indagine della Commissione Europea sul download illegale: risultato soprendente?
piroGallo- Hi-End Member
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http://wwwext.ansa.it/web/notizie/rubriche/tecnologia/2013/03/20/Musica-piratata-penalizza-vendite_8433176.html
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Gianni
"L'uomo che non ha la musica nel cuore ed è insensibile ai melodiosi accordi
è adatto a tradimenti, inganni e rapine; i moti del suo animo sono spenti come la notte,
e i suoi appetiti sono tenebrosi come l'Erebo: non fidarti di lui."
(William Shakespeare, Il mercante di Venezia)
"Meno muggiti e più ruggiti"
(Autocitazione)
Geronimo- Self-Awareness
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Il download in quanto "furto" è sbagliato per principio e a prescindere delle eventuali ricadute positive sulle vendite.
Vero è anche che le case discografiche hanno avuto il loro peso a foraggiare il fenomeno: meno avidità e giusto guadagno avrebbero incrementato le vendite in maniera molto più consistente di qualsiasi pirateria illegale.
Vero è anche che le case discografiche hanno avuto il loro peso a foraggiare il fenomeno: meno avidità e giusto guadagno avrebbero incrementato le vendite in maniera molto più consistente di qualsiasi pirateria illegale.
albertosi- Senior Member
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Data d'iscrizione : 18.11.12
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Se posso esprimere la mia opinione: Il download pirata è illegale.
Quanto richiesto per comprare un qualsiasi disco, a meno che non siano edizioni particolari o di nicchia è un furto.
L'accesso a milioni di file ha probabilmente aumentato le conoscenze musicali degli utenti e favorito quindi anche la riscoperta e poi il successivo acquisto di supporti.
Il diritto intellettuale sulle creazioni artistiche dovrebbe avere un limite. Anche i brevetti lo hanno.
Poi gli artisti se bravi e/o famosi vivono più che decorosamente lo stesso.
Quanto richiesto per comprare un qualsiasi disco, a meno che non siano edizioni particolari o di nicchia è un furto.
L'accesso a milioni di file ha probabilmente aumentato le conoscenze musicali degli utenti e favorito quindi anche la riscoperta e poi il successivo acquisto di supporti.
Il diritto intellettuale sulle creazioni artistiche dovrebbe avere un limite. Anche i brevetti lo hanno.
Poi gli artisti se bravi e/o famosi vivono più che decorosamente lo stesso.
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Io restai a chiedermi se l'imbecille ero io, che la vita la pigliavo tutta come un gioco, o se invece era lui che la pigliava come una condanna ai lavori forzati; o se lo eravamo tutti e due. (Il Perozzi, pensando al figlio)
lizard- Pop Music Expert
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Località : Augusta Taurinorum
- Messaggio n°4
download illegale
La pratica di scaricare illegalmente non ha nessun effetto sulla vendita legale della musica digitale. Lo afferma uno studio svolto per la Commissione Ue, secondo cui anzi provocherebbe un piccolo aumento delle vendite digitali legali. L'indagine, di Luis Aguiar e Bertin Martens della Information Society Unit dell'Ue di Siviglia ha esaminato oltre 16mila utilizzatori di musica on-line di Germania, Italia, Spagna, Francia e Gran Bretagna.
In media il 73% del campione consumava musica illegalmente e la percentuale di chi la ascoltava in streaming legali e di chi la comprava è risultata del 57%. Il 26% dei soggetti studiati faceva parte di tutte e tre le categorie.
I tedeschi sono risultati i meno propensi all'ascolto illegale, mentre al lato opposto della classifica ci sono gli spagnoli e gli italiani. Nel nostro paese è poco usato lo streaming, che invece è molto amato in Francia. I comportamenti dei soggetti sono stati analizzati catalogando ogni singolo click sui siti musicali, ed è emerso che per ogni aumento del 10% dei download illegali le vendite sul mercato legale aumentano del 2%. Ancora maggiore l'effetto dello streaming legale, stimato tra il 2,5 e il 7% a seconda dell'equazione utilizzata per l'analisi.
«I nostri risultati - spiegano gli autori - ci suggeriscono che la grande maggioranza della musica consumata illegalmente non sarebbe stata comprata legalmente in assenza degli stessi canali "pirata", nonostante questi costituiscano una violazione del copyright».
In media il 73% del campione consumava musica illegalmente e la percentuale di chi la ascoltava in streaming legali e di chi la comprava è risultata del 57%. Il 26% dei soggetti studiati faceva parte di tutte e tre le categorie.
I tedeschi sono risultati i meno propensi all'ascolto illegale, mentre al lato opposto della classifica ci sono gli spagnoli e gli italiani. Nel nostro paese è poco usato lo streaming, che invece è molto amato in Francia. I comportamenti dei soggetti sono stati analizzati catalogando ogni singolo click sui siti musicali, ed è emerso che per ogni aumento del 10% dei download illegali le vendite sul mercato legale aumentano del 2%. Ancora maggiore l'effetto dello streaming legale, stimato tra il 2,5 e il 7% a seconda dell'equazione utilizzata per l'analisi.
