hftubes ha scritto:Mi piacerebbe conoscere il perchè, semmai ne esiste uno, su come possano influire e pertanto indurre a capire la differenza sulla resa sonora utilizzando un cavo di alimentazione piuttosto che un altro quando è collegato direttamente alla rete elettrica civile senza che essa sia stata opportunamente disaccoppiata.
Spero di avere delle risposte in considerazione del fatto che in altri ambiti, su questo forum, ci sono taluni utenti che, a quanto pare, ne sanno una in più!
Quindi chiedo risposte comprensibili, concise ed anche ferrate senza essere campate in aria.
La domanda è rivolta soprattutto a coloro che ne fanno utilizzo!
Grazie a tutti.
Torniamo in tema allora...o quasi
Ciao hftubes.
Mi pare di capire che consideri il cavo di alimentazione,nelle sue varie e costose implementazioni,come il principe delle truffe.
Nella mia esperienza mi sono limitato a mettere una calza di alluminio,non collegata elettricamente a nulla, a un dozzinale cavo di alimentazione,credendo di sentire benefici all'ascolto.
Mi sembra così di poter confermare l'opinione di Petrus,anche se relativamente ad una esperienza minimale.
Sui cavi di segnale invece ho lavorato parecchio ,per puro diletto,con metodi non propriamente scientifici,ma non del tutto alieni alla scienza.
Intendo con ciò che avendone provati migliaia,pur rimanendo il valore del mio lavoro soggettivo,ha per me,e solo,per me,un alto valore statistico.
Mi sono creato cioè un mio piccolo metodo parascientifico di lavoro e i progressi sistematici di andamento esponenziale che faccio mi confortano a proseguire.
Purtroppo aggiungo,perchè la cosa mi ha talmente preso che mi porta via tutto il tempo.
Ovviamente conosco l'esistenza di un metodo più efficace per portare avanti un tale tipo di lavoro ,e in questo forum c'è chi lo fà,ed è quello più propriamente e ortodossamente scientifico,unico latore di verità,almeno così come il concetto di verità nelle sua evoluzione è venuto modificandosi per giungere fino ai nostri giorni ed entrare a far parte del comune sentire .
Oggi la scienza infatti è la sola portatrice di verità nell'opinione comune e la cosa stranamente è condivisa anche da chi di scienza non sà nulla,cioè la maggioranza,cioè quella che fà peso nella statistica.
La scienza però per sua natura richiede continue verifiche,anche e soprattutto per le cose che sembrano assodate nell'opinione comune, e nessuna teoria si può mai dire completamente chiusa e definita.
Certo uno si può impadronire dello stato dell'arte di una precisa branca teorica e diventare un tecnico coi fiocchi anche quando la sua fiducia in quella teoria non è di specie molto diversa da quella che determina il sentire comune nei confronti della scienza.
Per far progredire la scienza però sono molto utili anche quei personaggi capaci di trasgredire e di prendere strade traverse da quella maestra.
Io nel mio piccolo credo di essere una di quelle persone,col non piccolo inconveniente che il mio anomalo modo di procedere è dettato soprattutto da ignoranza sostanziale di ogni teoria consolidata.Di certo quindi non sono un tecnico.
Il mio lavoro è partito dalla consapevolezza di quanto la nostra filosofia,di cui spesso non siamo neanche consapevoli,guidi i nostri passi e le nostre scelte,e in tal senso ho trovato utile abbracciare quella filosofia secondo la quale la scienza non ha un valore assoluto,ma un valore cioè rientra nei limiti relativi dell'uomo.
E allora basta essere uomini per capire che c'è spazio per tutti nel cercare di decifrare questo pazzo pazzo mondo.
Ti faccio un unico esempio.
La riformulazione fatta da Feynman della teoria elettromagnetica,formalmente del tutto equivalente a quella classica fatta da Maxwell & soci,è equivalsa a un diverso punto di vista da cui osservare questo mondo,le cui conseguenze positive non sono state da meno di quelle di aver formulato una teoria nuova e quindi realmente rivoluzionaria.
In tal senso il limite di un tecnico è quello di avere un punto di vista fisso sul mondo,per quanto acuta sia la sua vista e molti scienziati sono in effetti solo dei tecnici evoluti in tal senso.
Io invece seguo l'esempio di Feynman.Voglio riscrivere tutto con parole mie,perchè ho capito che è l'unico modo di capire veramente le cose.
Ma non sono un megalomane.Sono soltanto un uomo con la sua filosofia come tanti.
Chissà quanti sono bloccati dalla paura di apparire megalomani,condizionati da quello che direbbe e che in effetti la gente dice,tralasciando così di portare a compimento la loro idiozia geniale.
Ciao,Seb
P.S.Bibliografia: Idiozie geniali,come trovare la forza di portare avanti le proprie idee.
Lorenzo Ait.
Sperling & Kupfer.
Questo signor Ait si è inventato proprio il mestiere di aiutare la gente a portare avanti le proprie idiozie geniali e ha scritto un libro per illustrare il proprio lavoro e trovare eventuali clienti,proprio come tu hai fatto aprendo questo argomento.E hai fatto benissimo.Mi auguro che tu non voglia privarci del tuo contributo.
Batti un colpo se ci sei.
Lo sò sono andato un pò fuori tema,è nella mia natura non riuscire a concentrarmi sul contesto.
A proposito hf,in quale girone infernale li metti i cavi di segnale?
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Riciao Seb