Nell'ultimo numero in edicola di Audioreview, nello specifico il 341 di marzo 2013, a pag. 130 c'è un interessantissimo articolo dell' Ing. Renato Giussani sui cavi di interconnessione.
L'ultimo capoverso a pag. 131 così recita:
"Da questi risultati possiamo dedurre che nessun cavo di segnale sbilanciato impiegato in un impianto hi-fi domestico è in grado di introdurre variazioni timbriche udibili di alcun tipo, quali che siano gli apparecchi che vengono collegati e quale che sia la lunghezza del cavo stesso, almeno fino al limite dei 10 metri. A questo punto rimarebbero da spiegare le percezioni d'ascolto, spesso differenti da un cavo e l'altro, che vengono correttamente riportati da molti appassionati.
.....Traduzione: ciò che noi crediamo di "sentire" è il risultato di una elaborazione mentale che si presenta al nostro io cosciente sotto forma di "percezione" e che avviene utilizzando una lunga serie di stimoli provenienti da tutti i sensi nonché da un magazzino di dati contenuti nella nostra memoria e dipendenti dalle nostre esperienze precedenti."
Buona domenica
L'ultimo capoverso a pag. 131 così recita:
"Da questi risultati possiamo dedurre che nessun cavo di segnale sbilanciato impiegato in un impianto hi-fi domestico è in grado di introdurre variazioni timbriche udibili di alcun tipo, quali che siano gli apparecchi che vengono collegati e quale che sia la lunghezza del cavo stesso, almeno fino al limite dei 10 metri. A questo punto rimarebbero da spiegare le percezioni d'ascolto, spesso differenti da un cavo e l'altro, che vengono correttamente riportati da molti appassionati.
.....Traduzione: ciò che noi crediamo di "sentire" è il risultato di una elaborazione mentale che si presenta al nostro io cosciente sotto forma di "percezione" e che avviene utilizzando una lunga serie di stimoli provenienti da tutti i sensi nonché da un magazzino di dati contenuti nella nostra memoria e dipendenti dalle nostre esperienze precedenti."
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