negli anni 80/90 lo sconto medio al negoziante era del 25+5+3 cioè a seconda di quanto frazionava il pagamneto diminuiva lo sconto, questo almeno per la stragransde maggioranza dei prodotti, poi ci stava qualcosa di italiano che per ovvi motivi di brand davano qualcosa di più per riuscire a entrare sul mercato, e si, a quei tempi gli italici erano prodotti quasi invendibili visto la provienienza nazionale
comiunque la conseguenza diretta era che quando entravi in un negozio nella migliore delle ipotesi riuscivi a farti scontare(e non sempre ci riuscivi) qualcosa come il 3% o al massimo il 5% ma dovevi essere propio un gran cliente
oggi invece sconti del 20% 30% 40% e anche oltre sono la regola, a parte qualche eccezzione, per questo quando compri non sai mai se sei un brodo a un furbo
ma siamo sicuri che con questi sconti si risparmi veramente?
io penso di no, questo tipo di sconto è figlio di un listino gonfiato a dovere per poi essere falsamente scontato
il mercato italico da parecchi anni ha subito questa involuzione, e la colpa è da attribuirsi un poco a tutti
il distributore che importa qualsiasi ciofeca pur di cercare di vendere, aumentando a dismisura i costi di gestione magazzino e scoperti bancari
e il poerello su chi deve scaricare queste cose?
sul rivenditore
il rivenditore se non ha uno sconto 50% 60% con pagamento a 1 anno nun compra perche trova sempre lo scontista che pratica il prezzo più basso e lo frega , tanto la professionalità in HIFI e inutile cercare di darselo a dintende nessuno la vuol pagare, si preferisce il super sconto
il povero acquirente finale non compra se non trova il super sconto o almeno non gli vene ritirato il gatto morto a cifre da capogiro, ma con questo sistema, siamo sicuri di riuscire a comprare al giusto prezzo?
secondo me no
e allora o ci teniamo questa sottospecie di mercato dove tutti abbiamo l'illusione di fare l'affare del secolo non consapevoli che invece buttiamo solo denari dalla finestra
opure copiamo dai tedeschi?
ovvero
1)l'importatore sceglie accuratamente cosa proporre facendo molta attenzione ad importare marchi che abbiano una certa sinergia tra di loro, in questo modo distribuisci meno roba ma vendi meglio al giusto prezzo e gli impianti sonano, e il mercato cresce
(adesso invece basta trova qualcosa da importare, mica conta nulla se poi vai al TAV e assembli una cagata e poi vendi poco e male)
2)operando come il punto uno si riesce ad applicare un ricarico congruo che copre le esigenze aziendali il cui importo è ricavato tramite una attenta indagine basata sulla effettiva capacita di vendita dei propi punti di distribuzione, e da li fa un programma annuale di importazione
3) quando la merce esce dal magazzino in banca è già arrivato l'intero importo
qua togliamo unaltra pesante voce alle spese improduttive che inesorabilmente alza i listini
4) arriva la merce in negozio
il negoziante ricarica un 50% (30+5 trasformando in sconto)
5)non esiste ritiro dell'usato
6) lo sconto e merce veramente rara e quando la trovi è molto scarsa
regolette semplici semplici ma se le riportiamo nel nostro mercato ci troviamo con listini tagliati di un buon 30/40%
ah... dimenticavo li insiste pure unaltro fattore che contribuisce a tenere bassi i listini
trattasi di pressione fiscale che a partire dalla sola IVA è di 4 punti più bassa poi metteteci tutto il resto..... ma su questo nun ci sperate
qua italici siamo
comiunque la conseguenza diretta era che quando entravi in un negozio nella migliore delle ipotesi riuscivi a farti scontare(e non sempre ci riuscivi) qualcosa come il 3% o al massimo il 5% ma dovevi essere propio un gran cliente
oggi invece sconti del 20% 30% 40% e anche oltre sono la regola, a parte qualche eccezzione, per questo quando compri non sai mai se sei un brodo a un furbo
ma siamo sicuri che con questi sconti si risparmi veramente?
io penso di no, questo tipo di sconto è figlio di un listino gonfiato a dovere per poi essere falsamente scontato
il mercato italico da parecchi anni ha subito questa involuzione, e la colpa è da attribuirsi un poco a tutti
il distributore che importa qualsiasi ciofeca pur di cercare di vendere, aumentando a dismisura i costi di gestione magazzino e scoperti bancari
e il poerello su chi deve scaricare queste cose?
sul rivenditore
il rivenditore se non ha uno sconto 50% 60% con pagamento a 1 anno nun compra perche trova sempre lo scontista che pratica il prezzo più basso e lo frega , tanto la professionalità in HIFI e inutile cercare di darselo a dintende nessuno la vuol pagare, si preferisce il super sconto
il povero acquirente finale non compra se non trova il super sconto o almeno non gli vene ritirato il gatto morto a cifre da capogiro, ma con questo sistema, siamo sicuri di riuscire a comprare al giusto prezzo?
secondo me no
e allora o ci teniamo questa sottospecie di mercato dove tutti abbiamo l'illusione di fare l'affare del secolo non consapevoli che invece buttiamo solo denari dalla finestra
opure copiamo dai tedeschi?
ovvero
1)l'importatore sceglie accuratamente cosa proporre facendo molta attenzione ad importare marchi che abbiano una certa sinergia tra di loro, in questo modo distribuisci meno roba ma vendi meglio al giusto prezzo e gli impianti sonano, e il mercato cresce
(adesso invece basta trova qualcosa da importare, mica conta nulla se poi vai al TAV e assembli una cagata e poi vendi poco e male)
2)operando come il punto uno si riesce ad applicare un ricarico congruo che copre le esigenze aziendali il cui importo è ricavato tramite una attenta indagine basata sulla effettiva capacita di vendita dei propi punti di distribuzione, e da li fa un programma annuale di importazione
3) quando la merce esce dal magazzino in banca è già arrivato l'intero importo
qua togliamo unaltra pesante voce alle spese improduttive che inesorabilmente alza i listini
4) arriva la merce in negozio
il negoziante ricarica un 50% (30+5 trasformando in sconto)
5)non esiste ritiro dell'usato
6) lo sconto e merce veramente rara e quando la trovi è molto scarsa
regolette semplici semplici ma se le riportiamo nel nostro mercato ci troviamo con listini tagliati di un buon 30/40%
ah... dimenticavo li insiste pure unaltro fattore che contribuisce a tenere bassi i listini
trattasi di pressione fiscale che a partire dalla sola IVA è di 4 punti più bassa poi metteteci tutto il resto..... ma su questo nun ci sperate
qua italici siamo