L'impianto di Fabio: back to basic

Ciao Fabio 
Innanzitutto grazie per l’invito, per me è stato un enorme piacere ritornare a casa Tua. 
Premetto che l’ospitalità di Fabio e di sua moglie Giovanna è ineguagliabile, sono di una estrema gentilezza e ti fanno sentire subito a tuo agio come fossi a casa tua. GRAZIE 
l’impianto di Fabio, è molto ben curato nei dettagli, molto ordinato e sito in una accogliente sala dedicata. 
Ho apprezzato molto i nuovi diffusori che sono ben abbinati con l’amplificazione. 
Mi è piaciuta anche la parte liquida ma ritengo a mio gusto che la sezione vinilica non ha eguali. 
A mio giudizio ho trovato tutto ben bilanciato tra loro traendo un suono molto avvolgente senza picchi di disturbo o di affaticamento nell’ascolto. 
Ciao Fabio 
A presto e complimenti

Il 2° impianto nella stanza del primo 

Approfittando del fatto che abbiamo sbaraccato mezza casa per lavori, ho fatto un po' di spazio e ho inserito (in via provvisoria) i componenti del "secondo impianto" nella stanza dedicata alla musica (che è anche il mio ufficio). 
Brevemente: ampli M.F. M3SI (nuovo) che in digitale / USB e phono non avevo mai ascoltato - solito tablet per Tidal con USB Audio pro e normale cavetto da stampante - piatto Rega planar2 preparato che credo di avere già descritto (braccio RB300 cablato straight wire + neutrik + Nagaoka MP200) - casse Tannoy mini autograph e cavi ... di recupero monster cable S16. Tutto all'insegna della semplicità. Impronta sonora calda, basso presente nonostante li woofer non ci sia o quasi    gamma alta definita ma non invadente. Zero asprezza. Questo sia col digitale sia con gli LP, quindi è senza dubbio dovuto all'impianto e in larga parte alla stanza, visto che nel salotto / cucina il suono è di molto peggiore  .

Finalmente "sento" il nuovo ampli Musical Fidelity: ottima macchina, buon stadio PH (solo MM ovviamente) e buona decodifica via USB. Tutto migliorabile con apparecchi esterni (pre phono + DAC) ma anche così suona molto bene senza sbattimenti, cavi da sistemare e tutto il resto. Per chi cerca un plug'n play ritengo sia un buon apparecchio; vale la pena il modello superiore se avete diffusori da pavimento o difficili da pilotare, per le minuscole Tannoy basta e avanza.
 
Discorso casse: per dei minidiffusori con un concentrico lillipuziano suonano eccome ! 
Finite in modo eccellente, unico problema il costo ormai fuori controllo (ho visto una coppia usata a 1500, azzz ... sul listino meglio non commentare).
Buon dettaglio e immagine, piacevoli da ascoltare a lungo, semplici da installare (40 cm dalla parete post. visto che il bass reflex deve "sfogare").

Un 2° impianto che non sfigura - in molte installazioni domestiche - come 1° e unico impianto. 

Grazie a chi ha condiviso le mie personali impressioni di ascolto e buona musica a tutti - CIAO

Una cambiamento "pesante" nel primo impianto, non tanto economicamente ma come filosofia.

Via il pre Jadis a valvole e dentro il Krell KRC-3 a stato solido 

Come mai questo cambiamento? Cosa hai notato nel Krell che lo Jadis non ti dava?

Ciao, Carlo.

Ciao Carlo - Dopo circa 6 anni di utilizzo posso dire che lo Jadis ha tutto quello che si può desiderare (a parte il telecomando e lo stadio phono).
Non è morbido o eufonico come alcuni valvolari, ha un guadagno eccezionale pur non avendo in / out bilanciati e suona piuttosto neutro.
Il Krell ha un migliore controllo / dinamica su tutta la gamma bassa, davvero abissale; per il resto ha la stessa dolcezza, compostezza e zero fatica di ascolto di un buon valvolare.

Ai primi ascolti direi che ci aveva visto giusto Ken Kessler, che aveva bonariamente preso in giro il grande D'Agostino (notoriamente refrattario, per non dire "contro", le valvole), 
scrivendo che con il KRC-3 Dan aveva creato un apparecchio dal suono ... valvolare, nel senso migliore del termine. 

E' stato un cambio non dettato da motivi di insoddisfazione. Mi è sembrata una ottima occasione per comprare questo apparecchio, esteticamente al 100% 
(sembra mai usato, il precedente e unico proprietario aveva due pre e due finali McIntosh e forse usava quelli), il negoziante ha ritirato volentieri lo Jadis, 
la differenza era modesta, tra qualche giorno è Natale 

A quasi 1 anno di distanza dall'ultimo cambiamento ho deciso per un nuovo DAC.

RME ADI-2 FS : cerco di capire tutti i menù e sotto menù (con davanti il manuale). https://www.rme-audio.de/adi-2-dac.html
Cmq. la danno già settata: colleghi una fonte (USB, coax, ottico), la riconosce e suona.
La maggior parte degli interventi sono probabilmente dedicati a chi ascolta in cuffia e a chi necessita correzioni di tono / EQ (parametrica) in ambiente.
Proverò ma sinceramente non mi servono ... credo sia invece utile testare gli effetti dei vari filtri, nel manuale dedicano pagine per mostrare le diverse risposte in freq. e altro.

Come suona ? Sono i primi ascolti ... direi bene con una nitidezza e una risoluzione precisa, anche troppo.
In particolare risolve situazioni strumentali intricate riuscendo a mantenere ben distinti i vari interventi, anche vocali, senza risultare affaticante. 
Oggi ci sono molti DAC ottimi, forse troppi: leggi bene di uno e dopo 5/6 mesi qualcuno lo ha già buttato, perché nel frattempo esce qualcosa che viene recensito come migliorativo. Boh ...   
Sto provando a pilotare direttamente il finale; per la prima volta capisco che con questi pre-DAC di ultima generazione si può fare, senza indurire la resa generando fatica di ascolto.
Capisco che se un appassionato ascolta solo digitale, basta uno streamer (o un laptop / PC), un buon pre-DAC e 2 casse attive di ottima qualità (diciamo da 1.500 euro cadauna a salire).
Avrà un signor impianto restando sui 5K euro cavi compresi (senza esagerare ).
Fino a ieri mi sembrava una eresia, la negazione dell'HiFi tradizionale. 
Oggi non la penso più così. Tutto si complica se ascolti anche il vinile, ma so di pre-DAC dotati di ingresso analogico (per un pre phono).