Andrea121 ha scritto:
È proprio questo quel che mi perplime.
Ho la sensazione di essere diviso tra due visioni contrapposte ma entrambe in qualche modo vere.
Parlando di musica con alcuni amici si sente spesso dire proprio "il Rock è finito" ma questo ciclicamente vale anche per altri generi musicali, in effetti se poi faccio una disamina dei miei ascolti, verrebbe da pensare che sia vero. Allo stesso tempo però, sono convinto che "Rock" sia uno stato dell'anima (passatemi la licenza) che a seconda del periodo storico emerge in un modo o in un altro.
La musica accompagna l'uomo da praticamente sempre e come lui, è in continua evoluzione, evolvono le tecnologie, i contesti storico culturali e l'orecchio di chi ascolta.
Quindi, se da una parte sono vittima dei miei ascolti spesso anziani, dall'altra sono convinto di essere invecchiato a tal punto da non riconoscere la buona musica che esca dalla mia confort zone.
La musica è finita oppure prima era semplicemente più semplice orientarsi nel panorama musicale?
Oggi ho l'impressione che le proposte musicali siano moltissime e chi suona lo fa con una qualità mediamente più alta di 50 anni fa. Le vecchie categorie iniziano a vacillare sempre più, si ibridano i generi e ne nascono di nuovi.
Forse oggi quel che manca è una rotta ben precisa che prima tracciavano le riviste, oggi se vuoi ascoltare musica sei quasi un esploratore un surfista in un oceano di proposte e oggi a differenza di prima hai accesso a tutte queste.
Io ancora non ho trovato una risposta ma il solo fatto di pormi la domanda mi rasserena.
Credo che spetti a me ora fare un salto evolutivo e, nonostante il tempo per la ricerca della musica sia molto minore d'un tempo, credo io debba tuffarmi nuovamente nella scoperta e riscoperta degli artisti che necessariamente scriveranno il futuro.
Eccellente analisi, come avrai capito dal nick, fermo restanto che età tempo lavoro e tanti altri aspetti rendono molto più difficile la ricerca di nuove proposte valide.
Da un lato è difficile pensare a proposte innovative in ambito di generi oramai diventati "classici" prima il jazz poi il blues, oggi il rock. Ci sono un sacco di ottimi musicisti che propongono buoni album ma che sono fortissimamente influenzati dalle sonorità del passato e non potrebbe essere altrimenti.
L'aspetto più grave è quello economico, intendendo i guadagni, il marketing etc. Una volta le case discografiche si "rubavano" gli artisti che facevano di tutto per emergere, la stampa segnalava i nuovi artisti, le vendite dei dischi erano tali per cui i concerti servivano come promozione per gli album, per cui i costi erano relativamente contenuti.
Oggi per "colpa" della diffusione digitale dei media, ufficiale o pirata, e del web (in primis you tube) puoi ascoltare qualsiasi album ed artista senza spendere niente oppure pagando un servizio di abbonamento con una sterminata scelta di artisti in cui è impossibile non disperdersi.
Il che porta inevitabilmente ad un "appiattimento" dell'interesse verso i nomi più "illustri" del passato rispetto alle proposte "emergenti".
Non solo la Stampa ma anche il web li ignora, (anche perchè tra milioni di gruppi nella scena minore come individuare quelli validi dagli altri, spulciando nei siti alternativi come Bandcamp (per me di gran lunga il migliore anche perchè si possono scaricare in FLAC con poca spesa), Emusic, Cdbaby etc etc
Il passa parola funziona molto relativamente, così come tutto sommato i concerti, riservati a piccoli circoli con se va ben qualche centinaio di spettatori, difficile anche solo fare da apripista ad artisti più famosi....
Per non parlare degli album autoprodotti, spesso venduti ai concerti o solo nel sito dell'artista.
Il caso del per me fenomenale cantautore italiano Davide Zilli ci sui ho parlato spesso è emblematico. Ha vinto lo scorso anno Musicacultura, è stato anche passato in TV e per radio, ha dei video divertentissimi su You-Tube, ma a meno che trovi qualcuno che lo faccia partecipare ad un talent o a Sanremo (cosa che conoscendolo immagino lo farebbe rabbrividire) , resterà temo sempre nel limbo dei talenti cult semi sconosciuti, a meno di un clamoroso colpo di fortuna !!!!
Tornando a noi, io devo dire che una ventina di artisti relativamente "nuovi", alcuni sono in realtà "supergruppi" che fanno album stupendi, anche se inevitabilmente ispirati al rock "classico", li ho scovati, anche se più per caso che perchè ho trovato qualcuno che me ne ha parlato come in passato accadeva con le splendide riviste rock.
Quando mi sono informato un po' di più, mi sono accorto che il 90% di questi artisti vende la musica solo su siti cult come Bandcamp CdBay etc etc, al massimo si trovano i files lossy su Amazon, Itunes etc etc.... Qualcuno è conosciuto solo nel paese di origine come i "superbi" tedeschi "The Bosshoss" un gruppo di fuori di testa che vanno in giro in bande di motociclisti Harley Davidson vestiti da cow boys e suonano un country e western mischiato al rock semplicemente strepitoso. Per non parlare dei video da sballo. Eppure qui da noi non sono mai venuti !!! Al massimo arrivano in svizzera.
Perlomeno i loro dischi si trovano anche qui...
Insomma è davvero difficile nel marasma per gli artisti più validi emergere, per gli appassionati ricercarli, per cui finisce che si tende ad andare sul "sicuro" che vuol dire andare su album "storici" oppure su artisti magari in la' con gli anni ma comunque ancora bravissimi. E sarebbe del resto stupido non riconoscere il valore di queste icone del rock tuttora straordinarie