Cosa stiamo ascoltando in questo momento

pluto ha scritto:

madmax ha scritto:

Metheny ha scritto:PAUL WELLER - STANLEY ROAD

WELLER ex JAM ed ex STYLE COUNCIL dopo un paio di album non del tutto a "fuoco" arriva STANLEY ROAD, che ebbe una certa risonanza commerciale soprattutto in UK, in un periodo che già stava iniziando ad essere dominato dal fenomeno del britpop. Questo album ha un che di accattivante già dalla copertina, opera di PETER BLAKE, già autore dell’immortale idea grafica alla base di SGT. PEPPER'S dei BEATLES.

WELLER sembra guardare al suo passato già dal titolo scelto, che si riferisce alla via in cui era cresciuto da bimbo, ma nel farlo risulta assolutamente contemporaneo al punto da catturare così lo spirito del suo tempo, pur proponendo di fatto un rock di tipo "classico".
12 tracce che lo compongono forse ci si trova molto della musica inglese degli ultimi 40 anni, dai miti assoluti ROLLING STONES, a qualcosa di BOWIE, ai KINKS, senza rinnegare nulla di quanto fatto con i suoi gruppi precedenti, anzi, si può dire che in questa avventura solista che qui arrivò all’apice c’è l'unione tra l'anima più rock dei JAM e quella più soul e sperimentale degli STYLE COUNCIL. 

 I brani che preferisco: THE CHANGINGMAN e I WALK ON GILDED SPLINTERS, magnifica cover della hit di DR. JOHN

STANLEY ROAD è per me il successo più grande della lunga e gloriosa carriera di PAUL WELLER

Buoni ascolti e buon pomeriggio !

Io non dimenticherei Wild Wood. E personalmente sono molto legato ai 2 dischi con gli Style Council, forse xchè li acquistai all'uscita nel secolo scorso e incominciai a seguirlo da li.

E chi lo dimentica Wild Wood Gian   È il mio preferito di Weller solista .....amo molto anche gli Style Council 
PS se vieni dalle nostre parti fatti sentire che magari riusciamo ad organizzare una cena insieme 
Impegni permettendo ovviamente

Buongiorno.

madmax ha scritto:

pluto ha scritto:

madmax ha scritto:

Metheny ha scritto:PAUL WELLER - STANLEY ROAD

WELLER ex JAM ed ex STYLE COUNCIL dopo un paio di album non del tutto a "fuoco" arriva STANLEY ROAD, che ebbe una certa risonanza commerciale soprattutto in UK, in un periodo che già stava iniziando ad essere dominato dal fenomeno del britpop. Questo album ha un che di accattivante già dalla copertina, opera di PETER BLAKE, già autore dell’immortale idea grafica alla base di SGT. PEPPER'S dei BEATLES.

WELLER sembra guardare al suo passato già dal titolo scelto, che si riferisce alla via in cui era cresciuto da bimbo, ma nel farlo risulta assolutamente contemporaneo al punto da catturare così lo spirito del suo tempo, pur proponendo di fatto un rock di tipo "classico".
12 tracce che lo compongono forse ci si trova molto della musica inglese degli ultimi 40 anni, dai miti assoluti ROLLING STONES, a qualcosa di BOWIE, ai KINKS, senza rinnegare nulla di quanto fatto con i suoi gruppi precedenti, anzi, si può dire che in questa avventura solista che qui arrivò all’apice c’è l'unione tra l'anima più rock dei JAM e quella più soul e sperimentale degli STYLE COUNCIL. 

 I brani che preferisco: THE CHANGINGMAN e I WALK ON GILDED SPLINTERS, magnifica cover della hit di DR. JOHN

STANLEY ROAD è per me il successo più grande della lunga e gloriosa carriera di PAUL WELLER

Buoni ascolti e buon pomeriggio !

Io non dimenticherei Wild Wood. E personalmente sono molto legato ai 2 dischi con gli Style Council, forse xchè li acquistai all'uscita nel secolo scorso e incominciai a seguirlo da li.

E chi lo dimentica Wild Wood Gian   È il mio preferito di Weller solista .....amo molto anche gli Style Council 
PS se vieni dalle nostre parti fatti sentire che magari riusciamo ad organizzare una cena insieme 
Impegni permettendo ovviamente

WILD WOOD è l'altro grande lavoro di WELLER. Ero infatti indeciso se mettere questo o STANLEY ROAD. Per me capolavoro assoluto WILD WOOD

madmax ha scritto:E chi lo dimentica Wild Wood Gian   È il mio preferito di Weller solista .....amo molto anche gli Style Council 
PS se vieni dalle nostre parti fatti sentire che magari riusciamo ad organizzare una cena insieme 
Impegni permettendo ovviamente

Ciao Max
Devo anche andare dal Biscotto che non ho più visto da ante Covid. Bisogna che organizziamo assolutamente

HELENE GRIMAUD - MEMORY

Vere e proprie piccole "miniature", la maggior parte delle quali ben note, rese elegantemente dalla GRIMAUD (pianista sopraffina). 
C'è un filo comune a mio avviso che collega ciascun brano: sono eterei, fragili, un pò nostalgici,  traslucidi, che riportano a memoria qualcosa e possiedono la caratteristica che è quella del "sogno"

AC/DC - BACK IN BLACK

Due forti personalità in questa band australiana: il chitarrista ANGUS YOUNG ed il cantante BON SCOTT. Ma è proprio nel febbraio del 1980 che BON fu ritrovato morto nell’auto di un amico per abuso di alcolici. il gruppo, dopo 2 mesi di riflessioni, decise di continuare a far vivere la macchina AC/DC ingaggiando BRIAN JOHNSON. In breve tempo fu preparato il nuovo album che, con la sua copertina nera in segno di lutto, può essere considerato come un grandioso tributo all’amico scomparso.

