Non si riesce a fare un giro in città stamani, oggi vivono i morti e con essi la solita ipocrisia dei vivi. La fila per il cimitero è chilometrica, facce compunte, liti tra i soliti furbetti del sorpasso.Non sono mai andato nelle città dei morti e mai ci andrò. Le mie disposizioni prevedono l'incenerimento del cadavere e lo spargimento dei resti in campagna, imito Pirandello e come Lui penso che si muore davvero quando scompaiono tutti quelli che possano, in qualche modo, ricordarci con affetto. Io ho un cimitero dentro da visitare sempre, ogni giorno..mia madre, mio nonno, cugini, amici carissimi...oggi è solo una fastidiosa giornata di traffico, esibizione del vestito "buono", visita alla cappella monumentale o alla fossa comune. Anche per i morti esistono le discriminazioni sociali, fortunatamente loro se ne fottono..i vivi no, esternano la ricchezza o la povertà anche attraverso i cadaveri delle persone che hanno amato o ancora amano, c'è la lacrima d'oro e quella di mirra nelle macchine scintillanti di lusso o arrabattate dalla povertà.
Al cimitero, tutti..o quasi, a trovar cadaveri devastati dalla decomposizione e ancora una volta violentati dall'ipocrisia dei vivi.
Mi perdoni chi non la pensa come me.