Grazie.
consiglio Scriabin
piroGallo- Hi-End Member
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- Messaggio n°1
consiglio Scriabin
Gradirei qualche consiglio su edizioni ben equilibrate (suono + interpretazione) dell'opera per piano.
Grazie.
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Gianni
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è adatto a tradimenti, inganni e rapine; i moti del suo animo sono spenti come la notte,
e i suoi appetiti sono tenebrosi come l'Erebo: non fidarti di lui."
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pluto- Hi-End Member
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- Messaggio n°2
Re: consiglio Scriabin
Ben ritrovato Gianni
Non sono un grande esperto di questo autore di cui ho abbastanza poco e pezzi isolati messi dentro in grandi dischi/concerti tipo Horowitz etc. Per cui non mi sento di dare consigli
Ti suggerirei di mettere la richiesta nel 3 D della classica dove PPP e Carlo (anche lui ottimo esperto di pianoforte) potranno dare sicuramente qualche buon suggerimento
Ciao
Gian
Non sono un grande esperto di questo autore di cui ho abbastanza poco e pezzi isolati messi dentro in grandi dischi/concerti tipo Horowitz etc. Per cui non mi sento di dare consigli
Ti suggerirei di mettere la richiesta nel 3 D della classica dove PPP e Carlo (anche lui ottimo esperto di pianoforte) potranno dare sicuramente qualche buon suggerimento
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Gian
realmassy- Hi-End Member
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- Messaggio n°3
Re: consiglio Scriabin
L'unico disco che ho e' questo:
Non mi fa impazzire, incisione buona pero'.
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- Messaggio n°4
Re: consiglio Scriabin
Purtroppo per i miei gusti Scriabin è troppo "off". E' forse uno degli autori che in assoluto conosco meno.
Eccellenti però come diceva Gian tutte le registrazioni che di questo autore ha fatto Horowitz. Horowitz ha inciso molto per RCA (soprattutto mono, però) ma anche molto per CBS/Sony. Per quanto riguarda le Sony stereofoniche, si tratta di registrazioni con la tipica ricchezza armonica degli anni '60/'70/'80, per nulla spiacevoli ed anzi godibili.
Altro veramente non saprei consigliarti. Se Carlo fosse nei paraggi potrebbe essere l'unico a darti consigli su registrazioni più recenti (ma non è detto artisticamente migliori).
Ciao!
Eccellenti però come diceva Gian tutte le registrazioni che di questo autore ha fatto Horowitz. Horowitz ha inciso molto per RCA (soprattutto mono, però) ma anche molto per CBS/Sony. Per quanto riguarda le Sony stereofoniche, si tratta di registrazioni con la tipica ricchezza armonica degli anni '60/'70/'80, per nulla spiacevoli ed anzi godibili.
Altro veramente non saprei consigliarti. Se Carlo fosse nei paraggi potrebbe essere l'unico a darti consigli su registrazioni più recenti (ma non è detto artisticamente migliori).
Ciao!
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- Messaggio n°5
Re: consiglio Scriabin
Aggiungo a quanto dice Vito, che Horowitz ha inciso anche x DG nell'ultima parte della sua carriera, ed ha spesso inserito diversi pezzi di Scriabin nei suoi concerti.
Ovviamente è un Horowitz maturo e che ha probabilmente perso da un lato la velocità dei giorni migliori delle registrazioni suggerite da Vito ma che sono comunque molto godibili, vuoi x una buona qualità (anche se non amo alla follia i DG, alcuni sono digital) e vuoi x la sua grande e toccante esperienza
Vito correggimi se sbaglio, tutte queste ultime registrazioni sono abbastanza toccanti. precedono di pochi anni la sua morte e rappresentano un pò la summa della sua arte.
Che poi si dimenticasse qualche nota qua e là... be questo lo faceva anche da giovane e credo facesse parte del suo fascino nel bene e nel male
Ovviamente è un Horowitz maturo e che ha probabilmente perso da un lato la velocità dei giorni migliori delle registrazioni suggerite da Vito ma che sono comunque molto godibili, vuoi x una buona qualità (anche se non amo alla follia i DG, alcuni sono digital) e vuoi x la sua grande e toccante esperienza
Vito correggimi se sbaglio, tutte queste ultime registrazioni sono abbastanza toccanti. precedono di pochi anni la sua morte e rappresentano un pò la summa della sua arte.
Che poi si dimenticasse qualche nota qua e là... be questo lo faceva anche da giovane e credo facesse parte del suo fascino nel bene e nel male
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- Messaggio n°6
Re: consiglio Scriabin
Gian, devo dire che il discorso è molto complesso sull'Horowitz degli ultimi anni.
IN alcune registrazioni si tratta di versioni depotenziate delle registrazioni della gioventù. In altri casi invece, l'Horowitz maturo è miglior interprete dell'Horowitz giovane: questo vale soprattutto per le registrazioni mozartiane della DG, che sicuramente sono tra le migliori registrazioni di Horowitz di questo autore. In altri casi (soprattutto in molti tardi concerti) è addirittura catastrofico....
Nel caso di Scriabin, credo che in realtà i periodi migliori siano quelli "di mezzo", registrazioni RCA e Sony, appunto.... in genere questo vale anche per Chopin. Sarebbero eccellenti anche le prime monofoniche, ma credo che non sia quello che il nostro amico si aspetta dal punto di vista della qualità audio....