Durante l’ascolto di quest’album mi sono reso conto che non riuscivo a "star fermo" ed il motivo è che in questo disco non ho trovato cadute di tono e quel che più mi stupisce è come si senta sempre una certa “tensione” che impedisce di perdere attenzione ed interesse col susseguersi dei brani.
I brani che preferisco: HELLS BELLS che inizia curiosamente con una "campana", per passare a SHOOT TO THRILL che può essere considerato un classico brano degli AC/DC  e poi BACK IN BLACK, una delle canzoni più celebri dell’album dove vi è un grande assolo di ANGUS.  
YOU SHOOK ME ALL NIGHT LONG è forse la traccia più "commerciale", ma molto intrigante il chorus di voci, con ANGUS sempre in evidenza con i suoi riff

Un disco che ha venduto più di 16.000.000 di copie e che a mio avviso ha dimostrato che il ROCK poteva ancora dirla lunga in un periodo dove la commercialità era già la base delle tendenze musicali.

...qualche volta lo introduco nel lettore CD  e do fiato ai diffusori...   

PAT METHENY GROUP - STILL LIFE (TALKING)

1987 è l'anno della composizione di questo disco, che da molti viene considerato come una delle massime espressioni musicali/artistiche del chitarrista e della sua band il PMG.
Ricco di influenze che vanno dal pop al jazz fino alla musica brasiliana, il disco si apre con il brano MINUANO (SIX EIGHT), che si presenta con innovative linee vocali di grande effetto. Pregevole il solo che METHENY regala nel mezzo della traccia. 

E' in questo disco che per me a LYLE MAYS viene riconosciuto il massimo spazio sia per gli assoli che per il contributo compositivo: è proprio nei brani SO MAY IT SECRETLY BEGIN e (IT'S JUST) TALK che il pianista/tastierista da il suo meglio con fraseggi e un pianismo di gran classe
Non dimentico la famosa LAST TRAIN HOME dove è ricorrente la presenza del suono di questa locomotiva: per me un brano di grande fascino

THIRD WIND è la traccia più movimentata del disco, che vede il suo apice creativo in uno dei più bei solo eseguito da PAT alla sua Synth guitar, dove melodia e tecnica convivono in un perfetto equilibrio: splendida!!!!.
Concludono l'album DISTANCE dai toni quasi mistici e soprattutto IN HER FAMILY scritta da PAT e che vede praticamente la coppia METHENY/MAYS su livelli qualitativi realmente elevati. E' questo un brano che i due ripresenteranno spesso nelle esibizioni dal vivo

Il 1987 è dunque un anno fondamentale per il PAT METHENY GROUP: il disco fu riconosciuto come estremo capolavoro in ambito fusionistico. Lo ascolto molto spesso e mi regala sempre grandi sensazioni di benessere

pluto ha scritto:

madmax ha scritto:E chi lo dimentica Wild Wood Gian   È il mio preferito di Weller solista .....amo molto anche gli Style Council 
PS se vieni dalle nostre parti fatti sentire che magari riusciamo ad organizzare una cena insieme 
Impegni permettendo ovviamente

Ciao Max
Devo anche andare dal Biscotto che non ho più visto da ante Covid. Bisogna che organizziamo assolutamente

Perfetto 

ROSSANA CASALE - LA VIA DEI MISTERI

Ascoltato in preview. Tanta roba, ma tanta...
in uscita tra 2/3 gg

RUSH - GRACE UNDER PRESSURE

Una band che ha cominciato la carriera con lo stile HARD ROCK per i primi seventies..... 
..... Poi si sono resi conto che il terreno più fertile era quello del progressive rock di band come YES e GENESIS... ed eccoli passare (forse un po' in ritardo) in una fase di stampo PROG-ROCK con le strutture dei brani e le atmosfere che richiamano ampiamente quello stile......
....E negli anni '80 si avvicinano al SYNTH POP più presente in quegli anni.  Ed è nel 1984 con GRACE UNDER PRESSURE che l'uso dei Synth si fa a mio avviso maggioritario (ma senza mettere mai in dubbio la loro personalità).

I brani che preferisco RED SECTOR A, THE ENEMY WITHIN e  THE BODY ELECTRIC. Cito inoltre RED LENSES, con quelle atmofere particolarmente oscure e quelle linee di basso caratteristica di GEDDY LEE e del suo Rickenbacker bass

Per me da avere, come tutta la discografia del trio!

Fresco fresco e bellissimo nuovo disco dei Freiburger con Bezuidenhout, qua alle prese con il Jeunehomme
Disco magnifico e lui si riconferma uno dei fortepianisti più in forma del momento

STEVEN FEIFKE & BIJON WATSON PRESENT: GENERATION GAP JAZZ ORCHESTRA

Big Band diretta da due giovani musicisti jazz, il pianista FEIFKE e il trombettista WATSON.
Ensemble composto da una nuova generazione di talenti che si cimentano in alcuni standard e brani originali di FEIFKE e WATSON

Segnalo il brano I'VE GOT ALGORITHM che è la traduzione umoristica, della famosa I'VE GOT RHYTHM e il bel arrangiamento della canzone di STING, dal titolo UNTIL, scritta originariamente per il film KATE & LEOPOLD dove è presente la voce di KURT ELLING una delle voci maschili più rappresentative oggi del mondo jazz. Tra gli standard qui presenti da citare anche NICA'S DREAM di HORACE SILVER

Una Big Band da tenere in considerazione....

Ciao e buon pomeriggio
Paolo