«I nostri risultati - spiegano gli autori - ci suggeriscono che la grande maggioranza della musica consumata illegalmente non sarebbe stata comprata legalmente in assenza degli stessi canali "pirata", nonostante questi costituiscano una violazione del copyright».
pappa&lardo- Senior Member
- Numero di messaggi : 1012
Data d'iscrizione : 23.07.12
Per me invece scaricare da internet gratis dovrebbe essere assolutamente consentito e legittimo. Tanto al giorno d'oggi qualsiasi cosa finisca sulla rete viene condivisa e il processo di condivisione è talmente veloce ed inarrestabile che opporsi è impossibile. Gli artisti vanno sostenuti andando a vedere i concerti! chi sa suonare va avanti, chi non sa suonare resta a casa. Gli artisti oltretutto, grazie ad iniziative che stanno prendendo piede adesso come il crowdfunding possono benissimo sostenersi da soli fornendo servizi e contenuti esclusivi ai propri fans e in questo modo trovare da soli i soldi per pagarsi studi, fonici, tour e qualsiasi altra cosa senza dover dipendere da un sacco di gente che è lì per spennarli e basta ( case discografiche, manager e compagnia).Basta essere intraprendenti. E' ora che la musica torni totalmente in mano agli artisti e al pubblico!
Frederick- Vip Member
- Numero di messaggi : 1932
Data d'iscrizione : 27.04.12
Località : Terre Matildiche
lizard ha scritto:La pratica di scaricare illegalmente non ha nessun effetto sulla vendita legale della musica digitale. Lo afferma uno studio svolto per la Commissione Ue, secondo cui anzi provocherebbe un piccolo aumento delle vendite digitali legali. L'indagine, di Luis Aguiar e Bertin Martens della Information Society Unit dell'Ue di Siviglia ha esaminato oltre 16mila utilizzatori di musica on-line di Germania, Italia, Spagna, Francia e Gran Bretagna.
In media il 73% del campione consumava musica illegalmente e la percentuale di chi la ascoltava in streaming legali e di chi la comprava è risultata del 57%. Il 26% dei soggetti studiati faceva parte di tutte e tre le categorie.
I tedeschi sono risultati i meno propensi all'ascolto illegale, mentre al lato opposto della classifica ci sono gli spagnoli e gli italiani. Nel nostro paese è poco usato lo streaming, che invece è molto amato in Francia. I comportamenti dei soggetti sono stati analizzati catalogando ogni singolo click sui siti musicali, ed è emerso che per ogni aumento del 10% dei download illegali le vendite sul mercato legale aumentano del 2%. Ancora maggiore l'effetto dello streaming legale, stimato tra il 2,5 e il 7% a seconda dell'equazione utilizzata per l'analisi.
«I nostri risultati - spiegano gli autori - ci suggeriscono che la grande maggioranza della musica consumata illegalmente non sarebbe stata comprata legalmente in assenza degli stessi canali "pirata", nonostante questi costituiscano una violazione del copyright».
....la grande maggioranza della musica consumata illegalmente non sarebbe stata comprata legalmente.
Fausto- Hi-End Member
- Numero di messaggi : 6547
Data d'iscrizione : 09.10.10
Età : 59
Località : Insubria
Io non cambio la mia opinione più volte espressa anche in questo forum.
Scaricare musica illegalmente è un reato.
Questo a prescindere.
Poi si possono fare tante considerazioni sui costi spropositati di LP, CD ed anche Files acquistati regolarmente.
Senza considerare i prezzi folli dei biglietti per assistere ai concerti.
Ma non credo serva a molto rifletterci sopra più di tanto.
Non credo che la situazione cambierà.
Sinceramente: io non ci penso più!
Scaricare musica illegalmente è un reato.
Questo a prescindere.
Poi si possono fare tante considerazioni sui costi spropositati di LP, CD ed anche Files acquistati regolarmente.
Senza considerare i prezzi folli dei biglietti per assistere ai concerti.
Ma non credo serva a molto rifletterci sopra più di tanto.
Non credo che la situazione cambierà.
Sinceramente: io non ci penso più!
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... simplement musical ... fausto ...
