Il Musical Fidelity V-DAC può, a buon diritto, essere considerato un prodotto "Audiophile". Nonostante il suo prezzo di listino sia assai contenuto, è un prodotto che fa uso di un progetto "sano" e di componentistica elettronica di buona qualità (anche se cabinet e imballi sono assolutamente spartani per contenere i costi).
Il V-DAC ha ricevuto la critica positiva da tutte le riviste del globo... ma che non hanno fatto altro che confermare quanto i consumatori, attraverso i vari forum, dicevano già da tempo!
Il V-DAC può, a mio giudizio, ulteriormente migliorare se alimentato a batteria anzichè attraverso il suo alimentatore esterno (un elementare alimentatore lineare non stabilizzato 230VAC/12VDC).
Per quanto riguarda il suono del V-DAC, tempo fa scrissi altrove queste mie impressioni:
"Dopo aver testato uno degli esponenti più illustri nella categoria dei convertitori audiophile (EMM Labs DAC 2 SE), e almeno un'altra decina di prodotti più "plebei" (April Music Stello DA100 Signature, Pro-Ject, Cambridge DacMagic, E-MU, Echo audioFire 2, etc. etc.), è arrivato anche il tempo del test del "nuovo" Musical Fidelity V-DAC.
Poichè la finalità della prova verte essenzialmente sulla musica liquida, il V-DAC è stato connesso al PC tramite collegamento USB e, in seguito, tramite interfaccia M2tech HiFace con cavo digitale coassiale SP/DIF Canare da 75 Ohm.
l'impianto in cui è stato inserito il V-DAC è formato da:
- PC Notebook Toshiba Satellite A-200 1L5 (processore Intel Centrino Core 2 Duo Inside, 4GB di memoria RAM) con O.S. Windows Vista Home Premium SP2, ottimizzato nel software e nell'Hardware (alimentazione);
- amplificatore integrato a valvole, in tecnologia OTL, S.I.Audio (tubi di segnale NOS, Telefunken e Amperex Bugle Boy);
- diffusori, Dynaudio Special Twenty-Five e KEF BBC LS 3/5a Raymond Cooke;
- supporti diffusori, Dynaudio Stand 4 (accordati con sabbia e pallini di piombo) e LS 3/5a dedicati;
- cuffie dinamiche (amplificate con OTL S.I.Audio + trasformatori d'uscita per cuffie Megahertz), Sennheiser HD-650, AKG K-501 e Grado SR-60 (con pads flat);
- cuffie elettrostatiche, sistema (ampli + cuffie) Stax Lamba Nova Basic System (upgradato con alimentazione a batteria Panasonic da 12 V 7,2 Ah + condensatore di spunto da 1 Farad);
- cavo USB, Kimber Kable USB BBus da 1 metro;
- cavi di segnale (in argento e teflon), Audioquest Lapis X3;
- cavi di potenza, Chord Signature Speakers;
- cavi rete, Kimber Kable;
- cavo per Sennheiser HD-650, Clou Cable;
- condizionatore di rete per PC, realizzato su progetto dell'ing. Fulvio Chiappetta;
- batteria per V-DAC, Panasonic da 12V 7,2 + condensatore da 1 Farad ;
- caricabatteria (del tipo specifico a "3 stadi"), TecMate Optimate IIISP;
- player audio, Foobar 2000 + plug-in WASAPI o Kernel Streaming (in unione ai driver M2Tech per HiFace);
- Masterizzatore esterno Plextor PX-830UF;
- file audio in formato .WAV, rippati con programma Plextools Professional XL V3.16;
- accessori vari: punte Soundcare, coni Solidsteel serie 6, Art Q-Damper, Audioquest Sorbothane, doppia linea elettrica dedicata (schermata), etc, etc...
Dunque, tralasciando ogni commento circa l'estetica dell'oggetto in questione (...) passo subito al suono offerto dal V-DAC.
La prima sensazione ricevuta, ascoltando questo convertitore all'interno del mio impianto, è stata di "sconcerto": a confronto con altri DAC "low budget", infatti, sembrava che la gamma alta fosse un po' arretrata, seppure dotata di una grande introspezione! Con il proseguire degli ascolti e dei confronti, mi sono reso conto che le mie prime impressioni erano del tutto infondate: le alte frequenze, infatti, ci sono proprio tutte, porte, inoltre, in maniera davvero raffinata ed elegante, considerato la classe di appartenenza a cui appartiene il convertitore!
