Camelia ha scritto: Pazzoperilpianoforte ha scritto:Comunque non fate muro contro Camelia. Credo che le cose che dice le dice con verve molto meno polemica di quello che ci immaginiamo.Però in questo periodo siamo tutti un pò nervosetti. Mi faccio anch'io un esame di coscienza ed invito tutti, me compreso, ad una maggiore calma. L'escalation dialettica è sempre in agguato
Ciao
Caro Pazzo per il Pianoforte, mi ha rincuorato il fatto che abbia notato anche tu questa cosa e che non è quindi solo una mia esclusiava "impressione"... mi sentivo quasi sotto il tiro dei cecchini e ti assicuro che è una cosa che non mi piace affatto.
Ho letto anche la successiva risposta di Pavel (dove dice di chiarirsi come tra te e lui) ma come avrai visto io ho cercato di farmi capire dando delle risposte che mi si chiedeva ma avrai notato che a poco servono i miei sforzi.
Poi credo che cmq il mio modo di scrivere non riesca assolutamente ad essere compreso da molti.
Tanto che, più volte, ho riflettuto se continuare a postare o andarmene per evitare ad Air tutta la "maretta" che si veniva a creare e per evitare quegli infiniti chiarimenti che, tanto, difficilmente vengono compresi.
In tutto quello che scrivo non c'è una parola di polemica; è semplicemente un modo differente (molto) di esprimersi da quello della maggior parte di voi. Credo sia inutile chiedere perdono, io purtroppo scrivo così e non riesco a cambiare ciò che sono, altrimenti non sari me stessa.
Cmq ripeto (per gli altri che stanno leggendo) che NON c'è polemica ma solo parole che esprimono concetti che cerco di trasmettervi oppure uso, - ed è qui il problema -
nell'unico modo che ho nell'esprimermi, per rispondere e chiarire quello che non comprendete nel mio scritto e alla fine pare che io riesca solo a NON farmi comprendere ugualmente.
Un Saluto,
Camelia @}->---
Secondo me una parte delle incomprensioni che scattano quando si legge i tuoi post, Camelia, è proprio dovuto al fatto che poche donne scrivono nei forum di Hi-Fi e che, soprattutto, grande parte del senso della comunicazione femminile è di tipo empatico, più che dialettico.
Le donne usano non tanto la struttura del discorso quanto l'atteggiamento verbale/corporeo (sorridendo, rimanendo fisicamente rilassate, guardando negli occhi con cordialità) per comunicare la mancanza di aggressività. ATTENZIONE: non sto assolutamente parlando di seduzione. Le donne usano questi strumenti comunicativi anche con le altre donne (o non li usano se hanno antipatia per loro
). L'uomo è invece più centrato sul linguaggio, anche per manifestare l'aggressività: non è che manchi degli altri strumenti comunicativi, ma se ne serve tipicamente meno.
Privati dell'empatia come su un forum, temo che tra uomo e donna sia la donna ad avere maggiori complicazioni nell'essere compresa, anche perché in generale su forum "maschili" alle forme sintattiche che non fanno continuamente ricorso ad una retorica di tipo sdrammatizzante e/o scherzosa si tende sempre ad attribuire un tono critico.
Io credo che semplicemente Camelia non attribuisca alle riviste il ruolo di guida, di riferimento, nel settore commerciale del quale si occupano. Le ritiene un semplice strumento informativo (se vogliamo alcuni direbbero pubblicitario, ma informare è sempre pubblicizzare, cioé rendere pubblico), ma anche artefatto, cosa ,oggetto da apprezzare e valutare per l'impaginazione, la carta, la veste tipografica.
Camelia apprezza delle riviste:
1. L'oggetto rivista in sé come artefatto. Il valore che hanno come realizzazione umana che segue norme estetiche. Indipendentemente da quello che dicono;
2. La rivista come mezzo di informazione (quale prodotto esiste, come funziona);
3. Il rapporto col testo scritto stampato invece che con il monitor di un computer. Anch'io credo che la lettura da cartaceo sia più completa, meditata, approfondita che quella da un monitor (e ci sono innumerevoli studi che dicono che l'informazione in rete per arrivare ed essere letta deve essere superficiale e sintetica perché altrimenti nessuno la legge, cosa che è esattamente opposta alle regole del messaggio stampato).
Camelia
non cerca come prima cosa nelle riviste:
1. L'obiettività. Perché non crede che esista in qualunque mezzo di informazione;
2. La capacità di essere esaurienti, perché sa che chiunque che pubblica fa una scelta ed ogni scelta implica tralasciare qualcosa;
3. Una guida di riferimento per i propri comportamenti di acquirente.
Questo non significa che Camelia magari continuerebbe a comprare una rivista ben fatta tipograficamente se magari fosse assolutamente inutile come mezzo informativo, o che magari smetterebbe di comprare una rivista ottima dal punto di vista informativo se tipograficamente fosse mediocre. Però Camelia parte dal presupposto che chi scrive in parte mente sempre, o comunque racconta solo la sua verità. Magari quando camelia deve scegliere un prodotto, quindi, chiederà più all'amico che ha usato quel prodotto(amico di cui si fida) che affidarsi in tutto a quello che dice un redattore di rivista.
Io direi che il vero problema dell'HI-Fi è che esiste un nutrito gruppo di audiofili che sono disposti a seguire chiunque sventoli una bandiera di attendibilità ed imparzialità, perché credo che costoro abbiano scarso senso critico e grande incapacità di ricerca personale di comprensione dei fenomeni. Quindi basta che il redattore Pinco dica che l'oggetto X suona da Dio e questa diventa verità assoluta, senza che loro abbiano mai ascoltato l'oggetto. O magari hanno ascoltato l'oggetto,
ma non sono assolutamente in grado di dire se l'oggetto suona bene o male, quindi si affidano al giudizio di qualcun altro, cioé il recensore, e lo ripetono a pappagallo. Guardate che all'italiano succede di continuo questa cosa, in tutti i campi dell'esistenza, politica compresa. DEtto in termini semplici: l'uomo italico, in maniera più sostanziosa che l'uomo di altri paesi occidentali (che comunque non sono certo esenti da questo fenomeno perché fa parte della specie umana), procede quasi esclusivamente non per conoscenza ma per stereotipo.
Ma qui il discorso ci porta lontano...
Chiedo scusa a Camelia se ho interpretato male quello che voleva dire, ed in tal caso la invito a correggermi. Ma se è questa la sua opinione non mi sembra cosa né polemica né incomprensibile. Forse si potrebbe dire che parte da un assunto di base (quello che un redattore ha scritto non è mai verità assoluta, quindi non può mai essere "alla cieca" ritenuto autorevole) che per molti di noi è un punto di arrivo dopo molte delusioni e magari per lei è semplicemente il punto di partenza.
Ciaociao