iano ha scritto:E lasciamo perdere anche il contenuto dell'articolo.
O no?
Giussani ci dice che il cavo influisce quanto più l'accoppiamento fra componenti collegato è sbagliato,e che comunque influisce poco e niente,con grafico di misure a supporto.
Poi ci dice che le nostre percezioni (effetto) provocate dai segnali provenienti dall'esterno (causa) non hanno una relazione "lineare" in quanto l'effetto è intermediato da una elaborazione cerebrale del segnale ricevuto,e tale elaborazione è influenzata anche da fattori culturali.
Banalizzando ci dice suona più il colore di un cavo che il cavo stesso,con esperimento a supporto anche per questo fatto.
Quindi la conclusione è che non ci sono le differenze che sentiamo,anche se le sentiamo.
Questo ovviamente,anche se lui non lo dice,vale anche per le casse che lui progetta.
Ma per quelle ,come si sà, esistono misure che ci danno conto delle sensazioni,senza che l'elaborazione cervellotica del segnale faccia scherzi questa volta.
Per inciso,io le casse di Giussani le ho ascoltate e non ho nulla da eccepire sulla loro qualità e sulla bravura del progettista,senza che mi sia venuto in mente che fosse tutta una suggestione,il che,come dice Giussani non sarebbe da escludere,se non ci fossero misure a sostegno.
Detto in altri termini,Giussani non ascolta con le orecchie,ma con le misure.
Ma l'argomento dell'elaborazione cervellotica in effetti smentisce ciò che Giussani afferma e gli si rivolta contro.Non è che le suggestioni funzionano a senso unico,o no?
E se gli audiofili sentono le differenze vuol dire che esse sono il risultato dell'elaborazione
dei segnali sensibili ricevuti fatti da cervelli diversi,ma che posseggono basi comuni decise dell'evoluzione,e che se è vero che un giapponese ci sente diverso da un americano,dato che fattori culturali si affiancano nell'elaborazione cervellotica,determinando differenze nella percezione,è pure vero che gli audiofili che dicono di sentire differenze sono in Giappone,non meno che in America.
Le ossidazioni dei cavi e l'inefficace schermatura in relazione all'inquinamento elettromagnetico,che Giussani indica come soli possibili colpevoli(effettive cause reali) delle differenze all'ascolto relativamente a cavi di segnale è un argomento vuoto.
In fatti gli audiofili non ascoltano il loro solo impianto,ma diversi impianti,in diversi ambienti,con diversi cavi,ed è chiaro che quando dicono che sentono differenze lo dicono avendo fatto la media fra tutto ciò che hanno ascoltato.
Quanti cavi arrugginiti ci saranno e quanti ambienti così gravemente infestati da fantasmi elettromagnetici?
Anche qui le misure ci danno valori veramente irrisori.
Adesso aspettiamo la seconda puntata sui cavi di potenza.
Ciao,Sebastiano
Si ,vecchio mio...
non sono voluto entrare nel merito dell'articolo perche' credo che una cosa del genere non funzioni su una rivista di alta fedelta' che escie nel 2013....
estremamente diseducativo .
ovvio che come autocostruttore ho certamente piu' esperienza ,nel mio campo, di Giussani perche' io so che cosa comporta e quanto possono essere macroscopiche le variazioni a livello di suono create da un cavo,e lo so a cusa di errori fatti nella progettazione..
notate ho detto macroscopiche.sui prodotti finiti e in commercio difficilmente le si possono riscontrare perche' se un prodotto deve essere venduto deve andare bene sul maggior numero di impianti quindi il suo carattere dovrebbe comunque tendere a zero.
ma chi li ha costruiti sa che se vuole il carattere puo' essere anche + / - 10 ....
e allora la storia dei colori dei treni va a farsi benedire solennemente...
il discorso sull'ossido e i campi elettromagnetici e' roba davvero da principianti e io credo che ci voglia coraggio e incoscienza a pubblicare roba del genere.
come vedi,il piccolo paragrafo sulla percezione umana,momento bellissimo e il migliore dell'articolo,e' stato sapientemente interpretato nel modo sbagliato o piu' conveniente al discorso...ma il senso era ben piu' complesso e interessante...ma queste cose sembra che le capisca e riesca ad esprimerle solo Lorenzo Zen in tutta l'editoria specializzata...meno male che qualcuno che non guarda solo ai grafici c'e' ancora!!
comunque questa cosa e' estemamente diffusa fra i costruttori di diffusori...
anche Mario Bon ,di cui io possiedo le realizzazioni,ha un limite psicologico verso i cavi,credo che sia dovuto al fatto che come costruttori di diffusori,seppur bravissimi e meritevoli di elogio,non si riesca ad accettare che un cavo (che ricordiamo essere assolutamente necessario per il funzionamento di ogni cosa)possa ,
anche... e se vuole, muovere anche di molto il risultato da loro tanto faticosamente perseguito e ottenuto ...
cerchero' in futuro di confrontarmi con loro di persona, con cavi creati apposta per dimostrare cio' che ho scritto...ovvero cavi con la famosa differenza + /- 10...cosi' vediamo dove comincia davvero il cross over!
del resto quando si leggono certe cose sulla stampa specializzata,qualcuno deve pur fare qualcosa!
ma chi sono io per dire certe cose ????....se non il solito forumer invasato di cavi????
mah... ultimamente mi sta sempre piu' venendo voglia di aprire bottega e cominciare a mettere in discussione un paio di cosette con un paio di persone!
e allora forse...da operatore del settore,forse qualcuno si porra' qualche dubbio in piu'.
oltre a beccarmi del ladro per i prezzi troppo alti e roba del genere!!
ah ! demone costruttore di cavi !!!
dici cosi' perche' ti conviene!! ..e altre cose del genere ovviamente....
comunque caro Sebastiano,se non ti era chiaro il messaggio dell'articolo,per me evidente vista la ripubblicazione della foto....
e ancora sta storia di : miti e leggende sui cavi !!ma bastaaa!!
Ma quali miti e leggende!!
....sui cavi c'e' solo ignoranza e tanta tanta tanta incompetenza...infatti i miti e le leggende vengono prodotte dall'ignoranza.
I CAVI :
Nessuno li prova e tutti ne parlano !