Primi ascolti col DAC, quel tipo di ascolti dove ti impegni a sentire le differenze, quel tipo di ascolti che contano poco insomma :-)
Come scrivevo qualche post sopra suona molto diverso dallo Young, e quindi il confronto e facile e difficile al tempo stesso.
Oltretutto il livello di uscita e' piu' basso rispetto allo Young quindi i test ABA non contano molto.
Il D100 suona piu' scuro, o meglio, tonalmente ha tinte diverse, meno chiare.
La presentazione e' molto piu' facile alle orecchie, piu' rilassata, piu' distante.
La scena complessivamente e' ristretta, piu' compatta, ma gli strumenti sono molto palpabili, fisici.
L'equilibrio tonale e' proprio diverso: ascoltando il concerto no.26 di Mozart (ascoltato ieri sera con lo Young) si nota il pianoforte piu' indietro rispetto a come me lo ricordavo, con violini sulla sx e celli sulla destra piu' presenti. Anche i fiati catturano un po di spazio prima dominato dal pianoforte.
Una cosa simile si nota con la cantata no.51 di Bach, che ormai uso come test per le voci femminili e la tromba. Anche qui gli strumenti si riequilibrano, con la voce della soprano meno avanti, e il resto dell'orchestra piu' presente. Molto molto bella l'aria del terzo movimento dove compare l'organo che fino ad ora avevo solo immaginato ma mai sentito cosi' chiaramente.
Passiamo ai quartetti d'archi, dove le cose si somigliano molto di piu'. Non ho notato grosse differenze, forse il cello un po piu' presente e separato, definito, ma potrebbe essere anche suggestione. I passaggi fra cello, viola e violino, dove a turno suonano lo stesso tema e' comunque piu' limpido, netto. E l'archetto piu' fisico sulle corde.
Per questo dico che il D100 suona molto hifi: e' tutto estremamente pulito, nitido. Anche nei momenti con maggiore dinamica c'e un ottimo controllo e gli strumenti sono sempre riconoscibili.
Rumore di fondo assente, forse e' pure piu' silenzioso dello Young.
Il disco che mi ha colpito maggiormente e' dei Trio Wanderer, quartetto Op.25 di Brahms. Bellissimo, meraviglioso, una registrazione che non mi sembrava essere cosi' buona, e la pulizia del D100 aiuta molto a cogliere tanti passaggi che prima erano solo accennati. Scrivevo nel thread della classica che la musica da camera di Brahms mi fa sempre venire l'ansia, con continui cambi di tema e tante idee.
Devo dire che dopo aver riascoltato questo quartetto tutto mi sembrava piu' lineare e piacevole.
Dove non mi ha convinto?
Mahler, sinfonia no. 2, Giergiev: celli e contrabbassi iniziali erano dappertutto, un po sbrodoloni. La scena piu' compatta del D100 non aiuta ad aumentare il coinvolgimento, anche se a differenza dello Young in cui la scena e' molto larga ma piatta, con il D100 e' piu' "intorno alla testa". Non parlo di profondita' ma di "rotondita'" I fiati mancano un po di cattiveria, e alla fine Mahler suona un po come Haydn (esagerando ovviamente!) Un po troppo delicato insomma
E poi il Messiah di Handel, la sinfonia inziale un po' attuffata, velata, gli archi troppo addomesticati, i cori senza la necessaria spinta. Anche le voci maschili non vengono fuori come dovrebbero.
Per un paio di settimane me lo godo, poi vedremo :-) Certo che con la musica da camera la delicatezza e la raffinatezza del D100