IN alcune registrazioni si tratta di versioni depotenziate delle registrazioni della gioventù. In altri casi invece, l'Horowitz maturo è miglior interprete dell'Horowitz giovane: questo vale soprattutto per le registrazioni mozartiane della DG, che sicuramente sono tra le migliori registrazioni di Horowitz di questo autore. In altri casi (soprattutto in molti tardi concerti) è addirittura catastrofico....
Nel caso di Scriabin, credo che in realtà i periodi migliori siano quelli "di mezzo", registrazioni RCA e Sony, appunto.... in genere questo vale anche per Chopin. Sarebbero eccellenti anche le prime monofoniche, ma credo che non sia quello che il nostro amico si aspetta dal punto di vista della qualità audio....
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- Messaggio n°7
Re: consiglio Scriabin
Preziosi come sempre.
Grazie.
P.S. io ho messo le mani su questo live (ma ovviamente essendo a zero su Scr non so nulla; e comunque con S.R. non si sbaglia, nevvero? ):
Grazie.
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- Messaggio n°8
Re: consiglio Scriabin
Qualche assaggio x avere un'idea
Imperdibile la cofana di Wanda Toscanini - il pezzo di scriabin inizia a 1,40/1,50 mi pare
Qua invece era più giovane e parla di musica molto difficile e molto percussiva
Qua invece un vecchio ns amico:
Tra gli interpreti più recenti credo che Arcadi Volodos si sia cimentato con ottimi esiti su Scriabin - avevo ascoltato tutto un suo concerto con parecchia roba di Scriabin
Imperdibile la cofana di Wanda Toscanini - il pezzo di scriabin inizia a 1,40/1,50 mi pare
Qua invece era più giovane e parla di musica molto difficile e molto percussiva
Qua invece un vecchio ns amico:
Tra gli interpreti più recenti credo che Arcadi Volodos si sia cimentato con ottimi esiti su Scriabin - avevo ascoltato tutto un suo concerto con parecchia roba di Scriabin
piroGallo- Hi-End Member
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- Messaggio n°9
Re: consiglio Scriabin
Pazzoperilpianoforte ha scritto:Gian, devo dire che il discorso è molto complesso sull'Horowitz degli ultimi anni.
IN alcune registrazioni si tratta di versioni depotenziate delle registrazioni della gioventù. In altri casi invece, l'Horowitz maturo è miglior interprete dell'Horowitz giovane: questo vale soprattutto per le registrazioni mozartiane della DG, che sicuramente sono tra le migliori registrazioni di Horowitz di questo autore. In altri casi (soprattutto in molti tardi concerti) è addirittura catastrofico....
Nel caso di Scriabin, credo che in realtà i periodi migliori siano quelli "di mezzo", registrazioni RCA e Sony, appunto.... in genere questo vale anche per Chopin. Sarebbero eccellenti anche le prime monofoniche, ma credo che non sia quello che il nostro amico si aspetta dal punto di vista della qualità audio....
già...
il fatto è che per apprezzare bisogna capire e per capire bisogna sapere. ed io sto proprio all'asilo.
(però devo ammettere che "a pelle" la musica di questo pazzo non mi dispiace. spetegules: il figlio era considerato un vero e proprio genio musicale e morì ad 11 anni, annegato durante una gara di canottaggio, con all'attivo raffinati preludi per piano )
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- Messaggio n°10
Re: consiglio Scriabin
pluto ha scritto:Qualche assaggio x avere un'idea
ecco, io ai tubi non penso mai, invece è fonte di info preziose! thanx.
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- Messaggio n°11
Re: consiglio Scriabin
BIS è una garanzia.realmassy ha scritto:L'unico disco che ho e' questo:
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- Messaggio n°12
Re: consiglio Scriabin
Pirogallo tieni conto di un pregiudizio che con Scriabin torna: degli altri, meglio gli interpreti russi!
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- Messaggio n°13
Re: consiglio Scriabin
Gianni a parte i lavori x piano esiste un altro pezzo abbastanza famoso di Scriabin, un lavoro sinfonico: il poema dell'estasi.
Tra le varie edizioni c'è un disco piuttosto famoso dell'età dell'oro con STokowsky alla direzione. E' un Everest
Te lo segnalo perchè è disponibile in HD a 96 e tu sei un liquefatto. Non raggiunge il livello del miglior Everest che ho sentito in liquida (Il cappello a 3 punte di De Falla con il grande Jorda alla direzione) ma questi Everest sono stati tutti trattati bene da HD Tracks e sono comunque dischi meravigliosi.
Se ti interessano....
Tra le varie edizioni c'è un disco piuttosto famoso dell'età dell'oro con STokowsky alla direzione. E' un Everest
Te lo segnalo perchè è disponibile in HD a 96 e tu sei un liquefatto. Non raggiunge il livello del miglior Everest che ho sentito in liquida (Il cappello a 3 punte di De Falla con il grande Jorda alla direzione) ma questi Everest sono stati tutti trattati bene da HD Tracks e sono comunque dischi meravigliosi.
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- Messaggio n°14
Re: consiglio Scriabin
Grazie Plutus. Celo. (sono tra gli azionisti onorari di hdtracks)pluto ha scritto:Gianni a parte i lavori x piano esiste un altro pezzo abbastanza famoso di Scriabin, un lavoro sinfonico: il poema dell'estasi.
