Da enzo66 Ven Gen 31 2014, 12:36
Secondo me il problema principale è che la questione non è politica, almeno, nel senso comune del termine.
Chi approva le leggi e chi le fa, di solito, forse comprensibilmente, non ha contatto con la vita di tutti i giorni e con i problemi dei cittadini: vive in un limbo che, di solito, è colmo di ego e di soldi. Lo stesso ego che lo ha portato a fare politica.
Un mio amico psicologo mi descrisse minuziosamente qual è il tipo di personalità quasi malata che, almeno da qualche decennio a questa parte, conduce alla carriera politica.
Premesso quanto sopra, ciò che accade penso che sia dovuto principalmente al fatto che siamo tutti divisi gli uni dagli altri soprattutto per il fatto che un po' tutti tendiamo al vittimismo ed a scaricare e/o attribuire le responsabilità della nostra vita e di ciò che ci accade sugli altri.
In questo modo tendiamo, paradossalmente, a subire le decisioni altrui e ad affidarci agli altri e, se siamo tra coloro che scrivono leggi assurde (spesso completamente slegate da qualsivoglia senso logico), pensiamo che il problema non sia nostro; a nostra volta, se siamo tra coloro che fanno rispettare le leggi assurde, spesso interpretandole in modo vessatorio, tendiamo a fare lo stesso: un po' come facevano gli ufficiali nazisti. Il cittadino, sentendosi vessato, cerca, se può, di fare il furbetto. Se lo stesso cittadino fa carriera amministrativa e/o politica, ha facilmente sentimento di vendetta e di rivalsa. E' il classico cane che si morde la coda.
Il vero problema? Penso che sia più etico che politico: di chiusura individuale che porta alla mancanza assoluta di vero rispetto per gli altri e, alla fine, per noi stessi. Un'immaturità di fondo che ci porta più ad essere gente che persone.
Comportamento individuale ed andazzo generale penso che non siano poi così slegati l'uno dall'altro.
Il nazismo non fu causato solo da Hitler che fu il catalizzatore di un malcontento diffuso ma da chi gli andò dietro. Cattivi? No: immensamente stupidi ed irresponsabili.
Gli ufficiali nazisti che a Norimberga si difesero dicendo di aver eseguito solo degli ordini furono, giustamente, condannati tutti.
Una guerra organizzata dai poteri è vinta dal soldato che si rifiuta di andarci.