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pluto- Hi-End Member
- Numero di messaggi : 27225
Data d'iscrizione : 05.10.10
Età : 66
Località : Genova
Sono molto colpito dalla posizione di Pappa che ritengo interessante, visto che lui è anche uno dei pochi musicisti qua dentro e quindi un parere sicuramente autorevole
desmoraf68- Sordogolo 3
- Numero di messaggi : 4539
Data d'iscrizione : 14.01.11
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Località : Prov. Arezzo
pappa&lardo ha scritto:Per me invece scaricare da internet gratis dovrebbe essere assolutamente consentito e legittimo. Tanto al giorno d'oggi qualsiasi cosa finisca sulla rete viene condivisa e il processo di condivisione è talmente veloce ed inarrestabile che opporsi è impossibile. Gli artisti vanno sostenuti andando a vedere i concerti! chi sa suonare va avanti, chi non sa suonare resta a casa. Gli artisti oltretutto, grazie ad iniziative che stanno prendendo piede adesso come il crowdfunding possono benissimo sostenersi da soli fornendo servizi e contenuti esclusivi ai propri fans e in questo modo trovare da soli i soldi per pagarsi studi, fonici, tour e qualsiasi altra cosa senza dover dipendere da un sacco di gente che è lì per spennarli e basta ( case discografiche, manager e compagnia).Basta essere intraprendenti. E' ora che la musica torni totalmente in mano agli artisti e al pubblico!
Giutissimo
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Raffaele
Chi sa fare la musica la fa, chi la sa fare meno la insegna, chi la sa fare ancora meno la organizza, chi la sa fare così così la critica. (Luciano Pavarotti)
Gli appassionati di musica sono assolutamente irragionevoli. Vogliono essere sempre perfettamente muti quando si dovrebbe desiderare di essere assolutamente sordi. (Oscar Wilde)
Non posso immaginare la mia vita o quella di chiunque altro senza la musica: è come una luce nel buio che non si spegne mai. (Martin Scorsese)
Amuro_Rey- Hi-End Member
- Numero di messaggi : 11014
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Località : Italia
Geronimo ha scritto:Il download in quanto "furto" è sbagliato per principio e a prescindere delle eventuali ricadute positive sulle vendite.
Vero è anche che le case discografiche hanno avuto il loro peso a foraggiare il fenomeno: meno avidità e giusto guadagno avrebbero incrementato le vendite in maniera molto più consistente di qualsiasi pirateria illegale.
In Italia non solo le case discografiche ma ci metterei in primis una compagnia che si chiama SIAE ...
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La musica se è bella NON HA GENERE
pappa&lardo- Senior Member
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Se penso alla SIAE mi viene male! che mi sia riconosciuta la paternità dei brani, mi basta quello; io piuttosto la mia musica la vendo ai concerti e su internet la metto per promuovermi. I locali non fanno suonare se non porti gente, così come nessuno organizza nulla se la gente non c'è. Il che vuol dire che quello che conta è il musicista e il pubblico!. Quasi tutti quelli che non fanno parte di queste due categorie (a parte i fonici e i light designer che io considero alla pari degli artisti) sono il più delle volte (anche ai livelli più alti) delle persone che con la musica non hanno nulla a che vedere e che spesso non si capisce perchè siano lì (se penso agli sprechi di denaro pubblico destinato alla cultura in Trentino operati da alcuni di questi personaggi mi viene da piangere). Piuttosto fatemi pagare un pò di più l'abbonamento a internet, ma con quei soldi lasciatemi scaricare quello che voglio e fornite una percentuale del ricavo agli artisti!
Fausto- Hi-End Member
- Numero di messaggi : 6547
Data d'iscrizione : 09.10.10
Età : 59
Località : Insubria
pluto ha scritto:Sono molto colpito dalla posizione di Pappa che ritengo interessante, visto che lui è anche uno dei pochi musicisti qua dentro e quindi un parere sicuramente autorevole
Sono molto colpito anch'io ....
Al "contrario" ma sono colpito!
Io non so quanti musicisti ci siano nel forum ma, giusto per capire, hanno diversa autorevolezza?
Scaricare illegalmente NON si può fare!
O si percorre una "corretta" via oppure si commette un reato!
Non confondiamo ....
Per favore!
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pappa&lardo- Senior Member
- Numero di messaggi : 1012
Data d'iscrizione : 23.07.12
Io continuerò a scaricare da internet e spero che la gente continui e che alla fine tutto questo cambi. Sicuramente ci sono musicisti più esperti di me in questo forum, o magari addirittura managers e promoters; mi piacerebbe sapere cosa ne pensano di tutto ciò. Fatevi sentire!
Frederick- Vip Member
- Numero di messaggi : 1932
Data d'iscrizione : 27.04.12
Località : Terre Matildiche
anche scaricare da hd tracks non dovrebbe essere regolarissimo visto che per loro dovresti essere americano per comprare...Fausto ha scritto:
Sono molto colpito anch'io ....
Al "contrario" ma sono colpito!
Io non so quanti musicisti ci siano nel forum ma, giusto per capire, hanno diversa autorevolezza?
Scaricare illegalmente NON si può fare!
O si percorre una "corretta" via oppure si commette un reato!
Non confondiamo ....
Per favore!