Tra le varie edizioni c'è un disco piuttosto famoso dell'età dell'oro con STokowsky alla direzione. E' un Everest
Te lo segnalo perchè è disponibile in HD a 96 e tu sei un liquefatto. Non raggiunge il livello del miglior Everest che ho sentito in liquida (Il cappello a 3 punte di De Falla con il grande Jorda alla direzione) ma questi Everest sono stati tutti trattati bene da HD Tracks e sono comunque dischi meravigliosi.
Se ti interessano....
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- Messaggio n°15
Re: consiglio Scriabin
Gianni mi è venuto in mente il disco che avevo ascoltato di Volodos. E' questo:
http://www.arkivmusic.com/classical/album.jsp?album_id=391981
Ottima registrazione Sony e 20 dollarozzi x un doppio. Ci sono diversi brani di Scriabin anzi apre il concerto proprio con Scriabin - potrebbe essere una buona partenza
Le rece sono 10/10
Ciao
http://www.arkivmusic.com/classical/album.jsp?album_id=391981
Ottima registrazione Sony e 20 dollarozzi x un doppio. Ci sono diversi brani di Scriabin anzi apre il concerto proprio con Scriabin - potrebbe essere una buona partenza
Le rece sono 10/10
Ciao
piroGallo- Hi-End Member
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- Messaggio n°16
Re: consiglio Scriabin
muchas gracias hombre!
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Gianni
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carlo- Member
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- Messaggio n°17
Re: consiglio Scriabin
Ciao
sì, se uno deve avere un solo disco di Scriabin, quel live di Richter potrebbe essere lui, quel disco. E per par condicio dovrebbe avere anche questi:
(con un po' di Rachmaninoff giganteggiante, che non sta male accanto a prelibatezze Scriabiniane)
e
Se invece vuoi una soluzione un po' più organicamente completa, non mancare il doppio EMI di John Ogdon, con tutte le Sonate e una buona manciata di Preludi. Tutto suonato molto bene, con un suono caldo, vibrante e ricco, ma anche sporco e pure "brutto", quel tanto che serve e basta per rendere tutta la ricchezza coloristica del pianismo di Scriabin, che lungo tutto l'arco creativo tra l'op.1 e l'op.72 cambia ed evolve in una maniera che forse nessun altro compositore ha seguito in maniera così ricca, rimanendo concentrato per lo più su un unico strumento.
L'integrale delle Sonate di Hamelin è altrettanto potente e perfetta dal punto di vista tecnico-strumentale, ma meno affascinante sul fronte del colorismo. Non che Hamelin non sia un maestro del colore, ma lo è, secondo me, in un modo che non fa tutto quello che Scriabin chiede (e non chiede...). Troppo delineati i contorni, troppo pulite le linee... non tutta "musica degli insetti", insomma.
Per quanto riguarda integrale degli Etudes, ci sarebbe l'integrale di un vecchio e non del tutto in forma Magaloff, che fallisce un po' sul fronte della spregiudicatezza esecutiva, pur restituendo uno Scriabin estremamente poetico (è un aggettivo orribile e banalissimo, ma passiamolo) ed autentico sul piano della giustezza espressiva. Gli fa da contraltare esattamente diametrale il buon Pierce Lane, dalle dita di acciaio. Interpolando le due edizioni si ha la perfetta integrale, che in realtà non esiste.
Pierce Lane ha all'attivo anche un'integrale dei preludi.
Poemi, impromptus ecc. ecc. si va di antologie... Antologia per antologia, compratevi questi due dischi:
e
Chi trova la prima e la terza sonata incise da Berman, le compri senza indugi. Anche la sua Fantasia op.28 è fra le più belle mai incise. Ci sarebbe la sua integrale degli Etudes op.42 che non ha possibili paragoni ma che non è mai stata riportata in CD. Misteri della discografia.
Resta assodato che il più importante, autorevole e completo interprete di Scriabin è stato suo genero Vladimir Sofronitzky, che del suocero ha inciso tantissimo, a più riprese, e con una completezza tecnico interpretativa che quasi nessun altro ha mai più avuto.
Starei come al solito alla larga da Ashkenazy, non perché suoni male o perché non sia accreditabile come scriabiniano autorevole, ma perché rimane penalizzato dal suo suono Decca, che restituisce un pianoforte vetroso e pestato. Accettabile nelle prove con orchestra
e
ma da piangere in un disco come questo
Rapido excursus, se volete si può approfondire.
Ciao
C
sì, se uno deve avere un solo disco di Scriabin, quel live di Richter potrebbe essere lui, quel disco. E per par condicio dovrebbe avere anche questi:
(con un po' di Rachmaninoff giganteggiante, che non sta male accanto a prelibatezze Scriabiniane)
e
Se invece vuoi una soluzione un po' più organicamente completa, non mancare il doppio EMI di John Ogdon, con tutte le Sonate e una buona manciata di Preludi. Tutto suonato molto bene, con un suono caldo, vibrante e ricco, ma anche sporco e pure "brutto", quel tanto che serve e basta per rendere tutta la ricchezza coloristica del pianismo di Scriabin, che lungo tutto l'arco creativo tra l'op.1 e l'op.72 cambia ed evolve in una maniera che forse nessun altro compositore ha seguito in maniera così ricca, rimanendo concentrato per lo più su un unico strumento.
