@zulele ha scritto:@Teraphoto Paolo: ci dici qualcosa di come ti trovi con la Hana SL, ora che la hai da un po' ?
oltretutto vedo che hai un RP8 come me...
Eccomi qua, finalmente ci siamo!
Condivido qualche impressione in più sistemata anche la questione del pre phono.
Ovviamente avendo il Rega la conchiglia integrata al braccio non faccio confronti in diretta ma vado a giudicare in base alla resa e ai miei gusti, oltre che un po' a memoria rispetto al precedente set-up anche se, io per primo, dubito di chi possa emettere grandi giudizi d'ascolto a memoria.....
Parto da una cosa che non mi aveva convinto nelle condizioni precarie di ascolto inziale delle SL o che, meglio, non ero riuscito ancora ad interpretare bene: la resa sui bassi.
Quindi, sul piatto Human di Rag'n'Bone Man, un disco digitale all'origine, un suono trip-hop pieno anche di effetti, ma nel quale i bassi non mancano.
L'ascolto mi tranquillizza: ci sono, sono al punto giusto, abbastanza profondi ed articolati e arrivano quando ci devono essere senza confusione o code. Direi che ci siamo.
Tralascio il dettaglio degli ulteriori ascolti su questo aspetto ma confermo l'impressione con vari altri dischi di Jazz acustico dove ho la stessa resa con il contrabbasso, uno per tutti il basso di Ray Brown su "The President Plays with Oscar Peterson Trio" preciso e cadenzato, muove la voglia di segnare il tempo.
L'altro aspetto che ho indagato è la dinamica. Rag'n'bone lascia il posto a Karajan che dirige la Turandot di Ricciarelli e Pavarotti. Una registrazione dell'82 della DG (anche il vinile è dell'82, originale). Una edizione criticata per la scelta dell'interpreta proprio quella Ricciarelli che non era universalmente considerate la meglio per il ruolo. Comunque la sua interpretazione abbastanza intimista e che da una nota passionale all'altrimenti algida Turandot mi permette di valutare sia come l'Hana passi dai pianissimo dei solo ai pieni orchestrali con una riproduzione corretta e convincente. nel contempo noto 3 cose:
- la correttezza convincente della riproduzione della voce femminile, mai stridente anche se dettagliata, sibilanti sotto controllo anche queste, non fastidiose
- grande ottimizzazione della lettura del solco, cioè, a parte il rumore di qualche graffio inevitabile (il disco ha 40 anni) livello di rumore superficiale molto basso
- tracciatura ok; questi dischi, data la lunghezza dell'opera, sono densi di sochi ed incisi per tutta la larghezza utile, con la precedente testina a volte avevo dovuto settare il peso al limite superiore
Per saggiare separazione e ricostruzione uso un altro vintage: Take no Prisoners di Lour Reed, altro disco originale con oltre 30 anni sul gobbone, anzi, sulla facciata! è un binaural registrato con testa artificiale e quindi d'obbligo la cuffia. Ricostruzione buona, la SL mi trasporta nel club fumoso dove Lou parla e canta ora confidenziale ora tagliente sul palco. Anche qui mi sembra ok, compatibilmente con il fatto che è un live e qualche volta la registrazione diventa un po' confusa nelle sfuriate batteria-basso-chitarre elettriche.
Come detto nell'altro post la cosa che mi ha sorpreso appena l'ho montata ed ascolata sono i medi e la resa degli ottoni. Cosa meglio di Shades of Chet che schiera le trombe di Fresu e Rava. Versione in vinile masterizzata da Fonè. Confermata l'impressione iniziale: trombe di grande effetto, calde quando serve e graffianti (sopratutto quella di Rava) quando lui vuole. Anche qui bella ricostruzione della scena e della batteria di Gatto, forse un po' allargata ma in realtà può anche dipendere che nella sistemazione della mia stanza le due casse sono abbastanza "allargate".
Un altro esempio è la resa da urlo del sax di Lester Young nel disco citato sopra. Dettagliato, caldo e rotondo ma rugoso, strillato alla bisogna. In questo disco si manifesta anche una caratteristica della HANA ( di tutte le testine buone??) di rendere più evidenti dettagli che rischiano di passare sottotraccia o rimanere nascosti: in molti brani viene reso più evidente un vocalizzo " a la Jarret" di uno degli strumentisti che tiene la melodia vocalizzando con la bocca.
Shades of Chet mi permette anche una ulteriore verifica: è uno dei dischi che ho ho anche in CD e quindi subito un confronto tra le due versioni. Da un lato il confronto mi conferma la correttezza e la vicinanza tra le due. Le differenze lievi sono da ascrivere alle caratteristiche fondamentali delle due modalità di riproduzione piuttosto che a carenze dell'uno o dell'altro. Forse lato SL una gamma media ed alta più morbida e piacevole ma lato CD un basso ancora più controllato, ma siamo alle sfumature.
Secondo me il risultato fondamentale del confronto è che, precedentemente, quando passavo dal giradischi al CD nella mia mente passava sempre il pensiero "c***o! però comunque il vinile ha il suo fascino e coinvolgimento all'ascolto ma, alla fin fine, il CD suona meglio....": ora mi sembra di poter dire che invece ci siamo!
Ovviamente dischi registrati male, rimasterizzazione di tanti dischi anni 70-80 ancorchè spacciati e ripassati "su vinile 180g." facevano tecnicamente schifo allora e continuano a farlo oggi...e continuano ad essere tali anche con l'HANA...ma sono così anche i corrispondenti CD!!
Quindi, concludendo, soddisfatto dell'acquisto, gran passo avanti, grazie a Carlo per avermi fatto spendere in maniera non preventivata svariate banconote da 100

e scusate la verbosità ma ho cercato di condividere quanti più elementi possibile.
Ciao
Paolo