Cosa state ascoltando in cuffia in questo momento

Buongiorno

madmax ha scritto:

montanari ha scritto:

Molto bello questo
L hanno rimasterizzato in hi res
L aveva segnalato Pluto qualche settimana fa

La mia copia è l'originale del 88 e suona benissimo

Certamente ma tutte le rimasterizzazioni fatte dei TT e di Holly sono davvero molto buone.

Trovo che quando si lavora alla "Steven Wilson" cioè nel rispetto assoluto dell'opera originaria (e con amore x la stessa) i risultati possono essere fantastici.

E' quando si eccede nella ricerca degli effetti e si va lontano dall'originale che i disastri sono in agguato.. maledetti loro

pluto ha scritto:


Certamente ma tutte le rimasterizzazioni fatte dei TT e di Holly sono davvero molto buone.

Trovo che quando si lavora alla "Steven Wilson" cioè nel rispetto assoluto dell'opera originaria (e con amore x la stessa) i risultati possono essere fantastici.

E' quando si eccede nella ricerca degli effetti e si va lontano dall'originale che i disastri sono in agguato.. maledetti loro

A me le rimasterizzazioni o meglio i remissaggi di Wilson piacciono molto, però non sono identici al 100% all'orginale, sicuramente il suono ne guadagna dal punto di vista di ascolto, si sentono particolari che prima venivano "nascosti", e come dici tu si rispetta l'opera originale.
Non è un caso che spesso nelle edizioni di lusso affiancano la versione rimissata da Wilson che quella "originale" per gustare le differenze.

Ne affrofitto per segnalare l'eccezionale per me lavoro fatto con gli Yes con il box che comprende gli album più famosi da Yes album a Relayer, in hires suona da Dio.

giaiant ha scritto:

Lo sapevate che questo album è stato uno dei primissimi album registrato in digitale (parlo in ambito rock).
E che il vinile per motivi di qualità audio uscì inciso su tre facciate (il secondo vinile era inciso su una sola facciata).
Album straordinario ed inciso in modo splendido.

In genere nelle edizioni rimasterizzate emergono più dettagli, ma a me a volte la cosa sembra ottenuta "barando", nel senso che si fa uso della compressione del range dinamico che tende a portare tutto allo stesso livello. Il dettaglio nascosto tra le pieghe del messaggio sonoro, che per emergere nell'originale magari richiederebbe impianti di un certo livello, diventa udibile perché enfatizzato. Parlo in generale, non di Wilson.
Questa la mia impressione. Sarei molto curioso di conoscere l'opinione di qualche addetto ai lavori per capire se è una mia pippa mentale oppure no.

---




Potrei facilmente tenere in bocca una Fruit Joy senza masticarla, ma non riuscireri mai a tenere fermo il piede o la testa con questa:

Non esiste una regola universale. Qualche volta si lavora bene con rispetto dell'originale e qualche volta no.
E il più delle volte poi i pareri divergono pure

Basta vedere cosa si dice del restauro del Salvator Mundi. Non è mica una novità

pluto ha scritto:Non esiste una regola universale. Qualche volta si lavora bene con rispetto dell'originale e qualche volta no.
E il più delle volte poi i pareri divergono pure

Basta vedere cosa si dice del restauro del Salvator Mundi. Non è mica una novità

Infatti purtroppo non esiste una regola precisa, ogni edizione ogni album ogni artista hanno una storia in se, anche dando per scontato che ci sia competenza e si usi la versione migliore a disposizione, il risultato finale non è mai garantito.

A parte sentire i pareri di chi ha confrontato varie versioni è difficile balcamenarsi.

Verrebbe da dire che l'edizione originale sia una delle più affidabili, ma esistono casi in cui l'edizione originale in vinile è stata riversata con tecniche mediocri, per cui sono risultate migliori ristampe su altre etichette o le prime edizioni dei cd (prima che diventasse un fenomeno di massa) che visto l'altro costo del supporto erano rivolti ad "appassionati".
Anche le ristampe audiophile non sfuggono a certe regole.

@custico ha scritto:In genere nelle edizioni rimasterizzate emergono più dettagli, ma a me a volte la cosa sembra ottenuta "barando", nel senso che si fa uso della compressione del range dinamico che tende a portare tutto allo stesso livello. Il dettaglio nascosto tra le pieghe del messaggio sonoro, che per emergere nell'originale magari richiederebbe impianti di un certo livello, diventa udibile perché enfatizzato. Parlo in generale, non di Wilson.
Questa la mia impressione. Sarei molto curioso di conoscere l'opinione di qualche addetto ai lavori per capire se è una mia pippa mentale oppure no.