L'integrale delle Sonate di Hamelin è altrettanto potente e perfetta dal punto di vista tecnico-strumentale, ma meno affascinante sul fronte del colorismo. Non che Hamelin non sia un maestro del colore, ma lo è, secondo me, in un modo che non fa tutto quello che Scriabin chiede (e non chiede...). Troppo delineati i contorni, troppo pulite le linee... non tutta "musica degli insetti", insomma.
Per quanto riguarda integrale degli Etudes, ci sarebbe l'integrale di un vecchio e non del tutto in forma Magaloff, che fallisce un po' sul fronte della spregiudicatezza esecutiva, pur restituendo uno Scriabin estremamente poetico (è un aggettivo orribile e banalissimo, ma passiamolo) ed autentico sul piano della giustezza espressiva. Gli fa da contraltare esattamente diametrale il buon Pierce Lane, dalle dita di acciaio. Interpolando le due edizioni si ha la perfetta integrale, che in realtà non esiste.
Pierce Lane ha all'attivo anche un'integrale dei preludi.
Poemi, impromptus ecc. ecc. si va di antologie... Antologia per antologia, compratevi questi due dischi:
e
Chi trova la prima e la terza sonata incise da Berman, le compri senza indugi. Anche la sua Fantasia op.28 è fra le più belle mai incise. Ci sarebbe la sua integrale degli Etudes op.42 che non ha possibili paragoni ma che non è mai stata riportata in CD. Misteri della discografia.
Resta assodato che il più importante, autorevole e completo interprete di Scriabin è stato suo genero Vladimir Sofronitzky, che del suocero ha inciso tantissimo, a più riprese, e con una completezza tecnico interpretativa che quasi nessun altro ha mai più avuto.
Starei come al solito alla larga da Ashkenazy, non perché suoni male o perché non sia accreditabile come scriabiniano autorevole, ma perché rimane penalizzato dal suo suono Decca, che restituisce un pianoforte vetroso e pestato. Accettabile nelle prove con orchestra
e
ma da piangere in un disco come questo
Rapido excursus, se volete si può approfondire.
Ciao
C
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- Messaggio n°18
Re: consiglio Scriabin
Ciao Carlo e grazie per le tue molte belle segnalazioni.
Vorrei chiederti un paio di cose:
- come sono incisi i dischi di Horowitz? Ti confesso che ne ho altri ma questi non li conosco
- e poi sono un pò sorpreso dai tuoi commenti su Ashkenazy o meglio sul Decca sound, visto che io normalmente sono un estimatore delle incisioni Decca. Non ti piacciono in generale o queste specifiche registrazioni di Ashkenazy sono così deludenti x te?
Ciao
Gian
PS dopo che hai menzionato Loussier tempo fa, mi sono procurato 6/7 suoi dischi - mi piace moltissimo
Vorrei chiederti un paio di cose:
- come sono incisi i dischi di Horowitz? Ti confesso che ne ho altri ma questi non li conosco
- e poi sono un pò sorpreso dai tuoi commenti su Ashkenazy o meglio sul Decca sound, visto che io normalmente sono un estimatore delle incisioni Decca. Non ti piacciono in generale o queste specifiche registrazioni di Ashkenazy sono così deludenti x te?
Ciao
Gian
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carlo- Member
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- Messaggio n°19
Re: consiglio Scriabin
pluto ha scritto:Ciao Carlo e grazie per le tue molte belle segnalazioni.
Vorrei chiederti un paio di cose:
- come sono incisi i dischi di Horowitz? Ti confesso che ne ho altri ma questi non li conosco
- e poi sono un pò sorpreso dai tuoi commenti su Ashkenazy o meglio sul Decca sound, visto che io normalmente sono un estimatore delle incisioni Decca. Non ti piacciono in generale o queste specifiche registrazioni di Ashkenazy sono così deludenti x te?
Ciao
Gian
PS dopo che hai menzionato Loussier tempo fa, mi sono procurato 6/7 suoi dischi - mi piace moltissimo
I dischi CBS/Sony, tutti posteriori alla metà degli anni '60 sono ben incisi. Le regisrazioni RCA, anteriori anche di 20-25 anni soffrono il tempo in maniera più netta.
Ashkenazy, non so perché, non so come mai, delle due l'una: o è stato registrato male dalla Decca, oppure è un pianista dal suono brutto.
Per chi avesse dubbi: ascoltare questi due dischi:
e
Ma anche in questo:
si sente un pianoforte che pare vetro infranto: ora, non ho mai capito se è il suono di Ashkenazy a non potersi realizzare su impianti di registrazione e riproduzione, oppure se è lui che in fase di editing, pretende di snaturare il suo suono pianistico (che dal vivo è molto più seducente).
In un autore come Scriabin, con il quale si compone molto del risultato e del successo esecutivo giocando sulla timbrica cangiante, se il punto di partenza è quello di una timbrica "non bella", anche il risultato ultimo può lasciare perplessi.
E l'integrale delle sonate scriabiniane di Aahkenazy, seppur perfettamente risolta dal punto di vista della chiarezza espositiva, è tutta minata alla radice da questo peccato originale: il suono è in genere "peppereppé", e anche nei momenti di maggior e miglior resa, rimane sempre una base di spiacevolezza.
