Raggiunte le 50 ore di rodaggio “forzato” per l’amplificatore e la cuffia, sono iniziati gli ascolti.
Devo dire che l’amplificatore è una bella stufetta…scalda molto nella zona sovrastante i dissipatori…zona che è opportunamente forata per lasciar disperdere il calore.
Per coerenza con la prova che a suo tempo feci del SRM-700T, fratello a valvole della versione “S”, ho ritenuto di dover riascoltare gli stessi brani così da fornire anche una comparazione tra i due amplificatori.
Voglio evidenziare che il confronto non sarà dei più fedeli perché vado a “memoria” non avendo il SRM-700T in loco per provarlo in contemporanea. Devo dire che, però, il suono del SRM-700T mi è rimasto impresso per il piacere che avevo provato durante il suo ascolto. Mi auguro di riuscire a darvi una buona approssimazione delle differenze tra i due oggetti.
Partiamo dunque con la stessa scaletta della volta scorsa. Calzata la “regina” (SR-009) apriamo le danze.
Primo disco, una splendida registrazione Harmonia Mundi corredata, peraltro, anche da un’eccellente esecuzione.
Anche il SRM-700S al pari del fratello valvolare esalta il suono del pianoforte e le corde del violoncello hanno una naturalezza spettacolare, che è difficile trovare se non in realizzazioni custom di altissimo livello.
Lo Stax SRM-700S se la batte bene con la versione T mostrando quel pizzico di cattiveria in più che su generi più energici potrebbero essere graditi. La dinamica rimane su livelli paragonabili
Si tratta di differenze non enormi, direi sfumature e che possono essere rilevate solo con ascolti attenti.
Nella riproduzione di tessiture orchestrali più complesse ho notato una eccellente fluidità del suono associata ad una capacità di risolvere i singoli strumenti veramente eccellente. Così come sul 700T si apprezza la naturalezza del suono degli strumenti, senza artificiosità di sorta.. Non vi parlo di setosità degli archi perché, secondo me è un’immensa stupidaggine. L’archetto passando sulle corde crea un attrito, c’è della ruvidità che deve essere riprodotta, altro che seta…quel suono è la realtà dello strumento. Se sentite la “setosità” c’è qualcuno o qualcosa che sta barando… Si conferma l’altro pregio dell'accoppiata con la 009: la ricostruzione spaziale molto estesa e realistica veramente di ottimo livello. L’unica cuffia che le è superiore in questo parametro, tra quelle che ho ascoltato, è la Sennheiser HD800.
Ascoltando questo album magistralmente inciso dalla Erato potreste avere un esempio di quanto affermo in alla corretta riproduzione degli strumenti ad arco.
Nei prossimi due album figura uno dei più grandi violinisti del recente passato, Henryk Szeryng.
Nel Concerto per Violino ed Orchestra di Tchaikovsky, ottima registrazione del catalogo Mercury, il violino dialoga con mirabilmente con l'orchestra. Verso la fine del terzo movimento, l'Allegro Vivacissimo, il dialogo esplode con una velocità elevata ed un rincorrersi tra orchestra e violino. In questi frangenti il 700S si esprime a livelli altissimi e si apprezza a pieno per la naturalezza con cui porge anche i minimi dettagli della musica, senza strillare ma con una sostanza, un corpo che rendono realistica la rappresentazione dell'evento musicale. In combo con la 009, data la velocità di risposta ai transienti negli attacchi sia dell’orchestra sia del solista producono una riproduzione molto realistica dell’evento, cosa che avevo già notato durante l’ascolto del 700T.
Nel Doppio Concerto di Brahms, l'ascolto dell'inizio del primo movimento con l'assolo del violoncello di Janos Starker (anche con un breve pizzicato) viene seguito a ruota da Szeryng con il violino ed i due iniziano a duettare. A seguire entra l'orchestra che raccorda i due solisti che, dopo un po', ricominciano a duettare su un sentiero tappezzato dall'orchestra. L'ascolto con il 700S si conferma, come per il 700T, assolutamente naturale e privo di asprezze, pulito e definito. Si conferma l’ottima capacità di ricostruzione spaziale dell'evento. Forse attribuisco al 700S una riproduzione un filo più neutra rispetto al 700T dove mi sembra di ricordare un leggerissima nota di calore nella riproduzione.
