Da RockOnlyRare Ven Gen 24 2014, 15:06
La generazione del 68, di cui io ho fatto parte marginalmente ma abbastanza da esserne fortemente influenzato (avevo 14 anni), era impegnata, antimilitarista, dava grande importanza alla cultura, arte, musica, ponendo doti umane ed intellettive come valori superiori di potere gloria danaro.
Ed era molto intransigente, tanto che molti aritisti ai tempi furono sminuiti e tacciati di commercialità, in ogni campo dell'arte e cultura.
Anche la famiglia era considerata retrogata e "matusa", ma aveva inculcato valori come impegno, istruzione, correttezza di una generazione che aveva visto uno o due conflitti conoscendo di persona il terrore della guerra, disagi, fame, freddo.
Eppure da questa premessa si è ma mano arrivati alla peggiore generazione della storia dell'umanità, che ho portato al considerare danaro e potere economico come unico valore al cui sacrificare qualsiasi altro valore e morale, schierandosi al riparo dalle impersonali corporazioni e multinazionali.
Ricchezza e potere economico sono da sempre stati valori primari, ma la creazione di macchine da soldi che non guardavano in faccia nessuno a portato a politiche finalizzate esclusivamente al massimo guadagno nel minor tempo possibile.
Ecco disastri ecologici deliberati, stermini e genocidi di massa, conflitti per le materie prime, banche che fanno deliberatamente fallire i propri clienti, aziende che con la globalizzazione mandano in rovina i dipendenti e quindi proprio quei consumatori che dovrebbero poi comprare i prodotti, gli stessi manager che fanno andare alle stelle in modo truffaldino le azioni della Società per lucro personale consapevoli di far fallire la Società che li ha ingaggiati, altri tradiscono speculando sullo spianaggio industriale, per non parlare di atleti professionisti superpagati che vendole le partite...
Cose impensabili pochi decenni fa....
Fa paura che tutto questo sia nato da una generazione che si era distinta per voler cambiare il mondo in meglio.
Cosa verrà fuori dalla generazione successiva nata dal disimpegno in cui il valore principale era il divertimento il menefreghismo e l'uso di stupefacenti ed alcolismo di massa ? E che non avrà alcun ammortizzamento sociale ?
E da una generazione odierna piena di rabbia con desideri consumistici smisurati a cui non possono far fronte causa crisi e disoccupazione cronica ? Da una generazione che spinge il primo della classe a suicidarsi perchè "diverso", e che ha riscoperto violenza bullismo portata a sistema di vita da documentare nei social network, ripudiando sempre di più l'amicizia di persona limitandola a contatti dietro uno schermo ed una tastiera.
Del resto quanti di noi si conoscono di persona ? Io giusto uno (zep) che sono andato a trovare a Torino.... nessuno di Milano o limitrofi, e siamo quasi tutti se non vecchietti, comunque alquanto stagionati.....
E' presumibile che dalle difficoltà potrà nascere una generazione più matura e rispettosa dei valori, ma per questo ci vuole anche l'educazione della famiglia, della scuola e dei media, e da questo punto di vista non si può star peggio di così.