Voi confermate?
In parte anch'io credo ci sia un cambio di atteggiamento.
O meglio di resa,più o meno dignitosa.
Il tutto viene incorniciato da Lorenzo in una separazione,dura da digerire per molti,che deve essere fatta a priori , fra i due piani delle questioni tecniche e di quelle percettive,che non possono essere sommati,trattandosi di capre e cavoli,che al massimo faranno parte dello stesso piatto sapientemente cucinato.
Lorenzo,ovvio,si propone come cuoco,ma si rifiuta di mangiare al vostro posto il piatto che vi ha cucinato.Potete mangiarlo,se lo mangiate dovete giudicarlo.Potete anche farvene a casa da soli,ovviamente.
Lorenzo cita anche Einstein laddove dice che le macchine potranno risolvere qualunque problema un giorno,ma non potranno mai porne alcuno.
Frase da meditare,anche perchè non ne ho acchiappato completamente il senso di inserirla nel discorso che fà.Mentre il senso in assoluto è chiaro.
Sicuramente ciò che sà fare meglio l'uomo,nel suo specifico di animale,è risolvere problemi,e di porseli anche quando non ci sono,portandosi avanti col lavoro,con effetti non sempre desiderabili all'apparenza.
Così alcuni si lamentano e si chiedono perchè andare ad intricarsi nelle cose della natura invece di lasciare che essa faccia il suo naturale corso,come se l'uomo non ne facesse parte.L'equivalente di chiedere all'uomo di non comportarsi da uomo.
Come chiedere ad una parte della natura di arrestare quel corso che vorremmo scorresse libero.
Ora,sebbene abbia sempre seguito e condiviso gli scritti e i pensieri di Lorenzo,uno dei 4 motivi per cui compro la rivista su mensionata,mi rimane la curiosità di sapere se veramente intendiamo la stessa cosa quando parliamo specificamente di cavi.
Io credo ad esempio che,ma lui su questo punto non è esplicito,che i motivi per cui i cavi fanno la differenza è fisico,ma al momento clamorosamente ignoto.
Naturalmente si tratta di un fatto di fede,non nella scienza,ma in qualcosa di più grande,che quella comprende.L'uomo.
La scienza infatti è una disciplina basata sulla fede del determinismo che è una fede diffusamente umana.
roba nostra insomma,anche se una fede come c'è n'è tante,senza infamia e senza lode.
Da dove nasce allora l'accanito contendere,smussato o ancora acceso che sia?
Credo dal fatto che i tecnici siano convinti che tutto quello che c'è da sapere già si sà,e che per il resto si tratta solo di suggestione.
Naturalmente si è liberi di abbracciare la loro fede,perchè di altro non può trattarsi.
Si tratta comunque di un errore ricorrente.
Agli inizi del novecento tutti gli scienziati erano fermamente convinti che tutto quello che c'era da sapere in fisica era stato trovato.
Scendendo a questioni più spicciole non esistono ricerche serie (nel senso di ricerche finanziate) sui cavi audio.
Esistono invece molti seri studiosi che hanno sperimentato cavi per tutt'altro uso (per i quali finanziamenti ci sono) e che poco seriamente,esponendo i propri titoli,cercano di ripropinare quelle cose in salsa audio.Questo quando và bene,perchè non sempre i titoli ci sono,e soprattutto il titolo della fiducia in sè stessi in quanto liberi uomini dotati di naturale sistema percettivo.
E questo sembra al momento l'unico titolo probante,ma dannatamente latitante.
Per l'audiofilo sembra più naturale,sembra,ma non lo è,affidarsi a gurù,che a volte hanno l'aggravante di avere realmente titoli vari,piuttosto che avere il coraggio di mettersi in gioco con le proprie orecchie.
in fondo solo un dei tanti esempi di deresponsabilizzazione a cui siamo giunti rovinosamente fin qui.
La colpa è dei banchieri,dei politici,degli scienziati.
Solo gli uomini sono innocenti.
Ma perchè quelli che cosa sono?
Non siamo noi?
RIPRENDIAMOCI NOI STESSI.
Ciao,Sebastiano.