Molti ritengono, errando a mio avviso, le cuffie Stax indicate soprattutto per la classica. Come nella prova del 700T, anche la versione “S” ha una splendida resa con il Jazz ed il Blues. Il brano iniziale di questo album è semplicemente trascinante ed il 700S mi sembra avere un pizzico di verve in più rispetto il fratello a valvole.
La voce e gli strumenti sono perfettamente riprodotti, un vero piacere per le orecchie. Fino a questo punto posso dire che 700T e 700S sono fratelli gemelli eterozigoti. Stessa famiglia, stesse istruzioni genetiche ma leggermente differenti sotto alcuni aspetti.
Gli ascolti proseguono con un album jazz registrato nel 1965 nel famoso Van Gelder Studio. Un album spesso discusso e criticato, soprattutto perché uscito dopo i vari Soul Station, Workout e non ritenuto alla loro altezza. Rimane, comunque, un album godibilissimo che il 700S in coppia con la “regina” riproduce fedelmente.
Come nella prova del 700T, vi invito ad ascoltare il duetto tra Mobley e Donald Byrd (sax tenore e tromba) nel brano the Good Life. La trasparenza e la naturalezza dell’elettrostatico esaltano questi brani.
Passiamo ora alle voci. Chi meglio di Eva Cassidy per testare questi giocattoli per audiofili della Stax?
Confermo quanto scrissi a suo tempo per il 700T. Nell'album della splendida, ma prematuramente scomparsa, Eva Cassidy provate ad ascoltare la voce della Cassidy in Stormy Monday. L'arrangiamento "blueseggiante" (concedetemi il neologismo) è un tappeto su cui volteggia la voce della Cassidy, ricca di morbide sfumature e, allo stesso tempo, aggressiva e dinamica quando serve...sembra di essere dal vivo, immerso nella musica senza ipertrasparenze o effetti speciali. Il 700S mi sembra avere più grinta rispetto il 700T che ha dalla sua forse un pelo di ricchezza armonica in più. Sottolineo sempre che siamo a livello di sfumature.
In aggiunta agli album ascoltati con il 700T e riproposti ora con il 700S ho voluto ascoltare altre voci che sono uno dei punti di forza di quest’accoppiata Stax.
Le voci di Jaroussky e della Galou sono riprodotte in maniera semplicemente splendida. Ascoltate per entrambi l’interpretazione del Sileant Zephyri…
Le voci sono davvero un Must per quest’accoppiata Stax!
Ora vi chiederete ma questi “giocattoli” come se la cavano con il rock?
Ecco a voi un paio di dischetto storici dei Pink Floyd.
Mi limito all’ascolto di Shine On Your Crazy Diamond per il primo mentre per il secondo, TDSOTM, ascolto Money e Time.
Se siete abituati ad ascoltare con cuffie bassose dalla riproduzione V shaped questo combo non fa per voi. Qui il basso c’è tutto ma non è pompato artificialmente…è quello che è stato inciso, nulla più e nulla meno. Le frequenze più alte sono estesissime e cristalline, ricche di armoniche e pulitissime.
Sicuramente un ascolto differente dai soliti canoni rockettari ma che consente di apprezzare bene la registrazione originale rivelando delle nuances che altre cuffie potrebbero nascondere.
In definitiva lo Stax SRM-700S è un ottimo ampli, molto neutro, che riesce a pilotare perfettamente la SR-009 (non a caso soprannominata la “Regina). Come per il 700T, mi preme sottolineare che questi oggetti sono di altissimo livello qualitativo e, come tali, richiedono che tutto il setup sia ottimizzato intorno a loro per rendere al meglio.
La sorgente dovrà essere al di sopra di ogni sospetto perché la 009 è una cuffia mostruosamente rivelatrice. Riesce a tirare fuori informazioni dai brani che non si sarebbe mai immaginato esistessero. Anche i cavi dovranno essere i più neutri possibile per assecondare il carattere del combo Stax. Se non ci sono questi presupposti sarà difficile ascoltare al meglio questi oggetti.
Ancora una volta un plauso alla Stax per queste splendide realizzazioni e alla ProAudio International che ci ha consentito di provare questo bellissimo amplificatore.
Ultima modifica di carloc il Dom Mag 17 2020, 20:21 - modificato 2 volte.