Cosa state ascoltando in cuffia in questo momento

oDo ha scritto:beh, dipende molto dall'età
io ci provo, ma chissà cosa succederà con l'adolescenza, quando il gruppo dei suoi pari conterà molto di più di noi genitori
magari ascolterà solo musica neomelodica italiana!

scusate l'OT...

ormai ho perso le speranze ha 28 anni

anche stasera un po' di buon jazz per me

carloc ha scritto:

molto bello Carlo
non li conosco tutti (son parecchi..), ma tutti dischi di Mehldau che ho ascoltato mi sono piaciuti

non sono un amante di queste sonorità ma in cuffia mentre leggo una rivista va bene

qualcuno lo descrive così.
Rumore, silenzio. Silenzio, rumore. Ordine e disordine, struttura e decomposizione. E i suoni fretlessiani, vellutati e lividi, dentro una nera notte di sogni ad occhi aperti ed orecchie tese. Teatri ambientali desolati, sussulti in mezzo alla vuota sospensione di una foschia primordiale - e Lei, Comandante Guevara, avrebbe mai immaginato di riscoprire la "sua" Cuba sommersa dentro questo placido oceano di eteree, pulsanti vibrazioni...? E la piazza di una città greca risuonante di metalliche impressioni, spettrali come suoni riverberati e filtrati da un orecchio attento e iper-sensibile...? E rallentate arie notturne soffuse su sfondo dub, e la pace dei sensi indotta da riff semplicemente PERFETTI come quello di "Aisha", di quelli che entrano dentro una volta e non se ne vanno più...? Indelebili, come un quadrato monocromatico.
mah!

giaiant ha scritto:non sono un amante di queste sonorità ma in cuffia mentre leggo una rivista va bene

qualcuno lo descrive così.
Rumore, silenzio. Silenzio, rumore. Ordine e disordine, struttura e decomposizione. E i suoni fretlessiani, vellutati e lividi, dentro una nera notte di sogni ad occhi aperti ed orecchie tese. Teatri ambientali desolati, sussulti in mezzo alla vuota sospensione di una foschia primordiale - e Lei, Comandante Guevara, avrebbe mai immaginato di riscoprire la "sua" Cuba sommersa dentro questo placido oceano di eteree, pulsanti vibrazioni...? E la piazza di una città greca risuonante di metalliche impressioni, spettrali come suoni riverberati e filtrati da un orecchio attento e iper-sensibile...? E rallentate arie notturne soffuse su sfondo dub, e la pace dei sensi indotta da riff semplicemente PERFETTI come quello di "Aisha", di quelli che entrano dentro una volta e non se ne vanno più...? Indelebili, come un quadrato monocromatico.
mah!

Ma a parte tutta quella pippa dove le uniche cose che hanno senso (almeno per me) sono dub e riff, il disco ti piace?

Buongiorno 

Buon giorno a tutti e alla guardia notturna del forum Max

Disco bellissimo ma non cercatelo su Tidal ....solo Spotify 

Spotify/Aura Vita/Sennheiser HD800 Custom Cans

Sembra che questo week-end sull'arco alpino arriverà la 1a neve seria. Meglio prepararsi...

Kate Bush - 50 words for snow

reckca ha scritto:

Ma a parte tutta quella pippa dove le uniche cose che hanno senso (almeno per me) sono dub e riff, il disco ti piace?

sicuramente non mi fa impazzire.ma non mi da neanche fastidio,come ho già detto lo uso di sottofondo per leggere ,disegnare o altro.
diciamo che questo tipo di sonorità potrei anche farne a meno non sentirei la mancanza.di sicuro non mi tiene attaccato alla poltrona.
de gustibus!

questo lo trovo già più interessante non tutto ma va già meglio non male.

"McDonald And Giles". Ian McDonald, il geniale polistrumentista, capace di suonare sassofono, flauto traverso, vibrafono, tastiere e chitarra, e Michael detto Mike Giles, batterista dai suoni incredibilmente nitidi uniti ad un modo unico di muovere le bacchette. Inseparabile compagno d'avventura è anche il bassista e fratello Pete Giles.
Il loro è un marchio di fabbrica che si riconosce all'istante, uno stile reduce ovviamente dall'esperienza di "In The Court Of The Crimson King". Proprio per questo, la struttura stessa del disco si può azzardatamene definire simile. La musica di "McDonald And Giles" contiene infatti lo stesso tipo di complessità che aveva caratterizzato il lavoro dei King Crimson, ma forse con una minore dose di quella greve ed opprimente sensazione che si respira nelle sublimi creazioni con Fripp e soci, che qui sembrano leggermente dissipate, creando atmosfere a tratti più rilassate (la totale assenza del mellotron gioca in questo senso un grande ruolo ed è un punto di contrasto predominante). "Uno dei motivi per cui ho lasciato i King Crimson", afferma in un'intervista del tempo Ian MacDonald "al di là delle divergenze personali con Robert Fripp, è proprio il fatto che io volevo avere per argomento temi positivi. La musica dei King Crimson tratta argomenti maligni, io voglio una musica cha parli di cose buone".

oDo ha scritto:

oggi ho scoperto di avere un figlio (9 anni) buongustaio
gli ho fatto ascoltare qualche pezzo di Tokio Tapes degli Scorpions e gli è piaciuto, ma non era del tutto convinto...
allora gli ho messo questo e...si è gasato di brutto
poi si è messo al piano a sperimentare gli accordi di "smoke on the water"...ovviamente  

bene così!

Seguo tuo figlio...