Fausto- Hi-End Member
- Numero di messaggi : 6547
Data d'iscrizione : 09.10.10
Età : 59
Località : Insubria
Frederick ha scritto:
anche scaricare da hd tracks non dovrebbe essere regolarissimo visto che per loro dovresti essere americano per comprare...
E cioè .... non capisco ....
Mi preme ricordare che HD Tracks è comunque un azienda che opera sul mercato in modo regolare (che io sappia).
Diverso è scaricare da NON aziende ....
Se vuoi mi mandi la tua mail in PVT ed io ti giro la mia corrispondenza "ufficiale" avuta con HD Tracks che leva ogni dubbio e chiarisce la diffrenza ....
Se paghi, acquistando da società "riconosciute" non sei un .... pirata ....
Poi è sempre il solito discorso:
- c'è chi scarica, lo fa, lo ammette, si prende il rischio ed il problema è solo suo;
- c'è chi non scarica, non rischia nulla e comunque spende di tasca sua;
- poi ci sono quelli che fanno mille giri di parole per tentare di giustificare il loro operato alla loro coscienza ma anche in questo caso il problema non è sicuramente mio.
Si potrebbe anche parlare della qualità di certi files ma sono sicuro che si aprirebbe un 3D infinito dal quale non si caverebbe un ragno dal buco.
Io non aggiungo altro perchè l'argomento è spinoso e il mio pensiero è chiaro.
Solo che mi hanno colpito l'indigiane Europea ed il riferimento alla presunta autorevolezza di un musicista rispetto ad altri fourmes.
Questo senza nulla togliere al rispetto verso Gian che ha scritto il suo pensiero e Pappa che non conosco se non attraverso i suoi scritti.
Grazie.
Ciao.
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ermes pecchinini- JuniorMember
- Numero di messaggi : 145
Data d'iscrizione : 14.04.12
Località : Inverigo
Ho seguito la discussione e vorrei postare la mia opinione. Qualcuno già mi conosce, sono un musicista professionista. Mi pare che la discussione si sia molto poggiata su un presupposto non corretto ovvero che l'artista possegga i diritti sulle proprie composizioni ed esecuzioni: non è così!
Come sa bene chiunque abbia fatto anche solo un'incisione per un'etichetta importante, la prima cosa che si fa è firmare una liberatoria in cui si cedono tutti i diritti al discografico e/o all'agente di turno; sottolineo che è la PRIMA cosa, ovvero prima si firma la liberatoria poi il contratto, no liberatoria no contratto. Questo avviene nella quasi totalità dei casi nell'ambito della musica “classica” per le etichette legate alla media/grande distribuzione. Conosco meno bene l'ambito della musica “leggera” ma mi risulta che la situazione sia del tutto affine. Esula da queste logiche una piccola percentuale di casi nonché, ovviamente l'autoproduzione, le incisioni non distribuite etc ( non ci sono soldi da spartire...) Le norme in vigore, per come sono attuate, tutelano in verità un sparuta conta di faccendieri ai quali vanno guadagni altissimi a discapito di una larghissima maggioranza di artisti ai quali non va nulla. Se posso fare una metafora: tutela la salute della pulce (parassita del cane) senza minimamente curarsi della salute del cane!
In tal senso sarebbe a mio avviso auspicabile un cambiamento radicale in cui azzerare i diritti d'autore per due ragioni fondamentali: la prima è togliere di mezzo le pulci; la seconda, a mio avviso, una creazione ha senso nella misura in cui è condivisibile, in tal senso un'opera intellettuale è principalmente un bene dell'umanità e non un prodotto su cui detenere un'esclusiva.
Continuo …
Come sa bene chiunque abbia fatto anche solo un'incisione per un'etichetta importante, la prima cosa che si fa è firmare una liberatoria in cui si cedono tutti i diritti al discografico e/o all'agente di turno; sottolineo che è la PRIMA cosa, ovvero prima si firma la liberatoria poi il contratto, no liberatoria no contratto. Questo avviene nella quasi totalità dei casi nell'ambito della musica “classica” per le etichette legate alla media/grande distribuzione. Conosco meno bene l'ambito della musica “leggera” ma mi risulta che la situazione sia del tutto affine. Esula da queste logiche una piccola percentuale di casi nonché, ovviamente l'autoproduzione, le incisioni non distribuite etc ( non ci sono soldi da spartire...) Le norme in vigore, per come sono attuate, tutelano in verità un sparuta conta di faccendieri ai quali vanno guadagni altissimi a discapito di una larghissima maggioranza di artisti ai quali non va nulla. Se posso fare una metafora: tutela la salute della pulce (parassita del cane) senza minimamente curarsi della salute del cane!
In tal senso sarebbe a mio avviso auspicabile un cambiamento radicale in cui azzerare i diritti d'autore per due ragioni fondamentali: la prima è togliere di mezzo le pulci; la seconda, a mio avviso, una creazione ha senso nella misura in cui è condivisibile, in tal senso un'opera intellettuale è principalmente un bene dell'umanità e non un prodotto su cui detenere un'esclusiva.