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Potrei facilmente tenere in bocca una Fruit Joy senza masticarla, ma non riuscireri mai a tenere fermo il piede o la testa con questa:

Sicuramente la normalizzazione "alza" il volume delle informazioni con pressione sonora più bassa e diminuisce i picchi musicali, penalizzando notevolmente la dinamica del segnale musicale, il che si traduce nei nefandi effetti della loudness war.
Spesso, quando la base è analogica a questa tecnica si aggiunge quella di filtrare il fruscio di fondo del nastro per renderlo meno udibile, ma anche questa tecnica si traduce in un appiattimento di dinamica e di dettaglio della gamma medio-alta.

Dopo una solenne fregatura con Deep Purple in Rock (ristampa in ADD pure in edizione costosa) ho iniziato ad evitare accuratamente questa tecnica, meglio la classica AAD in linea di massima.

A suo tempo segnalai il concerto di Elgar della debuttante cellista americana Alisa Weilerstein x Decca e diretta da Barenboim commentando che ci voleva un bel coraggio x dirigere nuovamente quel concerto e con una solista donna x giunta, dopo la morte di sua moglie (l'immensa Jaqueline Du Pre)

Avevo torto nel commento. Barenboim aveva intravisto una puledra di razza purissima

Eccola con la 1a incisione dopo aver siglato un contratto fresco di pacca con la Pentatone.  Molto belli i 2 concerti di Haydn (che con il titolo del disco non c'entrano nulla). Un'edizione fresca e moderna di 2 monumenti del cellismo.

Completa l'opera un pezzo della seconda scuola viennese: la Notte Trasfigurata di Shoenberg e da qua il titolo al disco.
Raccomandato e non solo x i 2 concerti famosi di Haydn. Solita ottima incisione Pentatone disponibile in 24/96 o SACD x gli amanti del supporto fisico

Altro disco con solista topolona e sempre Pentatone (ovviamente scelti con estrema cura   )

Il buon WA Mozart, x essere uno che detestava il flauto, ha il merito di aver composto 2 dei più bei concerti x lo strumento. Molto interessante anche il concerto dello sconosciuto coetaneo Myslivecek

RockOnlyRare ha scritto:

A me le rimasterizzazioni o meglio i remissaggi di Wilson piacciono molto, però non sono identici al 100% all'orginale, sicuramente il suono ne guadagna dal punto di vista di ascolto, si sentono particolari che prima venivano "nascosti", e come dici tu si rispetta l'opera originale.
Non è un caso che spesso nelle edizioni di lusso affiancano la versione rimissata da Wilson che quella "originale" per gustare le differenze.

Ne affrofitto per segnalare l'eccezionale per me lavoro fatto con gli Yes con il box che comprende gli album più famosi da Yes album a Relayer, in hires suona da Dio.

si veramente un ottimo lavoro.

Markus Stokhausen

pluto ha scritto:A suo tempo segnalai il concerto di Elgar della debuttante cellista americana Alisa Weilerstein x Decca e diretta da Barenboim commentando che ci voleva un bel coraggio x dirigere nuovamente quel concerto e con una solista donna x giunta, dopo la morte di sua moglie (l'immensa Jaqueline Du Pre)

Avevo torto nel commento. Barenboim aveva intravisto una puledra di razza purissima

Eccola con la 1a incisione dopo aver siglato un contratto fresco di pacca con la Pentatone.  Molto belli i 2 concerti di Haydn (che con il titolo del disco non c'entrano nulla). Un'edizione fresca e moderna di 2 monumenti del cellismo.

Completa l'opera un pezzo della seconda scuola viennese: la Notte Trasfigurata di Shoenberg e da qua il titolo al disco.
Raccomandato e non solo x i 2 concerti famosi di Haydn. Solita ottima incisione Pentatone disponibile in 24/96 o SACD x gli amanti del supporto fisico

Bello questo

È il tuo violino Gig??

Live splendido!

Vedi che anche in America ci sono cose che ci piacciono
Black Crowes 1994

Alcuni pezzi sono buoni altri meno, ma e' la versione di Picture at Exhibition che vale tutto il pacchetto