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Gli ultimi 40 anni discografici: riflessioni.
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    Gli ultimi 40 anni discografici: riflessioni.

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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Sab Mar 10 2012, 12:17

    Nel numero di Suono di febbraio, è stato pubblicato un articolo che parla della distribuzione della musica venduta sui vari supporti. Quattro date sono state riportate in quattro grafici e sono: 1980, 1990, 2000 e 2010.

    Non sono in grado di riportarvi ii grafici fatti a fette di torta, ma vi riporterò i dati statistici, che sono interessanti.

    Chiaramente si tratta di dati che riguardano il prodotto venduto ufficialmente. Occorre dire che le torte del venduto col procedere degli anni sono sempre più piccole rispetto al consumo di musica perché aumenta la fruizione illegale, divenuta massima sicuramente dalla diffusione in internet (ultimi 10 anni).

    I dati sono i seguenti.

    Anno 1980

    Lp 59,8%
    Cassetta 19,1%
    Stereo 8 14,3%
    45 giri 6,8%.

    Fermo restando che certo nel 1980 esisteva la duplicazione su nastro degli LP, qui si parla di musica acquistata e preincisa. Si vede come il supporto di massima ha poco meno del 60% delle vendite. Mentre esiste un 33,4% del mercato che acquista supporti adatti anche all'ascolto fuori dalle mura domestiche. Il 65,6% dei fruitori di musica acquistano però dischi (33 o 45 giri), che poi magari duplicano per portarseli a spasso. SEmbrerebbe che l'ascolto domestico sia considerato prioritario rispetto a quello "errante". Esistevano già i walkman però, ricordiamocelo.

    Anno 1990

    Cassetta 46%
    CD 45,8%
    Cassetta single 3,4%
    Video musicali 2,3%
    45 giri 1,3%
    Lp 1,1%
    CD single 0,1%

    Dieci anni dopo si vede chiaramente come l'Lp sia stato soppiantato nell'ascolto domestico dal CD, ma il cD non è ancora diventuto il suppurto universale per l'ascolto in casa e a spasso. La cassetta in tal senso tiene ancora banco, anche perché evidentemente i lettori portatili di CD sono ancora cosa futurista. Nasce la diffusione di video musicali.

    Anno 2000

    CD 92,3%
    Cassetta 4,4%
    Video musicali 1,9%
    CD single 1,0%
    45 giri 0,2%
    Lp 0,2%

    Nel duemila il CD ha soppiantato, anche per l'ascolto esterno l'abitazione, la cassetta. E' ormai un supporto universale e riscuote un successo superiore anche a quello riscosso dal vinile nel 1980. IL CD si ascolta in casa, in macchina, a spasso, sul computer. Il consumo di video musicali non cresce, tutti gli altri supporti sono ormai a i margini. La torta proventi discografici, però, si è abbastanza ristretta: comprato un CD se ne può fare su PC una copia molto più fedele all'originale che con le cassette, e i produttori di musica parlano sempre più insistentemente di pirateria.

    Anno 2010

    CD 49,1%
    Download single 20,0%
    Download album 12,1%
    Mobile 7,7%
    Royalty su perf. 3,7%
    Abbonamenti 2,9%
    Video musicali 2,6%
    Lp 1,3%
    Download v. m. 0,5%
    Chioschi 0,1%

    Il SACD ed il DVD audio restano non classificati perché ciascuno inferiore ad una quota di mercato dello 0,1%.

    Guardando le percentuali a colpo d'occhio si potrebbe dire che il CD è in fase di estinzione, perché in dieci anni dimezza le vendite. Sarebbe secondo me una considerazione superficiale: io invece parlerei di un ritorno ad un mercato analogo a quello degli anni '90. IL CD non è più il media d'eccellenza per l'ascolto in casa e fuori casa, perché fuori casa prevale l'uso di file scaricati su MP3 o pennina. Come negli anni '90 succedeva per il supporto cassetta. Certamente il download compete col supporto fisico anche nell'uso domestico: 0,5% di video musicali sono certo per visione in casa, così come certo una parte del download degli album (12,1%). Salgono i video musicali, che tra scaricati e acquistati su supporto superano il 3%. L'Lp recupera le quotazioni del 1990. Occorre notare che la torta delle varie vendite legali si è ulteriormente ristretta, giacché adesso rilevanti nel computo totale sono anche le royalties pagate dagli artisti per gli eventi musicali live, che prima erano una percentuale del totale inferiore allo 0,1%. Ma non per questo si può certo pensare si siano moltiplicati a dismisura i concerti.

