danni maggiori all'udito stare tutti i giorni in mezzo al traffico che "sparare forte" una o due ore a settimana.
    Un bicchierino di cognac fa piacere, una bottiglia stronca

    -assolutamente sì: in questo caso si DEVE abbassare il volume, il volume alto danneggia molto di più se presenta distorsione piuttosto che un suono pulito

    -la spettacolarizzazione non è un male, se presente nel DNA di determinati generi musicali; lo diventa invece quando la si pretende ascoltando, per esempio, un virtuoso della chitarra classica

    -credo che qualità e spettacolarizzazione non siano incompatibili, se consideriamo il punto precedente
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    Messaggio Da Il delfino di Air Lun Giu 01, 2009 4:12 pm

    condivido l'idea che ogni tipo di musica ha il "suo" volume corretto.........poi se una canzone piace si è portati ad alzare il volume (perchè? Volume di ascolto 98542 ).........ma se l'impianto è stitico le orecchie cominciano a lamentarsi e il volume a volumi più miti! Volume di ascolto 650957


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    Messaggio Da piroGallo Mar Giu 02, 2009 3:08 pm

    petrus ha scritto:Più volte mi sono domandato quale sia il rapporto tra "qualità del suono" e "volume di ascolto relativo".
    Io penso che ci sia correlazione in un ambiente tipico come le nostre sale d'ascolto tra, qualità intesa come rigore timbrico, coerenza, percezione piacevole e volume di ascolto, penso che esista per ogni ambiente un volume ben specifico dove si raggiunge il "punto di non ritorno" oltre il quale decade rapidamente la "qualità" e sotto il quale il coinvolgimento non raggiunge l'apice.
    Ritengo che il rapporto tra qualità e coinvolgimento sia delicato, spesso audiofili meno attenti alla timbrica e al messaggio musicale, cercano la "spettaccolarizzazione" di un ascolto ad alto volume, a volte snaturando completamente i suoni o le voci.
    Penso che molti dei problemi lamentati da audiofili in crisi, siano dovuti ad errori in questo rapporto, a volte penso che gli basterebbe abbassare un pò il volume o migliorare il proprio ambiente di ascolto Volume di ascolto 939343

    Lorenzo
    Ciao Lorenzo,
    Io credo che il volume di ascolto ottimale sia relazionato con la dinamica dell'incisione. Se siamo in presenza di un range dinamico elevato dobbiamo essere in grado di riprodurre correttamente i livelli inferiori e l'impianto deve essere in grado di riprodurre i picchi senza distorsione. Ovviamente se la dinamica incisa è bassa o compressa il discorso non vale.
    Gianni.
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    Messaggio Da Ospite Mar Giu 02, 2009 7:30 pm

    piroGallo ha scritto:
    Ciao Lorenzo,
    Io credo che il volume di ascolto ottimale sia relazionato con la dinamica dell'incisione. Se siamo in presenza di un range dinamico elevato dobbiamo essere in grado di riprodurre correttamente i livelli inferiori e l'impianto deve essere in grado di riprodurre i picchi senza distorsione. Ovviamente se la dinamica incisa è bassa o compressa il discorso non vale.
    Gianni.

    Ciao Gianni,
    è proprio così, in una buona incisione, maggiormente che con realizzazioni più commerciali, avrò bisogno di un impianto capace di suonare i pianissimi come tali e non è cosa banale, non credi ?
    Dovrà essere giustamente la dinamica del pezzo a pilotare il "volume" l'intensità del suono, in modo da dare significato all'opera.
    Permettimi però di puntualizzare che, molti non si rendono conto di cosa sentono, a quale livello di distorsione suoni il loro impianto, certamente per problemi di interfaccia con l'ambiente, ma e soprattutto, enfatizzati da un alto livello del volume, dalla quantità di energia messa in gioco; rimbombi, echi in alta frequenza, distorsioni e chi più ne ha più ne metta.
    Sono dell'idea che in mancanza di un adeguato trattamento o in assenza di architetture particolarmente fortunate, non ci si può permettere i volumi che sono anche necessari con certi generi, ma che costano in termini di qualità percepita molto più di quello che si possa ottenere in coinvolgimento.
    Imparare ad ascoltare anche a volumi più bassi, può aiutare a comprendere meglio l'importanza della timbrica, della coerenza, e introduce ad un modo di ascoltare, passatemi il termine, di "qualità" più che di "quantità".

    Lorenzo
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    Messaggio Da Cricetone Mer Giu 03, 2009 8:08 pm

    io fortunatamente di fatica di ascolto ne ho solo nei pienissimi orchestrali dei cd piu bastardi che ascolto,o se magari il cd ha gli acuti fortemente a trapanino,altrimenti l'unico motivo che non mi fa alzare il volume oltre ore 11(e gia mia zia che abita a 30metri di distanza sente bene il casino che faccio)è la paura di spaccare le casse!Maledetti due vie con sti cavoli di midwoofer sfigati! Laughing sunny


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    Messaggio Da erik rutan Gio Giu 04, 2009 12:24 am

    Il delfino di Air ha scritto:condivido l'idea che ogni tipo di musica ha il "suo" volume corretto.........poi se una canzone piace si è portati ad alzare il volume (perchè? Volume di ascolto 98542 ).........ma se l'impianto è stitico le orecchie cominciano a lamentarsi e il volume a volumi più miti! Volume di ascolto 650957

    quoto delfino cheers comunque almeno per me spesso dipende anche dall'umore e soprattutto se ho rompiballe in casa che mi costringono ad ascoltare in modalità pipistrello ( mannaggia a loro ) Volume di ascolto 650957

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