kayto76 ha scritto:Nessuno che abbia voglia di raccontare una storiella?
Vi lascio un po' di tempo per pensare... Altrimenti vi tedio con un nuovo capitolo...
🤪
Massì, buttiamo giù qualcosa.
In realtà non è che abbia chissà quale storia alle spalle, di fondo come quasi tutti quelli che sono accomunati da questa passione (malattia?
) è sempre prevalso l'ascolto di musica.
Non so da cosa possa dipendere, sarebbe interessante anche un 3D che parli del perchè la musica interessi le persone in modo diverso, chi per l'ascolto "da radiolina" per il semplice intrattenimento senza pretese, chi come noi all'inseguimento della riproduzione di livello o del purismo più sfrenato, e chi lo ritiene una debolezza che non si addice al "macho", per la serie "io vado ad imparare il ju jitsu, passando prima per il judo, con sprazzi di karate".
Ma tant'è, alla fine sarebbe solo una piccola curiosità, perchè più semplicemente ognuno segue la sua strada, quello che si sente in animo di fare.
Di certo ho passato momenti molto belli con la musica, da solo e in compagnia, per sollazzo e frangenti nostalgici, non senza dare alla musica, di tutti i tipi, spesso delle proprietà terapeutiche per il proprio stato emotivo.
Almeno per quanto mi riguarda.
Radio AM agli albori, credo che sarà un ricordo di più di qualcuno il suggestivo programma del celeberrimo (per me) Luciano Minghetti, su Radiocapodistria, un vulcanico speaker che dava voce a un programma radiofonico allora (anni '70) abbastanza in voga, con palinsesti che offrivano le canzoni del momento e i cantautori che andavano per la maggiore.
Se la memoria non mi inganna le 10.30 del mattino dei giorni feriali ed estivi erano riservati a questo "avvenimento", imperdibile.
Poi con la mia radiolona a manopole con telaio in legno (che custodisco tutt'ora) ho spaziato anche in FM con qualche difficoltà di ricezione, un po' più caotica rispetto all'AM, ma la musica rimaneva una costante.
Nel frattempo passavano gli anni e compariva il primo registratore a cassette in regalo, un Philips, in pieno stile anni '80 col quale cominciai le prime avventure con la musicassetta e con la registrazione "fatta in casa", naturalmente di infima qualità.
La cassetta però all'epoca fu una conquista, e poco dopo mi presi un walkman con cuffiette, ovviamente di qualità molto bassa ma la paghetta quello permetteva; in ogni caso ci potevo fare il fighetto.
E musica.
Qualche tempo dopo cominciai a frequentare una emittente radiofonica privata, fino ad inserirmi in veste di speaker, e finalmente ebbe inizio la conoscenza del vinile come formato, e più ancora di cosa volesse dire "ampio panorama musicale", con un sacco di generi, cantautori, gruppi, provenienze, informazioni di ogni tipo.
Era il punto di non ritorno, non tanto in merito all'alta fedeltà, quanto per la passione per la musica riprodotta e la grande scelta di cui si poteva disporre (allora ad eccezione di classica, jazz, dei generi più "seri").
E musica.
Arrivò la prima auto, fu la svolta.
Deck Pioneer in plancia (no radio, la pubblicità mi aveva saturato già allora) amplificatore BTL Bandridge da circa 25 watt rms per canale, ellittici Pioneer a tre vie a pannello e una buona fornitura di musicassette debitamente registrate in studio radiofonico, che avevo continuato a frequentare.
E tanta tanta distorsione in abitacolo, col volume spesso a palla e le orecchie che sanguinavano, ma che a diciott'anni chissenefregava..
E musica.
Poi la seconda auto, sintodeck, equalizzatore, amplificatore survoltato quattro canali dotato di crossover elettronico, le ellittiche di cui sopra e...un bel subbone da dodici pollici!
Eh si, perchè avevo capito cosa voleva dire avere le basse frequenze in auto, quelle vere, ed anche di come ascoltare senza distorsione con manopola a fondo scala, un altro mondo.
Da qui partì l'escalation, spesi soldi, tempo ed energìe per trafficare con ogni genere di apparecchio car senza aver mai trovato l'impianto definitivo o completo, una miriade di prove, esperimenti, telefonate, riviste, viaggi, installatori e appassionati, insomma una crociata maniacale.
Ci ho buttato dei decenni ma, cosa molto importante e che mi porterò sempre dietro, ho avuto modo di scandagliare in lungo e in largo il mercato, da più punti di vista.
Un'esperienza che mi ha dato modo di maturare il mio orientmento su tipologìe, filosofìe, brand, storia, ecc, e la possibilità di comparare questo tipo di mercato con quello domestico, e anche con altri.
E intanto, musica.
Il domestico che, alla seconda auto, mi è stato necessario per avere il CD e relativo riversamento su cassetta, prima con un compattino Sony, classica doppia piastra, tuner ,eq, ampli e cassine, con all'ingresso aux il cdplayer sempre Sony, e pochi anni dopo con la catena home che mi ha permesso innumerevoli test con elettroniche a 12v (supportate ovviamente da alimentatore stabilizzato) con cdplayer, pre e finale e diffusori quattro vie da pavimento.
Conclusioni: poco domestico e tanto mobile, con inversione di tendenza negli ultimi anni (ma sempre musica).
Non ho molto da recriminare, i confronti tra stanza e abitacolo mi hanno dato parecchie indicazioni, due mondi diversi con obiettivi diversi, impossibile raggiungere risultati di una correttezza complessiva in auto, molto difficile avere risultati emozionalmente coinvolgenti dell'abitacolo nel domestico, anche per la versatilità di intrattenimento negli spostamenti in auto (ascolti epici in autostrada
).
Ho avuto la soddisfazione di conoscere il panorama vintage dei 12v con diverse sfumature, mentre il cruccio più grande è di non aver approfondito gira e vinile di qualità a suo tempo, per diversi motivi.
Ed infatti l'ho ripreso adesso, un po' tardivamente.
Ma la musica c'è sempre stata, e anche una certa ricerca della qualità, coi miei limiti ovviamente, che mi porto tutt'ora.