Milano Hi Fidelity Ottobre 2023

I vecchi del forum ci vanno?

Come data di iscrizione sono più vecchio di voi due 

Credo di riuscire ad esserci sabato e domenica, solo al pomeriggio quando il caos dovrebbe (dovrebbe   ) iniziare a scemare.

Sabato dovrei arrivare per ora di pranzo (12,30 circa) con un amico che arriva da Lecco.
Pomeriggio dedicato alla fiera.
Se ti vuoi aggregare ... ci vediamo fuori dal Melià, se lasci il telefono ti chiamo.

MI sarebbe piaciuto ma sabato ho una serie di impegni infiniti, domenica temo che sarò pezzi, oramai gli anni si fanno un po' sentire. Mi sa che dovrò passare.

Magari ci sono ....
Sabato ....

Questa edizione mi è piaciuta, sono anche riuscito a fare alcune foto. Sabato pomeriggio c'era meno caos rispetto al mattino, che ho evitato.
In molte salette siamo riusciti a sederci in prima o seconda fila senza problemi. Non parlerò delle solite critiche in quanto scommetto che su altri forum ce ne saranno almeno 20 pagine.
Quindi andremo a leggere quelle - se teniamo all'argomento. Qualcosa - però - lo posso dire. Molte proposte mi sono piaciute. L'abbinata Lindemann / Spendor 1° foto in alto), la soluzione minimal
di Audio Graffiti con pre streamer Atoll e casse attive Lancsche (2° foto), le grandi Pylon Audio con ampli Perraux e sorgente Gold Note. E ancora la elettroniche Naim con le Focal, le mostruose JBL Everest (abbiamo sentito solo una breve demo in stereo), le Magneplanar 1.7i e tra i mega impianti da ricchi quello Marten con le nuove Mingus Septet ed elettroniche Soulution.
Suoni poco o per nulla affaticanti, con una buona / ottima immagine sonora. Le demo che giravano erano spesso canzoni che conosciamo fino alla nausea, c'è ben altro per capire se l'impianto "suona" o "suonicchia".
Per noi diversamente giovani Rebecca Pidgeon può essere considerata - metaforicamente parlando - una seconda mamma, per quanto attiene l'HIFI: la ricordo dai tempi andati del Top Audio al Quark Hotel 

In diverse sale ho proposto qualche brano (a dire il vero abbastanza facile), talvolta ha messo chiaramente in crisi l'impianto con disappunto del dimostratore. 
Nulla di che, dopo anni a fare demo avrei potuto essere più cattivo, ma non voglio infierire   

L'unico consiglio (se posso permettermi) è proprio questo: la musica è tanta in ogni senso, ci sono canzoni bellissime che esaltano i buoni abbinamenti. Qualcuna l'ho sentita (poche, troppo poche), molte no.
Svecchiate i programmi di ascolto, proponete qualcosa di nuovo e sensato per una fiera; far sentire un impianto che costa come un bilocale in centro Milano con una chitarra acustica non è il massimo.
Genera dubbi in chi ascolta e probabilmente non fa bene al settore (forse ai sordi danarosi sì). Mi fermo, avevo promesso di non criticare 

ho visto decisamente piu' gente del solito 
una buona manifestazione  
interessante il monovia di montagna  
mi sono piaciute le lansche  
molto buono il suono delle mingus 
poi vedi i prezzi e pensi che i giovani fanno bene  a sentire musica dal cellulare  

ecco perchè sta esplodendo il mondo delle casse autocostruite . 
affidandosi ad un buon venditore on line , senza fare nomi , si trovano i componenti , pezzi per il crossover , cavi e se uno ha una buona manualità e competenza , può farsi delle casse da urlo con meno di 1000 euro a tre vie .

sì , alan . è triste vedere i giovani ascoltare la musica col cell . e ci sono molte ragioni a mio avviso . 
forse la ragione più importante è la pigrizia . e quella è da condannare . ma anche al fatto di non avere ''fondi'' . ma chi alla nostra epoca ( ho capito che siamo in tanti sulla 60ina ) non lo era ? e le elettroniche allora non costavano poco ! ma almeno avevamo la cultura dell' ascolto . chi aveva l'amico benestante che si poteva permettere l'impianto , suo o del padre ,lo si andava a trovare ad ascoltare i dischi o cassettine . oggi invece , tutti in solitudine attaccati al maledetto smartphone , che di smart non ha un bel niente .

la fonovaligia che arava i solchi dei dischi ? 

Ieri - se non mi confondo - c'era un breve pezzo sul sito AF Digitale che spiegava come la fine dell'alta fedeltà, come tutti l'abbiamo conosciuta, è inevitabile.
Si va in quella direzione, piaccia o no, con pochi distinguo. Non si vedono segnali di segno contrario.
Resterà (o diverrà maggiormente, perché lo è già) settore di nicchia per pochi appassionati.