in questi giorni,non possiamo ignorare una calamità che ci ha colpiti,ancora una volta.
i ricordi di un film si mescolano allora con la cruda,triste verità del presente.
thailandia,bali,benares e kathmandu,lo stupore e la meraviglia di fronte ai palazzi di patan:
il trionfo dell'horror vacui,l'orrore del vuoto...erano gli anni '70,in cui il turismo guardava con rispetto e meraviglia culture assai diverse e lontane..
tutto era decorato, in ogni centimetro..architetture e sculture mirabili in cui l'arte buddista si fondeva con quella induista e troviamo buddha insieme a visnu, kali e ganesh..
la valle isolata, quasi inaccessibile...la bellezza di bhaktapure patan, che chiamavano patan city..l'emozione di fronte ai tetti su cui cresceva l'erba..
quelle città erano ancora poverissime, legate alle proprie origini arcaiche e alle tradizione tramandate da secoli...quando nei primi anni '90 venne girato il film,c'era un aeroporto in grado di accogliere enormi charter pieni di quel turismo che rovinava già tutto.
poi c'erano tanti camion e gruppi elettrogeni che contribuivano sicuramente ad aumentare lo smog...le piccole locande vent'anni dopo erano diventate lussuosi alberghi a cinque piani che servivano da quartier generale per le riprese del film... erano tempi di un cinema che non c'è più..
adesso quei luoghi sono l'ombra di ciò che erano, e ciò che resta non è altro che un frammento di una cultura millenaria influenzata solo in parte da ciò che la globalizzazione ha tentato di far entrare con la forza nel paese..
ora le macerie di una città così antica,si sono mescolate alle macerie del cinema..i palazzi di cartone..vicino a bhaktapur c'è un grande, bellissimo stupa con gli occhi di buddha dove il bambino americano chiede cosa vuol dire la parola impermanenza.
i buddhisti tibetani creano dei meravigliosi coloratissimi mandala di sabbia che saranno distrutti da un colpo di vento:
ecco l'impermanenza.
riusciamo noi a immaginare la tragedia che sarebbe la perdita in pochi secondi di una delle nostre straordinarie città toscane?
difficile.
c'è bisogno di un budda,adesso.
un Grande budda.
i ricordi di un film si mescolano allora con la cruda,triste verità del presente.
thailandia,bali,benares e kathmandu,lo stupore e la meraviglia di fronte ai palazzi di patan:
il trionfo dell'horror vacui,l'orrore del vuoto...erano gli anni '70,in cui il turismo guardava con rispetto e meraviglia culture assai diverse e lontane..
tutto era decorato, in ogni centimetro..architetture e sculture mirabili in cui l'arte buddista si fondeva con quella induista e troviamo buddha insieme a visnu, kali e ganesh..
la valle isolata, quasi inaccessibile...la bellezza di bhaktapure patan, che chiamavano patan city..l'emozione di fronte ai tetti su cui cresceva l'erba..
quelle città erano ancora poverissime, legate alle proprie origini arcaiche e alle tradizione tramandate da secoli...quando nei primi anni '90 venne girato il film,c'era un aeroporto in grado di accogliere enormi charter pieni di quel turismo che rovinava già tutto.
poi c'erano tanti camion e gruppi elettrogeni che contribuivano sicuramente ad aumentare lo smog...le piccole locande vent'anni dopo erano diventate lussuosi alberghi a cinque piani che servivano da quartier generale per le riprese del film... erano tempi di un cinema che non c'è più..
adesso quei luoghi sono l'ombra di ciò che erano, e ciò che resta non è altro che un frammento di una cultura millenaria influenzata solo in parte da ciò che la globalizzazione ha tentato di far entrare con la forza nel paese..
ora le macerie di una città così antica,si sono mescolate alle macerie del cinema..i palazzi di cartone..vicino a bhaktapur c'è un grande, bellissimo stupa con gli occhi di buddha dove il bambino americano chiede cosa vuol dire la parola impermanenza.
i buddhisti tibetani creano dei meravigliosi coloratissimi mandala di sabbia che saranno distrutti da un colpo di vento:
ecco l'impermanenza.
riusciamo noi a immaginare la tragedia che sarebbe la perdita in pochi secondi di una delle nostre straordinarie città toscane?
difficile.
c'è bisogno di un budda,adesso.
un Grande budda.