    Alla luce dei dati 2010 non sembrano ragionevoli titoli scoop come quelli letti su molti giornali inerenti la fine del CD (che detiene il 49,1% della musica venduta nel mondo). Di certo l'uso della musica disimpegnato è ormai liquido, e di certo ormai il download di musica illegale dai siti rende la pirateria un fenomeno drammatico per l'industria discografica... che dal canto suo fino agli ultimi 5 anni non se ne è mai fregata nulla di far scendere i prezzi da nababbi dei CD novità, con conseguente allontanamento della clientela e sindrome autodistruttiva (in un mercato sano quando la richiesta scende i prezzi calano).

    Le vendite dell'Lp ritornano vent'anni indietro, ma rimangono una fetta molto piccola del mercato: difficile dire se crescerà ancora oppure no. Il tempo saprà dircelo.

    Tutto il resto mi sembrano speculazioni sensazionalistiche prive di senso. Mi sa che occorrerà, per avere una idea del futuro, risentirci tra dieci anni... Gli ultimi 40 anni discografici: riflessioni. 625723


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    Messaggio Da Geronimo Sab Mar 10 2012, 12:29

    Pazzoperilpianoforte ha scritto:
    Guardando le percentuali a colpo d'occhio si potrebbe dire che il CD è in fase di estinzione, perché in dieci anni dimezza le vendite. Sarebbe secondo me una considerazione superficiale.....
    Tutto il resto mi sembrano speculazioni sensazionalistiche prive di senso. Mi sa che occorrerà, per avere una idea del futuro, risentirci tra dieci anni... Gli ultimi 40 anni discografici: riflessioni. 625723

    Gli ultimi 40 anni discografici: riflessioni. 704751

    https://www.ilgazeboaudiofilo.com/t3808-il-supporto-cd-risorge?highlight=risorge


    PS
    A scanso di equivoci, ritengo che il CD sia il peggior supporto per la musica, inferiore a SACD, DVD-A e liquida HD.
    Visto però che la quasi totalità della musica che ascolto si trova solo in CD e non avendo alcuna voglia di "liquefare" la mia CDteca, mi tengo stretto il vituperato dischetto argentato sunny
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Sab Mar 10 2012, 12:34

    Grazie per il link, me l'ero dimenticata quella discussione... Embarassed


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    Messaggio Da pluto Sab Mar 10 2012, 16:15

    Sono d'accordo con entrambi.

    La mia sensazione è che ci sia un momento di confusione riguardante la strada da prendere soprattutto da parte dei discografici

    Spingere una media? Buttarsi sulla liquida? Spingere I-Tunes? Lottare contro la pirateria?

    Mi sa che non sanno che pesci pigliare. Forse vorrebbero tutto questo insieme..

    Giustamente come dici Vito, piacerebbe anche a me avere in mano il grafico del 2020 x darci un'occhiata.

    Ps non credo che il vinile possa superare mai più quote minime di mercato dell'ordine del 2/3% massimo. Comunque interessante x le case in quanto a prezzo molto alto e senza pirateria
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    Messaggio Da Fausto Sab Mar 10 2012, 16:59

    pluto ha scritto:Sono d'accordo con entrambi.

    La mia sensazione è che ci sia un momento di confusione riguardante la strada da prendere soprattutto da parte dei discografici

    Spingere una media? Buttarsi sulla liquida? Spingere I-Tunes? Lottare contro la pirateria?

    Mi sa che non sanno che pesci pigliare. Forse vorrebbero tutto questo insieme..