Continuo …
carloc- Moderatore
- Numero di messaggi : 34744
Data d'iscrizione : 27.07.11
Località : Busto Arsizio (Ex motociclista)
ermes pecchinini ha scritto:Ho seguito la discussione e vorrei postare la mia opinione. Qualcuno già mi conosce, sono un musicista professionista. Mi pare che la discussione si sia molto poggiata su un presupposto non corretto ovvero che l'artista possegga i diritti sulle proprie composizioni ed esecuzioni: non è così!
Come sa bene chiunque abbia fatto anche solo un'incisione per un'etichetta importante, la prima cosa che si fa è firmare una liberatoria in cui si cedono tutti i diritti al discografico e/o all'agente di turno; sottolineo che è la PRIMA cosa, ovvero prima si firma la liberatoria poi il contratto, no liberatoria no contratto. Questo avviene nella quasi totalità dei casi nell'ambito della musica “classica” per le etichette legate alla media/grande distribuzione. Conosco meno bene l'ambito della musica “leggera” ma mi risulta che la situazione sia del tutto affine. Esula da queste logiche una piccola percentuale di casi nonché, ovviamente l'autoproduzione, le incisioni non distribuite etc ( non ci sono soldi da spartire...) Le norme in vigore, per come sono attuate, tutelano in verità un sparuta conta di faccendieri ai quali vanno guadagni altissimi a discapito di una larghissima maggioranza di artisti ai quali non va nulla. Se posso fare una metafora: tutela la salute della pulce (parassita del cane) senza minimamente curarsi della salute del cane!
In tal senso sarebbe a mio avviso auspicabile un cambiamento radicale in cui azzerare i diritti d'autore per due ragioni fondamentali: la prima è togliere di mezzo le pulci; la seconda, a mio avviso, una creazione ha senso nella misura in cui è condivisibile, in tal senso un'opera intellettuale è principalmente un bene dell'umanità e non un prodotto su cui detenere un'esclusiva.
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Fausto- Hi-End Member
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Località : Insubria
ermes pecchinini ha scritto:Ho seguito la discussione e vorrei postare la mia opinione. Qualcuno già mi conosce, sono un musicista professionista. Mi pare che la discussione si sia molto poggiata su un presupposto non corretto ovvero che l'artista possegga i diritti sulle proprie composizioni ed esecuzioni: non è così!
Come sa bene chiunque abbia fatto anche solo un'incisione per un'etichetta importante, la prima cosa che si fa è firmare una liberatoria in cui si cedono tutti i diritti al discografico e/o all'agente di turno; sottolineo che è la PRIMA cosa, ovvero prima si firma la liberatoria poi il contratto, no liberatoria no contratto. Questo avviene nella quasi totalità dei casi nell'ambito della musica “classica” per le etichette legate alla media/grande distribuzione. Conosco meno bene l'ambito della musica “leggera” ma mi risulta che la situazione sia del tutto affine. Esula da queste logiche una piccola percentuale di casi nonché, ovviamente l'autoproduzione, le incisioni non distribuite etc ( non ci sono soldi da spartire...) Le norme in vigore, per come sono attuate, tutelano in verità un sparuta conta di faccendieri ai quali vanno guadagni altissimi a discapito di una larghissima maggioranza di artisti ai quali non va nulla. Se posso fare una metafora: tutela la salute della pulce (parassita del cane) senza minimamente curarsi della salute del cane!
In tal senso sarebbe a mio avviso auspicabile un cambiamento radicale in cui azzerare i diritti d'autore per due ragioni fondamentali: la prima è togliere di mezzo le pulci; la seconda, a mio avviso, una creazione ha senso nella misura in cui è condivisibile, in tal senso un'opera intellettuale è principalmente un bene dell'umanità e non un prodotto su cui detenere un'esclusiva.
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Se vuoi continuare a me interessa ....
Hanno chiesto il parere autorevole di musicisti e tu sei un professionista!
Mi piacerebbe conoscere la tua opinione, la tua opinione sulla pirateria.
Ovviamente solo se vuoi.
Grazie.
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... simplement musical ... fausto ...
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Lilly.- FOTOREPORTER
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.....la musica è la stenografia delle emozioni.....
ermes pecchinini- JuniorMember
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Località : Inverigo
Ancor più complesso ma fondamentale è il tema del libero mercato che qualcuno in precedenza ha tirato fuori.
Tema che attraversa diversi ambiti.
Faccio alcune considerazioni molto basilari, per nulla astratte. Come italiani facciamo parte di questa pseudo-comunità che qualcuno chiama Europa. Il problema è che dentro a questa comunità ognuno si fa le proprie regole e poche regole sono condivise. Ci troviamo così uno stato tedesco che dedica alla cultura circa il 3% del pil, Francia oltre il 2%, Polonia 1%, Italia 0,2%.
