Fausto ha scritto:Interessante ma .... difficile da comprendere ....
Quantomeno per me.
Beh,diciamo anzitutto,che è strano il fatto che,chi considera i cavi facciano solo quello previsto dalla teoria,cioè equalizzare,
non apprezzino la flessibiltà che può fornire l'uso di cavi diversi.
Infatti invertire i cavi fra loro,cioè mettere quello fra sorgente e pre al posto di quello messo fra pre e finale,e viceversa,significa avere un piccolo equalizzatore.Perchè?
Perchè in questa operazione,cambiando l'ordine degli "operandi",i cavi,il risultato cambia.
Non vale cioè la proprietà commutativa,per quelli che capiscono un pò di matematica elementare.
Il problema posto da Fred è però fondamentale se vogliamo vedere nei cavi qualcosa di più di quello che ci dice la teoria,cosa su cui le nostre orecchie ci mettono qualche pulce in testa.
Il domandone è se esiste o esisterà mai il cavo "perfetto".
Io credo di no,ma non nei termini in cui di solito si pensa,cioè nei termini della teoria nota.
Credo però che quando riusciremo a saperne di più scopriremo che la variabilità ammessa sarà molto minore del prevedibile,e verterà principalmente sulla scena acustica,più che sull'equilibrio tonale.
Sarà un cavo che aiuterà a far suonare il diffusore per quello che è.
Ma qui ormai siamo nella fantacavologia,e qui mi fermo,perchè temo di averti confuso le idee ancor di più.
Ciao,Sebastiano