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    Messaggio Da DigiDavidex Ven Ago 10 2012, 21:48

    Apple, allarme privacy: "iPhone e iPad registrano i movimenti degli utenti"

    http://www.adnkronos.com/IGN/News/CyberNews/Apple-allarme-privacy-iPhone-e-iPad-registrano-i-movimenti-degli-utenti_311930587360.html

    ultimo aggiornamento: 21 aprile, ore 16:23
    Roma - (Adnkronos) - La scoperta fatta da due ricercatori è subito rimbalzata su siti e blog: il sistema operativo dei dispositivi Apple tiene traccia delle coordinate geografiche degli utenti, salvando i dati in un file nascosto, presente anche sui computer sincronizzati, che resiste a backup e formattazione

    Roma, 21 apr. (Adnkronos) - Il sasso l'hanno lanciato due ricercatori di O'Reilly media e in breve i cerchi si stanno allargando a tutto l'oceano del web, amplificati da blog, forum e siti specializzati. I due esperti, Alasdair Allan e Pete Warden, hanno scoperto che gli iPhone e gli iPad versione 3G, a partire dalla versione 4 dell'iOS, il sistema operativo dei dispositivi Apple, sono in grado di tenere traccia dei movimenti e delle coordinate geografiche degli utenti, salvando i dati in un file nascosto.
    I due dicono di non essere sicuri del perche' la Apple abbia fornito i propri dispositivi di questa possibilita' di geolocalizzazione degli utenti, ma sostengono che la scelta dell'azienda di Cupertino sia stata intenzionale, poiche' il file nascosto viene mantenuto attraverso i backup e resiste alle formattazioni. I due esperti denunciano che "la presenza di questi dati sugli iPhone e gli iPad ha delle implicazioni sul fronte della sicurezza e della privacy".
    Dopo aver contattato i responsabili della Apple, Allan e Warden sostengono di non avere ancora avuto risposta alle loro domande. A rendere la questione ancora piu' grave, proseguono i due esperti, il fatto che il file contenente i dati con gli spostamenti degli utenti, denominato "consolidated.db", "non e' ne' criptato, ne' protetto" ed e' presente anche sui computer con i quali sono sincronizzati gli iPhone e gli iPad.
    Il rischio, per Allan e Warden, e' il file possa cadere nelle mani sbagliate, consentendo a chiunque riesca ad accedere ai dispositivi, di "sapere dove siete stati nell'ultimo anno", vale a dire, dal lancio del sistema operativo iOS4.


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    Messaggio Da DigiDavidex Dom Ago 12 2012, 13:30

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/11/google-spia-utenti-apple-attraverso-safari-multa-da-225-milioni-di-dollari/323577/

    [b]Google ‘spia’ gli utenti Apple con Safari: multa da 22,5 milioni di dollari[/b

    Un codice del browser di Cupertino ha permesso al motore di ricerca di installare un cookie all’insaputa degli internauti. La questione si è chiusa con una sanzione record ma senza ammissione di colpa. E Microsoft ne approfitta per rilanciare Explorer "che tiene conto della privacy"

    Ammonta a 22,5 milioni di dollari la multa inflitta a Google dalla Federal Trade Commission per i problemi di privacy legati a Safari, il browser di casa Apple. Per alcuni mesi a cavallo tra il 2011 e il 2012 Google avrebbe infatti inserito in Safari, a insaputa degli utenti, un cookie con cui teneva traccia dei movimenti su internet degli utenti Mac, iPhone e iPad. A segnalarlo è stato il Wall Street Journal attraverso un rapporto che ha fatto esplodere una vera e propria bomba mediatica intorno al mese di febbraio.

    L’inchiesta evidenziava come Google avesse sfruttato un exploit (un codice che utilizza le vulnerabilità di sistemi operativi e applicazioni, ndr) nel codice di Safari per forzare il browser di Cupertino ad accettare un cookie passivo, senza alcun intervento dell’utente e in barba alle impostazioni che in automatico non permettevano questa pratica. Safari sarebbe stato messo nelle condizioni di non riconoscere il cookie come estraneo ma come inviato direttamente da Google e per questo sicuro. In realtà l’applicazione teneva conto della navigazione degli utenti senza che gli stessi ne fossero consapevoli: a riprova di questo aspetto è stata la grande sorpresa dei clienti Apple, completamente ignari di quanto stava accadendo. La notizia appena diramata ha sorpreso sia utenti che addetti ai lavori ma è stata immediata la risposta di Google che ha cercato di stemperare la questione: “Il Wall Street Journal ha descritto in modo eccessivo quello che è successo perché abbiamo solamente usato una caratteristica di Safari per dare agli utenti alcune funzionalità, già abilitate da chi si era loggato in Google. In ogni caso è importante sottolineare come questi cookies pubblicitari non raccolgano informazioni personali”.

    Decisamente diversa invece la posizione tenuta dalla EFF (Electronic Frontier Foundation) che si è scagliata contro il colosso di Mountain View accusandolo di aver infranto la privacy dei suoi utenti. Per Microsoft invece è stata un’occasione ghiotta per infliggere una piccola stoccata ad Apple grazie ad un comunicato a firma di Ryan Gavin in cui si invitavano gli utenti a passare a Internet Explorer 9 sottolineando come Microsoft “tenga alla privacy dei suoi utenti”. Il caso mediatico, che ha fatto discutere i vertici delle aziende ma che non sembra aver intaccato più di tanto la sicurezza dei navigatori, giunge ora ad una conclusione che, se da una parte vede protagonista una multa record, dall’altra non sembra aver convinto tutti.

    La multa di 22,5 milioni di dollari è attualmente la pena pecuniaria più alta che sia mai stata inflitta dalla Federal Trade Commission ad una sola azienda, anche se la cifra sarebbe il risultato di un accordo raggiunto congiuntamente con i dirigenti di Big G. Il pagamento della multa, se pur di cifra consistente, non causa infatti per l’azienda un buco di bilancio ma nasconde al suo interno la “non ammissione di alcuna colpa” da parte di Google. Fedina pulita, rimozione dei cookies incriminati, multa pagata ed è praticamente come se nulla fosse successo. Per Jon Leibowitz, presidente della Federal Trade Commission, “la multa invia un chiaro messaggio a tutte le aziende: non importa quanto si è grandi o piccole, quello che veramente importa è che tutte devono mantenere le promesse fatte con i consumatori in termini di privacy”. Di diverso avviso invece John Simpson, direttore del Progetto Privacy per la Consumer Watchdog che ha dichiarato: “Mentre 22,5 milioni di dollari rappresentano un record per la Ftc, allo stesso tempo sono assolutamente insufficienti se si considera che Google ha rifiutato di ammettere eventuali responsabilità o illeciti. La Commissione ha permesso a Google di comprarsi una via d’uscita per un importo che probabilmente è inferiore a quello che spende per i pranzi dei suoi dipendenti e facendolo senza alcuna ammissione ha commesso un errore”.

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    dopo queste 2 notizie, se dovrò prendere un telefono nuovo, di sicuro avrà Symbian e non un Android o windows o ios.... ma se riesco a ritrovare quelle 3 pile per quel vecchissimo Motorola, prenderò quello visto che prende molto meglio di quelli di adesso e funziona pure meglio... chi se ne frega di internet, gps, giochi... applicazioni che non servono a niente. il telefonino serve solo per chiamare e mandare messaggi


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