In concreto questa significa che l'orchestra di musica antica più datata e blasonata d'Italia (Concerto Italiano) riceve dallo stato italiano euro 0, 00 (zero, 00) mentre una media orchestra francese può avere sovvenzioni per oltre 500 000 euro.
Avete già capito la fine della storia? Provate voi, in questo “libero mercato” a vendere dei concerti: Un'opera prodotta in Italia va a costare circa 150 000 euro. La stessa produzione, realizzata a Parigi, può essere offerta a euro zero! (avendo già saldato tutti i costi di produzione con le sovvenzioni). In questo senso la situazione non è sostenibile e la libera competizione è una chimera molto lontana dall'essere realizzata.
Vi è poi la questione dei “generi” musicali. Se dovessimo contare il numero di dischi venduti o il numero di spettatori paganti, potremmo affermare che i più grandi artisti italiani contemporanei sono i Pooh, sparirebbero dalla circolazione Giacinto Scelsi e Luigi Nono, genii riconosciuti ma poco graditi al grande pubblico. Qui la questione si lega alla politica ed alla politica culturale.
Il poeta russo Daniil Charms definiva la modernità : “ un progressivo ma ineluttabile processo di rincoglionimento di massa”. A mio avviso, se vogliamo, opporre resistenza alla profezia russa occorre partire proprio dalla cultura ed in particolare occorre ridistribuire un po' di ricchezza dai generi più commerciali a quelli che lo sono meno, se si vuole continuare ad offrire al pubblico qualcosa in più della più banale musica di consumo.
Tutto questo, ovviamente, a mio umile avviso.
Er
Tema che attraversa diversi ambiti.
Faccio alcune considerazioni molto basilari, per nulla astratte. Come italiani facciamo parte di questa pseudo-comunità che qualcuno chiama Europa. Il problema è che dentro a questa comunità ognuno si fa le proprie regole e poche regole sono condivise. Ci troviamo così uno stato tedesco che dedica alla cultura circa il 3% del pil, Francia oltre il 2%, Polonia 1%, Italia 0,2%.
In concreto questa significa che l'orchestra di musica antica più datata e blasonata d'Italia (Concerto Italiano) riceve dallo stato italiano euro 0, 00 (zero, 00) mentre una media orchestra francese può avere sovvenzioni per oltre 500 000 euro.
Avete già capito la fine della storia? Provate voi, in questo “libero mercato” a vendere dei concerti: Un'opera prodotta in Italia va a costare circa 150 000 euro. La stessa produzione, realizzata a Parigi, può essere offerta a euro zero! (avendo già saldato tutti i costi di produzione con le sovvenzioni). In questo senso la situazione non è sostenibile e la libera competizione è una chimera molto lontana dall'essere realizzata.
Vi è poi la questione dei “generi” musicali. Se dovessimo contare il numero di dischi venduti o il numero di spettatori paganti, potremmo affermare che i più grandi artisti italiani contemporanei sono i Pooh, sparirebbero dalla circolazione Giacinto Scelsi e Luigi Nono, genii riconosciuti ma poco graditi al grande pubblico. Qui la questione si lega alla politica ed alla politica culturale.
Il poeta russo Daniil Charms definiva la modernità : “ un progressivo ma ineluttabile processo di rincoglionimento di massa”. A mio avviso, se vogliamo, opporre resistenza alla profezia russa occorre partire proprio dalla cultura ed in particolare occorre ridistribuire un po' di ricchezza dai generi più commerciali a quelli che lo sono meno, se si vuole continuare ad offrire al pubblico qualcosa in più della più banale musica di consumo.
Tutto questo, ovviamente, a mio umile avviso.
Er
ermes pecchinini- JuniorMember
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Per rispondere a Fausto.
Fare una cosa contro le leggi è illegale. Questa è una assoluta ovvietà. Quello che ho cercato di dimostrare è che tali leggi sono insensate, infondate ed inique. Detto questo, a mio avviso vi sono due soluzioni: nel medio-lungo termine, cambiare le leggi; nel breve termine (come già molti artisti fanno) non depositare i diritti.
Se un ragazzetto scarica da youtube una mia incisione... spero che gli piaccia!
Er
Fare una cosa contro le leggi è illegale. Questa è una assoluta ovvietà. Quello che ho cercato di dimostrare è che tali leggi sono insensate, infondate ed inique. Detto questo, a mio avviso vi sono due soluzioni: nel medio-lungo termine, cambiare le leggi; nel breve termine (come già molti artisti fanno) non depositare i diritti.
Se un ragazzetto scarica da youtube una mia incisione... spero che gli piaccia!