Passando alla gamma media, annoto una prestazione davvero al di sopra della concorrenza, al punto da considerarla il vero punto di forza del V-DAC: calda, musicale e con un grande dettaglio che non "aggredisce" mai l'ascoltatore; la fatica d'ascolto risulta pressocchè inesistente (impianto permettendo).
La gamma bassa e medio bassa, infine, è molto articolata, seppure non particolarmente profonda. Certo l'impatto "viscerale" non è all'altezza dei migliori DAC da me provati (Emm Labs, etc), ma la prestazione è, nel complesso, buona in assoluto.
Per quanto riguarda la riproduzione della scena acustica, il V-DAC ha mostrato delle caratteristiche per certi versi molto lusinghiere, sfoderando un "silenzio intertransiente" (o "nero intrastrumentale") ed una profondità della scena davvero da prodotto di altra categoria di prezzo! Mentre gli altri DAC di pari categoria (e anche ben oltre) tendono a schiacciare e a proiettare in avanti gli strumenti, il V-DAC ricrea una credibile separazione dei piani sonori, con una buona messa a fuoco degli stessi.
Upgradando l'alimentazione, attraverso la batteria, tutte le caratteristiche soniche sin qui descritte migliorano sensibilmente: la musicalità, il piacere di ascolto, il senso del ritmo... si amplificano, con un'immagine acustica, tra le altre cose, che si riempie di maggiori dettagli, di luce, di... aria!
L'upgrade, inoltre, è di facile ed economica implementazione, necessitando solo di una batteria da 12V da almeno 7Ah (del tipo "ermetica", in tecnologia "all'acido di piombo" Gel o "AGM"), un opportuno caricabatterie a 3 stadi e un semplice cavetto di collegamento.
Le uniche attenzioni che bisogna prestare nell'implementare questa modifica riguardano la corretta polarità del collegamento al V-DAC: bisogna sempre ricordare che il pin centrale del connettore di alimentazione del V-DAC va connesso al polo positivo della batteria!
Per maggiore sicurezza*, si tenga presente che è bene connettere sempre prima il cavo ai morsetti della batteria e poi il connettore di alimentazione al V-Dac.
Ultima raccomandazione: staccare sempre la connessione di alimentazione al V-DAC quando eseguite la carica della batteria...
* Il V-DAC è sprovvisto di interruttore di alimentazione
N.B Test tecnico e di ascolto da parte della rivista Stereophile:
http://www.stereophile.com/digitalprocessors/musical_fidelity_v-dac_da_processor/
continua...
Il V-DAC ha ricevuto la critica positiva da tutte le riviste del globo... ma che non hanno fatto altro che confermare quanto i consumatori, attraverso i vari forum, dicevano già da tempo!
Il V-DAC può, a mio giudizio, ulteriormente migliorare se alimentato a batteria anzichè attraverso il suo alimentatore esterno (un elementare alimentatore lineare non stabilizzato 230VAC/12VDC).
Per quanto riguarda il suono del V-DAC, tempo fa scrissi altrove queste mie impressioni:
"Dopo aver testato uno degli esponenti più illustri nella categoria dei convertitori audiophile (EMM Labs DAC 2 SE), e almeno un'altra decina di prodotti più "plebei" (April Music Stello DA100 Signature, Pro-Ject, Cambridge DacMagic, E-MU, Echo audioFire 2, etc. etc.), è arrivato anche il tempo del test del "nuovo" Musical Fidelity V-DAC.
Poichè la finalità della prova verte essenzialmente sulla musica liquida, il V-DAC è stato connesso al PC tramite collegamento USB e, in seguito, tramite interfaccia M2tech HiFace con cavo digitale coassiale SP/DIF Canare da 75 Ohm.
