Capitano se ti sto dicendo che il cieco non è indispensabile è perchè ho provato.
E ho sentito le differenze sia con che senza, ti assicuro che la scienza non c'entra.
Che poi come ho già avuto modo di dire, in una comparativa avrebbe già più senso, mentre il singolo test in cieco oppure no, è in riferimento solo alla propria esperienza.
Una balena si fa migliaia di miglia col proprio sonar, ma anche se potrebbe farlo, mica se ne va in giro ad occhi chiusi per vedere se becca il tragitto giusto lo stesso.
Ah, per la cronaca, un sonar migliore di quello della balena, che sia costruito dall'uomo, non esiste.
Quando parlo di approccio, parlo di sicurezze proprie DATE dal metodo empirico.
Se il cieco fosse imprescindibile verrebbe adottato sempre e ovunque, per ogni scelta.
In realtà, quando un sommelier degusta in cieco è quando fa test pubblici, se si fa una degustazione per i cavoli suoi non credo chiami sempre la moglie per nascondere il bicchiere che conta, tra altri due.
Se, invece, effettivamente lo fa, secondo me è meglio che cambi mestiere.
L'onestà intellettuale di cui parlavo io, è nei propri confronti, del proprio io.
L'onestà intellettuale nei confronti degli altri, ultimamente, è "merce cinese", per questo considero molto di più la mia, verso di me.
E da qui parte la my-fy, la ridondanza del cieco e la necessità di darmi da fare, ma sul serio e con molti sacrifici.
Altrimenti, se dovete consultare la scienza ad ogni piè sospinto, "lasciate ogni speranza o voi ch'entrate", dico io.
Se io sono un appassionato vero, l'effetto placebo cerco di tenerlo ben lontano da me, non è che faccio ascolti col cartello davanti...#andràtuttobene.
Perchè poi, te ne accorgi eccome se tutto bene non va.