Er
Fausto- Hi-End Member
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ermes pecchinini ha scritto:
Faccio alcune considerazioni molto basilari, per nulla astratte. Come italiani facciamo parte di questa pseudo-comunità che qualcuno chiama Europa. Il problema è che dentro a questa comunità ognuno si fa le proprie regole e poche regole sono condivise. Ci troviamo così uno stato tedesco che dedica alla cultura circa il 3% del pil, Francia oltre il 2%, Polonia 1%, Italia 0,2%.
A mio avviso, se vogliamo, opporre resistenza alla profezia russa occorre partire proprio dalla cultura ed in particolare occorre ridistribuire un po' di ricchezza dai generi più commerciali a quelli che lo sono meno, se si vuole continuare ad offrire al pubblico qualcosa in più della più banale musica di consumo.
Tutto questo, ovviamente, a mio umile avviso.
Er
Grazie per gli interventi.
Ho letto con interesse ed ho estrapolato due pensieri che quoto al 100%.
Non entro nel merito della diversa destinazione di fondi all'interno della Comunità Europea.
I dati da te richiamati non lasciano spazio a dubbi.
Interessante l'idea di proporre una ridistibuzione della ricchezza ottenuta con generi, spettacoli ed artisti più commerciali, più conosciuti e più seguiti.
Apprezzo!
Apprezzo molto!
Per quanto riguarda la pirateria se un ragazzetto scarica musica e gli piace, servirebbe solo educare alla legalità ed al rispetto delle regole.
La mia sensazione è che molti HD, non proprio "lindi", siano ascoltati da adulti solo ed esclusivamente per convenienza!
Spero di sbagliarmi ....
Ma .... ho i miei dubbi!
Così facendo non si aiutano gli artisti!
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pluto- Hi-End Member
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Fausto ha scritto:
Questo senza nulla togliere al rispetto verso Gian che ha scritto il suo pensiero e Pappa che non conosco se non attraverso i suoi scritti.
Grazie.
Errore. Io il mio pensiero non l'ho ancora espresso. Ho solo detto di essere molto colpito dalla posizione di Pappa che giudico estremamente innovativa.
La tua posizione Fausto è più che legittima ma allo stesso tempo rischia di essere un pò datata ormai e non tiene conto di molte problematiche che mi fanno venire parecchi dubbi. E penso che andrebbero tenuti in considerazione
a) I Radiohead (non proprio gli ultimi arrivati, hanno avuto una posizione molto vicina a quella di Pappa, lasciando liberi i fans di scaricare e di pagare quello che volevano. Molte altre bands si stanno adeguando
b) Su HD track concordo anch'io che è una pagliacciata. Tanto vale liberalizzare in tutto il mondo, visto che l'unica musica e' quella delle carte di credito
Quindi xchè mettere il vincolo della residenza USa e poi prendere le carte di credito from all over the world. I primi che spingono verso l'illegalità mi pare siano loro stessi.
c) Secondo voi x quanto tempo si devono pagare i diritti alla Emi x i dischi di Furthwangler? 100 anni? 3 secoli? 50 anni? Forever?
E' giusto pagare e quindi arricchire gli eredi degli eredi della Emi che probabilmente non versano più un penny agli eredi del maestro da decenni?
E poi, è giusto pagare degli eredi secondo voi?
d) Credete che il flusso della rete sia arrestabile in qualche modo ormai? E non parlo solo di downloads. Qua tra un po' un comico fa un governo senza essere mai andato in TV da anni, solo con un Blog e qualche comizio in giro x l'Italia + una nuotata nello stretto di Messina. O si oscurano i servers come in Iran o Cina o Korea del Nord o la vedo dura che nel mondo occidentale democratico questo possa accadere
e) molto interessanti i punti di Ermes che aprono altre direzioni
f) se io compro un CD in un megastore, commetto un reato se poi me lo scarico illegalmente senza ripparmelo da me?
Se ho Cd, vinile etc in 3/4 versioni diverse, commetto sempre reato?
g) Se HDtracks o chi x essa mi vende un file a 27 dollari in 24/192 spacciandolo x un grande HD e poi scopro che è una patacca upsamplata con un programmino e di remasterizzazione non c'è nulla, non commette una frode verso il pubblico?
Siamo alle solite, le case discografiche ci hanno abituati a politiche di sfruttamento oppressivo del consumatore e adesso che il business sta finendo s'incazzano. Pensarci prima no eh?
Erano solo diversi punti di riflessione che credo sia lecito porsi prima di dire seccamente "il download è illegale e basta"
La cosa non è così semplice. IMHO
colombo riccardo- Archivista Liquidatore
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se dovessi scrivere quello che penso riguardo questo argomento l'effetto di chi mi legge sarebbe probabilmente questo
Ciao
Riki
Ciao
Riki
Fausto- Hi-End Member
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pluto ha scritto:
Errore. Io il mio pensiero non l'ho ancora espresso. Ho solo detto di essere molto colpito dalla posizione di Pappa che giudico estremamente innovativa.