Ashkenazy è un pianista lontano dai miei gusti, ma resta un campione di serie A, per cui se lo tieni come iniziale riferimento, non sbagli certo.
Ciao
C
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- Messaggio n°20
Re: consiglio Scriabin
Meno male che è intervenuto Carlo! Comunque con soddisfazione vedo che ha avallato il mio consiglio su Horowitz.
Le registrazioni CBS degli anni '60 o posteriori sono godibilissime, spesso sorprendenti per naturalezza timbrica. Conservano solo un pizzico di fruscio, ma indolore.
SU Ashkenazy concordo con Carlo sul fatto che il colore è chiaro, un pò leggero, ricco di armonici all'acuto (dice Rattalino che è un'orchestra di fiati), sui FFF certo percussivo. Però anch'io credo che la Decca ci abbia messo del suo in questo suono: appunto il fatto che nei concerti è meno caratterizzato, mi fa pensare che la Decca abbia peccato di una ripresa microfonicamente troppo ravvicinata nel caso delle registrazioni per pianoforte solo. Inoltre le registrazioni della prima parte della carriera presentavano un suono più omogeneo, meno "vitreo" - per usare le parole di Carlo - all'acuto. Più che ad un cambio della tecnica pianistica di Ashkenazy penso che si tratti di un cambio di tecnica di registrazione (o della strumentyazione usata per la registrazione).
Sul suono non si discute: o piace o non piace. Il fraseggio di Ashkenazy è spesso pregevole, così come il notevole virtuosismo, e quindi ha ancora ragione Carlo quando parla di pianista di serie A. Ha registrato un pò di tutto e in mole ingente: non tutte sono interpretazioni superbe, ma vari suoi dischi sono veramente belli. Il suo Scriabin è molto lodato, anche se non lo conosco direttamente.
In Rachmaninov, invece, Ashkenazy a mio parere mostra uno dei suoi pochi limiti tecnici: volume non potentissimo, scarsità di "corpo" pianistico. E, per reazione, forza il volume indurendolo. Quindi dal punto di vista timbrico concordo ancora con Carlo: si tratta delle sue registrazioni a mio parere meno godibili e meno consigliabili in assoluto.
Ciao
Le registrazioni CBS degli anni '60 o posteriori sono godibilissime, spesso sorprendenti per naturalezza timbrica. Conservano solo un pizzico di fruscio, ma indolore.
SU Ashkenazy concordo con Carlo sul fatto che il colore è chiaro, un pò leggero, ricco di armonici all'acuto (dice Rattalino che è un'orchestra di fiati), sui FFF certo percussivo. Però anch'io credo che la Decca ci abbia messo del suo in questo suono: appunto il fatto che nei concerti è meno caratterizzato, mi fa pensare che la Decca abbia peccato di una ripresa microfonicamente troppo ravvicinata nel caso delle registrazioni per pianoforte solo. Inoltre le registrazioni della prima parte della carriera presentavano un suono più omogeneo, meno "vitreo" - per usare le parole di Carlo - all'acuto. Più che ad un cambio della tecnica pianistica di Ashkenazy penso che si tratti di un cambio di tecnica di registrazione (o della strumentyazione usata per la registrazione).
Sul suono non si discute: o piace o non piace. Il fraseggio di Ashkenazy è spesso pregevole, così come il notevole virtuosismo, e quindi ha ancora ragione Carlo quando parla di pianista di serie A. Ha registrato un pò di tutto e in mole ingente: non tutte sono interpretazioni superbe, ma vari suoi dischi sono veramente belli. Il suo Scriabin è molto lodato, anche se non lo conosco direttamente.
In Rachmaninov, invece, Ashkenazy a mio parere mostra uno dei suoi pochi limiti tecnici: volume non potentissimo, scarsità di "corpo" pianistico. E, per reazione, forza il volume indurendolo. Quindi dal punto di vista timbrico concordo ancora con Carlo: si tratta delle sue registrazioni a mio parere meno godibili e meno consigliabili in assoluto.
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- Messaggio n°21
Re: consiglio Scriabin
Ragazzi mi stavo gustando uno stupendo 1° di Brahms di Berman e Leinsdorf e Chicago Symphony ma mi avete fatto smettere dopo il 1° mov.
Ora mi avete incuriosito troppo.
Vero che Ashkenazy è stato registrato da diversi sound engineers della Decca ma siccome tutti primi lavori li ha fatti un tal Kenneth Wilkinson cioè uno dei 2/3 migliori al mondo e per giunta alla Kingsway Hall, proprio a partire dai concerti di Rachmaninoff con Previn, me li vado a risentire un attimo (anzi il 1° ed il 2° me li sono già fugacemente riascoltati x vedere se mi ritrovo...
Idem x i concerti di Beethoven con Solti
Devo solo ritrovare quelli di Brahms con Haitnk che stanno girando x casa indisturbati
Mentre tutta l'opera di Chopin che Vito aveva raccomandato mesi fa, in realtà è stata tutta registrata da altri: Simon Eadon & John Dunkerley & Stanely Goddall e soprattutto in location diverse
Ma i vinili che ho io sono un pò particolari in quanto sono una limited edition e stampata Teldec in Germania quindi credo diversi e potrebbero non far riferimento.
