PX4. Libidine di fine anno per HD800 e Denon D7200

E' venuto oggi un vecchio amico. Un geniale ingegnere della Valle d'Aosta. Adora l'opera. Volevo fargli sentire qualcosa di particolare. Ho preso due PX4, due ferri Hashimoto, due Coleman, due zoccoli al silicone, pochissimi componenti. Il piatto Ha sortito l'effetto previsto. La mascella è cascata ascoltando la HD800

Sembra una ricetta di cucina...pochi ingredienti ma tuti di ottima qualità...cucinati a dovere da mani esperte...et voilà il piatto è servito!

Ecco. Voleva essere solo un assaggio molto istruttivo. Ascoltare pochissimi componenti con solo due tubi gioiello (anche a discapito della pressione massima fornibile) potrebbe essere per molti un'esperienza semplicemente mistica. Lo sto ascoltando anche ora. Non sono di primo pelo ma devo ammettere che l'esperienza lascia il segno. Adesso, andando indietro come ci si raccontava in un'altra discussione, si proverà a ragionare su uno stadio driver che non snaturi il bello che si ascolta ora. Le vere difficoltà iniziano adesso.
L'accostamento alla cucina è assolutamente pertinente. Qualche volta ci vorrebbe una sorta di scuola alberghiera anche per realizzare in modo vagamente decente i monotriodi

Mio caro Chef,
attendo un invito presso la tua cucina per gustare i tuoi manicaretti

Sono dischi non esattamente da monotriodo ma che, in cuffia, risultano massimamente godibili. Non ricordavo la HD800 capace di regalare simili prestazioni.

Carloc, se verrai a trovarmi, devo cercare un tappeto rosso.    

Nell'aria "scherza Infida" dall'Ariodante, Lorraine Hunt Lieberson è da pelle d'oca.

A breve, proverò due enormi trasformatori d'uscita in metglass per la Denon AH D7200. Devo solo risolvere un problema. Sono troppo grandi. Dovrò realizzare una sorta di "soppalco" in alluminio.

Per rendere l'idea: un ferro e una Klangfilm KL72406

Ehehehehe...giochi con i pesi massimi

Purtroppo, gli Hashimoto, anche se impiegati da un noto artigiano francese in contesti simili, non sono, dal punto di vista strumentale, esattamente il massimo.
Si può fare molto meglio.

mariovalvola ha scritto:Purtroppo, gli Hashimoto, anche se impiegati da un noto artigiano francese in contesti simili, non sono, dal punto di vista strumentale, esattamente il massimo.
Si può fare molto meglio.

L’importante è che si possa ancora fare, cioè che si trovino ancora Ferri degni di tale nome magari anche di produzione attuale.

sempre detto io: pochi ma buoni

appropo' di pesi massimi, i due enormi trafi del 2A3 mi hanno piegato il telaio dovro' anch'io trovare una soluzione ma sara' piu' complicato visto che l'ampli e' gia' assemblato........

phaeton ha scritto:sempre detto io: pochi ma buoni

appropo' di pesi massimi, i due enormi trafi del 2A3 mi hanno piegato il telaio dovro' anch'io trovare una soluzione ma sara' piu' complicato visto che l'ampli e' gia' assemblato........

Bisognerebbe pensare a realizzare l’ampli su 3 telai: alimentazione, amplificazione, trasformatori di uscita.

Ovviamente, il problema maggiore diverrebbe il collegamento tra telai.

In questo gioco, i veri pesi massimi sono i dischi e le due PX4. Questi gioielli sono semplicemente irripetibili.

mariovalvola ha scritto:Purtroppo, gli Hashimoto, anche se impiegati da un noto artigiano francese in contesti simili, non sono, dal punto di vista strumentale, esattamente il massimo.
Si può fare molto meglio.

beh, "noto"... non esageriamo, lo conosciamo in quattro gatti

anche lui dopo un periodo sperimentale ha abbandonato gli Hashimoto, li usa solo su alcuni specifici progetti custom molto particolari con la R120.
adesso come upgrade  rispetto agli standard (fatti custom dalla Hexacom) usa quelli che ha sperimentato col mio 2A3 (maledetto, e continua a non volermi riconoscere le royalties ) realizzati con un double C core UHiB e primario (o secondario...boh, non ricordo piu') in argento, fatti custom da un certo Mr Tessier in Francia (molto probabilmente sono una copia degli equivalenti AN).

mariovalvola ha scritto:In questo gioco, i veri pesi massimi sono i dischi e le due PX4. Questi gioielli sono semplicemente irripetibili.

cosa ne pensi della reissue EML?

carloc ha scritto:

Bisognerebbe pensare a realizzare l’ampli su 3 telai: alimentazione, amplificazione, trasformatori di uscita.

Ovviamente, il problema maggiore diverrebbe il collegamento tra telai.

o almeno dividere ali e ampli.... mettere 30kg di trafi su un telaio tutto sommato "normale" non e' saggio, e qui il francese mi ha un po' deluso.

Proprio il fatto che li utilizzasse con le R120, che come Rp e correnti non è così dissimile da una 2A3, mi ha fatto sovrastimare le performances del ferro. Hashimoto, al contrario di Tango, è piuttosto "ermetica" su alcuni dati. Scriverò al Sig. Isao Asakura. Spero che faccia arrivare il feedback direttamente ad Hashimoto.
In questo caso devo riconoscere che Lundahl è più seria
http://www.lundahl.se/wp-content/uploads/datasheets/2765.pdf
Indica chiaramente la massima tensione al primario a 30Hz.

Innegabilmente, EML lavora bene. Forse, per certi aspetti potrebbero essere anche migliori delle vecchie ma, purtroppo, NON possono essere come le GEC.

mariovalvola ha scritto:Innegabilmente, EML lavora bene. Forse, per certi aspetti potrebbero essere anche migliori delle vecchie ma, purtroppo, NON possono essere come le GEC.

Il problema è di reperire le GEC...magari a prezzi umani.

se non ricordo male (potrebbe essere, e' passato del tempo) il franzoso mi diceva che con la R120 alla fine usava solo i primari in serie e i secondari in parallelo, e con una Ia di 20mA aveva misurato piu' di 90H, ma non ricordo la THD a 20Hz.....
anche secondo me Lundahl e' quella piu' chiara nei datasheet, forse perche' non ha nulla da nascondere

per la px4, non e' che EML la regala, una coppia sta 700 bigliettoni..........

Le PX4 GEC, le pagavi care anche 15 anni fa. In Italia, oltretutto, ce ne sono state sempre pochissime. In UK hanno sempre saputo bene cosa vendevano.

tipo queste? http://www.tubezone.co.uk/product/px4-gec-tube-straight-bulb/
1000£ per una coppia

ma quando dici GEC intendi anche OSRAM Marconi?

Anche se non ne ho avute molte per casa ( una decina) direi che le migliori sono sempre Osram e GEC. Non ho mai analizzato fabbriche e marchi. Molte paiono costruite con gli stessi componenti. Posso solo dire che quelle marchiate Marconi, sono sempre buone ma lievemente peggiori anche solo per qualche anomalia meccanica. Ripeto: non ho mai approfondito la cosa.
I tubi che hai linkato parrebbero usati. Oltretutto, non fanno vedere bene lo stem.