    Giustamente come dici Vito, piacerebbe anche a me avere in mano il grafico del 2020 x darci un'occhiata.

    Ps non credo che il vinile possa superare mai più quote minime di mercato dell'ordine del 2/3% massimo. Comunque interessante x le case in quanto a prezzo molto alto e senza pirateria

    Ciao Gian.
    Scusa credo sia un errore ma non capisco: cosa significa spingere una media ?
    Credo anch'io che sia un momento di confusione e di incertezza sia nella produzione come nella scelta da parte dell'ascoltatore.
    Non credo che vogliano tutto ....
    Il momento non aiuta ad investire in un settore piuttosto che in un altro ....
    Forse questo fattore "rallenta" eventuali decisioni ....
    E' comprensibile ....
    sunny sunny sunny

    @Vito: Interessanti dati! Puntualissima informazione! Si può riflettere ....
    Grazie.
    Ciao a presto.
    sunny sunny sunny


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    Messaggio Da Fausto Dom Mar 11 2012, 14:58

    Vabbè ....
    Non ho capito cosa significhi la frase ma non importa ....
    Il concetto, in linea di massima, è chiaro ....
    Ciao.
    sunny sunny sunny


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    Messaggio Da pluto Dom Mar 11 2012, 16:23

    Intendevo spingere un media soltanto: es solo Cd, solo Sacd, solo vendite di liquida etc.
    Evidentemente non sono stato chiaro abbastanza

    Peraltro le case sono interessate solo a fare profitto e quindi ogni strada sarebbe buona x loro. Ma in questo momento non si capisce bene qual'è
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    Messaggio Da Fausto Dom Mar 11 2012, 16:31

    pluto ha scritto:Intendevo spingere un media soltanto: es solo Cd, solo Sacd, solo vendite di liquida etc.
    Evidentemente non sono stato chiaro abbastanza

    Peraltro le case sono interessate solo a fare profitto e quindi ogni strada sarebbe buona x loro. Ma in questo momento non si capisce bene qual'è

    Sei stato chiarissimo!
    Solo che avevi scritto una media ....
    Visto che si rifletteva di numeri mi era venuto un pallido dubbio ....
    Però ora è chiarissimo!
    Condivido il tuo pensiero soprattutto in merito all'incertezza del momento.
    Ciao.
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    Messaggio Da lizard Lun Mar 12 2012, 11:07

    Pazzoperilpianoforte ha scritto: Anno 1990

    Cassetta 46%
    CD 45,8%
    Cassetta single 3,4%
    Video musicali 2,3%
    45 giri 1,3%
    Lp 1,1%
    CD single 0,1%

    Dieci anni dopo si vede chiaramente come l'Lp sia stato soppiantato nell'ascolto domestico dal CD, ma il cD non è ancora diventuto il suppurto universale per l'ascolto in casa e a spasso. La cassetta in tal senso tiene ancora banco, anche perché evidentemente i lettori portatili di CD sono ancora cosa futurista. Nasce la diffusione di video musicali.


    la cassetta teneva banco non tanto per la sua universalità,ma per il fatto che l'elevato prezzo del CD comportava come conseguenza il prestito o l'affitto del supporto stesso e la successiva registrazione su nastro magnetico.
    e tra l'altro si sentivano anche meglio !
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    Messaggio Da bigstone Lun Mar 12 2012, 12:43

    Dalle presenze nel negozio di dischi credo prorpio che il vinile crescerà un po, non diventerà certo il supporto per antonomasia ma qualche punticino può recuperarlo, il futuro è della liquida non fosse altro per la comodità ma non mi convince il non avere un supporto fisico un oggetto che puoi vedere e toccare.
    Bisogna anche riflettere che le ultime uscite in vinile si dividono in tre categorie solo vinile, vinile + cd, vinile + mp3 320kpps e sono sempre maggiori queste ultime due, altro segno d'indecisione Gli ultimi 40 anni discografici: riflessioni. 528114
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    Messaggio Da lizard Lun Mar 12 2012, 13:20

    il vinile non morirà mai,semplicemente per il fatto che,a differenza degli altri supporti,non è replicabile.
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Lun Mar 12 2012, 17:42

    lizard ha scritto:
    la cassetta teneva banco non tanto per la sua universalità,ma per il fatto che l'elevato prezzo del CD comportava come conseguenza il prestito o l'affitto del supporto stesso e la successiva registrazione su nastro magnetico.
    e tra l'altro si sentivano anche meglio !