Però vi dico già che la registrazione dei primi 2 Rachmaninoff è ottima (ce ne fossero), piano incluso. Poi se non vi piace lui è un altro discorso (anch'io preferisco altri) ma me l'avete buttato giù assai, forse un pò troppo. Io trovo che nei movimenti languidi (es il 2° del 2° concerto) effettivamente suoni un pò piano ma credo sia fortemente voluto da lui non certo da Wilkinson. A conferma di questo l'apertura del concerto dove il piano svetta con l'orchestra, si fa sentire eccome. E stessa cosa sempre nella parte finale del 2° movimento
COmunque gli esperti siete voi - vi ho solo voluto dare un mio parere preliminare che conta meno di Zero
Ma voi vi riferite agli stessi concerti? NOn è che poi li ha registrati con altri o sotto la sua stessa direzione e parliamo di cose diverse?
Ciao
Gian
Ora mi avete incuriosito troppo.
Vero che Ashkenazy è stato registrato da diversi sound engineers della Decca ma siccome tutti primi lavori li ha fatti un tal Kenneth Wilkinson cioè uno dei 2/3 migliori al mondo e per giunta alla Kingsway Hall, proprio a partire dai concerti di Rachmaninoff con Previn, me li vado a risentire un attimo (anzi il 1° ed il 2° me li sono già fugacemente riascoltati x vedere se mi ritrovo...
Idem x i concerti di Beethoven con Solti
Devo solo ritrovare quelli di Brahms con Haitnk che stanno girando x casa indisturbati
Mentre tutta l'opera di Chopin che Vito aveva raccomandato mesi fa, in realtà è stata tutta registrata da altri: Simon Eadon & John Dunkerley & Stanely Goddall e soprattutto in location diverse
Ma i vinili che ho io sono un pò particolari in quanto sono una limited edition e stampata Teldec in Germania quindi credo diversi e potrebbero non far riferimento.
Però vi dico già che la registrazione dei primi 2 Rachmaninoff è ottima (ce ne fossero), piano incluso. Poi se non vi piace lui è un altro discorso (anch'io preferisco altri) ma me l'avete buttato giù assai, forse un pò troppo. Io trovo che nei movimenti languidi (es il 2° del 2° concerto) effettivamente suoni un pò piano ma credo sia fortemente voluto da lui non certo da Wilkinson. A conferma di questo l'apertura del concerto dove il piano svetta con l'orchestra, si fa sentire eccome. E stessa cosa sempre nella parte finale del 2° movimento
COmunque gli esperti siete voi - vi ho solo voluto dare un mio parere preliminare che conta meno di Zero
Ma voi vi riferite agli stessi concerti? NOn è che poi li ha registrati con altri o sotto la sua stessa direzione e parliamo di cose diverse?
Ciao
Gian
pluto- Hi-End Member
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- Messaggio n°22
Re: consiglio Scriabin
SOlo x la cronaca, trovati anche i 2 di Brahms. Ancora altri engineers diversi: James Lock e John Pellowe e registrati ad Amsterdam e Vienna
Pazzoperilpianoforte- Suonologo
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- Messaggio n°23
Re: consiglio Scriabin
Allora Gian, cerco di dire meglio: Carlo riconosce grandezza di interprete ad Ashkenazy ma non sopporta il suono del suo pianismo. Quindi il suo voto vomplessivo è di valore negativo (non gli piace granché).
Io invece, pur notando dei suoi limiti, in molte registrazioni lo adoro. Ad esempio: considero la sua integrale delle sonate beethoveniane una delle migliori in circolazione, se non contiamo le sonate precedenti la "patetica" Che non gli riescono poi granché. ED anche se come pianista non è proprio uno specialista di Chopin, la sua integrale dell'opera pianistica è una delle integrali più consigliabili. Certo, se devo andare sui singoli dischi preferisco Cortot, per fare un illustre esempio, o il Lortie di oggi, o il miglior Horowitz di ieri. Ma se parliamo di integrali, mi pare più interessante il suo Chopin morboso ed inquieto che quello apollineo e "classicista" di Di Maria, ad esempio.
Quello che a me piace di Ashkenazy è il fraseggio "cantabile", diciamo la vena melodica: Ashkenazy è in grado di mettere nel maggior risalto la linea melodica della composizione senza subotdinarvi il resto, e di esprimerla con un fraseggio vocale, da cantante. Con una gestione dei tempi, oltretutto, a volte anche molto elastica, esattamente come nel canto lirico.
Inoltre è un grande virtuoso: a parte le ottave, un pò deboli, il resto è notevole. Manca però obiettivamente di potenza: il suo forzare il suono, a volte, dipende proprio da questo. Non a caso il timbro sui mezzopiano, piano e pianissimo è pregevole. Ti dirò anche di più: se si mantiene sul mezzoforte o sul forte, senza superarli, mi piace anche il suo timbro luminoso e "soffiato", anche se riconosco che si adatta più al secondo ottocento che al classicismo viennese.
Insomma, come sempre, saper riconoscere i limiti di un pianista non significa necessariamente disprezzarlo. Comunque moltissime delle sue registrazioni degli anni '60 sono pregevoli sia dal punto di vista tecnico che artistico.