l'impianto in cui è stato inserito il V-DAC è formato da:
- PC Notebook Toshiba Satellite A-200 1L5 (processore Intel Centrino Core 2 Duo Inside, 4GB di memoria RAM) con O.S. Windows Vista Home Premium SP2, ottimizzato nel software e nell'Hardware (alimentazione);
- amplificatore integrato a valvole, in tecnologia OTL, S.I.Audio (tubi di segnale NOS, Telefunken e Amperex Bugle Boy);
- diffusori, Dynaudio Special Twenty-Five e KEF BBC LS 3/5a Raymond Cooke;
- supporti diffusori, Dynaudio Stand 4 (accordati con sabbia e pallini di piombo) e LS 3/5a dedicati;
- cuffie dinamiche (amplificate con OTL S.I.Audio + trasformatori d'uscita per cuffie Megahertz), Sennheiser HD-650, AKG K-501 e Grado SR-60 (con pads flat);
- cuffie elettrostatiche, sistema (ampli + cuffie) Stax Lamba Nova Basic System (upgradato con alimentazione a batteria Panasonic da 12 V 7,2 Ah + condensatore di spunto da 1 Farad);
- cavo USB, Kimber Kable USB BBus da 1 metro;
- cavi di segnale (in argento e teflon), Audioquest Lapis X3;
- cavi di potenza, Chord Signature Speakers;
- cavi rete, Kimber Kable;
- cavo per Sennheiser HD-650, Clou Cable;
- condizionatore di rete per PC, realizzato su progetto dell'ing. Fulvio Chiappetta;
- batteria per V-DAC, Panasonic da 12V 7,2 + condensatore da 1 Farad ;
- caricabatteria (del tipo specifico a "3 stadi"), TecMate Optimate IIISP;
- player audio, Foobar 2000 + plug-in WASAPI o Kernel Streaming (in unione ai driver M2Tech per HiFace);
- Masterizzatore esterno Plextor PX-830UF;
- file audio in formato .WAV, rippati con programma Plextools Professional XL V3.16;
- accessori vari: punte Soundcare, coni Solidsteel serie 6, Art Q-Damper, Audioquest Sorbothane, doppia linea elettrica dedicata (schermata), etc, etc...
Dunque, tralasciando ogni commento circa l'estetica dell'oggetto in questione (...) passo subito al suono offerto dal V-DAC.
La prima sensazione ricevuta, ascoltando questo convertitore all'interno del mio impianto, è stata di "sconcerto": a confronto con altri DAC "low budget", infatti, sembrava che la gamma alta fosse un po' arretrata, seppure dotata di una grande introspezione! Con il proseguire degli ascolti e dei confronti, mi sono reso conto che le mie prime impressioni erano del tutto infondate: le alte frequenze, infatti, ci sono proprio tutte, porte, inoltre, in maniera davvero raffinata ed elegante, considerato la classe di appartenenza a cui appartiene il convertitore!
Passando alla gamma media, annoto una prestazione davvero al di sopra della concorrenza, al punto da considerarla il vero punto di forza del V-DAC: calda, musicale e con un grande dettaglio che non "aggredisce" mai l'ascoltatore; la fatica d'ascolto risulta pressocchè inesistente (impianto permettendo).
La gamma bassa e medio bassa, infine, è molto articolata, seppure non particolarmente profonda. Certo l'impatto "viscerale" non è all'altezza dei migliori DAC da me provati (Emm Labs, etc), ma la prestazione è, nel complesso, buona in assoluto.
Per quanto riguarda la riproduzione della scena acustica, il V-DAC ha mostrato delle caratteristiche per certi versi molto lusinghiere, sfoderando un "silenzio intertransiente" (o "nero intrastrumentale") ed una profondità della scena davvero da prodotto di altra categoria di prezzo! Mentre gli altri DAC di pari categoria (e anche ben oltre) tendono a schiacciare e a proiettare in avanti gli strumenti, il V-DAC ricrea una credibile separazione dei piani sonori, con una buona messa a fuoco degli stessi.
Upgradando l'alimentazione, attraverso la batteria, tutte le caratteristiche soniche sin qui descritte migliorano sensibilmente: la musicalità, il piacere di ascolto, il senso del ritmo... si amplificano, con un'immagine acustica, tra le altre cose, che si riempie di maggiori dettagli, di luce, di... aria!
L'upgrade, inoltre, è di facile ed economica implementazione, necessitando solo di una batteria da 12V da almeno 7Ah (del tipo "ermetica", in tecnologia "all'acido di piombo" Gel o "AGM"), un opportuno caricabatterie a 3 stadi e un semplice cavetto di collegamento.
Le uniche attenzioni che bisogna prestare nell'implementare questa modifica riguardano la corretta polarità del collegamento al V-DAC: bisogna sempre ricordare che il pin centrale del connettore di alimentazione del V-DAC va connesso al polo positivo della batteria!
Per maggiore sicurezza*, si tenga presente che è bene connettere sempre prima il cavo ai morsetti della batteria e poi il connettore di alimentazione al V-Dac.
Ultima raccomandazione: staccare sempre la connessione di alimentazione al V-DAC quando eseguite la carica della batteria...
* Il V-DAC è sprovvisto di interruttore di alimentazione
N.B Test tecnico e di ascolto da parte della rivista Stereophile:
http://www.stereophile.com/digitalprocessors/musical_fidelity_v-dac_da_processor/
continua...
Ultima modifica di Massimo Bianco il Dom Mag 02 2010, 14:02 - modificato 2 volte.