    Si, mai nei bilanci in questione si parla di nastri preincisi.

    Quello che dici tu era fuori dalla torta del mercato dei supporti preincisi, di cui parlano i sondaggi in questione, allo stesso modo di come oggi lo è il download illegale. Certo nel '90 molti CD venivano portati in giro in cassetta, ma quello che conta è che metà degli acquirenti in quegli anni preferiva comunque la cassetta preincisa al CD perché, probabilmente, l'uso che ne faceva in casa era relativo e la cassetta a spasso era ancora più comoda e più praticabile, non solo più economica

    Sul fatto che una copia analogica possa essere minore dell'originale digitale ho forti dubbi... ma de gustibus... Gli ultimi 40 anni discografici: riflessioni. 650957

    Farei attenzione a dire poi che un supporto non può morire... siete sicuri che tra cinquant'anni esisterà ancora il vinile? O già che ci siamo, la musica come la intendiamo ora?

    Comunque ad oggi il vinile potrebbe aumentare in percentuale il fatturato solo se crollassero ulteriormente gli altri supporti fisici o liquidi: allo stato attuale la capacità produttiva di vinili è finita, e non tale da farne facilmente salire il prodotto realizzato. OLtre un certo limite l'aumento di richiesta farà solo levitare i prezzi....


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    Messaggio Da pluto Lun Mar 12 2012, 18:24

    Pazzoperilpianoforte ha scritto:

    Comunque ad oggi il vinile potrebbe aumentare in percentuale il fatturato solo se crollassero ulteriormente gli altri supporti fisici o liquidi: allo stato attuale la capacità produttiva di vinili è finita, e non tale da farne facilmente salire il prodotto realizzato. OLtre un certo limite l'aumento di richiesta farà solo levitare i prezzi....

    Sul resto sono d'accordo Vito. Su questo punto in particolare ho qualche dubbio. Il vinile è l'unico media che negli ultimi 2 anni ha avuto un incremento vendite molto interessante in termini percentuali (visti i numeri bassi di partenza) al punto da far ripartire diverse produzioni (vedi RR x esempio)

    Sono convinto che il vinile sia scorporato dagli altri media. Esiste una domanda di nostalgici, alimentata da pochi produttori di alta qualità che lavorano sulla pubblicità a livello riviste etc.
    Finchè ci sarà questa piccola domanda, allora ci sarà anche una qualche produzione. E teniamo conto che parliamo di 25 euro in su. Ca 36/40 euro x i migliori dischi.

    Ovviamente stiamo raschiando il fondo del barile x soddisfare questa domanda.

    Quello che non vedo è la direzione futura. Perlomeno vedo I-tunes e le sue vendite ma finora null'altro. Forse se Apple decidesse di entrare in forze sulla liquida di qualità, potrebbe cambiare qualcosa in un senso o nell'altro.
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Lun Mar 12 2012, 19:56

    Ripeto: non è un problema di domanda, è un problema di offerta.

    Gli stabilimenti che sono in grado di produrre vinile sono rimasti in pochissimi, e non è possibile riescano nemmeno a raddoppiare le produzioni attuali. Quindi se anche il numero di amanti del vinile raddoppiasse, la produzione non riuscirebbe a raddoppiare, e si assisterebbe ad un inevitabile aumento dei prezzi.

    Ricordiamoci inoltre che non si producono più torni di incisione, registratori a bobine analogici, ecc. ecc.

    Stiamo sempre parlando di produzioni di nicchia esclusiva (sotto l'1,5% in un mercato molto piccolo): difficile che si riesca a far ripartire l'industria che realizza i mezzi di produzione di questi dischi senza i quali non possono nascere nuove fabbriche...


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