Io invece, pur notando dei suoi limiti, in molte registrazioni lo adoro. Ad esempio: considero la sua integrale delle sonate beethoveniane una delle migliori in circolazione, se non contiamo le sonate precedenti la "patetica" Che non gli riescono poi granché. ED anche se come pianista non è proprio uno specialista di Chopin, la sua integrale dell'opera pianistica è una delle integrali più consigliabili. Certo, se devo andare sui singoli dischi preferisco Cortot, per fare un illustre esempio, o il Lortie di oggi, o il miglior Horowitz di ieri. Ma se parliamo di integrali, mi pare più interessante il suo Chopin morboso ed inquieto che quello apollineo e "classicista" di Di Maria, ad esempio.
Quello che a me piace di Ashkenazy è il fraseggio "cantabile", diciamo la vena melodica: Ashkenazy è in grado di mettere nel maggior risalto la linea melodica della composizione senza subotdinarvi il resto, e di esprimerla con un fraseggio vocale, da cantante. Con una gestione dei tempi, oltretutto, a volte anche molto elastica, esattamente come nel canto lirico.
Inoltre è un grande virtuoso: a parte le ottave, un pò deboli, il resto è notevole. Manca però obiettivamente di potenza: il suo forzare il suono, a volte, dipende proprio da questo. Non a caso il timbro sui mezzopiano, piano e pianissimo è pregevole. Ti dirò anche di più: se si mantiene sul mezzoforte o sul forte, senza superarli, mi piace anche il suo timbro luminoso e "soffiato", anche se riconosco che si adatta più al secondo ottocento che al classicismo viennese.
Insomma, come sempre, saper riconoscere i limiti di un pianista non significa necessariamente disprezzarlo. Comunque moltissime delle sue registrazioni degli anni '60 sono pregevoli sia dal punto di vista tecnico che artistico.
_________________
Vito Buono
__________
Auralic Aries + Auralic Vega + Stax SR-009 + Stax SRM 600 Limited
oppure
Graaf GM-50 rivalvolato Telefunken/Valvo Amburgo/EI KT90 + ProAc D 25
... e tantissima musica!
pluto- Hi-End Member
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- Messaggio n°24
Re: consiglio Scriabin
No no assolutamente.
E ben comprendo i Vs punti di vista.
In effetti mettendo subito a confronto questi dischi con altri, capisco che qualcosa c'è e devo dire sono abbastanza sorpreso. Ti faccio un es
Dopo aver ascoltato il 2° di Rachmaninoff ho messo su un RCA di Kissin, un giovane Kissin; ed in effetti capisco cosa intende Carlo. A prescindere dalle preferenze sulle interpretazioni, il piano inciso di Kissin mi sembrava nettamente superiore, le corde vibravano e nei fff questo si sentiva bene. Diciamo che l'estensione sembrava superiore etc
(parlo da ignorante profano ma capite cosa intendo). E tutto sommato a parte i 25 anni ca di distanza tra le 2 incisioni, avrei scommesso sul Decca
Mentre invece l'orchestra del Decca era sontuosa. Jorge Bolet con Dutoit e sempre Decca/Wilkinson ha una resa strepitosa a parer mio. Mentre concordo che l'Askhenazy poteva essere migliorabile sulla registrazione del piano.
Ragazzi comunque direi sia meglio tornare nel ns 3D di classica. Il Barbuto qua non ci troverà mai (lui ha bisogno degli avvisi via mail) e se scopre che gli portimao avanti un 3D parallelo ci toglie il saluto
Ciao
Gian
E ben comprendo i Vs punti di vista.
In effetti mettendo subito a confronto questi dischi con altri, capisco che qualcosa c'è e devo dire sono abbastanza sorpreso. Ti faccio un es
Dopo aver ascoltato il 2° di Rachmaninoff ho messo su un RCA di Kissin, un giovane Kissin; ed in effetti capisco cosa intende Carlo. A prescindere dalle preferenze sulle interpretazioni, il piano inciso di Kissin mi sembrava nettamente superiore, le corde vibravano e nei fff questo si sentiva bene. Diciamo che l'estensione sembrava superiore etc
(parlo da ignorante profano ma capite cosa intendo). E tutto sommato a parte i 25 anni ca di distanza tra le 2 incisioni, avrei scommesso sul Decca
Mentre invece l'orchestra del Decca era sontuosa. Jorge Bolet con Dutoit e sempre Decca/Wilkinson ha una resa strepitosa a parer mio. Mentre concordo che l'Askhenazy poteva essere migliorabile sulla registrazione del piano.
Ragazzi comunque direi sia meglio tornare nel ns 3D di classica. Il Barbuto qua non ci troverà mai (lui ha bisogno degli avvisi via mail) e se scopre che gli portimao avanti un 3D parallelo ci toglie il saluto
Ciao
Gian
carlo- Member
- Numero di messaggi : 58
Data d'iscrizione : 18.10.09
Località : Brescia
- Messaggio n°25
Re: consiglio Scriabin
Pazzoperilpianoforte ha scritto:Allora Gian, cerco di dire meglio: Carlo riconosce grandezza di interprete ad Ashkenazy ma non sopporta il suono del suo pianismo. Quindi il suo voto vomplessivo è di valore negativo (non gli piace granché).