La tua posizione Fausto è più che legittima ma allo stesso tempo rischia di essere un pò datata ormai e non tiene conto di molte problematiche che mi fanno venire parecchi dubbi. E penso che andrebbero tenuti in considerazione
a) I Radiohead (non proprio gli ultimi arrivati, hanno avuto una posizione molto vicina a quella di Pappa, lasciando liberi i fans di scaricare e di pagare quello che volevano. Molte altre bands si stanno adeguando
b) Su HD track concordo anch'io che è una pagliacciata. Tanto vale liberalizzare in tutto il mondo, visto che l'unica musica e' quella delle carte di credito
Quindi xchè mettere il vincolo della residenza USa e poi prendere le carte di credito from all over the world. I primi che spingono verso l'illegalità mi pare siano loro stessi.
c) Secondo voi x quanto tempo si devono pagare i diritti alla Emi x i dischi di Furthwangler? 100 anni? 3 secoli? 50 anni? Forever?
E' giusto pagare e quindi arricchire gli eredi degli eredi della Emi che probabilmente non versano più un penny agli eredi del maestro da decenni?
E poi, è giusto pagare degli eredi secondo voi?
d) Credete che il flusso della rete sia arrestabile in qualche modo ormai? E non parlo solo di downloads. Qua tra un po' un comico fa un governo senza essere mai andato in TV da anni, solo con un Blog e qualche comizio in giro x l'Italia + una nuotata nello stretto di Messina. O si oscurano i servers come in Iran o Cina o Korea del Nord o la vedo dura che nel mondo occidentale democratico questo possa accadere
e) molto interessanti i punti di Ermes che aprono altre direzioni
f) se io compro un CD in un megastore, commetto un reato se poi me lo scarico illegalmente senza ripparmelo da me?
Se ho Cd, vinile etc in 3/4 versioni diverse, commetto sempre reato?
g) Se HDtracks o chi x essa mi vende un file a 27 dollari in 24/192 spacciandolo x un grande HD e poi scopro che è una patacca upsamplata con un programmino e di remasterizzazione non c'è nulla, non commette una frode verso il pubblico?
Siamo alle solite, le case discografiche ci hanno abituati a politiche di sfruttamento oppressivo del consumatore e adesso che il business sta finendo s'incazzano. Pensarci prima no eh?
Erano solo diversi punti di riflessione che credo sia lecito porsi prima di dire seccamente "il download è illegale e basta"
La cosa non è così semplice. IMHO
Parto dalla fine del tuo post.
Che lo si dica oppure che lo scriva seccamente o con il sorriso sulle labbra un certo tipo di download in Italia a tutt'oggi è ILLEGALE.
Su questo NON si discute perchè la legge DEVE essere rispettata.
Ritorno all'inizio e mi scuso per l'errore nel quale sono incappato.
Vero che non avevi ancora espresso la tua opinione.
Vero anche che se non ricordo male dell'argomento si era già discusso ampiamente il un vecchio 3D.
Se non hai cambiato pensiero, come non credo, ricordo bene le tue opinioni.
Ci mancherebbe che la mia posizione non sia legittima ma, e ritorno al download, è a tutt'oggi l'unica posizione sostenibile legalmente sopratutto se ci rivolgiamo ai giovani, alla loro educazione ed alla loro cultura.
Sarà anche datata ma non ne vedo altra che stia entro le norme.
A) Radhioead.
Il download si paga o è gratis?
Se si paga è la stessa cosa che comprare il CD indipendentemente dal prezzo perchè non è sul costo che pongo il principio.
Se invece lo regalano hanno fatto una scelta tutta loro.
Se poi l'hanno fatta anche altri, oppure la stanno facendo, ben venga!
B) HDTracks.
Scelgono loro di vendere solo in USA: giusto?
Vero che prendono i soldi da carte di credito di tutto il mondo.
Ma sei proprio così sicuro che l'indirizzo che poi inserisce il compratore è quello .... vero?
Se vuoi, in PVT, giro anche a te la mia esperienza con HD.
In questo caso i furbi sono metà e metà!
C) Eredi degli eredi:
Chi detiene il diritto ne è proprietario!
Se poi è possibile trasmetterlo agli eredi ( come un immobile ) non vedo irregolarità e neppure stranezze.
Giusto: certo che si!
Io non mollerò mai e per nessun motivo i diritti che ho acquisito e che lascerò a mia figlia!
A meno che non mi siano .... espropriati!
D) Discorso MOLTO lontano dal download!
Preferisco rimanere in argomento audiofilo / musicale anche se non mancherebbe lo spunto per importanti riflessioni che riguardano la nostra politica. Ma non si può ....
E) Ho già quotato.
F) Secondo me si.
Ma non prendiamoci in giro ....
G) Secondo me si.
.... scaricare GRATIS è molto più conveniente che COMPRARE ....
.... non ci vuole molto a capire ....
.... ognuno faccia poi come crede cercando di spiegare ma non di giustificare ....
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