Io invece, pur notando dei suoi limiti, in molte registrazioni lo adoro. Ad esempio: considero la sua integrale delle sonate beethoveniane una delle migliori in circolazione, se non contiamo le sonate precedenti la "patetica" Che non gli riescono poi granché. ED anche se come pianista non è proprio uno specialista di Chopin, la sua integrale dell'opera pianistica è una delle integrali più consigliabili. Certo, se devo andare sui singoli dischi preferisco Cortot, per fare un illustre esempio, o il Lortie di oggi, o il miglior Horowitz di ieri. Ma se parliamo di integrali, mi pare più interessante il suo Chopin morboso ed inquieto che quello apollineo e "classicista" di Di Maria, ad esempio.
Quello che a me piace di Ashkenazy è il fraseggio "cantabile", diciamo la vena melodica: Ashkenazy è in grado di mettere nel maggior risalto la linea melodica della composizione senza subotdinarvi il resto, e di esprimerla con un fraseggio vocale, da cantante. Con una gestione dei tempi, oltretutto, a volte anche molto elastica, esattamente come nel canto lirico.
Inoltre è un grande virtuoso: a parte le ottave, un pò deboli, il resto è notevole. Manca però obiettivamente di potenza: il suo forzare il suono, a volte, dipende proprio da questo. Non a caso il timbro sui mezzopiano, piano e pianissimo è pregevole. Ti dirò anche di più: se si mantiene sul mezzoforte o sul forte, senza superarli, mi piace anche il suo timbro luminoso e "soffiato", anche se riconosco che si adatta più al secondo ottocento che al classicismo viennese.
Insomma, come sempre, saper riconoscere i limiti di un pianista non significa necessariamente disprezzarlo. Comunque moltissime delle sue registrazioni degli anni '60 sono pregevoli sia dal punto di vista tecnico che artistico.
Bravo, nessuna obiezione (anche a me piace molto Lortie).
In realtà, Ashkenazy, nessuno può relegarlo in fondo a nessuna lista, ha tutto del pianista e musicista completo, del vero fuoriclasse.
Il problema semmai sta nel fatto, come lui stesso ha ammesso, che nel corso degli anni '80, la Decca gli ha un po' forzato la mano, obbligandolo a incidere di tutto e di più. Con risultati a volte, penso al ciclo Schumann, davvero scadenti. D'altronde, è vero che il suo Beethoven è straordinario e lo è per mille motivi inconfutabili, e la sua Integrale è una delle poche che non si discute, ma invito ad ascoltare un pianista, molto underrated e semisconosciuto, come il francese Eric Heidsieck, per capire che anche Ashkenazy è anche lui umano e non ha scoperto nessuna isola deserta. Come chopiniano invece basta sentire cosa e come suonava negli anni '60 (prima incisione di Ballate e Scherzi, molto migliore dell'ultima DDD) per allontanarsi senza panico dalla sua integrale.
Comunque l'ho ascoltato dal vivo qualche volta e ho sempre trovato un pianista dal suono sì piccino (e dalle mani piccine), ma dal grande controllo sulle sonorità, ed in grado (stampato nella mia mente, nella caverna dei ricordi memorabili, un divino 4o di Beethoven da pianista e direttore) di lavorare con sonorità davvero eteree.
Che appunto stanno a meraviglia nel 4o di Beethoven, ma costringono alla forzatura in una cosa tipo il 2o di Prokofiev, che nell'incisione con Previn è perfettamente governato sul piano del controllo meccanico, ma esce spesso dai confini del bel suono quando si tratta di lanciare bordate di potenza.
Stesso discorso per Rachmaninoff, lo confermo: quando i volumi di fuoco richiesti nello scontro con l'orchestra sono al calor bianco, il buon Vladimir va nell'angolo, gioca in difesa, riesce a tener testa all'orchestra ma a costo di indurire il risultato sonoro.
In altre parole, una vettura di formula 1 ha 800 cavalli, ma se le attacchi a rimorchio un carro agricolo per il trasporto del letame (absit iniuria verbis), non arrivi da nessuna parte... meglio, in certi casi, un trattore agricolo.
Ora, se poi il trattore agricolo in questione ha però anche lui 800 cavalli e sulla pista di Spa Francorchamps è in grado di lasciarsi alle spalle (anche con il carro di letame a rimorchio) la formula uno del buon Ashkenazy, beh allora siamo al cospetto di qualcuno che sta su un altro pianeta (e i nomi son sempre quelli, Berman, Horowitz, Richter, Gilels... giusto per citare i di lui connazionali).
per tornare a Scriabin, ecco, comunque il mio podio "logico"
Medaglia d'oro, honoris causa ma anche conquistata sul campo a Vladimir Sofronitzky
Medaglia d'argento a pari merito al trio Richter, Horowitz, Berman
Megaglia di bronzo a pari merito a quasi tutti gli altri, che cito in ordine sparso: Ogdon, Hamelin, Pletnev, Kissin, Ashkenazy, Gilels, Ugorsky (il concerto con Boulez).
Outsider: Vitalij Margulis, uno dei più profondi e strabilianti geni del pianismo del '900
Segnalo infine che c'è una Seconda Sonata di Pogorelich da venerazione, e l'incisione di Gould di terza sonata e qualche preludio che presenta parecchi punti di interesse.
Ciao
C